DISCLAIMER

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31 dicembre 2011

PENSION BALNEARIA 16

Cara Monika,
qui, ormai da mesi, siamo praticamente trattate come schiave. Della Signora nessuna notizia. Così la scorsa settimana  Pilar mi ha chiesto se ero disposta ad andare con lei e chiedere un colloquio alla consultora, in modo, con la scusa di informarci sulla salute della Signora, di cercare di avere notizie sul nostro futuro e magari chiedere migliori condizioni di vita. Mi sono detta d’accordo, consapevole che potevamo incorrere nelle ire della perra.
Infatti è proprio andata così, ti assicuro che ci siamo comportate correttamente, senza assolutamente mancare di rispetto. Dopo averci fatto fare anticamera per due ore ci ha fatto entrare ed è bastato chiedessimo notizie della Signora per scatenarla. Ci ha cazziate per quasi un ora, rinfacciano a noi in particolare e a tutto il resto del personale, scarso impegno nel lavoro, clienti scontenti della pulizia, del cibo, dei trattamenti termali e via di seguito.
Ci ha congedate,  dicendo che sarebbe stata attenta in particolare al comportamento di noi due, ci avrebbe pensato lei a raddrizzarci. Gog e Magog ci hanno spintonate e prese a schiaffi e così siamo tornate in lacrime a dare le cattive notizie alle altre.
E la perra è stata di parola: tutti i lavori pesanti sono diventati i nostri, e non solo, da mangiare ci danno solo il “comer del perro” , inoltre dobbiamo stare attente anche a non farci vedere inoperose nei momenti di pausa. Pensa che, poiché mi ha vista riposarmi un attimo e bere un sorso di caffè, la perra mi ha convocata in sala mensa, alla presenza di tutto il personale, qui gog e magog mi hanno spogliata completamente nuda e legata alla silla de la verguenza.
Le vecchie cinghie di cuoio dovevano essere state ben ingrassate, perché sono ancora in perfetta efficienza. Mi sono trovata legata come un salame, figurati: il seggiolone è molto alto, per cui i piedi sono sollevati da terra, le cinghie ti bloccano caviglie, polsi, bacino, petto, collo e la fronte. Puoi solo respirare, muovere le dita e sbattere gli occhi.  La seduta della sedia è uguale alla seduta di un water, per cui le tue parti intime sono accessibili.
La perra mi ha detto che poiché ero stanca ora potevo riposarmi, anzi, avrei potuto bermi un bel tè. Una delle due aguzzine è andata a prendere un “vaso da notte”, un cimelio dei tempi andati. La perra mi ha detto: ora puoi prepararti il tè, e ha messo il contenitore sotto di me ordinandomi di fare pipì. Come potete immaginare le pulsazioni mi sono andate a 1000, non ne avevo nessuna intenzione. Ad un cenno della perra gog e magog mi hanno preso un seno a testa ed hanno cominciato a strizzare. Mi sono messa a strillare ed ho dovuto sforzarmi per fare pipì di fronte a tutte. Che vergogna, soprattutto quando il getto si è messo a generare un sonoro scroscio. Probabilmente di tutte le presenti  lo sentivo solo io, ma che vergogna, mi sarei sotterrata. 
Ma, non era finita, la perra mi ha avvicinato l’orinale alle labbra ordinandomi di bere tutto. Ho cercato di divincolarmi ma l’artigiano che ha costruito la silla ha fatto, purtroppo, un buon lavoro. Nonostante i miei disperati sforzi e la silla mi ha tenuta bloccata, immobile, e l’unica cosa che sono riuscita a fare è procurarmi dei lividi dove c’erano le cinghie. Allora ho tenuto la bocca chiusa ermeticamente, facendo resistenza passiva.
Peggio per me, la perra ha preso un siringone attaccato ad un doppio beccuccio di acciaio, l’ ha riempito di pipì mi ha infilato i beccucci nel naso ed ha dato una stantuffata.
Mi è sembrato avessero iniettato dell’acido! Un bruciore che non ti dico sulle mucose interne del naso e della gola e poi starnuti e colpi di tosse, proprio come quando ti va di traverso del succo d’arancia. Sono restata senza fiato per parecchio tempo, sempre tossendo da spaccarmi i polmoni.
La perra ha aspettato sghignazzando che mi riprendessi e mi ha detto che potevo scegliere tra fare la brava e bere tutto da sola  o ricevere tutto dal naso. Mi sono dovuta umiliare pubblicamente e sorbire piano piano tutto il mio “tè” al gusto pipì, succhiandola da un tubicino metallico immerso nel vaso. Non ti dico gli sforzi per tenere sotto controllo la nausea, un paio di volte non sono riuscita a controllarmi e il liquido che il mio stomaco rifiutava mi scorreva lungo il corpo!
Che schifo, rabbrividisco anche adesso, mentre te lo racconto, a distanza di mesi dall’accaduto.
Insomma il nome “silla de la verguenza” è più che appropriato, tieni conto che sono stata punita di fronte a tutte le altre dipendenti, inorridite da cosa stava accadendo.
E non è finita qui, infatti la perra ha trovato, tra gli antichi oggetti, un librone che ne elenca gli usi per le sedute idroterapiche, con tutte le spiegazioni  ed i disegni del caso. Ha detto che intende addestrare le fedeli cinesine a questi lavori e che chiunque di noi non si comporterà più che bene farà da “cavia volontaria” perché possano esercitarsi prima di applicare le cure ai clienti.
I lividi alle poppe ed ai polsi mi sono restati per più giorni, a testimonianza della cattiveria che gog e magog mettono nei loro compiti.
Qui il personale sta pensando di ribattezzare la Pension Balnearia come Pension de la ogressa, cioè pensione dell’orchessa
Ciao Monika, un saluto dalla tua sfortunata collega.
Sguattera Nadia
(16- continua)

20 dicembre 2011

PENSION BALNEARIA 15

Cara Monika,
sono ormai settimane che siamo ai lavori forzati. Lavorare alla noria, trascinare i carrelli e pulire, pulire, pulire. Come ti dicevo ormai la perra e le sue tirapiedi, comandano a bacchetta. Della Signora nessuna notizia.
Ieri io e Veronica siamo state assegnate alla pulizia di una delle cantine della Pension. Quale sorpresa, anziché stanze vuote e polverose c’erano mobili ed una serie di casse, il tutto coperto dalla polvere di decenni. Poiché sembravano cose appartenenti alla storia della Pension abbiamo chiamato anche Pilar. Secondo lei quegli oggetti avranno dai 50 agli 80 anni. Abbiamo ripulito il tutto dalla polvere, si tratta di lettini e seggioloni, laccati di bianco, dotati di preoccupanti cinghie di contenzione. Pilar ha detto che quelle sono le vere “sillas de la verguenza”. Inoltre  strane vasche da bagno sorrette da zampe di ghisa, oggetti di stile liberty. Le casse contengono intimidanti attrezzi di acciaio inox, vetro ed ebanite di chiaro uso sanitario. La cosa strana è che sembrano nuovi, il materiale ha retto i decenni senza deteriorarsi, solo alcuni tubi e tubicini in gomma si sono rovinati. Pilar ha cercato di spiegarmi l’uso di alcuni di questi aggeggi e, visto che con alcuni termini spagnoli ho difficoltà, ne ha mimato l’uso. In pratica servono ad iniettare le acque termali da qualsiasi apertura del corpo umano, non credo siano cose troppo piacevoli.
Un abbraccio.
Sguattera Nadia

