DISCLAIMER

ATTENZIONE: IL CONTENUTO DI QUESTO BLOG È RISERVATO ESCLUSIVAMENTE AD UN PUBBLICO MAGGIORE DI 18 O 21 ANNI, SECONDO LE LEGISLAZIONI VIGENTI NEL PROPRIO PAESE. CHIUNQUE PROSEGUA NELLA LETTURA LO FA CONSAPEVOLMENTE Il blog LA DOMESTICA RISPONDE è da considerarsi completamente opera di fantasia. I personaggi e le situazioni descritte sono fittizi, e l'eventuale somiglianza con persone o fatti esistenti è da ritenersi totalmente accidentale. RIPRODUZIONE VIETATA - TUTTI I DIRITTI RISERVATI © JANINE SOUILLON, LUGANO, CH

31 luglio 2011

JANINE'S HOUSE OF CORRECTION FOR WOMEN

 

http://janinehouseocorrectionforwomen.blogspot.com/

29 luglio 2011

IL BLOG DI JANINE: http://janinesouillon.blogspot.com/

CHI È JANINE SOUILLON

Janine Souillon è una misteriosa ed elusiva mistress che si autodefinisce: "allevatrice di schiave domestiche di fatica". Autrice di un trattato di educazione e dominazione di donne di fatica, vive da diversi anni a Lugano dove si dedica all'arte della schiavizzazione femminile. Da qualche tempo collabora al nostro blog: dapprima ha offerto i suoi consigli in forma anonima, da qualche tempo ci ha reso il grande onore di firmarli col suo "nome de plume". L'identità reale di Janine è da tempo oggetto di curiosità e di discussione: c'è chi dice che sia una celebre scrittrice, chi l'animatrice di un esclusivo "salotto letterario" chi semplicemente la considera la vera "madre crudele" delle sguattere che fanno parte del suo stretto entourage.
Il link al suo blog sarà a breve corredato anche da un indirizzo email, ma vi avvertiamo: ottenere una risposta diretta da Madame Janine è estremamente difficile.


Monika. sguattera e donna di fatica
http://janinesouillon.blogspot.com/

LA SGUATTERA LUCIA A DIETA: NUOVO REPORT


BARBARA

Cara Monika,
tanti ringraziamenti a te ed a Janine per i consigli sulle uniformi di servizio, veramente completi ed esaurienti. Attendo con molto interesse anche la parte delle uniformi punitive. Quanto alla sguattera ed al suo grave errore, interrogata giura si sia trattato di un problema di tastiera, quando anche fosse non ha riletto attentamente ciò che aveva digitato. Per stavolta mi limiterò a tenerla a pane ed acqua per tre giorni. A mezzogiorno le verranno consegnati 500 grammi di pane integrale di segale (consigliato dalla Signora Infermiera per le fibre ed il basso apporto calorico, sono solo 860 calorie) e tre litri d’acqua. Nient’altro per tutto il giorno, starà a lei razionare i vari pasti.
Barbara

LUCIA
Grazie Signora Janine e grazie anche a te Monika.
Innanzitutto mi scuso con la Signora Barbara e con tutte voi per il mio grave errore, mi sono meritata la punizione che mi è stata assegnata. Mi auguro contribuisca a farmi calare un poco di peso.
Spero che la Signora Barbara mi invii presto dalla sarta per ordinare le divise, anche se temo dovrò aspettare che riaprano dopo le ferie, intanto faccio bastare la divisa di Villa Penitenza che ormai ha bisogno di qualche rattoppo. Sarò lieta di indossare delle divise simili alle tue, anche se dalla descrizione mi sembrano sì molto robuste e durature ma forse un tantino pesanti e costrittive.
Sguattera Lucia

illustrazione della schiava domestica Elisabeth Mandile
© M. Kapyzska

28 luglio 2011

UNIFORMI DA SERVZIO

 
Chiedeva la sguattera Lucia:
"A proposito, Monika, potresti consigliare alla Signora barbara le uniformi da servizio e da punizione da farmi adottare, dato che quelle che mi ha ceduto necessitano troppo lavoro per essere adattate?
Sono alta 1.68 e peso 80 kg"


Abbiamo girato la domanda a Janine Souillon, che ha elaborato quattro divise principali per la serva, due da servizio e due da punizione. Pubblichiamo integralmente la prima parte della sua risposta ringraziandola calorosamente per aver acconsentito di collaborare al blog.

