DISCLAIMER

ATTENZIONE: IL CONTENUTO DI QUESTO BLOG È RISERVATO ESCLUSIVAMENTE AD UN PUBBLICO MAGGIORE DI 18 O 21 ANNI, SECONDO LE LEGISLAZIONI VIGENTI NEL PROPRIO PAESE. CHIUNQUE PROSEGUA NELLA LETTURA LO FA CONSAPEVOLMENTE Il blog LA DOMESTICA RISPONDE è da considerarsi completamente opera di fantasia. I personaggi e le situazioni descritte sono fittizi, e l'eventuale somiglianza con persone o fatti esistenti è da ritenersi totalmente accidentale. RIPRODUZIONE VIETATA - TUTTI I DIRITTI RISERVATI © JANINE SOUILLON, LUGANO, CH

30 maggio 2013

PENSION BALNEARIA 64


Nobili Signore, sguattera sudiciona,
ora le truppe del Tribunale delle Signore hanno il pieno controllo della Pension Balnearia. Speravo che tutto si sarebbe chiarito in un attimo, che avrebbero rimesso in carica la “nostra” Signora. Tutte le nostre tribolazioni con la perra sarebbero finite.
INVECE, ci troviamo, o meglio io mi trovo, con una accusa di ammutinamento. Una accusa gravissima, fattami dalla perra. Rischio di essere mandata per lunghi, interminabili, anni in un istituto di correzione. La perra, del resto, è accusata dalla “nostra” Signora di usurpazione. Insomma, il lavoro del tribunale delle Signore non si annuncia facile, almeno io credo. Però scopro subito che le cose non sono come pensavo, già da dove veniamo rinchiuse: io che sono una serva vengo rinchiusa in una celletta, sempre un gran cambiamento rispetto alla gabbia in cui ho passato le ultime ore. La perra, dal canto suo, è confinata in camera, con tutte le comodità, le viene solo impedito di uscire. Io ricevo minestra, pane ed acqua, la perra gusta l’ottima cucina destinata alle Signore. Insomma, la casta impera anche qui.
Quando parlo di tribunale non pensate a molte persone: una Presidente, con tre giudici aiutanti, una abogada che rappresenta la perra ed una che difende me, una notaia ed una dottoressa. Insomma, comprese le guardie sono venti persone. Oltre a tutto i tribunali delle Signore hanno la fama di decidere molto rapidamente, ogni procedimento dura al massimo due-tre giorni.
Scoprirò presto che i metodi di interrogatorio del tribunale sono da definire un tantino sbrigativi.
L’indomani veniamo convocate. Dovevo immaginarlo, un tribunale di Signore non sarà mai imparziale verso una serva. Infatti: scopro presto che qui la legge NON è uguale per tutti: io verrò sottoposta ad interrogatorio, mediante tortura…. e a torturarmi sarà nientemeno che la perra, che ha tutto l’interesse a farmi confessare.
Si stabilirà così se io mento o meno. La perra, invece, potrà tranquillamente rispondere alle domande del Tribunale delle Signore, senza costrizioni o minacce!
Anche la mia vera Signora non se lo aspettava. Riesco a parlarle per qualche minuto, mi dice che manderà l’indomani a verificare i titoli nobiliari della perra, dovrò cercare di guadagnare tempo e di resistere il più a lungo possibile senza confessare alcunché, perché una volta confessato non potrei più ritrattare. Bella la vita di una serva accusata eh?
Potete immaginarvi in che stato d’animo passo la notte: io e le mie colleghe abbiamo sofferto di tutto per mano della perra. Ed ora si sta confezionando una sentenza assurda a favore della perra e contro le serve! Non so di preciso cosa mi attenda, ma sarà sicuramente qualcosa di doloroso, come riuscirò ad evitare di confessare qualsiasi cosa pur di far terminare la tortura?
Sguattera Nadia
(64- continua)

26 maggio 2013

LANCY 7 - FRAU SCHWANGER VA IN CLINICA

la divisa delle padrone nella "Clinica" di Lancy
LANCY 7 - FRAU SCHWANGER VA IN “CLINICA” di sguattera sudiciona  