8 dicembre 2011

SCULLERYMAID # 1

PENSION BALNEARIA 14

 
Cara Monika,
in queste ultime settimane le cinesine sono state messe a sostituire tutto il personale  a contatto con gli ospiti, ci chiediamo con che risultati, visto che prima la Pension era rinomata per le sue acque, ma soprattutto per i trattamenti, massaggi ed idroterapie effettuati da personale esperto e diplomato.
Le uscite in paese sono proibite, in pratica solo la consultora e le sue due guardie del corpo vanno e vengono, facendo comunque in modo che sia sempre presente una di loro a controllarci. L’assenza della Signora si prolunga, speriamo torni presto bene perché qui siamo in balia della perra che si comporta come una padrona a tutti gli effetti.
Anche le massaggiatrici sono state messe a lavorare con noi sguattere. Devo ricredermi sul fatto che ce l’avessero con noi, lavorando fianco a fianco sono anzi diventate simpatiche.
Visto l’aumento del personale disponibile, la consultora ha varato una pulizia generale di tutti i locali della Pension. E ce n’era bisogno, l’edificio è molto grande, dei primi anni del secolo scorso e da decenni  ne era utilizzata solo una piccola parte. E così, tutte le serve libere dalle fatiche della noria possono “rilassarsi” pulendo un locale alla volta, rimuovendo tutto il contenuto della stanza e rimuovendo lo sporco di decenni dai muri e dagli interminabili pavimenti, riverniciando inoltre tutte le pareti. Inutile che vi racconti dei dolori alle mani, ginocchia e schiena che ci affliggono.
E non crediate che, dovendo pulire molti locali, gli standard di qualità imposti a noi sguattere si siano abbassati: a sera, alla fine del lavoro passa la consultora, ed indossando guantini bianchi, passa un dito dove abbiamo pulito. Se il guanto resta immacolato ci viene permesso di cenare ed andare a riposarci, in caso contrario ci viene dato solo un pappone formato da avanzi bolliti in un po’ di acqua salata, il famoso “comer del perro” e poi, anziché riposare, dobbiamo tornare a pulire per lunghe ore. Pensate che a volte alla perra il lavoro non piace per due o tre volte di seguito, in quei casi il lavoro finisce a mezzanotte ed oltre. Ed ovviamente la mattina dopo ci attende la inesorabile sveglia alle 5.30, ben prima del canto del gallo, e alle 6 dobbiamo iniziare a lavorare.
Ciao cara collega, uno stanco saluto.
sguattera Nadia
(14- continua)

6 dicembre 2011

PANNI RUVIDI PER CONFEZIONARE MUTANDE DA SERVIZIO

UNA DOMANDA DA FRAU JULIA
Già che ne ho l'occasione, avrei un altra domanda: sul tuo blog ho letto l'accenno all'uso di panni ruvidi da utilizzare come cilicio, in modo  da esercitare la virtù della sopportazione, di cui voi serve dovete essere ben dotate. Purtroppo mi è forse sfuggita una descrizione un pò più particolareggiata. Magari se pubblichi la richiesta, qualche Signora può fornire degli spunti, se non  una  descrizione completa della realizzazione.
Mi piacerebbe costringere la serva a realizzare il proprio strumento di penitenza.
Un saluto.
FrauJulia

Giriamo la domanda alle Signore lettrici
Monika, sguattera

IGIENE INTIMA DELLA SERVA

Cara Monika,
complimenti vivissimi per il blog.
Leggo attentamente tutti gli interventi. Mi resta un dubbio in merito all'igiene intima delle serve: la depilazione intima, ascelle, pube e lato B.
In pratica la domanda si può così riassumere: meglio la passera liscia o una foresta "vergine". Altra domanda, se bisogna disboscare: che metodo impiegate?
Ti rigrazio vivamente.
FrauJulia

Gentilissima signora Julia,
La ringrazio per i complimenti. Per quanto riguarda la Sua domanda, Le riporto le indicazioni di Madame Janine:
"Alla serva non saranno concessi profumi, ornamenti o cosmetici di alcun genere. Altresì sarà cura della padrona che sia impedita alla sguattera qualsiasi forma di depilazione. La ragione è semplice e ha una precisa funzione: mantenere la serva in uno stato di soggezione e di umiliazione continua, sottolineandone e accentuandone gli aspetti fisicamente più rozzi e indelicati, contrapposti alla levigata e ricercata eleganza della padrona."

RingraziandoLa ancora, Le porgo i saluti di Madame Janine
Monika, sguattera

2 dicembre 2011

PENSION BALNEARIA 13

Cara Monika,
le nostre condizioni di lavoro sono ulteriormente peggiorate: la  consultora, avendo forse fiutato il malcontento, ha fatto arrivare due donnoni  dei paesi dell’est. Sembrano sollevatori di pesi, con tratti e muscoli mascolini, ricordano le atlete di certe squadre di oltrecortina di 20 anni fa. Quando ti guardano sembrano dirti “ti spiezzo in due”. Hanno la simpatia di due bulldog e le abbiamo soprannominate “gog” e “magog”. Le due non fanno altro che seguire la perra, gli fanno da guardaspalle ed aguzzine. Infatti le ultime punizioni, consistenti in forti sculacciature, le hanno somministrate loro, con la perra che le guardava soddisfatta.  Data la mole, ovviamente, nessuna se la sente di opporre resistenza o discutere con loro.
Ma non basta questo, la perra ha contattato un piccolo gruppo di spaurite “massaggiatrici” cinesi. Secondo Pilar queste non sono affatto massaggiatrici, serviranno  a qualche disegno della perra.
L’unica cosa positiva in  questa settimana è che il personale della Pension, per far fronte alla situazione,  è più unito di prima. Per esempio, quando le altre parlavano di me ero la “chica extranjera”, ora mi chiamano per nome. Speriamo che rientri presto la Signora perché se le cose non cambiano dovremo parlare con la perra, chiedendole di cambiare metodi. Ovviamente nessuna di noi ha voglia di dovere poi fare i conti con gog e magog!
Con questi cambiamenti in corso, comunque noi si continua il solito stancante lavoro, caricare vagoncini di fango, aiutare le cameriere a pulire le stanze degli ospiti, pulire le stanzette dei massaggi, insomma quando è sera siamo veramente stanche. E se con la Signora il cibo era ottimo, ora la consultora ha ordinato alla cuoca di ridurre la qualità e la quantità delle razioni del personale.
Ciao Monika, un saluto.
Sguattera Nadia

26 novembre 2011

Moderazione dei commenti

Da oggi, onde evitare spiacevoli "intrusioni", tutti i commenti saranno passati al vaglio di Madame Janine. Non spazientitevi dunque se non vedrete il vostro commento immediatamente pubblicato: se sarà conforme allo stile del blog, non avrete molto da attendere.
Grazie
Monika, sguattera

PENSION BALNEARIA 12


Cara Monika,
la “consultora” continua ad imperversare. Sta approfittando del fatto che la Signora è in viaggio, per dominarci. Inoltre non si limita alle buone vecchie sculacciate ma è apparso un inquietante frustino Ieri ha preteso che alla noria lavorasse una sguattera da sola, e quando le ho fatto presente che da sempre tale lavoro viene fatto da due, perché per una sola donna è troppo faticoso, mi ha schiaffeggiata e poi mi ha incatenata alla noria, costringendomi a  farla girare da sola per tutto il turno. Poiché secondo lei andavo troppo piano, si è messa a “stimolarmi” con un frustino. Se non volevo che mi facesse il “culo a strisce” ho dovuto impegnarmi tantissimo e a sera ero distrutta. Per impedire che si “batta la fiacca” e non dovere stare a controllarci, ha fatto installare da un artigiano un campanello che suona se la noria non viene fatta girare con sufficiente velocità. Il campanello suona brevemente per alcune volte, segnalandoti che devi accelerare. Se non recuperi in fretta si mette a suonare di continuo ed allora sei nei guai.
Poiché non era soddisfatta del mio lavoro, ho dovuto passare la notte nel “quarto oscuro” un ripostiglio dove devi dormire nuda per terra, con un paio di rozze coperte di lana spinosa. Ma dopo mezz’ora che sei rinchiusa al buio, scopri chi ti farà compagnia per la notte: insetti che ti strisciano addosso e topi che corrono per la stanza. Ovviamente ho passato una notte d’inferno, sveglia, terrorizzata da ogni piccolo rumore e continuando a grattarmi, avvolta nella coperta con la speranza che mi proteggesse.
Oltre a prendersela con noi sguattere, la “consultora” maltratta anche il resto del personale, sono venuta a sapere che ha punito anche la cuoca e due delle massaggiatrici. Questo stato di cose sta facendo sorgere un grande malcontento e l’altra sera Pilar è venuta, in segreto, nella stanza di noi sguattere dicendo che loro tutte sono stufe della “perra”, infatti il soprannome che si è meritata è proprio “cagna”. Si spera che la Signora torni presto dalle sue ferie, in modo che possa prendere provvedimenti.
Sguattera Nadia

