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22 settembre 2008

gratificare o punire?


Ho una serva di 52 anni, che tende ad essere un po' troppo brava e precisa. È consigliabile gratificarla, incoraggiarla, oppure è meglio tenerla nel dubbio "critico", per farla lavorare meglio e di più?
Grazie, Betty 67

Cara Betty, le impartisca molti ordini con precisione, pacatamente e con fermezza. Controlli minuziosamente, in sua presenza, il risultato del suo lavoro. La gratifichi solo modertamente, ma se sbaglia non esiti a farle rifare tutto o a punirla. In questo modo la costringerà a lavorare molto e bene.
Sua Monika

4 commenti:

Anonimo ha detto...

I richiami sono un mezzo perché migliori, non un fine in sé per il quale si possa sentire il bisogno di qualcosa da correggere.
Se è brava, meglio non umiliarla, ma invece insegnarle a compiacersi di essere serva e considerarlo una benedizione. Basta dirle che un lavoro è fatto bene e subito dargliene un altro da fare ancora meglio, e ripetere che una brava serva è la gioia dei padroni.
Invece che essere severi causando risentimento, meglio indicarle alcune penitenze per i venerdì, la quaresima e il maggio dei fioretti.

monika ha detto...

sulle penitenze sono d'accordo, ma anche l'umiliazione è una forma dolce di controllo che aiuta la serva ad essere più ubbidiente e remissiva.
Monika

Anonimo ha detto...

Col paternalismo si può insieme gratificarla e umiliarla, magari premiandola con caramelle se fa la brava, o dandole un catino per rinfrescarsi i piedi stanchi davanti ai padroni.

monika ha detto...

Per quanto riguarda l'umiliazione, una signora di Varese era solita punire di tanto in tanto la propria domestica con del lassativo.