UNIFORMI DA SERVIZIO
© 2011 Janine Souillon

Mi rivolgo alla Sorvegliante Barbara, ovviamente, dal momento che la sguattera Lucia è semplicemente l'oggetto del discorso,  un oggetto fra l'altro che si permette la trascuratezza di scrivere il nome proprio della sua Sorvegliante omettendo la lettera iniziale maiuscola (consiglierei in questo senso una punizione mirata per correggere la disattenzione e l'irriconoscenza della serva, nonchè una drastica riduzione del suo peso).

UNIFORMI DA SERVIZIO
Per ora, dato lo status assai basso della domestica, direi che potrebbero essere solamente due.
• DA SGUATTERA
Uniforme in tessuto sintetico o meglio impermeabile color grigio pesante, completamente sbracciata ovvero senza maniche tagliata a metà polpaccio con una sola tasca laterale destra, bottoni grigi e leggermente scollata, accompagnato da fazzoletto da testa annodato sulla nuca dello stesso tessuto dell'uniforme. Spesse mutande alte di cotone bianco, calze corte sempre di cotone bianco, stivali di gomma oppure zoccoli di gomma chiusi. È tassativamente vietato l'uso del reggiseno.
Completano questa graziosa mise u grembiule di gomma verde extrapesante e molto lungo con lacci lunghi in modo da poter essere annodato sul ventre e guanti di gomma verdi.
Di questa tenuta se ne faranno fare due copie identiche, ma quella di ricambio verrà consegnata alla sguattera IN SOSTITUZIONE di quella vecchia. La serva dovrà provvedere ogni giorno a lavare le sue cose.
Tale uniforme sarà indossata dalla serva quando sarà impiegata in qualità di: sguattera, lavandaia, lavapavimenti, lavafinestre, lavascale e in generale se utilizzata per lavori che hanno a che fare con l'acqua.

• DA SERVA DI FATICA
Uniforme di cotone grezzo molto spesso (tipo tessuto da materassi) a righe verticali bianche e rosse, senza maniche e con due ampie tasche laterali: la tasca di sinistra conterrà un fazzoletto da naso dello stesso tessuto della divisa. Intimo: un bel paio di mutande alte dello stesso tessuto della divisa da chiudere con dei laccetti sul ventre e un paio di calze bianche di cotone. Come sopra, l'uso del reggiseno è severamente proibito.
Completano il corredo della SERVA DI FATICA un grembiule di gomma bianco extrapesante e molto lungo con lacci lunghi in modo da poter essere annodato sul ventre, un ampio fazzoletto da testa bianco, zoccoli chiusi di gomma bianca e guanti di gomma rosa.
Tale uniforme sarà indossata dalla serva quando sarà impiegata in qualità di: donna di fatica, facchina, serva contadina, bestia da soma e in generale se utilizzata per lavori che richiedano ampio e prolungato sforzo fisico.

Janine Souillon
Lugano, 28 luglio 2011

Nota
Le due uniformi di cui sopra sono le stesse che indossa regolarmente la sguattera Monika

22 luglio 2011

Report dalla padrona Barbara e dalla sguattera Lucia

Cara Monika,
eccoci di ritorno da Villa Penitenza.
Ho deciso che io e la sguattera scriveremo insieme degli interventi “a due mani”, in modo da presentare gli avvenimenti visti dalla padrona e dalla serva, sul modello delle “interviste parallele” di qualche rivista.

BARBARA
Il ritorno da Villa Penitenza è andato bene, con un pò di impegno da parte mia e della serva
Tutto è stato sistemato e la villa è stata chiusa. Ho fatto grazia alla serva di tornare a piedi con i bagagli che ci eravamo portate in due. Poiché la residenza della serva Lucia è molto più spaziosa del mio miniappartamento, ne ho preso possesso. Nello stipendio della serva sarà compresa una piccola quota addizionale. Grazie all’amicizia della Signora Bancaria, le malconce finanze dell’attività di Lucia hanno avuto un aiuto ed io sono entrata come socia. La sguattera Lucia, può ora lavorare il doppio, apprezzerà sicuramente la cosa. Non ho voluto infierire e per ora l’ho costretta solo un paio di volte a fare acquisti in divisa dai fornitori che la conoscevano come padrona, diciamo che utilizzo questa cosa come spada di Damocle per Lucia.
Per ora la sguattera si è comportata bene e non ha avuto bisogno di punizioni, evidentemente il corso è servito a qualcosa. Spero continui così, altrimenti prenderò gli opportuni provvedimenti.