PENSION BALNEARIA 11


Cara Monika,
a noi sguattere  è capitato un altro guaio: è arrivata una “consulente”. Come ormai è usuale, si tengono le serve alla fame e si pagano stipendi d’oro ad una antipatica che grazie ai suoi titoli non fa nulla, salvo incassare danaro a palate.
La consulente ha la mania di controllare che nessuno batta la fiacca, quindi controlla quante camere vengono rifatte, quanti vagoncini di fango vengono trasportati, addirittura quanti giri di noria facciamo in un ora. Inoltre poiché dandoci da fare ci muoviamo con poca grazia, un'altra idea è stata di metterci delle cavigliere con una corta catenella, in modo che facciamo dei passettini stile geisha. Impedite nel camminare il lavoro va ancora più rilento, così l’idea della consulente è di usare le punizioni, per cui spesso abbiamo il fondoschiena rosso.
Inutile dire che chi lavora alla noria sogna di vedere la consulente al proprio posto, saprebbe bene come farla correre!
Insomma, il malcontento  e la frustrazione serpeggiano tra la servitù.
Ciao cara collega, scusa lo sfogo.
Sguattera Nadia

25 novembre 2011

PENSION BALNEARIA 10 - Il decalogo della sguattera


Cara Monika,
la Signora mi aveva dato genericamente il permesso di scambiare messaggi via internet con amici e parenti. Diciamo che io non avevo messo in chiaro che intendevo collaborare ad un blog. Ieri la Signora è venuta a vedere mentre navigavo e una delle pagine aperte era proprio il tuo blog! Momento di panico da parte mia, invece la Signora è stata abbastanza divertita dall’idea. Anzi,  mi è stato ordinato di scrivere questo intervento poiché sono stata vista numerose volte con la divisa in disordine. Per aver taciuto del blog e per la divisa verrò anche punita,  ma  per ora non ho il permesso di parlare di punizioni. In caso di punizione, dovrò scrivere comunque una relazione ma non potrò divulgarla, almeno per ora.

Come bisogna scegliere un grembiule e come deve essere allacciato correttamente.
Innanzitutto va scelta la lunghezza del grembiule: avremo un grembiule corto utilizzato soprattutto dalle cameriere ed un grembiule lungo utilizzato dalle sguattere e dalle donne di fatica. Il  grembiule corto va dalla cinta in giù ed è sostenuto solo dalle fettucce ventrali. Alle volte si trasforma da un indumento da lavoro in un simbolo, vedi il grembiulino di pizzo di certe cameriere sexy o quello di enologi, massoni e quant’altro. Il  grembiule lungo, detto anche senalino (delantal, in castigliano), copre dal petto in giù ed è sostenuto o da una “bretella” che passa dietro al collo o da due bretelle che passano sulle spalle e si incroceranno dietro la schiena. In vita il grembiule è saldamente allacciato da due nastri di stoffa che possono essere allacciati dietro, oppure meglio ancora possono essere più lunghi e permettere di allacciare davanti.
· Bisogna sempre tenere strettamente allacciato il grembiule, non importa quanto sia costrittivo e quanto si stia sudando!  
(promemoria per una serva sciatta e puzzolente).
Ho voluto approfondire un po’ l’argomento e trovo in internet la descrizione di “grembiuli disciplinari”. Infatti il grembiule copre completamente la parte anteriore della punita, ma basta farla chinare in avanti perché le “vergogne” vengano mostrate e possano essere percosse.
Come scegliere i guanti da lavoro
Lo stesso discorso per i guanti,  permettono di restare ore ed ore con le mani nell’acqua e nei detersivi, evitando bolle, irritazioni e le dolorose ragadi. Anche qui sarà meglio scegliere guanti impermeabili, non felpati, lunghi fino a metà avambraccio, di peso medio e non eccessivamente larghi, in modo da mantenere una buona sensibilità.
· La brava sguattera considera i propri guanti come i migliori amici e li indossa tutte le volte che servono, non li dimentica e/o ne accorcia la durata con un uso scorretto! (promemoria per una serva sciatta).

Il fazzoletto da testa
Del fazzoletto da testa ho saputo dal tuo blog. Non ne vedevo l’utilità, ma  se avrò mai il permesso della Signora di raccontare delle mie punizioni, racconterò perché ora lo utilizzo moltissimo.
· La brava sguattera copre accuratamente i capelli con l’apposito fazzoletto! (promemoria per una serva sciatta).

Calzature o piedi nudi?
Per le calzature i soliti zoccoli di plastica (nei mesi invernali con i calzini) o i gambali di gomma, a seconda del tipo di lavoro assegnato. In caso di punizioni, verranno ritirate le calzature alla serva: lo stare a piedi nudi è sempre stato simbolo di penitenza.
· La brava sguattera indossa le calzature previste e/o se ne sta a piedi nudi!
(promemoria per una serva sciatta).

E la biancheria intima?
Le mutande sono l’unico capo di biancheria intima permesso in servizio, la sguattera utilizzerà esclusivamente quelle assegnate, non è permesso utilizzare mutande di altra provenienza.
· La brava sguattera fa il possibile per indossare mutande pulite tutte le mattine, a costo di lavarle, strizzarle ed indossarle bagnate, si asciugheranno col calore corporeo. (promemoria per una serva sporcacciona)
· La brava sguattera, se ordinatole indosserà disciplinatamente le “bragas de goma” con o senza “panuelo”,  senza lamentarsi per le irritazioni ed i fastidi da queste provocate. (promemoria per una serva petulante)

Inoltre elencato per ultimo ma primo in importanza:
· La brava sguattera si tiene pulita: bidet, faccia, collo, ascelle e piedi tutte le mattine ed all’occorrenza anche durante il giorno, il sapone di marsiglia deve essere l’unico profumo delle serve! (promemoria dettato personalmente dalla Signora …. ad una serva arrossita come un peperone!)

Ma la divisa non è l’unica cosa che contraddistingue la brava serva
· La brava sguattera  sarà sempre casta durante il servizio. Per le sguattere in servizio permanente è prevista una “licenza matrimoniale” , se per tutto il periodo non sono state punite, ogni  due o tre mesi. (promemoria per una serva con poca memoria).
· A questo proposito, la brava sguattera segnalerà lealmente ad una delle Signorine se avverte qualche “turbamento” durante il lavoro o durante il riposo.
(promemoria per una serva con poco autocontrollo).
· La brava sguattera potrà toccarsi le parti “vergognose” solo per il tempo strettamente necessario a funzioni corporali o alle pulizie.
(promemoria per una serva sporcacciona).
· Eventuali peccaminose operazioni di autoerotismo sono punite con il massimo rigore.
(promemoria per una serva con poco autocontrollo).
· La brava sguattera eviterà in ogni modo atteggiamenti “equivoci” con le altre sguattere. Qualsiasi rapporto che non sia di lavoro tra le sguattere è considerato colpa gravissima, equivalente ad una aperta ribellione e punito di conseguenza.
(promemoria per una serva con poco autocontrollo).
· La brava sguattera accetta in ripettoso silenzio gli ordini e li esegue.
(promemoria per una sguattera dalla lingua lunga).
· La brava sguattera segnalerà ad una Signorina eventuali disturbi alla propria salute, ad esempio stitichezza, dolori al basso ventre, raffreddori e quant’altro. In questo caso sperimenterà forzatamente le cure termali e medicali che la Pension Balnearia offre ai propri ospiti.
(promemoria per una sguattera che teme le cure mediche).

