Gentilissima Madame Janine,
vengo ad esporle un esperimento effettuato su come umiliare la serva.
Conosciamo bene la praticità dell'uso di mutande impermeabili sia associate alla divisa di fatica che di punizione. La serva fa di tutto per conservare le mutande ed il relativo pannolone perfettamente puliti. Ma, passato qualche tempo, notiamo un rilassamento della serva che non si impegna più come una volta diventando incontinente, evidentemente pensando "tanto ci sono le mutande impermeabili".
Ho così deciso di farmi accompagnare dalla serva in un grande magazzino, dopo averle fatto ingurgitare numerose tazze di tè e caffè (notoriamente diuretici) ed un buon mezzo litro di minerale. Solo che le mutande, anzichè di gomma, erano le solite di cotone della divisa di fatica. L'abbigliamento restante della serva era costituito da una corta tunica con delle belle bragotte aderenti, un abbigliamento più o meno da commessa. Mi sono solo assicurata che la minima macchia di umido risaltasse perfettamente ben scura sullo sfondo blu del tessuto, facendo notare il fatto alla serva.
Ed il risultato è stato entusiasmante: la serva che mi ha seguita per due interminabili ore, spingendo un pesante carrello, ad ogni piccola sosta stringeva disperatamente le cosce cercando di trattenersi.
Devo dire, in suo onore che è riuscita a non bagnarsi fino a casa. Questo fatto non mi è del tutto dispiaciuto, lascia campo libero a successive sperimentazioni.
La ringrazio per la sua attenzione. Sarei lieta se volesse ordinara alla serva sudiciona M. di pubblicare la lettera sul blog. Ovviamente Suoi eventuali suggerimenti sono sempre i benvenuti, come quelli delle altre lettrici.
sua FrauJulia
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Il blog LA DOMESTICA RISPONDE è da considerarsi completamente opera di fantasia. I personaggi e le situazioni descritte sono fittizi, e l'eventuale somiglianza con persone o fatti esistenti è da ritenersi totalmente accidentale.
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© JANINE SOUILLON, LUGANO, CH
6 gennaio 2016
UNA LETTERA DI FRAUJULIA
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5 gennaio 2016
CENTRO DE DETENCION MADAME ROCIO 6 / LA MANICURE
La manicure
Mentre si svolge il rigoroso programma
di dieta ed esercizio di Fatty, su cui torneremo in seguito, la perra
sta studiando un nuovo modo per mettersi nei guai: infatti inizia a
farsi notare da Madame Rocio ……… intendo ….. a lanciare a
Madame inequivocabili messaggi di sottomissione e disponibilità. Mi
spiego meglio, in breve la perra passa da detenuta super punita ad
amante di Madame Rocio.
Ora, non mi posso certo ergere ad
esempio delle altre detenute, ma prima di diventare l’amante di una
Direttrice lesbica ed appassionata di BDSM e giochi Medical, ci
penserei.
E per circa un mese la perra ha un
trattamento di favore: niente lavori pesanti, cibo e soprattutto
acqua a volontà. Addirittura la libidine di poter fare una doccia
ogni giorno, e di indossare una divisa nuova e biancheria intima
morbida e pulita.
Insomma, la perra si gode questo mese
di pacchia, si rimette in carne e non sembra più la stessa,
comparata a noi povere disgraziate, sottoposte alla dura disciplina
del Centro. Tutte le medaglie hanno, però un rovescio. Infatti di lì
a un po’ a Madame inizia ad interessare una nuova giovane detenuta.
Si dice che la perra, faccia una
scenata di gelosia a Madame Rocio, altre pensano che la perra abbia
addirittura colpito la nuova favorita.
Madame Rocio, esasperata, decide di
punire in maniera memorabile la perra.
La perra, caduta in disgrazia, sotto la
scorta di quattro sorveglianti, deve faticosamente indossare la
vecchia divisa di punizione. La puzzolente tuta gommata viene ben
stretta e richiusa da una cerniera, la guardiana fatica addirittura a
calzare lo stretto cappuccio sulla testa della perra. Come se non
bastasse le mettono anche il grembiule con il cinturone stretto al
massimo. Lunghi guanti di gomma sulle mani.