Padrona–figlia e madre-schiava 
Riprendendo il suo ridicolo saltellare, la schiava rinominata dalle sue padrone Frau Schwanger viene fatta avvicinare a quella che un tempo è stata sua figlia, ovvero la baronessa Brunilde, figlia del barone E.M. Di Tubingen ed ora adottata a pieno titolo dalle Signore di Lancy.
La guardiana Longue Hilde assesta un forte sculaccione sul sedere della schiava, e dallo schiocco che esplode nell'aria, proveniente dal culo coperto dalla divisa stropicciata e macchiata, si intuisce che la lazzarona indossa la regolamentare doppia mutanda contenitiva di Lancy, a doppio strato di gomma e di cuoio.
Frau Schwanger tiene gli occhi bassi, sa che le padrone non amano troppo essere guardate negli occhi dalle schiave.

Display Position 
- Schiava Frau Schwanger, in posizione di offerta! - sibila Brunilde M.
Immediatamente la serva-madre esegue l'ordine della padrona-figlia: divarica le gambe, spinge in fuori il ventre gonfio con le mani, offrendolo alla padrona in quella che si potrebbe definire una postura da “display”. Le mani esperte di Brunilde, tastano, premono, mentre le sue orecchie attente valutano l'intensità degli sciacquii e dei gorgoglii che provengono dal pancione avvolto nella gomma del grembiule. Una smorfia di dolore si disegna subitanea sul volto giallastro della serva, mentre la mano curata della padrona si insinua profondamente nelle budella.

 La scorreggia di Frau Schwanger 
Ed ecco che improvvisa, inaspettata, dal culo della sguattera proviene una sonora scorreggia. La guardiana Longue Hilde ha un sussulto: una mancanza di rispetto così palese nei confronti di una Signora raramente rimane impunita, e le punizioni possono coinvolgere non solo la schiava, ma anche la sua guardiana.
A dispetto del volto giallastro, il viso di Frau Schwanger si è colorato di rosso, il colore della vergogna. Ma subito le sue gote, al pensiero della punizione, ridiventano del solito colorito giallo e spento.
Le due Signore di Lancy, Anne e Louise, all'osceno rumore si sono voltate, le tazzine di porcellana ancora in mano, il vapore del tè che veleggia leggero nell'aria immobile.

Aspettano di vedere la reazione della loro protetta e di poterla in seguito valutare e giudicare.
La pelle di Brunilde è tesa sul volto come una maschera in pelle umana sul volto di un sacerdote azteco. Rivolgendosi brusca alla guardiana, domanda:
- Com'è possibile? Dopo l'ingravidamento immagino che sia stata debitamente tappata, questa sudiciona, non è così, forse?
- Certamente, madamoiselle... - balbetta Longue Hilde. - Molto bene, lo vedremo subito! E controlleremo anche se ci sono state perdite! Portate questa lurida pigrona alla Clinica, vi raggiungerò fra un istante!

La “Clinica”
A sentir nominare la parola “Clinica”, Frau Schwanger diventa, se possibile, ancora più pallida.
- Sentito, sguattera? Muoversi, svelta! La Clinica ti aspetta! Hop! Hop! Hop!
Immediatamente ripreso il suo faticoso e grottesco saltellare, la schiava si avvia, seguita dalla guardiana che ogni tanto le assesta un colpo secco di frustino sul culo.
Come abbiamo già avuto modo di accennare in precedenza, nella parte più buia e sotterranea di Lancy ha sede la Fattoria, terribile luogo di correzione delle schiave riottose.
È curioso che l'unico altro luogo che le fa concorrenza in quanto a metodologie punitive impiegate, ovvero la Clinica, sia invece collocato in alto, molto in alto, su uno dei vasti tetti che sormontano il misterioso e mimetizzato complesso abitativo.
La Clinica è situata in quella che, vista dall'esterno, sembra una gigantesca chiesa di cemento curiosamente costruita proprio sul tetto più ampio di Lancy. Una sorta di chiesa, dicevamo, dal tetto spiovente, quasi gotico, ma totalmente priva di aperture e finestre.
Vi si accede dall'interno, mediante un ascensore che non fa scalo in nessun altro piano della costruzione di Lancy. Dal secondo piano, dove c'è l'Accettazione, l'ascensore vi porta direttamente alla “cappella”, come le schiave chiamano la Clinica.
Divisa in tre piani, la “cappella” ospita al terzo piano il reparto delle Degenti, ovvero delle schiave malate o comunque bisognose di cure. Al secondo piano si trova la sala degli Interventi e al primo piano quello che convenzionalmente viene chiamato il “Reparto Ginecologia”, dove le schiave vengono esaminate.