Questo mio elaborato,  senza i commenti tra parentesi, verrà esposto nella stanza del personale della Pension Balnearia.
Inviterei Signore e serve ad intervenire sull’argomento, in particolare se avessi dimenticato qualche punto. Numerosi interventi  invoglierebbero sicuramente la Signora ad essere più permissiva per la mia collaborazione al blog.
Grazie.
Sguattera Nadia

19 novembre 2011

PENSION BALNEARIA 9


Cara Monika,
non è ancora finita con Pilar, per punizione dovrò passare il poco tempo libero, che le altre sguattere usano per mangiare, riposarsi, lavare e tenersi pulite, a pulire il pavimento di un lungo corridoio. Inutile dire che dovrò farlo inginocchiata, nella mia divisa di fatica. Mi ha consegnato uno spazzolino e dei detersivi, dovrò pulire tutte le “fughe” tra piastrella e piastrella, eliminando la sporcizia fino a farle diventare bianche. Bisogna dire che la Pension è molto ben tenuta, anche se è arredata ancora con i mobili di 50 anni fa. Merito di generazioni di serve che hanno passato i loro giorni a fregare e lucidare tutto.
Così mi trovo, già stanca e dolorante per il turno alla noria, inginocchiata sul freddo pavimento a fregare con energia. Inutile dire che la schiena non è molto contenta della cosa. E devo anche darci dentro, perché di tanto in tanto la Signorina Pilar passa a controllare l’andamento del lavoro.
Ed ha anche trovato un'altra maniera di dominarmi: mi ha fatto bere un'intera caraffa da un litro di acqua termale, che è molto diuretica. Inutile dire che ho dovuto continuare a lavorare a lungo tenendo una colossale pipì e che lo stare ginocchioni aumentava il fastidio della vescica gonfia!
Alla fine  ho dovuto supplicarla tra le lacrime.
Mi ha fatto una lunga paternale dicendomi che non ce l’ha assolutamente con me, anzi che le sono simpatica, che però devo imparare a stare al mio posto e ad ubbidire come compete ad una sguattera. Mi ha anche detto di diffidare delle altre signorine, pronte a punire noi sguattere solo per il divertimento di vederci soffrire.
Ciao Monika, ti abbraccio, stretta nella mia scomoda e sudata divisa.
Sguattera Nadia
(9- continua)

16 novembre 2011

PENSION BALNEARIA 8


Cara Monika,
qui la vita di lavoro incessante continua. Oggi, oltre al turno a girare la noria, una delle massaggiatrici che si chiama Pilar mi ha ordinato di pulire la stanza dove effettua i trattamenti agli ospiti. Mi è stato detto dalle colleghe  che non solo questo lavoro non tocca a noi, ma che noi sguattere non dovremmo mai entrare in  quelle stanze, ed allora ho cercato di rifiutarmi. Risultato la signorina Pilar mi ha sculacciata,  sulle sue ginocchia.  Non vi dico la vergogna, per una donna matura, venire trattata come una bambina. E non solo, Pilar è una massaggiatrice, quindi ha i muscoli delle braccia ben esercitati. Venire picchiate a mani nude potrebbe sembrare una punizione leggera, almeno confrontata con  quelle raccontate da altre domestiche qui sul blog. Però anche dei colpi non esagerati, che colpiscono decine di volte lo stesso punto, fanno male. Dati i muscoli di Pilar io suoi colpi SONO FORTI! La tecnica di Pilar potremmo chiamarla 10-5-5-10 e cioè  10 colpi sulla stessa natica, nella medesima posizione, poi 5 sull’altra e poi 5 sulla prima, 10 sulla seconda e via a seguire. Si è limitata a 60 colpi, ma vi posso assicurare che le mie lacrime e i miei lamenti non erano affatto simulati o esagerati.
Ho raccontato il tutto a Veronica, mi ha detto che la Signora ha ordinato a domestiche e massaggiatrici, di limitarsi a sculacciarci a mano nuda e il numero massimo di colpi è 200. Questo per evitare che eccedano con  l’entusiasmo nelle punizioni, tutti gli altri castighi vengono comminati direttamente dalla Signora
Un abbraccio
Sguattera Nadia

6 novembre 2011

PENSION BALNEARIA 6 E 7


Cara Monika,
ed eccoci arrivate al fine settimana! Per non lasciare sguarnita la pensione abbiamo  il permesso di libera uscita due sguattere per volta, tanto qui la “movida” va dal giovedì sera alla domenica notte. Sono uscita con Veronica. Innanzitutto abbiamo preso un bus per la città più vicina. In paese, infatti, noi sguattere non siamo ben viste, strano perché la Spagna è un paese tollerante ed evoluto.
Ed eccoci arrivate in città: che dirvi  delle “tapas” e della vita notturna veramente esagerata?  Un divertimento unico durato una interminabile serata e nottata. E poi un sacco di giovani, insomma un ambiente interessante e divertente, molto meglio di quello lasciato nella mia città natale.  Lo scotto è stato al ritorno la nausea da troppe “tapas y vasos de vino tinto”. Veronica e le altre compagne mi hanno dato delle pastiglie per nausea  e mal di testa e mi hanno aiutato a nascondere il mio stato. Infatti qui esiste una rete di protezione e cameratismo che aiuta noi sguattere a sopravvivere.
Un ebbro abbraccio dalla sguattera Nadia.
(6)
 
Cara Monika,
ieri stavo per pagare con una punizione i bagordi serali.  Infatti, perché non stavo bene, o forse l’effetto delle pastiglie, ad un certo punto, mentre stavo trascinando i carrelli di fango per servire le massaggiatrici, ho inavvertitamente fatto uscire una ruota del carrello dal piano inclinato.  Il carrello ha incominciato a inclinarsi e un centinaio di litri di fango maleodorante hanno sporcato il corridoio! Inutile dire che mi sono spaventata e, cercando di pulire per rimediare al disastro , ho sporcato sempre di più i pavimenti. La cosa è stata riportata alla Signora che mi ha convocato nel suo ufficio, per una reprimenda verbale.
Mi ha detto che, poiché è la prima volta avrebbe soprasseduto alla punizione che di solito accompagna la sgridata. Mi ha poi elencato le punizioni che possono essere applicate a noi serve, senza però scendere in particolari. E’ questa la cosa che mi preoccupa di più, sapere il nome di una punizione senza conoscere in cosa consiste. Ecco i nomi delle punizioni che ricordo: nalgadas (sculacciate), trabajar atada a la noria (lavorare legate alla ruota dell’acqua), comer como el perro (mangiare il pappone del cane), dormir al suelo en el quarto oscuro (dormire per terra nella cella buia), la silla de la verguenza (sedia della vergogna),  rapada y aceite de ricino (rasata e olio di ricino), el enema (il clistere), el potro y el toro (il puledro e il toro). Veronica dice “no pasa nada,  miedo y humiliacion”, e non ha voluto spiegarmi nulla, io cercherò di essere la serva più disciplinata della Pensione, che le punizioni se le prendano le altre!
Vista la reticenza della mia collega, ho messo tra parentesi la traduzione che ho fatto con il vocabolarietto.
La preoccupata sguattera Nadia.
(7- continua)

illustrazione di Maria Romey
© Janine Souillon
 

30 ottobre 2011

IL BAGNO (O LA DOCCIA) DELLA DOMESTICA

Gentile domestica,
mi pongo il problema di quante volte far fare il bagno alla mia serva Maria di 48 anni: lei vorrebbe una volta al giorno ma mi sembra francamente troppo.
Attendo risposta
Maddalena, Francavilla

Gentile signora Maddalena,
prima di tutto trovo che la doccia sia più pratica ed economica: il bagno presuppone una rilassatezza (e una lentezza) nel disbrigo del lavaggio del proprio corpo che a una domestica, con tutto il rispetto, non dovrebbe essere mai concesso. In secondo luogo penso che una doccia ogni due giorni d'estate e una alla settimana d'inverno siano più che sufficienti. La serva provvederà ogni mattina a lavarsi rapidamente ascelle, collo e faccia prima di indossare l'uniforme e i suoi grembiuli.
Mi faccia sapere
sua Monika

