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6 gennaio 2016

UNA LETTERA DI FRAUJULIA

Gentilissima Madame Janine,
vengo ad esporle un esperimento effettuato su come umiliare la serva.
Conosciamo bene la praticità dell'uso di mutande impermeabili sia associate alla divisa di fatica che di punizione. La serva fa di tutto per conservare le mutande ed il relativo pannolone perfettamente puliti. Ma, passato qualche tempo, notiamo un rilassamento della serva che non si impegna più come una volta diventando incontinente, evidentemente pensando "tanto ci sono le mutande impermeabili".
Ho così deciso di farmi accompagnare dalla serva in un grande magazzino, dopo averle fatto ingurgitare numerose tazze di tè e caffè (notoriamente diuretici) ed un buon mezzo litro di minerale. Solo che le mutande, anzichè di gomma, erano le solite di cotone della divisa di fatica. L'abbigliamento restante della serva era costituito da una corta tunica con delle belle bragotte aderenti, un abbigliamento più o meno da commessa. Mi sono solo assicurata che la minima macchia di umido risaltasse perfettamente ben scura sullo sfondo blu del tessuto, facendo notare il fatto alla serva.
Ed il risultato è stato entusiasmante: la serva che mi ha seguita per due interminabili ore, spingendo un pesante carrello, ad ogni piccola sosta stringeva disperatamente le cosce cercando di trattenersi.
Devo dire, in suo onore che è riuscita a non bagnarsi fino a casa. Questo fatto non mi è del tutto dispiaciuto, lascia campo libero a successive sperimentazioni.
La ringrazio per la sua attenzione. Sarei lieta se volesse ordinara alla serva sudiciona M. di pubblicare la lettera sul blog. Ovviamente Suoi eventuali suggerimenti sono sempre i benvenuti, come quelli delle altre lettrici.
sua FrauJulia