LUCIA
Tutta presa dalla vita a Villa Penitenza non avevo mai pensato al ritorno a casa. Devo dire che la Signora Barbara non ha infierito su di me ed anzi si è data da fare per facilitarmi in molte cose. Immaginatevi però la mia umiliazione la prima volta che sono dovuta andare dall’abituale panettiere a fare acquisti in uniforme da serva. Spero che non mi porti mai dalla mia parrucchiera, non sopporterei mai di stare un paio d’ore in balia delle occhiate e delle risatine delle presenti.
A proposito, Monika, potresti consigliare alla Signora barbara le uniformi da servizio e da punizione da farmi adottare, dato che quelle che mi ha ceduto necessitano troppo lavoro per essere adattate?
Sono alta 1.68 e peso 80 kg

Uniformi da lavoro e da punizione: ci sta lavorando sopra Janine Souillon, io non sono stata autorizzata, sguattera Lucia.
Monika, sguattera


18 luglio 2011

UNA RICHIESTA DALLA SERVA MARTINA

Cara domestica Monika, sono la serva Martina, detta “Tina”.
Scusa se ancora ti disturbo. Tra qualche giorno la mia Padrona compirà sessant’ anni, vorrei farle un regalo speciale. Potresti darmi un consiglio? Tieni presente che ho pochissime disponibilità economiche. In oltre vorrei qualche consiglio su come dimostrarle quotidianamente la mia profonda devozione.
Grazie 
Tina

Gentili Signore e serve e sguattere che ci leggete, avete qualche consiglio da offrire a questa serva?
Monika, sguattera

12 luglio 2011

LA PAGELLINA DELLA SGUATTERA LUCIA


Pubblichiamo un contributo della Sorvegliante Barbara che ringraziamo per l'interessamento al nostro blog.
Monika, sguattera

Ciao Monika,
sono la sorvegliante Barbara. Ti scrivo personalmente, perché non è giusto che la sguattera Lucia rubi troppo tempo al riposo per tenerti aggiornata sugli avvenimenti.
Come sai il corso di Villa Penitenza è terminato e presto la Villa chiuderà, per riaprire in future occasioni. Come in ogni corso sono stati fatti degli esamini e mi è stata inviata la pagellina della sguattera Lucia. Bisogna dire che delle tre educande Lucia è stata l’unica con una valutazione positiva. Sul giudizio delle altre due ha influito grandemente l’imperdonabile furto di cui si sono macchiate.
 E’con orgoglio che ti riporto, pertanto, l’attestato di valutazione da me ricevuto e consegnato a Lucia. 

CORSO ESTIVO PER SERVE 
VILLA PENITENZA

Allieva                   Lucia  xxxxx,
Qualifica                sguattera
Età                          42  
Altezza                   170 cm,
peso inizio corso:   77 kg,

NOTE DISCIPLINARI
Rispettosa e disciplinata, non si è macchiata di particolari colpe durante il corso.

NOTE PUNITIVE
Dotata di carattere remissivo, si ottengono risultati già con una buona reprimenda verbale.
Ha paura delle penetrazioni posteriori (vedi note mediche)
Sopporta scarsamente i clisteri. (vedi note mediche)
Odia i sapori marcati: sapone e pipì, tanto che sono occorse varie punizioni per costringerla ad assaggiarla.
Teme moltissimo le scosse date dall’applicazione della TENS.
Basta spesso la minaccia della punizione, oppure una buona sculacciata, per ottenere risultati. In ogni caso ha già subito scudiscio e frusta.

NOTE IGIENICHE
Solitamente si tiene abbastanza pulita. Durante le visite intime è stata trovata sudicia solo una volta.
Non è stata mai sorpresa a toccarsi. Se masturbata ha orgasmi rumorosi.
Si consiglia, comunque, di tenerla sorvegliata.