29 ottobre 2011

PENSION BALNEARIA 5

  Cara Monika,
non sono riuscita quasi a parlartene che già sono stata aggiogata per una intera mattinata alla noria. Per fortuna eravamo in coppia io e Veronica, una mia collega. Ho scoperto che fortunatamente si lavora alla noria solo la mattina e che lo sforzo richiesto è sopportabile, se si va a tempo tutte e due. Ho voluto provare da sola per 10 minuti e richiede molto impegno.. A girare continuamente viene anche nausea, infatti alcune colleghe devono essere bendate.  Lavorando ho avuto modo di chiedere informazioni di prima mano sulla vita che mi attende. Diciamo che è dura ma sopportabile, la paga è poca ma siamo alloggiate ed  il cibo è ottimo. Dobbiamo impegnarci per fare il nostro lavoro e cercare di non cadere in disgrazia presso le cameriere, altrimenti queste hanno il potere di castigarci. Mi sono preoccupata ed ho chiesto a Veronica che castighi vengono inflitti, ha detto di non preoccuparmi che “no pasa nada”. Io però un po’ preoccupata lo sono ugualmente.
Un abbraccio dalla sguattera Nadia.
(5- continua)

26 ottobre 2011

PENSION BALNEARIA 4

Cara Monika,
ecco il lavoro assegnato a noi sguattere: dobbiamo prelevare dalle apposite vasche termali il rinomato fango che verrà usato per i trattamenti della ricca clientela. Il fango, stagionato e quasi bollente, viene estratto con un antiquato sistema chiamato “noria” a funzionamento manuale.
Ricordate nei film western il somarello bendato che gira in tondo muovendo una pompa od una macina, ecco quella era la noria. Credevate che fosse una cosa da medioevo? Sbagliato, noi abbiamo il privilegio di averne una funzionante e purtroppo non c’è più il povero somarello ma deve essere trascinata dagli sforzi di una o due sguattere. Inutile dire che questo è il lavoro punitivo per eccellenza., soprattutto se viene aggiogata solo una serva, magari bendata. Tra l’altro quando si lavora alla noria si devono indossare gli indumenti di gomma per non sporcarsi troppo, anche se con la vicinanza del fango maleodorante e bollente ci si squaglia dal sudore Le altre serve devono trascinare i pesanti carrelli,  colmi di fango, per stretti corridoi inclinati, fino alle stanze di trattamento. Ecco spiegata anche la scelta di divise color marrone, è per mascherare gli schizzi di fango che a volte ci raggiungono, nonostante l’abbigliamento protettivo.
Un abbraccio dalla sguattera Nadia.
(4- continua)

nella foto: Ela, Hausfrau

PENSION BALNEARIA - 3


Cara Monika,
ho cominciato a conoscere le compagne di lavoro: siamo 4 sguattere a servizio continuo più 2 – 3 sguattere che  arrivano,  saltuariamente “a giornata”,  ci sono poi 6 cameriere, 4 massaggiatrici, 1 cuoco, 1 facchino, 1 direttrice.
Le condizioni di lavoro di noi sguattere sono abbastanza dure: siamo tirannizzate  dalle cameriere e massaggiatrici , a noi vengono assegnati tutti i lavori pesanti e spesso dobbiamo fare anche quello che toccherebbe alle altre.  In particolare le cameriere approfittano costringendoci a riordinare e pulire a specchio le numerose camere della pensione, al loro posto. Dobbiamo fare in modo di essere assolutamente “invisibili” per la clientela. L’orario di lavoro non esiste, dobbiamo sempre essere sempre all’opera.  In compenso ci vengono concessi a turno un pomeriggio con nottata libera  per l’immancabile “movida” di fine settimana..  Dopo una nottata di bagordi non si è proprio al massimo della forma, ma si è tenute lavorare in ogni caso.
Serva Nadia.
(3- continua)

18 ottobre 2011

PENSION BALNEARIA 2


Cara Monika,
oggi mi hanno consegnato le divise da lavoro. Devo confessarti che mi aspettavo di meglio!
La divisa da lavoro è di cotone pesante, a righine, color  ocra. Ha le maniche lunghe ed arriva fin sotto le ginocchia. In dotazione è anche un grembiulino, dello stesso colore. Per i lavori pesanti,  casacca - pantaloni di materiale sintetico, con maniche corte,  sempre color ocra. A questa divisa viene accoppiato un lungo grembiule di gomma pesante, da allacciare stretto, sempre marrone. All’occorrenza dovremo indossare guanti lunghi di gomma, sempre marroni ed un fazzoletto da testa di cotone marrone, e zoccoli o stivali di gomma a seconda delle necessità. Magliette e mutande di color grigio. Diciamo che non si sono sprecati nella scelta dei colori di noi serve. Altra cosa le divise semplici ed eleganti del resto del personale.
Serva Nadia
(2-continua)
.

PENSION BALNEARIA 1


Riceviamo e pubblichiamo un nuovo contributo dalla serva Nadia
Monika, sguattera

Cara Monika,
permetti che mi presenti; mi chiamo Nadia e sono una serva 40 enne. Ho scoperto il tuo blog che mi piace moltissimo, ogni volta che ne ho il permesso e la possibilità cerco di leggere i vecchi post, che sono sempre molto intriganti.
Nell’ultimo anno ho lavorato in Spagna  e ora, data la crisi sono restata senza lavoro, Cercando in rete ho trovato un nuovo posto di lavoro, come serva, in una “Pension Balnearia” cioè una pensione termale  di un paesino sperduto nel profondo sud spagnolo . La Signora che gestisce la pensione era appunto alla ricerca di serve “vecchio stampo” che siano a disposizione 24/24 ore e si accontentino di un infimo stipendio. Dal colloquio avuto con la Signora  e da quanto mi raccontano le compagne qui dobbiamo lavorare duramente, essere invisibili o quasi per gli ospiti e rispettare una rigida disciplina. Ti terrò aggiornata sulle mie vicende.
Un caro saluto dalla serva Nadia.
(1- continua)


2 settembre 2011

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento di Barbara
Monika, sguattera

Carissime Janine, Monika e Giacomo,
sono un pò in crisi, non mi sento più a mio agio con questa storia.
Mi pare che stia derivando, da una costruzione letteraria di pura fantasia, senza nessuna aderenza alla realtà, verso un tipo di finzione che non mi piace, con riferimenti a terribili fatti di cronaca che mi ripugnano. 
Caro Giacomo non volermene, non ho letto il libro da te citato, per cui non parlo con cognizione di causa. Resta il fatto che sono improvvisamente entrata in crisi e che ho bisogno di "staccare la spina" almeno temporaneamente.
Non escludo di ricominciare a scrivere in futuro, ma attualmente mi sento così. Le storie che ho scritto mi hanno preso la mano e sono parecchio in turbata, per cui scusatemi.   Nella realtà sono una persona mite e gentile. 
Un caro saluto a tutti
Barbara.