Dentro la “Clinica” 
Venticinque minuti dopo il colloquio con la madre serva, Brunilde M. sale nell'ascensore cilindrico che silenzioso e veloce la porterà all'ingresso della Clinica.
La sguattera Frau Schwanger e la sua guardiana l'hanno preceduta salendo a piedi sulla scala in pietra riservata alle schiave, ma data la relativa lentezza della schiava gravida, dovrebbero essere giunte al Reparto Ginecologia da pochi minuti.
Brunilde esce dall'ascensore e si dirige al banco dell'Accettazione, dove un'infermiera, in uniforme in latex bianco e grembiule dello stesso colore e materiale, la fa accomodare nello Spogliatoio delle Signore per cambiarsi.
Dato il tipo di trattamento riservato alle schiave nella Clinica, qui anche le Signore indossano una speciale tenuta: un'uniforme nera in latex corredata da un grembiule bianco dello stesso materiale, mascherina e cuffia.
Un paio di lunghi stivali di gomma nera, chiusi in un intrico di lacci e un paio di lunghi guanti di gomma bianca completano la mise delle Signore all'interno della Clinica. Scortata dall'infermiera di turno, la dottoressa Brunilde si appresta a raggiungere la schiava Frau Schwanger nel reparto Ginecologia.

Frau Schwanger viene preparata per l'espiazione 
Su un tavolo di acciaio, assicurata da spesse cinghie di gomma, in posizione genupettorale, col culo che sporge in fuori, e ancora completamente vestita con la sua sporca uniforme, il grembiulone da lavoro e con indosso le doppie mutande contenitive, la sguattera-madre attende la sua padrona, il pancione gorgogliante che pende verso il basso, tendendo il grembiule di gomma verde.

- Allora, scopriamo un po' cosa è successo. Infermiera, cominciamo a levare queste mutande e vediamo com'è messa sotto, questa lazzarona! L'infermiera esegue: aperto il lucchetto, vengono abbassate sulle cosce della serva le spesse mutande di cuoio. Poi, con perizia e rapidità professionali, l'infermiera abbassa anche le mutande di guttaperca.

L'infermiera controlla la tenuta del plug di gomma, sembra che sia tutto a posto.
Un sordo brontolio proviene dal pancione della detenuta. L'infermiera prende nota mentalmente del rumore, ma l'archivia subito considerandolo la norma, in una schiava che abitualmente ritiene un paio di litri nel ventre.
Poi qualcosa sembra attirare la sua attenzione , si avvicina per guardare meglio, accosta la mano guantata, fa per saggiare la tenuta del tappo, ed ecco che l'incredibile, l'irreparabile accade.

Il crimine di Frau Schwanger 
La sguattera lancia un grugnito, spinge, contrae il ventre, stantuffa come una dannata, e improvvisamente il tappo salta, e corredato da una serie di scorregge una più rumorosa dell'altra!
Un getto di nauseante vischioso liquido marrone dall'odore nauseabondo investe il grembiule e l'uniforme bianca della donna! Imprecando in tedesco, l'infermiera si scosta mentre la guardiana Longue Hilde, subito accorsa, si mette a fustigare senza pietà la sudicia schiava.
- Non c'è dubbio, l'ha fatto apposta! - sibila Brunilde all'infermiera.
- Vai a cambiarti, cara, e poi penseremo a come sistemare per bene questa panciona.

