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23 gennaio 2012

PENSION BALNEARIA 19

Cara Monika,
in questa settimana le cose sono andate leggermente meglio, almeno non sono stata punita.  Ma  il lavoro è peggiorato. Infatti io e Pilar siamo state convocate dalla consultora che, ci ha mostrato il depliant di una SPA del Mitteleuropea, indicandoci una bella composizione di ciottoli, bianchi e neri, utilizzati una volta riscaldati, per particolari trattamenti rilassanti. Ci è stato ordinato di andare nel greto di un torrente a cercare ciottoli delle giuste dimensioni e di portare con noi una carriola. Sembra niente, ma tieni conto di due povere disgraziate sotto il solleone, che qui nel sud picchia inesorabile, grondare sudore nella divisa di fatica, con la testa riparata da un fazzolettone ed  ai piedi zoccoli di legno utilizzati tradizionalmente dagli agricoltori.. Percorrere cinque chilometri all’andata e poi cinque interminabili al ritorno, con la carriola carica, seguite e pungolate da Gog. Come se non bastasse al fiume non si arriva per una strada asfaltata ma da un sentiero, che attraversa due paesetti. Siamo diventate lo zimbello della popolazione, in particolare dei monelli. Anche i cani hanno fatto la loro parte seguendoci a lungo e tentando di morderci. Arrivate con la carriola stracarica, dopo quattro ore di sforzi, ci siamo sentite dire che i ciottoli non erano di colore sufficientemente puro, per cui siamo state rimandate indietro con la nostra carriola carica per cambiare i ciottoli! Ma la cosa che ci ha provato più di tutto è che per tutta la strada non c’è acqua, ci siamo dovute umiliare a bere dell’acqua torbida di fango ad un abbeveratoio. Fortunatamente i ciottoli della seconda carriola sono piaciuti, al punto che la perra ci ha ordinato di creare anche un giardinetto zen, tutto cosparso di ciottoli di ben precise misure e di colori bianco e nero purissimi. Insomma, ci attendono duri giorni di carriolate sotto il sole.
Almeno la sfacchinata di oggi ci ha fruttato un pasto, le due poverette che ci hanno sostituite alla noria hanno avuto solo il “comer del perro” e sono state messe a lavorare fino alla mezzanotte, perché si erano impegnate poco nel lavoro.
Un saluto dalla tua collega
sguattera Nadia

19 gennaio 2012

PENSION BALNEARIA 18

Cara Monika,
la nostra vita continua, lavoro, lavoro e lavoro. E almeno potessimo lamentarci della monotonia, purtroppo ora che io e Pilar siamo nel mirino della  perra non passa settimana senza che ci affibbi qualche punizione. Se qui alla Pension succede qualche guaio e non si trova la colpevole veniamo sicuramente punite noi. Come puoi immaginare non è una situazione invidiabile.
In settimana Gog e Magog hanno recuperato un altro pezzo d’antiquariato: il “potro” che si traduce come puledro, in pratica è un cavalletto di legno, dotato di una stretta panchetta su cui ti immobilizzano legandoti con apposite cinghie le gambe e braccia alle gambe del cavalletto. Una cinghia regolabile ti blocca all’altezza dei fianchi. Essere legata sul potro significa porgere il fondo schiena  per la “vara” una sottile sferza vegetale  oppure per la collezione di frustini della perra.
Ma questo è solo uno degli usi del potro, come nelle settimane successive abbiamo avuto modo di scoprire, il potro lascia libero accesso a due aperture molto importanti del corpo: la bocca … e l’apertura opposta..
Ma andiamo con ordine: poiché siamo in un azienda termale, tra i nostri obblighi vi è anche quello di bere abbondantemente: se per una persona normale si consigliano un minimo di due litri, per noi sono almeno tre litri. Inutile che ti dica che questo è l’ordine che nella storia della Pension non è stato quasi mai rispettato e del resto nessuna è mai stata punita per averlo violato.
Ma i tempi sono cambiati, un pomeriggio, mentre pulivo i pavimenti, la perra mi ha convocato assieme a tutte le altre. Qui giunta la perra mi ha annunciato che Gog e Magog, non mi avevano ancora vista bere, pertanto si sarebbe provveduto subito ad idratarmi opportunamente. Sono stata legata al potro, poi sono arrivate le cinesine. , Ad un ordine della perra una delle cinesine mi ha preso la testa girandola di lato e tenendola bloccata. Un'altra mi ha inserito tra i denti un apribocca: in breve mi sono trovata che, oltre a non poter fare il più piccolo movimento,  non potevo più chiudere la bocca. Poi mio sono accorta che una di loro teneva in mano, arrotolata una lunga sonda di gomma rossa, terminante con un imbuto. Quando ho visto che stavano lubrificando la sonda sono stata presa dal panico, ma legata come ero potevo solo sbavare e mugolare. Poi la cinesina ha iniziato ad infilare, un millimetro alla volta la sonda, giù per la mia gola, fino allo stomaco. Saranno stati pochi minuti, ma mi è sembrata un eternità, squassata dai conati che mi impedivano quasi di respirare, ero coperta di sudore freddo.  Poi, finalmente la tortura si è fermata, hanno versato una enorme caraffa  di acqua nell’imbuto ed attraverso la sonda dentro di me. Ho sentito il mio stomaco riempirsi sempre di più.  La perra mi ha minacciata che se avessi vomitato mentre estraevano la sonda avrebbe fatto ripetere l’operazione dall’inizio. Ed alla fine, la sonda è stata estratta, tra i miei mugolii, i miei sudori e le mie lacrime. Non so come ho fatto a resistere! Pensa che quando mi hanno rimessa rudemente in piedi si è sentito distintamente il mio stomaco gorgogliare. E così, per la paura di venire trattate alla stessa maniera, ora è tutto un vedere domestiche, massaggiatrici e sguattere che bevono bicchieroni di acqua. Si è però creato il problema del bagno, poiché a noi serve è concesso l’uso di una sola toilette, capita spesso di vedere una o due serve che attendono a cosce strette, che una collega liberi il posto, per poter fare finalmente pipì.
Ovviamente il potro ha trovato molte altre spiacevoli utilizzazioni, ma ora cara Monika ti devo lasciare, la mia ora libera è terminata e devo andare a lavare, ovviamente a mano, lenzuola, teli da bagno ed accappatoi.
Un saluto dalla tua collega
sguattera Nadia
(18- continua)