1 settembre 2011

LA SGUATTERA A DIETA 7


Cara Monika,
in merito al messaggio di Madame Janine che hai pubblicato, ribadisco nuovamente  che la dieta serve all’efficienza ed anche alla salute della serva.
La sguattera Lucia è in sovrappeso, cosa che sicuramente non giova né a salute né ad efficienza. Poiché con le buone non calava ho deciso di usare le maniere forti, comunque per un tempo limitato. Oggi infatti la serva è tornata alla dieta che dovrebbe permettere un graduale rientro nel peso forma. Sarà mia cura fare in modo che svolgendo i propri compiti svolga anche un adeguato esercizio fisico.
Un saluto, Barbara

Cara Monika,
oggi la Signora mi ha permesso di tornare a mangiare normalmente!  La Signora ha ora la fissa che io non assuma sufficienti fibre, per cui oltre a darmi quasi tutto integrale mi obbliga a prendere anche della crusca, manco fossi un  pollo od un coniglio!
Ti descrivo la giornata. Sveglia alle 6, rapido riordino e poi devo servire la lauta colazione alla Signora. Tieni conto che ieri avevo mangiato solo minestrina. La Signora mi ha ripreso perché restavo incantata a guardarla spalmare burro e marmellata sulle fette biscottate. Finalmente mi è stato dato il permesso di provvedere al mio cibo: fiocchi di cereali, misti a crusca con un po’ di latte magro ed uno yogurt. Insomma, a parte il sapore della crusca, neanche male. La Signora mi ha fatto indossare un paio di bracciali ed un paio di cavigliere appesantite, in modo che muovendomi io consumi più energia. All’inizio sembrava facile, ma adesso, dopo una giornata devo dire che mi dolgono braccia e caviglie. Poi sono arrivate le faccende pesanti: lavare pavimenti in ginocchio e fare il bucato grosso a mano. Ho dovuto accompagnare la Signora a fare spese, così come mi trovavo e lei invece sempre elegante. Poi la preparazione del pranzo, con la Signora esigentissima che mi ha fatto buttare una bistecca perché appena troppo rosolata, io mi sarei mangiata anche la padella! Per pranzo mi ha concesso di fare una pasta fredda con tonno pomodori e cipolla, in pratica gli avanzi e una scatoletta. Da bere, come al solito tè in abbondanza, l’unica cosa che mi concede oltre all’acqua. Poi mi è toccato lavare i piatti, con la Signora che sbirciava non tentassi di recuperare qualcosa dalla spazzatura. E nel pomeriggio la Signora ha deciso di farsi una corsa nel parco. Inutili le mie obiezioni che faceva troppo caldo, mi son dovuta mettere una vecchia tuta sformata e seguirla al parco. Ora immaginatevi la scena: una Signora snella che corre, seguita da una grassona che barcolla gocciolando sudore da ogni poro. E supplicano, senza fiato di rallentare, tenendosi la milza. Ecco, ovviamente la grassona ero io.
Rientrate ho dovuto stirare gli arretrati dei giorni scorsi. Una operazione sempre piacevole, con il caldo che fa.
E per cena, un'altra minestrina alla crusca seguita da ricotta e radicchio e up pò di pane. Una pesca come contentino.
E’stata dura anche oggi e la fame si fa sempre sentire, ma  mi sento un po’ più in forze.
Ciao Monika,
grazie di tutto.
Lucia

Questioni di metodo

Pubblichiamo un breve intervento di Mme Souillon.
Monika, sguattera

QUESTIONI DI METODO
Pongo un breve quesito ai gentli Barbara e Giacomo: qual è la finalità nel mettere a dieta una serva? Il renderla piú efficiente, pronta ed energica oppure afffamarla? In tal caso la dieta avrebbe uno sxopo prettamente punitivo. Ma, attenzione: una punizione deve sempre essere somministrata a fronte di una seppur lieve, finanche lievissima, mancanza.
A presto.
JS



31 agosto 2011

LA SGUATTERA A DIETA 6


Cara Monika,
oggi è finito il periodo di digiuno della sguattera Lucia. Poiché le avevo concesso una pausa dei lavori, data la debolezza non volevo svenisse e cadendo si facesse male, adesso la attende il resto della settimana di lavoro sodo per riportarsi in parità. Questo anche perché la settimana prossima le si aggiungerà ulteriore lavoro. Il fatto che sia a dieta non deve diminuire l’efficienza della sguattera.
Ti saluto e ti allego la relazione di Lucia
Barbara

Cara Monika,
oggi era il sospirato giorno della fine del digiuno. Erano quattro giorni che me lo immaginavo,  sognando che la Signora mi avrebbe concesso delle buone cose, o almeno la dieta precedente. Invece delusione: la Signora  mi ha detto che avrei avuto una dieta molto leggera. Ed eccoti il resoconto della giornata: finalmente mi sono potuta togliere l’umiliante cartellino “Domestica a digiuno”. Poi ho iniziato a riordinare la casa, ce ne era molto bisogno. Al momento della colazione la Signora mi ha ordinato di preparare una pentola con minestra di dado, con la pastina.
E così un piattino di minestrina calda a colazione e poi minestrina fredda di pranzo e minestrina ormai solidificata  di cena. Questo ad una donna che viene da quattro giorni di digiuno. E oggi ho dovuto anche lavorare. Inutile dirvi che la fame è restata come nei giorni scorsi, però mi sentivo un peso sullo stomaco, non più abituato al cibo. Inoltre, nonostante la fame, la minestrina fredda ed orami rappresa fa veramente schifo.
Per i lavori si è trattato di pulire a fondo la casa. Come al solito, e poi iniziare a lavare, quasi tutto a mano, soprattutto le preziose lenzuola di seta nera della Signora, a cui tiene moltissimo. Dovrò lavare ancora per una altro giorno, da non credere. E poi mi aspettano i vetri, e i pavimenti di fino, da pulire in ginocchio.
Spero di non fare indigestione, con tutta la minestrina. Scherzi a parte spero che domani si torni a qualcosa di più umano da mangiare.
Ciao cara collega, a domani.
Sguattera Lucia

IL DIGIUNO DELLA SGUATTERA 4


Cara Monika,
ieri era l’ultimo giorno di digiuno della sguattera. Ovviamente il più duro. Comunque mi sembra che inizia a collaborare, probabilmente la paura che si è presa ieri l’ha convinta ad obbedire.
Ti passo subito lo scritto di Lucia.
Un saluto, Barbara

Cara Monika,
oggi è stato un giorno molto duro. Dormito pochissimo, perché dormire sul pavimento è difficile. La mattina la Signora mi ha finalmente permesso di fare la doccia, perché puzzavo talmente da infastidirla. Anche oggi era giorno di digiuno e ho sofferto moltissimo la fame. Un continuo mal di testa e crampi allo stomaco. Mi sono risparmiati i lavori pesanti, per la debolezza, ma devo comunque assistere alla preparazione dei pasti della Signora e poi servirla in tavola. Non ti dico i brontolii di stomaco già nel servirle la colazione. Si sentivano talmente che mi sono sentita in dovere di scusarmi. La Signora mi ha risposto che giustappunto un bel clistere avrebbe aiutato a eliminare i gorgoglii. Non ho osato ribattere che era la fame, non aria nella pancia!
E infatti al Signora mi ha convocato per farmelo. Mi ha detto che non serviva molta acqua, si sarebbe limitata ad un litro e mezzo, però avrei dovuto cercare di tenerlo il più a lungo possibile, che così insegno al mio corpo ad obbedire al cervello. Sembra facile ma quando arrivano le spinte ci vuole tutta la forza di volontà per stringere e non lasciarsi sfuggire neanche una goccia. Dopo un bel po’ credevo fosse soddisfatta e ho cercato di muovermi ma mi ha detto di aspettare ancora, di farlo per lei. E così sono restata altri interminabili minuti stringendo all’inverosimile e cercando di massaggiarmi il pancione per calmare i dolori. Alla fine mi ha detto che sto imparando ma potrei sicuramente fare di meglio. Svuotarmi mai ha messo una fame terribile, sembrava quasi che continuassero i crampi dell’acqua ma era la fame. E sono restata ancora un paio d’ore a ciondolare per la debolezza, prima che la Signora mi concedesse un bicchiere  di succo. Ma un bicchiere di succo non è sufficiente, ce ne vorrebbe qualche litro. Non vi dico come mi sono sentita quando mi ha detto di fare un po’ di cyclette, che ci vuole comunque un po’ di esercizio. Per fortuna la Signora mi è restata vicina, perché ad un certo punto stavo per cadere svenuta dalla bici.
Mi aspettava ancora la prova di servire il pranzo. Anche qui è ricominciato a brontolarmi lo stomaco. Il brutto è stato che la Signora ha chiesto pollo arrosto con patatine, un piatto che adoro. Non vi dico la salivazione che avevo. Penso che il digiuno sarebbe molto più accettabile senza l’obbligo del servizio in tavola.
 Ed il pomeriggio lo stesso, sempre una terribile fame, ieri con tutti i patimenti l’ho sentita molto meno, oggi invece mi ha lasciato riposare un po’ ma continuava a torcersi lo stomaco, capisco adesso il detto “tirare la cinghia”, così facendo si sentono meno i morsi della fame.
Per fortuna la signora ha ordinato una pizza per cena, così almeno non c’era il profumo di cucina. Ma quello che mi ha fatto male è stato vederla gettare via la crosta della pizza. Avrei dato non so cosa per poter assaporare quei tocchetti di pane che lei ha gettato.
La Signora mi ha detto che domani mattina potrò ricominciare a mangiare ma di non illudermi perché dopo un digiuno bisogna ricominciare a mangiare come dopo un operazione chirurgica. Speriamo bene,
Un saluto dalla tua collega digiunante.
Lucia