La preparazione di Frau Schwanger 
Un'ora dopo, la situazione sembra essere tornata alla normalità. Ci troviamo al secondo piano, al Reparto Interventi. Legata a un tavolo ginecologico di acciaio, Frau Schwanger indossa la tenuta delle Corrigende: divisa a righe bianche e rosse di cotone, senza maniche nè tasche e lungo grembiule di gomma marrone.
Lancy: enema harness
Ai piedi, stivali di gomma marrone, in testa cappuccio di gomma marrone con due buchi per gli occhi, due per le narici, e un buco (per ora tappato) per la bocca.
Lancy: steel nozzle
 Sul tavolo, due brocche in porcellana bianca da tre litri di acqua fredda, sapone di marsiglia grattugiato, un'ampolla di olio. Il contenitore del clistere è anch'esso in porcellana bianca, con fiori decorativi dipinti in azzurro, come tutti quelli in dotazione a Lancy. Il primo tubo di gomma è collegato a un ugello di acciaio a forma di grosso e largo dildo, dal diametro di circa 2,5 centimetri. Il secondo tubo è invece collegato a un “enema harness” con tanto di palloncino "Bardex" per garantire la ritenzione. Ripiegata, sul tavolo, c'è anche una pancera in gomma e crine di cavallo.
- Molto bene, da oggi inizierai una vita di espiazione, mia cara! - esordisce Brunilde M. apostrofando la madre-schiava.
- Espiazione e lavoro duro, con un bel pancione che nemmeno ti immagini, che nemmeno hai avuto quando mi aspettavi!
Da sotto il cappuccio di gomma proviene soltanto un mugolio senza senso.
(7- continua)

23 maggio 2013

LE MAMMELLE DELLA SUDICIONA - UNA LETTERA DI FRAUJULIA

la sudiciona ritratta da E. Mandile
Gentilissima Madame Janine,
sicuramente la sguattera sudiciona, sigillata nelle sue doppie mutande, è impossibilitata a cercare i piaceri indebiti a cui era avvezza, infatti uno stato di spessa gomma, doppiato da una robusta mutanda di cuoio impedisce qualsiasi suo tentativo. Ma, anche rifacendomi ai deliziosi disegni della schiava Elizabeth, non vorrei che la sguattera abbia trovato un escamotage per ottenere comunque turpi orgasmi, massaggiandosi i capezzoli che, almeno nei disegni, sono tenuti liberi.. Ora, sappiamo benissimo che gli orgasmi ottenuti in questo modo sono spesso un mito, ciò nonostante potrebbe essere utile disciplinare anche questa zona. Mi trovo però in difficoltà a suggerire un metodo valido, l’idea che mi viene è quella di un apposito reggiseno contenitivo-punitivo, imbottito con il materiale delle spugnette ruvide. In alternativa al reggiseno si potrebbe usare una larga striscia contenitivo-compressiva che mantenga dolorosamente le cose al loro posto, anche durante lavori che richiedano di sporgersi in avanti oppure durante le corse punitive. Tale striscia sarebbe anche giustificata dal fatto che, data l’età non proprio verde della sudiciona, le zinne cominciano ad afflosciarsi ed a pendere sempre più in basso, quindi perché non nasconderle completamente?  Un'alternativa più semplice potrebbe essere di limitarsi a foderare l’interno delle divise e dei grembiuli spugnette abrasive, cucite nei punti opportuni. A questo punto sfido la sudiciona a massaggiarsi, tenuto conto che le impudiche mammelle saranno già tenute opportunamente irritate dai continui sfregamenti contro le terribili spugnette.

