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6 novembre 2011

PENSION BALNEARIA 6 E 7


Cara Monika,
ed eccoci arrivate al fine settimana! Per non lasciare sguarnita la pensione abbiamo  il permesso di libera uscita due sguattere per volta, tanto qui la “movida” va dal giovedì sera alla domenica notte. Sono uscita con Veronica. Innanzitutto abbiamo preso un bus per la città più vicina. In paese, infatti, noi sguattere non siamo ben viste, strano perché la Spagna è un paese tollerante ed evoluto.
Ed eccoci arrivate in città: che dirvi  delle “tapas” e della vita notturna veramente esagerata?  Un divertimento unico durato una interminabile serata e nottata. E poi un sacco di giovani, insomma un ambiente interessante e divertente, molto meglio di quello lasciato nella mia città natale.  Lo scotto è stato al ritorno la nausea da troppe “tapas y vasos de vino tinto”. Veronica e le altre compagne mi hanno dato delle pastiglie per nausea  e mal di testa e mi hanno aiutato a nascondere il mio stato. Infatti qui esiste una rete di protezione e cameratismo che aiuta noi sguattere a sopravvivere.
Un ebbro abbraccio dalla sguattera Nadia.
(6)
 
Cara Monika,
ieri stavo per pagare con una punizione i bagordi serali.  Infatti, perché non stavo bene, o forse l’effetto delle pastiglie, ad un certo punto, mentre stavo trascinando i carrelli di fango per servire le massaggiatrici, ho inavvertitamente fatto uscire una ruota del carrello dal piano inclinato.  Il carrello ha incominciato a inclinarsi e un centinaio di litri di fango maleodorante hanno sporcato il corridoio! Inutile dire che mi sono spaventata e, cercando di pulire per rimediare al disastro , ho sporcato sempre di più i pavimenti. La cosa è stata riportata alla Signora che mi ha convocato nel suo ufficio, per una reprimenda verbale.
Mi ha detto che, poiché è la prima volta avrebbe soprasseduto alla punizione che di solito accompagna la sgridata. Mi ha poi elencato le punizioni che possono essere applicate a noi serve, senza però scendere in particolari. E’ questa la cosa che mi preoccupa di più, sapere il nome di una punizione senza conoscere in cosa consiste. Ecco i nomi delle punizioni che ricordo: nalgadas (sculacciate), trabajar atada a la noria (lavorare legate alla ruota dell’acqua), comer como el perro (mangiare il pappone del cane), dormir al suelo en el quarto oscuro (dormire per terra nella cella buia), la silla de la verguenza (sedia della vergogna),  rapada y aceite de ricino (rasata e olio di ricino), el enema (il clistere), el potro y el toro (il puledro e il toro). Veronica dice “no pasa nada,  miedo y humiliacion”, e non ha voluto spiegarmi nulla, io cercherò di essere la serva più disciplinata della Pensione, che le punizioni se le prendano le altre!
Vista la reticenza della mia collega, ho messo tra parentesi la traduzione che ho fatto con il vocabolarietto.
La preoccupata sguattera Nadia.
(7- continua)

illustrazione di Maria Romey
© Janine Souillon
 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Nomi inquietanti per queste punizioni, fa bene la sguattera a preoccuparsi. Del resto le punizioni sono un deterrente, in particolare se non se ne conoscono tutti i particolari.
Frau Julia

Mrs Linda ha detto...

Can't wait for the next parts.