Ora la perra, nella sua mise nera,
viene messa al sole, con l’ordine di “fare l’aeroplano”, cioè
di tenere le braccia distese perpendicolari al corpo, senza fare il
minimo movimento. Questo banale esercizio, prolungato per mezz’ora,
sotto il sole del deserto è in grado di mettere in crisi anche
l’ergastolana più incallita. Infatti ben presto i muscoli delle
braccia, in quella posizione obbligata, iniziano a bruciare, come se
si stesse facendo un gran lavoro. Se a questo si sommano le
temperature raggiunte dall’interno della tuta nera, capite bene che
per la perra è una partita persa. Infatti di lì a dieci minuti è
costretta dai crampi a riabbassare le braccia.
Madame Rocio aspettava solo questo
momento. Ad un suo ordine le quattro sorveglianti trascinano la perra
verso una rustica pesante poltrona di legno massiccio, munita di
robusti e larghi braccioli.
Nonostante le sue condizioni, la perra
rabbrividisce per la paura di una punizione inevitabile e
sconosciuta. Le guardiane la costringono a sedersi. Alla detenuta
vengono sfilati i guanti della divisa di punizione, le mani e le
dita, biancastre per il sudore colato all’interno del guanto. Una
sorvegliante prende il polso della punita e fa appoggiare la mano sul
bracciolo, fatto a forma di vaschetta, dotata sul fondo di una serie
di anelli a scatto, proprio come quelli dei classificatori. Gli
anelli, una volta che la mano è in posizione corretta si chiudono
con un sinistro click bloccando sia il polso che, singolarmente ogni
dito. Impossibile togliere le dita, se non utilizzando un apposita
leva per rilasciare gli anelli. L’operazione si ripete per tutte e
due le mani. Analoga operazione per i piedi, bloccati da un anello
alla caviglia ed un altro al pollicione. Madame ha indossato un
camice azzurro. Un comodo sgabello la posiziona all’altezza delle
mani della punita. E con grazia Madame asciuga la mano, poi taglia e
rifinisce le unghie della perra.
Questo è solo un gioco con cui Madame
a volte indulge: giocare come il gatto col topo con la sua prossima
vittima, che dal canto suo si sta pisciando addosso dalla paura. E
Madame si inebria dell’odore di’adrenalina del sudore dalla sua
vittima: l’odore della paura!
Ora Madame avvicina un vassoio
chirurgico, impugna un lucido oggetto di acciaio: l’oggetto è
simile alla “lesina” che utilizzavano gli antichi calzolai per
bucare il cuoio: una impugnatura che sorregge un lungo punteruolo a
sezione rettangolare. Madame posiziona il punteruolo ben parallelo al
dito ed inizia ad infilarlo sotto l’unghia del dito medio della
punita. Il dolore è allucinante, come quando si viene colpiti da una
inaspettata scossa elettrica. La perra grida con quanto fiato ha in
gola, deliziando Madame. Gocce di sudore scorrono lungo il corpo. Il
punteruolo avanza un millimetro per volta, separando la delicata e
sensibile carne dall’unghia soprastante, il sangue inizia a
stillare attorno all’ago del punteruolo. Ma non è finita, quando
il punteruolo è ormai immerso fino a mezza unghia, Madame applica
una lenta torsione, così che l’ago dilati ancora di più il foro
che si è dolorosamente scavato. L’effetto è devastante, il corpo
cerca di arcuarsi, trattenuto dagli anelli, dalla bocca della perra
esce un urlo terribile. Madame non fa una piega, si rivolge alle
astanti dicendo: “sentito che acuti?” Vediamo la perra ciondolare
la testa, l’insopportabile dolore le sta facendo perdere
conoscenza. Ma Madame non permette queste svenevolezze: dal vassoio
spunta pronta una grossa siringa, il cui contenuto viene prontamente
iniettato nel braccio della vittima. Il medicinale fa rapidamente
ritornare in sé la perra. La punita si guarda incredula il dito da
cui continuano a stillare gocce di sangue. Deve fare malissimo. La
perra ricorre al puerile sistema di soffiare in direzione del dito,
sperando di affievolire il dolore. Ma la punizione deve ancora
iniziare: Madame Rocio, ora prende una capace brocca e ne versa il
contenuto nella vaschetta in cui sono immerse le dita della vittima.