Madame, indirizzo a Lei la missiva per competenza, ma, se Lei è d'accordo, si potrebbe ordinare alla sudiciona di pubblicarla. Credo che l'argomento possa interessare le attente lettrici.
Sua FrauJulia

12 maggio 2013

LANCY 6 - UNA VISITA PER FRAU SCHWANGER


LANCY 6 - UNA VISITA PER FRAU SCHWANGER
di sguattera sudiciona

Un piovoso pomeriggio di fine aprile
È un piovoso mercoledì di fine aprile, da giorni grevi nuvole primaverili si addensano sul maniero di Lancy, scaricando senza posa il loro liquido contenuto. Giù, in basso, adiacente al lago, fra le mura di mattoni rossi stillanti, le “mucche” della “fattoria” muggiscono incessantemente: al loro stato di perenne e mai sufficientemente alleviata pressione del ventre, si aggiunge un aumento terribile dell'umidità, che le “mucche” avvertono attraverso le maschere, con loro estremo disagio. Molto più in alto, all'aria aperta, ben 15 donne di età variabile fra i 25 e i 55 anni sono adibite all'opera di drenaggio e pulizia dei canali di irrigazione dell'immenso giardino che circonda l'impenetrabile tenuta. Le schiave giardiniere, naturalmente ingravidate a dovere, sopra la sporca divisa grigia e il grembiuone verde di ordinanza indossano un pesante mantello di gomma, stivali e un grottesco cappello a cono, anch'esso rigorosamente di gomma. Scortate dalle guardiane, le sguattere giardiniere rastrellano, spalano sabbia, terra e detriti dai canali in cemento e li caricano su dei carretti di legno, tirati dalle “bestie da soma”, altre schiave adibite al traino.

Arriva una Aston Martin del 1966
Alle 15,30 in punto una Aston Martin grigio metallico del 1966 attraversa a tutta velocità il lungo viale alberato, facendo schizzare ai lati la ghiaia. Il veicolo si arresta con una brusca frenata, il motore da 3.995 cc sale di giri bruscamente, per poi acquietarsi di colpo. Dall'auto balza fuori, elegante e altera, una giovane bionda, di poco sopra la ventina. Gli occhiali da sole (così incongruenti in una giornata come quella!) e un cappello a tesa larga in pelle nera impermeabilizzata fanno pendant con un lungo cappotto dello stesso materiale, ben stretto in vita da una cintura lucida. Stivali di vernice nera, altissimi, calpestano nervosi la ghiaia, in attesa. Ed ecco che, caracollando, due sguattere, infagottate con tanto di mantello e cappello, coi loro prominenti pancioni, si fanno avanti impugnando due ombrelli neri. Scortata faticosamente dalle due arrancanti serve, che data la loro condizione faticano a tener dietro al passo della padrona, la giovane si dirige a lunghi passi verso la scalinata del maniero, dove ad attenderla ci sono le esili ed eleganti figure di Anne H. e Louise W.

L'ospite di Lancy
Anne e Louise, congedate le sguattere che tornano velocemente a lavorare in giardino scortate dalle guardiane, si accostano alla giovane e, disponendosi una a destra e l'altra a sinistra, l'accompagnano all'interno dell'open space situato al primo piano di Lancy. 
Le teste si avvicinano, e mentre le vediamo entrare, intuiamo che le tre donne si stiano scambiando qualche piacevole confidenza.

Interno salone: accanto a due gigantesche statue di pietra, opera della scultrice maledetta Ylenia Marceguada, le tre donne sono ora sedute ciascuna in un'ampia poltrona di vimini. Accanto ad ognuna, in piedi, sta ritta una sguattera gravida, un vassoio d'argento fra le mani. La giovane, senza smettere di parlare con le due proprietarie di Lancy, infila la mano sotto la divisa della serva che le sta accanto, e controlla la tenuta delle doppie mutande contenitive. Poi, con un gesto naturale che l'accomuna alle sue ospiti, preme il pancione della sguattera, ottenendone un grugnito dalla bocca serrata e un sordo brontolio dagli intestini. I bicchieri di cristallo posati sul vassoio tintinnano, la schiena della schiava si copre di sudore: la sguattera sa bene che la rottura di un solo bicchiere di cristallo le potrebbe costare un anno intero nella “stalla”.

Colei che si chiama “B. M.”
La ragazza si è tolta cappello, occhiali e impermeabile: mostra ora un corpo magrissimo, avvolto in un corpetto di cuoio indossato sopra una camicetta bianca a maniche lunghe, con gemelli di platino ai polsini. Un paio di pantaloni da cavallerizza completano il suo abbigliamento. Se potessimo avvicinarci di più, vedremmo che le iniziali incise sui gemelli sono “B.M.”. 

