ho passato una notte insonne, piangendo
a lungo.
Io e la perra oggi verremo interrogate
per stabilire la verità. I metodi di interrogatorio del Tribunale
sono ancora quelli di Torquemada, la perra, in virtù dei nobili
natali, non verrà torturata, anzi, sarà lei a torturarmi, in
presenza di un notaio, per estorcermi la confessione di essermi
inventata tutto. L’unico limite posto dal Tribunale è che nella
seduta di interrogatorio non dovrà essere versato del sangue.
All’alba due robuste sorveglianti mi
trascinano nelle cantine della Pension. Qui è stata allestita la
sala degli interrogatori. Il mio terrore è tale che non riesco quasi
a descriverla: anelli ai muri ed al pavimento, un tavolaccio
robustissimo, corde, catene, secchi e, illuminato da un candeliere il
medioevale cavalletto. Con le mani ed i piedi incatenati, sono alla
mercè della perra e delle sue due aiutanti preferite. Mi viene
mostrato ed illustrato ogni oggetto di tortura, dilungandosi
ampiamente sui dolori insopportabili che causerà.
Batto i denti ma non cedo, se la perra
vuole una confessione non è col terrore che la otterrà.
Nessuno me l’ha detto, ma la perra ha
a disposizione due sedute di un ora per ottenere una piena
confessione, che il notaio trascriverà agli atti.
Anzi, visto che non ero di certo in
condizioni di memorizzare gli avvenimenti, mi rifaccio al verbale del
notaio. Verbale che ho avuto in seguito modo di studiare
approfonditamente.
Inizia con “Yo M.T. notario del
rey….”
Io M.T. notaia del Re presenzio
all’interrogatorio della sguattera nadia, inquisita per ribellione
ed incitamento all’ammutinamento delle altre serve. La signora L.P.
(la perra) interroga la serva. Detta serva viene denudata. La
inquisitrice decide di utilizzare il cavalletto. Tale cavalletto, con
l’angolo arrotondato, viene abbondantemente spalmato di unguento al
peperoncino. L’accusata, piangente, viene issata sul cavalletto, in
modo che le parti impure poggino sull’angolo arrotondato. Le
braccia, legate in alto non permettono che l’accusata possa cadere
dal cavalletto. Accendo la candela da 1 ora, che determinerà la
durata della “questione ordinaria”. L’accusata mostra con
lamenti e sospiri quanto sia scomoda e dolorosa la posizione.
Periodicamente chiederò all’accusata se confessa, accusandosi così
di ribellione. Dopo 10 minuti, l’accusata inizia a sudare
visibilmente, infatti stringe spasmodicamente le cosce e fa forza
sulle corde che le tengono in alto le braccia, allo scopo di
alleggerire il peso sulle parti impure. Alla mia domanda risponde
bruscamente di non voler assolutamente confessare.
Sono passati 20 minuti, l’accusata
ormai gocciola sudore fin sul pavimento. Non riesce più ad
alleggerire il proprio peso e l’unguento al peperoncino la fa
soffrire molto. A domanda risponde con la voce rotta dal pianto di
non voler confessare. Sono passati 30 minuti, ormai l’accusata
respira affannosamente, si sostiene ancora debolmente con le braccia.
Si lamenta del bruciore sempre più insopportabile. Da questo momento
l’interrogante ha il permesso di utilizzare uno scudiscio sul corpo
dell’accusata, inizia pertanto a dare i primi colpi.
Dopo 40 minuti, l’accusata,
ripetutamente colpita, in particolare sulle braccia e sulla schiena,
è molto provata. Non ha più forze e non riesce più ad alleviare la
pressione sulle parti impure.
L’interrogante prosegue con le
scudisciate, insistendo prima su di un seno e poi sull’altro.
Ammirevole la mira, ogni colpo cade esattamente dove aveva colpito il
precedente. A 50 minuti, le scudisciate continuano a fioccare.
L’accusata ora incassa i colpi senza reagire, la doctora, comunque
stabilisce che si può proseguire perché non è svenuta. A 60
minuti termina la candela e termina la sessione di tortura ordinaria.
L’accusata viene calata dal cavalletto e fatta stendere, in modo
che la dottoressa possa visitarla. All’accusata v
iene permesso di
orinare, cosa che fa tra grandi stenti, visto lo stato delle parti
intime. Più volte invitata a confessare dall’accusatrice e da me,
rifiuta.
Sta per iniziare la seduta di tortura
straordinaria……
Sguattera Nadia
(65- continua)