29 agosto 2011

IL DIGIUNO DELLA SGUATTERA 3


Cara Monika,
per la cronaca la pulizia di ieri ha tolto più di un kg di fetide incrostazioni dalla serva.
Per la sguattera Lucia oggi è stato giorno di pentimento e pianto, è stata messa in segregazione punitiva. A causa della mancanza di una cella di punizione, mi sono ispirata al blog House of Correction for Women di Madame Janine. Ho chiuso la sguattera Lucia in un sacco di quelli robustissimi di fibra di plastica, ristretto all’altezza del collo da una cinghietta. Poiché si muoveva un po’ troppo tre giri di nastro uno alle caviglie, uno al bacino ed uno al torace l’hanno costretta a stare composta. Una sacca di idratazione, di quelle che portano nello zaino i ciclisti, le permette di succhiare acqua quando lo desidera. Un sacchettino di juta sulla testa forato in corrispondenza della boccca le impedisce la vista. Dopo un paio d’ore si agitava, interrogata chiedeva di andare a fare pipì, le ho concesso di farsela addosso. Il liquame si raccoglieva nel sacco, la crisi è arrivata quando la ho girata, mettendola prona, immersa nella propria urina, ormai puzzolente, data la temperatura.
Nel tardo pomeriggio, quando ormai era provata le ho fatto una lunga reprimenda sul suo cattivo comportamento. Le ho mostrato i disegni del Maestro Pichard che illustrano le case di correzione,  prospettandole quale sarebbe il suo destino in tali luoghi. Questo ha aperto le cateratte, ha pianto disperata per un ora, dicendosi disposta a qualsiasi sacrificio.  Le ho lasciato bere del succo di frutta, in modo che si riprendesse un po’ e potesse scrivere il report odierno.
Un saluto, Barbara

Cara Monika,
non sai che mi è successo, la Signora mi ha chiuso in un sacco e, siccome mi agitavo mi ha legato come un salame. Mi ha messo in bocca un “ciuccio” da cui potevo succhiare acqua e poi mi ha messo un sacco pure sulla testa. Non ti dico la sofferenza, con il caldo che fa a stare ore ed ore immobile a sopportare i morsi della fame. A un certo punto non reggevo più la pipì, la Signora mi ha detto di fare tutto nel sacco. Non ti dico il fastidio sentire la pozza tiepida che si raccoglieva sulla schiena. Poi la Signora mi ha girato e mi sono trovata immersa di fronte nel liquido maleodorante. Non so quante ore mi ha tenuto così. Era ormai sera quando la Signora mi ha liberato la testa e mi ha prospettato cosa mi succederà se mi invia in un istituto di correzione, mostrandomi anche antichi disegni di cosa accade alle povere recluse. Ho pianto disperata dicendomi disposta ad affrontare qualsiasi digiuno, dieta o punizione che vorrà infliggermi. Ha detto che mi concede ancora una possibilità, però dovrò dimostrare di seguire fedelmente gli ordini e fare anche dei sacrifici addizionali. Poi mi ha liberata. Poiché non mi ha permesso di lavarmi dovrò dormire su di un pezo di cartone messo sul pavimento, per non sporcare il mio giaciglio. Era tale la paura che mi sono dimenticata della fame, adesso invece la sento moltissimo ma sono così debole che forse dormo lo stesso. Ho ricevuto il messaggio della Signora Janine, che ringrazio.
Ciao cara collega, spero che tu te la passi meglio
Lucia

28 agosto 2011

IL DIGIUNO DELLA SGUATTERA 2


Cara Monika,
Per la sguattera Lucia oggi era il secondo giorno di digiuno. Avrei scommesso che non sarebbe riuscita a superarlo indenne. A mattina inoltrata ho finto di essermi scordata di un invito. Di fretta le ho annunciato che sarei dovuta uscire e sarei stata fuori 4 o 5 ore. Che lei intanto bevesse il bicchier di frullato che le ho lasciato in  cucina e ne approfittasse per far l’ora giornaliera di cyclette. Inutile dire che avevo acceso tutti i sensori del sistema di allarme. Non ero uscita che da mezz’ora che iniziarono a suonare gli allarmi del frigorifero e della dispensa. Rientrai in casa, senza farmi sentire, raggiungendo la stanza in cui c’è il monitor, da lì ho potuto spiare i movimenti della serva che, dopo aver visto cosa c’era a disposizione, si era preparata 3 panini con gli affettati ed aveva iniziato a rimpinzarsi. Le ho lasciato il tempo di mangiarne uno e mezzo e poi sono apparsa. Avete presente lo sguardo di willycoyote, quando si accorge che sta iniziando a cadere nel baratro? Lo stesso!!
Ed io, le ho porto una bottiglietta di birra, in modo che potesse ingoiare il boccone. Che dire della scena successiva? La sguattera in ginocchio che cerca di giustificarsi e mi prega di punirla, basta che io non la invii in casa di correzione. Come leggerete dal suo diario la ho già sottoposta ad una parte di punizione. Deve però scontare ben altro. Chiedo consiglio alle Signore più esperte o a qualche serva che ha già vissuto situazioni analoghe.
Barbara

Cara Monika,
oggi ho commesso un errore imperdonabile! Verso mezzodì la Signora è dovuta uscire di fretta e sarebbe dovuta restare  fuori a pranzo, per cui sarebbe tornata in serata. Io stavo ormai soffrendo terribilmente la fame, un continuo brontolio di stomaco, accompagnato da crampi provocati dalla fame. La Signora dice che ci si abitua, ma a me non accade. Restata sola ho avuto una specie di raptus, nessuno mi vedeva, in cucina il sistema di videosorveglianza non c’è, per cui, se stavo attenta a rimettere tutto in ordine la Signora non si sarebbe accorta di nulla. Ho cercato di resistere, ma i crampi hanno avuto il sopravvento. Così, attenta a non spostare troppe cose mi sono preparata dei panini con il salame. Mi rimordeva la coscienza, ma ormai avevo iniziato, per cui mi sono seduta e ho cominciato a mangiare. Sul più bello non mi compare davanti la Signora? Mi si è bloccata la salivazione, il boccone non riusciva a scendere, la Signora mi ha porto la birretta che avevo aperto dicendomi di non strozzarmi , che a strozzarmi ci avrebbe pensato lei, anzi peggio.
Riavutami dallo shock ho iniziato a piangere e disperarmi, la Signora minacciava di cacciarmi in un Istituto di Correzione io a pregarla di non farmi questa cosa, che avrei sopportato tutte le punizioni ed i digiuni che mi avrebbe imposto senza più lamentarmi.
Dopo una buona mezz’ora di suppliche la Signora ha deciso di mettermi alla prova. Poiché aveva deciso, senza che io lo sapessi che il digiuno sarebbe stato di 2 giorni, ne dovrò scontare altri 2. Credevo di essermela cavata con poco, invece la Signora mi ha ordinato di seguirla in bagno, lì giunta mi ha consegnato una bottiglietta di olio di ricino.
Mi ha detto che , poiché ho introdotto cibi solidi, ora deve ripulirmi stomaco ed intestino.
E così ho passato il pomeriggio, prima a prendere a cucchiaiate l’olio di ricino, attendendo 2 minuti tra una cucchiaiata e l’altra. Vi risparmio la descrizione dei conati che l’olio mi ha provocato.
La Signora poi mi ha dato una confezione di purga, quelle per gli esami dell’intestino. Ho dovuto bere 4 litri di purga, in 2 ore. Mi sembrava di essere messa alla tortura dell’acqua.  Quando ho finito di scaricarmi la Signora è arrivata con l’apparecchio del clistere, non avevo già sofferto abbastanza? Non ho osato fiatare, ho sopportato anche quello, chiedendo solo, per pietà che rallentasse un po’ il liquido che mi pareva di scoppiare. La Signora mi ha sorriso ed ha detto “mia cara sto solo facendoti quello che TU mi hai insegnato”. Mi ha fatto scaricare in un secchio ed ha voluto verificare che l’acqua fosse ben pulita prima di permettermi di fare una doccia e di barcollare fino al mio giaciglio.
E così mi toccano altri 2 giorni di digiuno o, come diceva il Manzoni, all’arbitrio di Sua Eccellenza. Passerà la Dottoressa per verificare se è il caso di darmi sali o vitamine. Sono debole, mi fa male il sedere, dopo ore in bagno.  Non so se domani sera sarò in grado di scrivere così tanto.
Un saluto dalla sguattera Lucia