Anne H. si rivolge ora affabilmente alla ragazza: - Allora, Brunilde, cara, vuoi davvero vederla? Credo che avresti un ottimo influsso su di lei, sai? 
- Certo, Anne! Le vostre lettere da qualche tempo mi segnalano dei suoi comportamenti assai poco dignitosi, e credo che sia giunto il momento di mettere le cose in chiaro una volta per tutte! 
- Perfetto, Brunilde! - ora è il turno di Louise a parlare. 
Con l'indice preme il tasto dell'interfono appoggiato su un tavolino di cristallo. 
- Portate subito qui Frau Schwanger! - ordina seccamente. 
Poi, le tre donne rimangono in silenzio, a sorseggiare gli aperitivi. Le tre "pancione"in piedi fissano il vuoto, mentre ogni tanto dai loro ventri proviene il classico brontolio delle schiave di Lancy, tipico quanto il loro perenne colorito giallastro.

Una visita per Frau Schwanger
Dopo una decina di minuti di attesa, arriva, accompagnata dalla sua guardiana, una schiava sulla cinquantina, la testa rasata avvolta in uno sporco fazzoletto di tela grigia. Il grembiulone di gomma verde mostra un ventre decisamente teso, che ballonzola grottescamente. La sguattera infatti è stata fatta arrivare al cospetto delle padrone facendole eseguire il “trotto punitivo di Lancy”, ovvero procedere a saltelli, sollevando le ginocchia ben in alto, all'altezza del seno. Anche da ferma, la schiava continua ad eseguire il faticoso “trotto”, finchè Louise si rivolge alla guardiana: - Bene, basta così, Longue Hilde. - La guardiana assesta un colpo secco sul sedere della schiava, che smette di trottare sul posto. 
Il pancione si stabilizza, mentre gocce di sudore colano da sotto il fazzoletto della pigrona.
Per un attimo, il silenzio cala sulla strana scena, silenzio rotto solo dall'ansimare di Frau Schwanger.
Poi la giovane ospite prende la parola. 

Il discorso di "B. M."
- Da un po' di tempo sembra che tu non ti stia comportando dignitosamente, sguattera Frau Schwanger. Le mie amiche mi hanno scritto che ti fai venire frequenti crisi isteriche, che la tua infida indole di pigrona fa costantemente capolino nella tua miserabile vita di schiava, che insomma, tendi a resistere al luminoso cammino di redenzione che ti aspetta. Un cammino certamente non sempre dei più facili, lo ammetto, ma un cammino che è stato studiato per farti risplendere nella punizione e nell'umiliazione perenni, mia cara! 
Ora, dal momento che sono stata ufficialmente adottata dalle Signore Anne e Louise, con tanto di atto notarile e definitivo beneplacito di mio padre, che della sua responsabilità biologica e legale nei miei confronti se ne lava definitivamente le mani, potrei abbandonarti per sempre al tuo triste destino. Nondimeno, sento di avere ancora delle responsabilità nei tuoi confronti. E soprattutto non voglio che tu mi faccia fare brutte figure, non fosse altro che per il nome che un tempo portavi. Per questo, tesoro, ho deciso di stabilirmi qui per un certo tempo. Il tempo necessario per supervisionare e, se necessario, per inasprire la tua educazione. Tanto per cominciare, facciamoci tastare ben bene quel pancione! Vediamo se è il caso di riempirlo ancora un pochino! Secondo te, Longue Hilde, di spazio ce n'è ancora, nelle sue trippe? Sì? Bene! Coraggio, che aspetti? Vieni subito qui, mamma. Di corsa.