NOTE MEDICHE
Tende ad essere sovrappeso ma, durante il corso, seguendo la dieta appropriata, è calata di ben 5 kg.
Soffre di stitichezza, cerca di nasconderlo mentendo sulla propria regolarità.  Infatti odia tutte le cure per la stitichezza: purghe supposte e clisteri.
Si consigliano:
1) una assidua sorveglianza almeno una volta a settimana con la somministrazione dei semini, cure evacuative al bisogno.
2) una pulizia intestinale, da eseguire in ogni caso, tramite olio di ricino o clistere almeno una volta al mese.
3) un lavaggio intestinale completo tramite maxi purga e serie di clisteri una volta ogni sei mesi.

Somministrati clisteri fino a 3 litri, si può aumentarne comunque la capacità con l’allenamento.
Sottoposta a ciclo disciplinare di dilatazioni anali, è passata dal diametro di  25 mm a 35 mm. Si consiglia la prosecuzione delle odiate dilatazioni.

NOTE LAVORATIVE
Buona resistenza al lavoro.
La stiratura è la cosa in cui riesce peggio. Brava, invece a fare il bucato e le faccende di casa in genere.

CONCLUSIONI
Poiché ha seguito con profitto il corso di Villa Penitenza diviene possibile la promozione da sguattera a serva, all’insindacabile giudizio della Sorvegliante Barbara, sua Signora.

La Commissione d’Esame di Villa Penitenza

7 luglio 2011

VILLA PENITENZA: COMMIATO


Cara Monika,
ho saltato qualche report da Villa penitenza, perché la Signora Barbara non vuole che passi tutte le serate al PC. Per la durata del corso andava bene, ma mi devo abituare a fare la serva, non la protagonista. Mi permetterà, o meglio, mi ordinerà di scrivere qualcosa di tanto in tanto e più probabilmente posterà più spesso Lei con aggiornamenti sul mio servizio.
Ma andiamo con ordine, nei giorni scorsi c’è stata la festa di chiusura di Villa Penitenza, dapprima una dimostrazione di noi serve, in cui abbiamo mostrato alle Signore di essere in grado di punirci, su loro ordine, anche da sole.
Anne ha preparato un inginocchiatoio, coperto dai tappi corona della birre (non per niente tedesche!). Ci si è inginocchiata, non di colpo come aveva millantato, ma facendo molta attenzione. Ciò non toglie che le sono restate le stampine dei tappi sulla pelle del ginocchio per ore.
Brune si è applicata tutta la serie completa di dilatatori anali. Sull’ultimo ha applicato il Viks e, dalla smorfia che faceva le ha fatto di certo molto male.
Io, su suggerimento della Signora Oliva, ho deciso di punire le mammelle:  mi sono messa da sola il torchio mammellare, in cui avevo incerottato alcune puntine da disegno a 3 punte e, piano piano ho iniziato a girare i “galletti”, cioè le viti che lo stringono. Il dolore era allucinante ma sono riuscita a stringerlo al massimo, sudando come una fontana per il dolore. E che male quando, tolto il torchio, la sorvegliante Barbara mi ha massaggiato per vedere se le puntine avevano fatto grossi danni!
Terminata questa fase c’è stato un magnifico buffet a cui siamo state invitate dalle Signore. La Signora Bancaria, al momento del brindisi ci ha rivelato che si era parlato di farci “brindare” tramite clistere ma che la Signora Infermiera si è opposta all’utilizzo di alcolici per quella via: vengono assorbiti troppo rapidamente e si rischiano sbornie se non intossicazioni. Per cui ci è andata bene almeno una volta, abbiamo brindato tutte assieme, Signore e serve. Ci siamo salutate, con baci, abbracci e qualche lacrimuccia. Ora le tedesche sono partite, lo stesso le italiane. È restata solo la Signora Barbara . Dovrò mettere tutto in ordine, sistemare il giardino, più o meno una settimana.. Poi Villa Penitenza chiuderà, fino al prossimo impiego.
Un saluto dalla Signora Barbara e dalla vostra affezionata sguattera Lucia.