Cosa pensate che possa fare una bella
salamoia di aceto e sale al dito della perra? Beh, una delle risposte
potrebbe essere che il liquido ferma lo stillicidio di sangue e
disinfetta alla perfezione la parte. In realtà lo scopo non è così
caritatevole, l’acido ed il sale aggrediscono la tenera carne
separata dall’unghia ed alla perra pare le sia stato dato fuoco al
dito. La vediamo, la “pelata” paonazza per il dolore, il viso
trasfigurato da una terribile smorfia. Ormai a forza di urlare la
perra è quasi diventata afona. Un lago di pipì si sta allargando
sotto la poltrona, la perra ha perso il controllo. Madame gongola,
questa stupida detenuta, si ricorderà di non mancarle più di
rispetto. Con fare gioviale dice alla propria vittima: e non vorremo
lasciare solo questo povero ditino, ce ne sono altri 19 che
reclamano a gran voce la manicure. E, con decisione Madame Rocio
passa al dito indice della vittima che, stimolata dal medicinale
iniettatole, non ha neanche la facile scappatoia dello svenimento!.
La tortura della perra continua a
lungo. Finita la prima mano, comunque, Madame si stanca e decide di
proseguire la punizione nei giorni successivi. Bisogna dire che
grazie alla dolorosissima salamoia, la perra non avrà neanche
bisogno di bendaggi e, grazie al fatto che la lesina non è stata
spinta fino alla base dell’unghia, le unghie guariranno, anche se
dopo lunghe settimane, in cui la perra sarà in ogni caso costretta a
lavorare e camminare come tutte le altre. Non si pensi che Madame
agisca per spirito umanitario, se la condannata conserva le unghie, è
possibile ripetere la punizione.
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TRANFORMATION D'UNE BURGEOISE 4
She stopped again and looked at me. I
looked back at this angry but
sincere face and suddenly I felt a
strong compassion for that woman. I
felt her strength of character through
her rage, I felt her willingness
to try the forbidden, for her, fruit of
the bourgeois world. Probably
she is right, probably I should see how
the other side lives and
works. I decided to play her game, I
wanted this woman to stay with me,
I needed her. I simply nodded to her
that I agree and I took the pile
of clothes and started going out. She
stopped me again : "Oh no Pet,
you don't leave this room unless
properly dressed as the cleaning woman
you are going to become, so strart
removing your clothes and hurry up,
we don't have all day."
By now I was defeated, I couldn't cope
anymore with the strong
character of this woman. Within
seconds I was standing naked in
front of her and within a few more
minutes I was dressed under her
insrtuctions. Black cotton panties and
vest, black thick pantyhose,
and the overall dress which buttoned in
front. Those were her clothes,
the clothes she was wearing just
before. I could smell her b.o. in them,
nothing repulsive, just a combination
of cheap eau de cologne and her
mild sweating.
5
"And now the 'piece de resistence
ma cherie' Monique said smiling broadly,
come here I will tie your apron'. I
approached and she adjusted the
large matching working apron on top of
my dress. She criss crossed the
bib straps behind my back and fastened
them to the strings with two small
buttons, then she firmly tied the
strings in a big bow in the back. She
pointed to the door. "Well, this
is your obligatory uniform for working
in the house Marie Benedicte, run along
now like a good maid and finish
your chores and then report back here,
I want to continue our little
conversation and plan the rest of the
day."
It took me an hour of intense work to
finish what I was ordered to do. I
was moping the kitchen floor when I
literally smelled Monique's presence
in the room. I turned around and she
was standing by the door looking at
me. God how she changed! She was the
epitomy of elegance wearing a dark
grey silk suit, a light grey blouse,
fine stockings and elegant medium
heel shoes. My expensive Chanel 5.
(4- à suivre)
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