27 agosto 2011

IL DIGIUNO DELLA SGUATTERA 1


 Cara Monika,
Per la sguattera Lucia oggi è stato il primo giorno di digiuno. Non se lo aspettava e non l’ha presa con rassegnazione. Ha provato di tutto, a frignare, a chiedere pietà, pensa che ha addirittura inscenato un finto svenimento. Ovviamente non ho ascoltato queste stupidaggini, mi sono limitata a sorvegliarla e a concedergli dei centrifugati filtrati di frutta e verdura. A proposito, dare alla sguattera il centrifugato è un ottimo modo per svuotare il frigorifero di tutte le verdure o frutta troppo vecchie. Per oggi non ha cercato di mangiare di straforo, ma dalle occhiate che dava al frigorifero, manca ancora poco.
Ti allego il compitino di Lucia.
Un saluto da Barbara

Cara Monika, oggi la Signora mi ha messa a digiuno. Ho così dovuto sopportare non solo la fame ma molti altri disturbi: alito cattivo, una patina sulla lingua, mal di testa, stanchezza. E poi a fare anche il più piccolo sforzo sudo come una fontana. La Signora dice che è normale, che questi disturbi sono causati dalle tossine che il corpo inizia ad eliminare.
Comunque a fine giornata sono calata solo di 2 etti, bastava una normale sauna. Oggi ho addirittura avuto un mancamento, la Signora mi ha misurato la pressione e mi accusa di averlo simulato. La Signora è anche uscita ad un certo punto, mi ha chiesto se andavo con lei, ma ero troppo stanca. In pratica sopravvivo grazie a litri di acqua, un po’ di tè e qualche bicchiere di centrifugato di frutta. La Signora dice che basta ed  avanza, ci sono persone che digiunano con sola acqua da bere.
La cosa più umiliante è che la Signora pretende che stia con lei in casa e che le faccia compagnia a tavola. Ovviamente a me dà solo il bicchiere di succo e lei si strafoga. Comincio a salivare e la pancia a brontolarmi per tutto il tempo del pasto della Signora. Lei dice che in questo modo imparerò a gestire il mio appetito, per me morirò di fame.
Ti faccio il diario della giornata:
ore 6.00 sveglia, la Signora mi ha già detto che, in considerazione del digiuno basta che io faccia solo le faccende di ordinaria amministrazione. Alle 8.00 ho servito la colazione alla Signora, io ovviamente niente. Lei si è abbuffata e a me ha offerto solo una tazza di tè amaro. Per cui dalle 8.30 alle 10. sono restata a sopportare i morsi della fame. Poi ho dovuto fare ½ ora di cyclette ma ho avuto un malessere, la Signora dice che simulavo. Di seguito sono stata messa, per punizione, faccia al muro fino alle 12.00 Poi la Signora ha pranzato, ovviamente io l’ho servita, sempre digiuna. Mi sono messa a piangere ma ha un cuore di diamante. Poi mi è stato concesso di riposare fino alle 18.30. Una altra mezz’ora di cyclette. La Signora dice che è cambiato addirittura l’odore del mio sudore, si dice entusiasta perché brucio grassi e tossine. Mi ha ordinato di fare la doccia e mi ha detto che per solidarietà con me si sarebbe limitata a prendere un gelato, per cena. L’ho dovuta accompagnare alla gelateria più vicina dove a lei hanno servito un buon mezzo kg di gelato e lei ne ha avanzato. A me ha fatto servire un bicchiere di minerale gassata.
Ora sono qui che scrivo, ma la vedo sempre più nera. La Signora dice che ci si abitua, ma io non mi abituerò mai.
Un abbraccio dalla debolissima Lucia

26 agosto 2011

LA SGUATTERA A DIETA 5


Cara Monika,
ti giro il diario della sguattera Lucia. Stasera l’ho convocata nella studio e lì le ho appuntato sul petto un cartellino tipo quelli di identificazione, con scritto “SGUATTERA A DIGIUNO”. Il suo sguardo è stato uno spettacolo, e non era ancora convinta, mi ha chiesto che vuol dire? Mia cara che da stanotte sei a digiuno. Ma lo sguardo si è fatto lacrimoso quando all domanda per quanto tempo, ho risposto fino a pare a me.

Cara Monika,
eccoti la scheda odierna:
Peso  81,5 kg
Lista dei cibi:
Colazione:
1 fetta biscottata con marmellata, 56 cal
125 g yogurth intero, 80 cal

Pranzo
200 g pasta e fagioli, 500 cal
300 cc the verde amaro, 30 cal
1 mela, 40 cal
Cena
1 piatto, minestrina, 250 cal

Esercizio fisico: 2 ore cyclette a 10 km/h
Sensazioni nello stomaco: ho sempre più fame, inizio a sentirmi debole.
Varie: anche oggi non mi sono scaricata.

ore 6.00 sveglia
non ho praticamente dormito, mi alzo e mi sento ciondolare. E’solo la paura che la Signora non mi lasci fa colazione che mi sorregge.
Ore 8.00 colazione, finalmente qualcosa da mettere sotto i denti. Che buona la marmellata, però solo una fetta ad una donna che lavora tutto il giorno, è inumano
Ore 10.00 servo il tè alla Signora, mi fa bere il resto della teiera, naturalmente amaro, così resterò ben sveglia.
Ore 11.00 mi ha mandato a sistemare il giardino, meglio, stare in casa e sentire i profumi della cucina è un supplizio.
Ore 12.30  ho sempre odiato i minestroni e la pasta e fagioli, invece è una bontà, mi sento molto meglio, vi giuro che diventerà uno dei miei piatti preferiti, appena finita la dieta
Ore 16 .00  un altro bicchierone di tè, la Signora dice che stimola il metabolismo e fa dimagrire.
Ore 18.00 è l’ora più difficile per me, ho un terribile vuoto allo stomaco, bevo un bicchiere di acqua ma più che continuare a fare pipì non si ottiene..
Ore 20.30 Stasera solo minestrina! La Signora ha detto che è meglio che io stia leggera.
Ore 21.00 la Signora mi convoca nel suo studi e lì mi comunica che dovrò stare a digiuno. Mi mette un cartellino con scritto “SGUATTERA A DIGIUNO”.

Sono avvilita, mi sono impegnata a seguire i suoi ordini e a fare questa dieta affamatrice, e adesso l’umiliante cartello sullo stile “Non dare cibo agli animali”. Non so se reggo, ho cominciato a piangere e la Signora mi ha detto che le lacrime non avrebbero cambiato le sue decisioni, avrei dovuto pensarci molto prima, quando comandavo io, a curarmi del mio peso.

Un saluto
Lucia