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26 dicembre 2013

PENSION BALNEARIA 73 - IL TATUAGGIO DELLA PERRA


Nobili Signore, sguattera sudiciona,
la sguattera sudiciona
prima ancora di metterci a “curare” la perra, ci siamo accorte che non ha neanche un tatuaggio. Che fare? La proposta di Pilar è la migliore, le tatueremo “Esclava, Pension Balnearia”. Restano due incognite: dove scriverlo e a chi fare eseguite l’opera. Il dove è presto individuato, vogliamo che la scritta sia in un punto abbastanza intimo ma in sua perfetta vista, decidiamo così di fare la scritta sul ventre e di eseguirla speculare, in modo che sia più insolita e che la perra la possa leggere perfettamente allo specchio. Niente di straordinario, direte voi. Ma non dimentichiamo che le sguattere, ora sorveglianti, della Pension sono donne rotte a tutte le difficoltà. Una delle nostre compagne è stata a lungo “ospitata dallo stato”, cioè è stata in prigione. Ricorda benissimo la procedura con cui lì le carcerate si tatuavano: disegnato con una biro il tatuaggio, una si armava di tre aghi di quelli normali da cucito, legati con un pezzetto di filo metallico arrotolato attorno. Una rapida disinfettata sulla fiamma e alla fine gli aghi venivano “pucciati” nella china . Poi tre nerborute bloccavano la tatuanda e l’”artista” iniziava il suo lungo e doloroso lavoro.
La scritta, in stile con la Pension, la abbiamo ispirata alle scritte liberty che qui abbondano, hanno parecchi svolazzi, un vero peccato per la perra che si vedrà sottoposta a sedute di tatuaggio molto lunghe. Sedute che comprendono una buona dose di schiaffi su pancia e cosce, ogni volta che la vittima ha un sussulto e si sposta, rendendo difficile per l’”artista” seguire il disegno a biro. Ma quello che fa disperare la perra è che il disegno verrà eseguito in quadricromia: ogni lettera della scritta dovrà così venire eseguita in quattro sedute, una per colore e le sedute successive alla prima bucano parti già ampiamente irritate dalle bucature della sessione del giorno precedente.
Inutile raccontare gli strepiti e i pianti della perra, un po’ per il dolore ma sicuramente per l’indelebile umilazione. Ed adesso possiamo ammirare orgogliose la nostra opera d’arte vivente, tutte le volte che la maltrattiamo!
Nel frattempo la Signora tiene accuratamente monitorato il peso di perra e compagne. Nonostante l’intenso lavoro manuale e le privazioni alimentari, non calano prontamente di peso, come desiderava la Signora. Inoltre le condannate osano ancora guardare in faccia le loro sorveglianti. Ora, dovrebbero sapere che delle infime sguattere come loro devono sempre tenere lo sguiardo a terra e guardare in faccia Padrone e sorveglianti solo se viene loro ordinato di farlo. La Signora ha deciso di stare a vedere per un paio di altre settimane, se l’obbiettivo di ridurre il peso ed inculcare in loro un po’ di sana umiltà non verrà raggiunto avremo carta bianca sui (mal)trattamenti da imporre alle punite, per raddrizzarle..
A presto
Sguattera Nadia

(73- continua)




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