disegno © Maria Romey

2 luglio 2011

VILLA PENITENZA: L'AUTOPUNIZIONE DELLA SGUATTERA LUCIA


Cara Monika,
l’esperienza di Villa Penitenza si sta per concludere. Nei prossimi giorni ci sarà qualche celebrazione, tante lacrimucce e … ogni serva con la sua Signora. Resta però una cerimonia, a cui le Signore Teutonica e Rottermayer tengono molto, in cui le serve si autopuniscono, per dimostrare la fedeltà alla propria Signora. Non è che la cosa mi entusiasmi, ma non vorrei fare una figuraccia rifiutando di mettermi in gioco.
So che Anne ha preparato un inginocchiatoio su cui sono applicati dei tappi a corona, delle bottiglie di birra. Mi ha fatto capire che vi si inginocchierà numerose volte con tutto il suo peso, si maciullerà le ginocchia! Brune credo voglia fare qualcosa con il dilatatore anale o con lo zenzero, non so ma deve comunque essere qualcosa di molto doloroso. Resto io che non ho nessuna idea. Dovrebbe essere qualcosa di sufficientemente doloroso ma senza esagerare  e che io possa autosomministrarmi. Deve essere una procedura breve, escluderei quindi tutte le purghe, che richiedono ore per fare effetto. Mi rivolgo a te e alle Signore e serve lettrici del blog, per qualche suggerimento o imposizione. Tieni conto che ci sono ancora alcuni giorni.
Poi le altre Signore, con le serve al seguito,  lasceranno la Villa ed io resterò ancora, per sistemare tutto, comandata dalla mia Signora. La Villa Penitenza infatti deve restare pronta per usi futuri.
Un saluto dalla sguattera Lucia

VILLA PENITENZA: PUNIZIONE DELLA SGUATTERA LUCIA 2


Cara Monika,
mi ero fermata alla prima parte della punizione. Eccoti il seguito: la Signora Infermiera è arrivata con un sacchetto tutto appannato, dicendo che lo zenzero, previdentemente messo in frigo all’inizio del corso era pronto. Ora, mi era già capitato di sperimentare lo zenzero quando ero padrona ma lo avevo considerato una punizione minore. Stavolta invece mi è stato consegnato un affilato coltellino ed una “mano” enorme di zenzero, un po’ ammuffito all’esterno, perché era stato in frigorifero un mese ben avvolto nella plastica. Si precise istruzioni della Sorvegliante Barbara ho dovuto pelare e scolpire un grosso plug, a 2/3 dell’altezza mi ha fatto fare un incavo circolare, il plug mi sarebbe stato infilato fino a lì e i miei muscoli lo avrebbero trattenuto grazie all’incavo. Stava a me levigare perfettamente l’oggetto, perché non si utilizza nessuna forma di lubrificante, che disturberebbe i “benefici” effetti della radice, solo l’umidità e gli olii essenziali in essa contenuti favoriscono un po’ lo scorrimento. Dicono che la stagionatura in frigo, chiuso nella plastica per qualche settimana, fino a che inizia un po’ di muffa, moltiplica gli effetti irritanti di un fattore almeno 10 e purtroppo vi posso testimoniare che lo moltiplica forse addirittura di un fattore 100 !!!. Mi sono dovuta mettere a 4 zampe e la Sorvegliante , dopo avermi ordinato di rilassarmi ha iniziato a spingere. Ora, se non ve l’ho già detto era una “mano” enorme ed anche il “dito” utilizzato per il plug lo era, pertanto l’introduzione è stata laboriosa e dolorosa.
Ma non ero preparata a ciò che sarebbe seguito: una sensazione di bruciore , che nei primi secondi era quasi piacevole, ben presto è diventata fastidiosa e poi un vero fuoco, proprio come se mi avesse infilato un tizzone acceso. Inoltre mi ha fatto raddrizzare e tenere le natiche ben serrate. Poiché mi lamentavo e chiedevo pietà sono stata sculacciata, e immaginatevi cosa sono il bruciore interno sommato a quello delle sculacciate. Purtroppo, nei vari contorcimenti, il plug si è sfilato più volte, la Sorvegliante lo sciacquava in una bacinella di acqua e lo reinseriva. Era come se avesse soffiato sul fuoco, il già terribile bruciore veniva ancora aumentato. Per farla breve sono stati 45 minuti di agonia. Poi l’effetto della radice cala, perché il corpo si abitua, ma il bruciore è durato alcune ore. Ma non era finita, un altro “importante” pezzo mi è stato sfregato a lungo sulla passerina, poiché, a dire della Signora Infermiera, mi ero eccitata durante il procedimento. Capisci quindi carissima in che condizioni ero ieri sera. Ora ti devo salutare perché oggi abbiamo varie prove pratiche d’esame da superare, ti dirò che non ero mai stata così emozionata neanche ai vari appelli di esame ai tempi della scuola.
Un saluto dalla sguattera Lucia

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Janine Souillon
"Attenzione, a tutte le padrone: prima di punire la vostra sguattera con lo zenzero, accertatevi che la serva non sia allergica alla sostanza attiva della pianta! Se lo fosse, credo che un abbondante clistere da trattenere nel corso di una severa fustigazione sia il castigo più appropriato."

