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18 giugno 2014

PENSION BALNEARIA 83

Nobili Signore, serva sudiciona,
dopo le lunghe descrizioni delle punizioni inflitte alla perra che, come fattomi notare da Madame Janine, è ormai ridotta al rango di schiava, una novità si affaccia all’orizzonte.
Il Tribunale delle Signore convoca la perra vicino alla capitale. La Signora mi chiama e, in qualità di sorvegliante, mi incarica di trasportare la perra fin là. Un viaggio non da poco, un incarico veramente “rognoso”.
Vi spiego: anticamente una sorvegliante non aveva che da incatenare la condannata, farle portare in spalla sacco contenente le provviste per il viaggio e legare le catene alla sella del proprio mulo.
Ad ogni villaggio la condannata diventava lo spettacolo del giorno e veniva sbeffeggiata dalla popolazione. La notte venivano ospitate dai vari istituti di correzione che allora costellavano il paese.
Attualmente le condizioni sono cambiate e riuscire a trasportare una detenuta è diventato difficile. Si rischia sempre di incappare in qualche controllo e questo fornisce alla condannata una possibilità di facile fuga. Ci penso un po’ su: è chiaro che, qualsiasi sia il mezzo di trasporto scelto, una detenuta incatenata e magari imbavagliata, dia subito all’occhio. Del resto lasciare la detenuta libera è impensabile….. e mi ricordo da ragazzina, quando mi ruppi una gamba, che fatica camminare con il “gesso”. Detto fatto, recupero una quantità di bende, un sacco di gesso, avanzato ai muratori e mi industrio a imbevere le bende nel gesso. Poi richiamo alla mente un breve corso di pronto soccorso, e così la perra si trova con le due gambe ingessate fino a ben sopra il ginocchio. E’ ancora in grado di fare dei passettini, ma da qui a tentare di fuggire.. ne passa parecchio. Ma non mi sento completamente sicura e così, una bella ingessata anche alle braccia, due cinghiette, inserite nel gesso permettono di unire le braccia tra di loro, impedendo così eventuali aggressioni alla guardiana. Resta il problema del bavaglio. Qui mi viene in soccorso la Signora, mi fornisce un flacone di spray, un potente anestetico che ha la particolarità di paralizzare completamente ugola e corde vocali, un paio di spruzzi e la perra non potrà che mugolare per una buona mezz’ora. Il difficile sarà convincerla ad aprire bocca per spruzzarci lo spray.
Il mezzo di trasporto, già prenotato dal Tribunale, sarà un treno notturno.
“Attenta, da qui esce una detenuta, in ogni caso ne rientrerà una, se te la lasci scappare la sostituirai nella condanna”, queste le preoccupanti parole della Signora. No, non ho alcuna intenzione di abbassare la guardia, se la perra tenta qualcosa, piuttosto la ammazzo di botte.
E sul fare della sera, faccio mettere alla perra le “bragas de goma”, non voglio doverla portare al cesso, le butto addosso una specie di lungo saio, dotato di cappuccio. Una macchina della Pension ci accompagna alla stazione. La perra, impedita ed appesantita dai gessi, fatica a camminare. Mi devo ricordare di fissarle le mani, una volta sul treno, quei gessi possono diventare un arma ….
E finalmente siamo nello scompartimento, ho addirittura dovuto aiutare quell’inetta della perra a salire nello scompartimento. Lo scompartimento notturno è tutto per noi, nessuno ci disturberà. Allaccio tra loro le cinghiette delle braccia della perra, meglio stare sul sicuro. Finalmente partiamo e mi posso rilassare. Il treno è parzialmente vuoto, meglio così meno disturbatori e meno persone che possano sentire eventuali grida della perra. La perra sembra addormentata, mi rilasso anche io e a tratti sonnecchio. “TOC TOC Billete, por favor”.
Cazzo, ci mancava anche il controllore! La perra si sta già riscuotendo, ho solo pochi secondi, se si mette a gridare sono nei guai. E qui mi viene in aiuto la giovinezza passata nei bassifondi e le innumerevoli risse a cui ho partecipato, una bella gomitata alla bocca dello stomaco la lascia senza fiato, ora boccheggia, cercando di aspirare aria. Ho già in mano lo spray paralizzante, tre belle spruzzate mettono fuori uso la voce della perra. Le sistemo il cappuccio del saio, in modo da nasconderle un po’ la faccia. “TOC TOC” “LLEGO……. LLEGO!”
Apro la porta, sono in due, il controllore ed una guardia di sicurezza. Guardano la perra, tutta ingessata che mugola e si lamenta. La mia divisa da sorvegliante mi fa scambiare per una infermiera, mi indico la tempia con l’indice ed alzo gli occhi al cielo “pobre loca”. Porgo i biglietti, il controllore e la guardia se ne vanno in fretta. Ed all’esterno li sento commentare “Que olor!”, si la puzza della perra mi ha aiutato, non si sono insospettiti e non hanno fatto domande, sicuramente non ripasseranno a disturbarci. Ed al mattino arriviamo, su un binario secondario, non è un treno di lusso, solo un anonimo treno per gente che non ha né fretta né soldi. La perra non attira grande attenzione tra i viaggiatori mattinieri. Un furgoncino del Tribunal ci attende……..
E finalmente posso consegnare la perra alle amorevoli cure del Tribunale, continuerò però a seguirne le vicende, poiché proprio qui dovrò seguire un corso di specializzazione come sorvegliante.
Sorvegliante nadia.
(83- continua)

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