5 gennaio 2016

CENTRO DE DETENCION MADAME ROCIO 6 / LA MANICURE


La manicure

Mentre si svolge il rigoroso programma di dieta ed esercizio di Fatty, su cui torneremo in seguito, la perra sta studiando un nuovo modo per mettersi nei guai: infatti inizia a farsi notare da Madame Rocio ……… intendo ….. a lanciare a Madame inequivocabili messaggi di sottomissione e disponibilità. Mi spiego meglio, in breve la perra passa da detenuta super punita ad amante di Madame Rocio.
Ora, non mi posso certo ergere ad esempio delle altre detenute, ma prima di diventare l’amante di una Direttrice lesbica ed appassionata di BDSM e giochi Medical, ci penserei.
E per circa un mese la perra ha un trattamento di favore: niente lavori pesanti, cibo e soprattutto acqua a volontà. Addirittura la libidine di poter fare una doccia ogni giorno, e di indossare una divisa nuova e biancheria intima morbida e pulita.
Insomma, la perra si gode questo mese di pacchia, si rimette in carne e non sembra più la stessa, comparata a noi povere disgraziate, sottoposte alla dura disciplina del Centro. Tutte le medaglie hanno, però un rovescio. Infatti di lì a un po’ a Madame inizia ad interessare una nuova giovane detenuta.
Si dice che la perra, faccia una scenata di gelosia a Madame Rocio, altre pensano che la perra abbia addirittura colpito la nuova favorita.
Madame Rocio, esasperata, decide di punire in maniera memorabile la perra.
La perra, caduta in disgrazia, sotto la scorta di quattro sorveglianti, deve faticosamente indossare la vecchia divisa di punizione. La puzzolente tuta gommata viene ben stretta e richiusa da una cerniera, la guardiana fatica addirittura a calzare lo stretto cappuccio sulla testa della perra. Come se non bastasse le mettono anche il grembiule con il cinturone stretto al massimo. Lunghi guanti di gomma sulle mani.
Ora la perra, nella sua mise nera, viene messa al sole, con l’ordine di “fare l’aeroplano”, cioè di tenere le braccia distese perpendicolari al corpo, senza fare il minimo movimento. Questo banale esercizio, prolungato per mezz’ora, sotto il sole del deserto è in grado di mettere in crisi anche l’ergastolana più incallita. Infatti ben presto i muscoli delle braccia, in quella posizione obbligata, iniziano a bruciare, come se si stesse facendo un gran lavoro. Se a questo si sommano le temperature raggiunte dall’interno della tuta nera, capite bene che per la perra è una partita persa. Infatti di lì a dieci minuti è costretta dai crampi a riabbassare le braccia.
Madame Rocio aspettava solo questo momento. Ad un suo ordine le quattro sorveglianti trascinano la perra verso una rustica pesante poltrona di legno massiccio, munita di robusti e larghi braccioli.
Nonostante le sue condizioni, la perra rabbrividisce per la paura di una punizione inevitabile e sconosciuta. Le guardiane la costringono a sedersi. Alla detenuta vengono sfilati i guanti della divisa di punizione, le mani e le dita, biancastre per il sudore colato all’interno del guanto. Una sorvegliante prende il polso della punita e fa appoggiare la mano sul bracciolo, fatto a forma di vaschetta, dotata sul fondo di una serie di anelli a scatto, proprio come quelli dei classificatori. Gli anelli, una volta che la mano è in posizione corretta si chiudono con un sinistro click bloccando sia il polso che, singolarmente ogni dito. Impossibile togliere le dita, se non utilizzando un apposita leva per rilasciare gli anelli. L’operazione si ripete per tutte e due le mani. Analoga operazione per i piedi, bloccati da un anello alla caviglia ed un altro al pollicione. Madame ha indossato un camice azzurro. Un comodo sgabello la posiziona all’altezza delle mani della punita. E con grazia Madame asciuga la mano, poi taglia e rifinisce le unghie della perra.
Questo è solo un gioco con cui Madame a volte indulge: giocare come il gatto col topo con la sua prossima vittima, che dal canto suo si sta pisciando addosso dalla paura. E Madame si inebria dell’odore di’adrenalina del sudore dalla sua vittima: l’odore della paura!
Ora Madame avvicina un vassoio chirurgico, impugna un lucido oggetto di acciaio: l’oggetto è simile alla “lesina” che utilizzavano gli antichi calzolai per bucare il cuoio: una impugnatura che sorregge un lungo punteruolo a sezione rettangolare. Madame posiziona il punteruolo ben parallelo al dito ed inizia ad infilarlo sotto l’unghia del dito medio della punita. Il dolore è allucinante, come quando si viene colpiti da una inaspettata scossa elettrica. La perra grida con quanto fiato ha in gola, deliziando Madame. Gocce di sudore scorrono lungo il corpo. Il punteruolo avanza un millimetro per volta, separando la delicata e sensibile carne dall’unghia soprastante, il sangue inizia a stillare attorno all’ago del punteruolo. Ma non è finita, quando il punteruolo è ormai immerso fino a mezza unghia, Madame applica una lenta torsione, così che l’ago dilati ancora di più il foro che si è dolorosamente scavato. L’effetto è devastante, il corpo cerca di arcuarsi, trattenuto dagli anelli, dalla bocca della perra esce un urlo terribile. Madame non fa una piega, si rivolge alle astanti dicendo: “sentito che acuti?” Vediamo la perra ciondolare la testa, l’insopportabile dolore le sta facendo perdere conoscenza. Ma Madame non permette queste svenevolezze: dal vassoio spunta pronta una grossa siringa, il cui contenuto viene prontamente iniettato nel braccio della vittima. Il medicinale fa rapidamente ritornare in sé la perra. La punita si guarda incredula il dito da cui continuano a stillare gocce di sangue. Deve fare malissimo. La perra ricorre al puerile sistema di soffiare in direzione del dito, sperando di affievolire il dolore. Ma la punizione deve ancora iniziare: Madame Rocio, ora prende una capace brocca e ne versa il contenuto nella vaschetta in cui sono immerse le dita della vittima.
Cosa pensate che possa fare una bella salamoia di aceto e sale al dito della perra? Beh, una delle risposte potrebbe essere che il liquido ferma lo stillicidio di sangue e disinfetta alla perfezione la parte. In realtà lo scopo non è così caritatevole, l’acido ed il sale aggrediscono la tenera carne separata dall’unghia ed alla perra pare le sia stato dato fuoco al dito. La vediamo, la “pelata” paonazza per il dolore, il viso trasfigurato da una terribile smorfia. Ormai a forza di urlare la perra è quasi diventata afona. Un lago di pipì si sta allargando sotto la poltrona, la perra ha perso il controllo. Madame gongola, questa stupida detenuta, si ricorderà di non mancarle più di rispetto. Con fare gioviale dice alla propria vittima: e non vorremo lasciare solo questo povero ditino, ce ne sono altri 19 che reclamano a gran voce la manicure. E, con decisione Madame Rocio passa al dito indice della vittima che, stimolata dal medicinale iniettatole, non ha neanche la facile scappatoia dello svenimento!.
La tortura della perra continua a lungo. Finita la prima mano, comunque, Madame si stanca e decide di proseguire la punizione nei giorni successivi. Bisogna dire che grazie alla dolorosissima salamoia, la perra non avrà neanche bisogno di bendaggi e, grazie al fatto che la lesina non è stata spinta fino alla base dell’unghia, le unghie guariranno, anche se dopo lunghe settimane, in cui la perra sarà in ogni caso costretta a lavorare e camminare come tutte le altre. Non si pensi che Madame agisca per spirito umanitario, se la condannata conserva le unghie, è possibile ripetere la punizione.


TRANFORMATION D'UNE BURGEOISE 4


She stopped again and looked at me. I looked back at this angry but
sincere face and suddenly I felt a strong compassion for that woman. I
felt her strength of character through her rage, I felt her willingness
to try the forbidden, for her, fruit of the bourgeois world. Probably
she is right, probably I should see how the other side lives and
works. I decided to play her game, I wanted this woman to stay with me,
I needed her. I simply nodded to her that I agree and I took the pile
of clothes and started going out. She stopped me again : "Oh no Pet,
you don't leave this room unless properly dressed as the cleaning woman
you are going to become, so strart removing your clothes and hurry up,
we don't have all day."

By now I was defeated, I couldn't cope anymore with the strong
character of this woman. Within seconds I was standing naked in
front of her and within a few more minutes I was dressed under her
insrtuctions. Black cotton panties and vest, black thick pantyhose,
and the overall dress which buttoned in front. Those were her clothes,
the clothes she was wearing just before. I could smell her b.o. in them,
nothing repulsive, just a combination of cheap eau de cologne and her
mild sweating.

5
"And now the 'piece de resistence ma cherie' Monique said smiling broadly,
come here I will tie your apron'. I approached and she adjusted the
large matching working apron on top of my dress. She criss crossed the
bib straps behind my back and fastened them to the strings with two small
buttons, then she firmly tied the strings in a big bow in the back. She
pointed to the door. "Well, this is your obligatory uniform for working
in the house Marie Benedicte, run along now like a good maid and finish
your chores and then report back here, I want to continue our little
conversation and plan the rest of the day."

It took me an hour of intense work to finish what I was ordered to do. I
was moping the kitchen floor when I literally smelled Monique's presence
in the room. I turned around and she was standing by the door looking at
me. God how she changed! She was the epitomy of elegance wearing a dark
grey silk suit, a light grey blouse, fine stockings and elegant medium
heel shoes. My expensive Chanel 5.
(4- à suivre)