(6- continua)

9 maggio 2013

PENSION BALNEARIA 63


Nobili Signore, serva sudiciona,
mi sono firmata spia e provocatrice ed è vero. Vi prego solo di attendere qualche puntata, poi la situazione si chiarirà, promesso. Dicevo, spia e provocatrice: per quanto ne so le microspie, ora, stanno registrando le angherie a cui ci sottopone la perra. Ma non basta, bisogna anche, in qualche modo, scuotere le altre serve. Non che noi si abbia la forza per ribellarsi, basterebbero Gog e Magog da sole a tenere a bada una decina di striminzite e spaurite serve, ma, come forse ricorderete, sono state assunte altre 4 gigantesse, quindi una nostra diretta ribellione è fuori di luogo. Comunque inizio la mia missione di provocatrice. Da un lato i miei rapporti con la perra sembrano migliorati, niente più provocazioni ed occhiate torve da parte mia. Dall’altro lato, in dormitorio, quando sono sicura che nessuna delle sorveglianti e la perra ci vedono, inizio a fare la caricatura della perra, muovendomi e imitandone la parlata. E’rischioso, ma mettere in caricatura la nostra aguzzina mina il prestigio ed il terrore che lei incute nelle altre serve. E, sia pure senza fare discorsi sediziosi che potrebbero venire riportati alla perra, butto lì che potremmo stare meglio, che le punizioni sono troppo dure, che se invece di sfinirci di lavoro venissero fatte un po’ lavorare anche le russe, e poi perché assumere delle straniere vista la crisi…, insomma, le solite frasi qualunquiste ma di sicuro effetto (chiedete ai politici….).
So che più avanti dovrò rischiare grosso, ma per ora lavoro nell’ombra e cerco di sopravvivere.
Ed un certo giorno, sul fare del mezzogiorno si sentono, dal vicino paese, numerosi scoppi. Forse fuochi artificiali, con cui da queste parti viene festeggiata ogni ricorrenza.
In realtà è un segnale per me: il giorno successivo dovrò attendere un nuovo scoppio di fuochi artificiali ed aprire il portone.
Non è un compito facile, di giorno si è sempre impegnate in interminabili lavori, altro che attendere scoppi di mortaretti!
Ma qui serve la fedele amicizia di Pilar e le solidarietà costruita tra noi e le altre serve. Sia pure senza sapere il perché ci appoggeranno. Faranno soprattutto in modo che in punizione alla noria siano altre due serve, tanto qui basta poco per farsi punire.
Allo scoccare del mezzodì io sono affannata a pulire il corridoio d’ingresso. Una annoiata sorvegliante sonnecchia, sicura che nessuna serva sana di mente tenterebbe la fuga, sarebbe raggiunta in pochi stanti dalle sorveglianti, guidate da un branco di feroci cani da guardia. E se una fuggitiva ci provasse comunque, non potrebbe mai correre più veloce delle sorveglianti a bordo di un potente SUV.
Come odo gli scoppi di mortaretti mi rialzo, arriva Pilar e mi urta facendo cadere il secchio pieno di acqua sporca, inondando il pavimento davanti al portone. La sorvegliante si è riscossa, ma non sospetta di nulla. Mi allontano per prendere acqua pulita. Quando torno inizio ad asciugare il pavimento. Pilar, dopo aver fatto un po’ di confusione si allontana. La sorvegliante si può finalmente riassopire.
E’un attimo: quattro passi leggeri e, prima che se ne accorga ho inserito una chiave falsa, che era anche lei nascosta nei pezzi di sapone. Apro la porta, la sorvegliante ne ode il cigolio e si riscuote, ma viene ostacolata da Pilar che si mette di mezzo e crea confusione.
Intanto sono entrate, rapidamente e silenziosamente, una dozzina di robuste “mujeres” vestite di una sobria divisa, capitanate da una Signora elegante. Le donne bloccano e imbavagliano la sorvegliante. La sorpresa è assoluta, le altre sorveglianti, salvo Gog e Magog, vengono prontamente ammanettate. Si è sentito un po’ di trambusto, arriva la perra con le sue due fedelissime. C’è un testa a testa tra la perra e la Signora che, rivela di essere la Presidente del Tribunale delle Signore. Gog e Magog tentano di resistere, ma contro 12 robuste e manesche donne soccombono e vengono ammanettate.
La perra, accusa me e le mie compagne di ribellione. Si dice anzi contenta della presenza delle Signore perché ci vuole accusare di ammutinamento…….
Sguattera Nadia.
(63- continua)