8 gennaio 2012

LAVARE PAVIMENTI: L'OPINIONE DI UNA SERVA

Cara Monika
Sono la serva Martina “tina” vorrei se mi permetti dire la mia idea sul lavare i pavimenti.
Per me è quasi un esercizio spirituale da compiere quotidianamente, bisogna stare giù in ginocchio strofinare con forza sciacquare spesso lo straccio, non importa se si sente dolore alle ginocchia o fa male la schiena, bisogna pensare che la nostra padrona avrà un pavimento splendente e farà bella figura con le amiche grazie alla nostra fatica.
So che è un argomento già trattato ma ho detto quello che penso.
Un caro saluto
tina

PENSION BALNEARIA 17


Cara Monika,
ormai il buon nome della Pension se ne sta andando: giorni orsono, mentre Pilar puliva nelle sale di trattamento, ormai territorio delle cinesi, è riuscita a scambiare qualche parola con una delle vecchie clienti. La cliente è molto scontenta per i trattamenti ricevuti ed i massaggi approssimativi, eseguiti senza cognizione. Inoltre le hanno applicato male un congegno elettronico causandole dolore ed una ustione. Pilar è riuscita ad accennarle alla nostra difficile situazione, ma poi sono arrivate Gog e Magog ed ha dovuto smettere immediatamente e tornare al lavoro.
Come la perra aveva minacciato, sono iniziati gli esperimenti con le antiche attrezzature. La prima che io e Pilar abbiamo dovuto provare la chiamerei l’idromassaggio estremo:  mi hanno legata ad una specie di lettino ginecologico, che ti tiene immobile. Il lettino viene calato in una delle enormi vasche da bagno di ghisa, con una manovella. Poi viene posizionato un sostegno che permette di posizionare quella che pare una doccia a circa 20 cm dal pube e due specie di campane che coprono parte dei seni. Tutto collegato a dei tubi flessibili che arrivano ad una scatola di controllo.
Quando è stato il mio turno ero molto preoccupata, mi aspettavo il dolore, invece un dolce getto di acqua ben calda ti massaggia la … passerina e le due coppe dei seni applicano una specie di massaggio alternato ad una aspirazione: pare che qualcuno ti succhi i capezzoli. Mi hanno lasciata così una decina di minuti,  ad eccitarmi al massimo, ma prima che riuscissi a venire, la perra ha girato un rubinetto: dalla doccia e dalle coppe sono sparati dei getti di acqua ghiacciata ad altissima pressione. Per fortuna i getti sono realizzati in modo che siano in continuo movimento, altrimenti penso che sicuramente riuscirebbero a scalfire la pelle, soprattutto sui genitali. Ero sotto shock, sono restata in apnea almeno 30 secondi, poi ho cominciato ad urlare. Ma prima di legarmi al lettino la perra mi aveva fatto applicare il “toro”, una specie maschera carnevalesca che ricorda la caricatura di un toro, almeno le orecchie e le corna e l’anello al naso. In corrispondenza della bocca della vittima c’è  un bavaglio di cuoio, che viene allacciato stretto  e tutti i tentativi di parlare od urlare si trasformano in mugolii, se non addirittura muggiti!  Così, mia cara collega i cicli di piacere e dolore si sono alternati più volte, mentre si udivano i miei mugolii tra le risate di Gog e Magog, che mi davano della vacca, dicendo che dopo la mungitura sarebbe arrivato il toro a possedermi, già si sentivano i muggiti. Ti dirò, in lunghi anni di lavoro come serva, sono stata punita spesso, a volte, anche molto duramente, ma non mi sono mai sentita umiliata e derisa così profondamente.
Ciao Monika, un saluto dalla sguattera Nadia

Post Scriptum
Cara Monika,
la cosa sorprendente è stata l’effetto di questo trattamento: non riuscivo più a prendere sonno, pensavo all’accaduto e... alla fine ho dovuto soddisfarmi da sola. In seguito, Pilar mi ha raccontato che tale trattamento viene usato per le clienti frigide o sessualmente poco attive. Una settimana di trattamento risveglierebbe i bollenti spiriti anche ad una statua di marmo.
sguattera Nadia

(17- continua)