1 luglio 2011

VILLA PENITENZA: LA PUNIZIONE DELLA SGUATTERA LUCIA


Cara Monika,
sono stata duramente ripresa, ed anche punita ma te ne parlo in seguito, per aver relazionato in maniera insufficiente sulle posizioni da assumere.
Innanzitutto veniamo alla posizione base inginocchiata, la domestica di mette in ginocchio, con le gambe unite, il corpo ben dritto. Le mani sono intrecciate dietro alla testa, stile “prigioniera di guerra”. E’ una posizione che riesce difficile mantenere ad una domestica poco allenata, anche perché va rispettata l’immobilità più assoluta. Spesso viene imposto di stare faccia al muro o, addirittura con un sacchetto sulla testa.  La Signora si piazza comoda in poltrona, dietro alla serva, munita di scudiscio per punire eventuali movimenti.
Altra posizione è quella di attesa di un comando: la serva sta in piedi, gambe unite, ben eretta, mani lungo i fianchi. Sguardo abbassato. Lascerà questa posizione solo quando autorizzata dalla Signora.
Dell’inchino abbiamo già parlato, comunque, la cosa basilare è il capo umilmente abbassato, poi si mettono le mani sui lati della gonna e la si allarga leggermente. Si mette un piede dietro l’altro e si piegano le ginocchia verso l’avanti o meglio verso l’esterno, mentre spalle e testa si chinano in avanti.  La profondità dell’inchino dovrebbe essere commisurata allo stato sociale dell’omaggiato.
Una posizione di attesa punizione sarà stesa sulla schiena, con le mani  schiacciate sotto al sedere.
La posizione per chiedere scusa sarà quella a 4 zampe, la serva si umilierà con voce chiara e attenderà ordini. Non cercherà in alcun modo di sminuire le proprie colpe.
Sarà necessario che le serve si allenino a mantenere queste posizioni molto a lungo e nella immobilità più assoluta, infatti una Signora sarà certamente meglio disposta verso una serva che,  mantiene la posizione prevista senza sforzo apparente, rispetto ad una che continua a muoversi nervosamente.
E veniamo alla mia punizione: nel pomeriggio sono stata chiamata al cospetto della Signora Bancaria, che mi ha contestato la cattiva trattazione delle posizioni servili. La Sorvegliante Barbara è stata incaricata della punizione. Mi è stato consegnato mezzo litro d’acqua con l’ordine di trangugiarlo seduta stante. Mi sono poi dovuta denudare e mi hanno messo nella posizione base inginocchiata, vista sopra, faccia al muro. Dietro di me, in una comoda poltrona si sono alternate le Signore per controllare che non mi muovessi assolutamente, Dovere stare immobile, altrimenti ti bacchettano con lo scudiscio è veramente duro. Il farlo per lunghe ore è orribile, il farlo con la vescica piena da scoppiare è una tortura. In quella posizione ti dolgono tutti i muscoli e cominci a sudare. Ricordo le goccioline di sudore che mi scendevano per le braccia e mi solleticavano sotto le ascelle, e l’odore di sudore che mandavo, terribile.  E quando, ormai provata, ho sospirato un po’ più forte la Sorvegliante mi ha detto, mia cara so che ti scappa la pipì ma non ti darò il permesso di muoverti. Se vuoi puoi pisciarti addosso, naturalmente poi ti punirò. Credo di aver resistito solo altri 15 minuti,  poi ho mollato ed una pozzanghera calda e maleodorante si è allargata sotto di me. La Sorvegliante si è allontanata un attimo, è tornata con un pezzo di pane e lo ha inzuppato, schiacciandolo poi sotto le suole. La cena della sguattera è servita, facendomi un inchino di scherno. Insomma, non ci crederai ma ho dovuto tirare a lucido il pavimento con la lingua, lappando pipì pane e polvere.
Non è finita qui, domani ti racconto il seguito della punizione, ti basti sapere che ti sto scrivendo in ginocchio, perché ho un terribile bruciore al buchetto.
Ciao collega, un saluto dalla sguattera Lucia