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3 dicembre 2013

PENSION BALNEARIA 71 - 72


Nobili Signore, sguattera sudiciona,
in questa puntata vedremo le “avventure” della perra, seguite alla umiliazione pubblica. Ci sono stati degli strascichi, la Signora ha dovuto chiamare un medico che ha curato la gastroenterite provocata dal purgante. Ma di lì a tre giorni, sono state dichiarate completamente guarite. La Signora ci ha riunite per la “vestizione” delle nuove serve. Dagli armadi della Pension sono così spuntate delle nuove divise da fatica, ancora piegate ed inamidate. Abbasso lo sguardo sulla mia divisa macchiata e stracciata e scambio alcune parole con la Signora che assente entusiasta. Mi porto davanti alla perra ed inizio a sbottonare la divisa e me la sfilo, restando con i mutandoni di servizio. Mi dico che la perra va umiliata fino in fondo. Tolgo anche le mutande, le raccolgo e le porgo alla perra indicandole di annusarle. Inizierà a capire cosa vuol dire dover vivere circondate dai propri odori: il sudore che lascia aloni bianchi di cristalli di sale sotto le ascelle, la puzza di orina delle mutande, perché ci veniva razionata anche la carta igienica e non ne potevamo usare per asciugarci dopo la pipì. Mutande lavate solo una volta alla settimana, dietro suo preciso ordine. La obbligo ad indossare la mia puzzolente divisa e indosso quella nuova che sarebbe andata a lei. Lo stesso accade alle russe, le mie compagne, Pilar in testa mi imitano.
La Signora ride soddisfatta alla scena, ci annuncia che , seppure restiamo serve, nei confronti delle neo sguattere punite saremo “supervisores”, sorveglianti insomma.
Non via avevo mai parlato di una cosa: perra è il nome “in codice” con cui la chiamavamo noi, mai ci saremmo azzardate a dirlo in sua presenza: letteralmente significa cagna ma anche puttana. Da adesso la Signora ha stabilito che non solo noi la si chiami così, ma anche la perra, risponderà a quel nome.
A proposito di perra: la Signora ci ha ordinato di non sfogare subito la nostra rabbia su perra e compagne: abbiamo anni a disposizione per rendere loro la vita difficile.
E veniamo ai lavori: la noria, ovviamente, ha il posto d’onore. Ricordate il campanello che suona se non si va alla velocità programmata? E’tutto un offrirsi volontarie, tra noi sorveglianti, per supervisionare, armate di frustino, il lavoro delle sguattere, purtroppo tale ambito incarico ci tocca a turno, gli interminabili corridoi dalla Pension attendono i nostri stracci per essere lucidati….
Ed è una gioia, per me mentre passo lo straccio, vedere la perra trascinare per i corridoi i carrelli di fango bollente. La guardo, nuove macchi di sudore segnano la divisa sotto le ascelle e sotto i seni, il fazzoletto da testa è zuppo e dai capelli cadono gocce di sudore. Fingo pietà, la costringo a bere molta acqua, scoprirà presto che per le sguattere in punizione di rigore non è permessa alcuna pausa pipì, che si pisci pure addosso. Cominci a capire cosa vuol dire sentire la propria puzza, lei che era sempre elegantina e profumatina!
E veniamo ai pasti, dubito che le sguattere sperassero in pasti luculliani, ma di sicuro non si aspettavano questo: un tozzo di pane ed una cipolla. Sì, la Signora ha deciso di metterle a dieta strettissima fino a che saranno dimagrite in maniera soddisfacente, quello che viene negato a loro finisce nei nostri piatti che, in loro presenza, possiamo sfamarci a dovere!
Devo dire che perra e compagne si impegnano nel lavoro, ma ovviamente noi sorveglianti non siamo mai contente, fioccano i colpi di scudiscio su sederi, gambe e schiene. La Signora ci ha ordinato a limitarci a quello. Trasgressioni più gravi vanno segnalate a Lei che disporrà in merito.
E poi le piccole cattiverie, attendere quando hanno l’attesissimo permesso di usare il bagno e passare davanti a loro, occupando lo stanzino per tutto il tempo a loro disposizione.
Tra l’altro abbiamo realizzato, a beneficio delle neo-sguattere, la nostra versione della “bofetada del soldado”, lo “schiaffo del soldato”. La sguattera “sotto” deve allargare la cosce, flettendo le ginocchia. Così “aperta” deve mettersi le mani sugli occhi. Da dietro le altre sguattere e sorveglianti, devono, a turno random, dare un forte schiaffo sulla vulva alla vittima. Il “gioco” prevede che la vittima, ancora dolorante indichi una delle presenti, se indovina verrà sostituita, altrimenti continuerà ad essere “sotto”. Va da sé che se si azzarda ad indicare una delle sorveglianti resterà “sotto” molto ma molto a lungo. Un altro gioco molto gettonato è quello di mettere delle mollette ai “pezones” di una delle sguattere e poi scommettere su chi riuscirà a staccare la molletta dando un buffetto con il dito medio, usato come se di dovesse lanciare una biglia. Sono solo piccole cattiverie, per vedere di rendere loro la vita difficile e cercare di farle ribellare. A quel punto la Signora penserà ben lei a punizioni ben più adeguate.
E di lì ad un paio di giorni ci siamo, la perra tenta di ribellarsi!
Tutto inizia alla noria, la perra è aggiogata assieme a Gog. Approfittando della stazza della compagna tenta di battere la fiacca. Per sua sfortuna la sorvegliante sono io. La richiamo un paio di volte, senza ottenere risultati. Così stacco dal giogo Gog, a proposito: per evitare rischi le gigantesche russe sono costantemente incatenate con corte catene che limitano i movimenti delle braccia. E così la perra, da sola, dovrà impegnarsi. Ben presto il sudore macchia profondamente la divisa. Ma il campanello continua a suonare, la perra non gira con velocità sufficiente. E così posso finalmente riempire di segni rossi le chiappe della perra! Perra che ad un tratto ha una reazione rabbiosa e nonostante le catene con cui è aggiogata, tenta di strapparmi lo scudiscio. Chiamo Pilar ed insieme portiamo la perra a suon di scudisciate fino alla studio della Signora. Signora che si arrabbia parecchio, la perra in una settimana, non solo dimostra scarso impegno nel lavoro, ma addirittura dà segni di ribellione. Ci sono tutti gli estremi per una punizione pubblica.
Nel frattempo la perra viene rinchiusa in una celletta, fatta costruire dalla Signora su mio suggerimento: un cubo di lastre di cemento di quelle ricoperte da sassi arrotondati. Diventa così impossibile per chi è rinchiusa riposare o dormire, i sassi premono dolorosamente le carni e si deve continuare a cambiare posizione. A sera la Signora fa riunire tutte: le nuove sguattere da una parte e le nuove sorveglianti dall’altra. In mezzo la perra. Perra che deve denudarsi davanti a tutte. Devo dire che la stronza ha un bel corpo, è sovrappeso, ma sicuramente perderà i chili superflui. Ed ora la Signora si fa avanti, la perra mantiene uno sguardo di sfida. E’proprio stupida, nelle sue condizioni lo sfidare, sia pur con lo sguardo, la Signora può portare solo guai, grossi guai…..
A presto
Sguattera Nadia
(71- continua)

PENSION BALNEARIA 72

Nobili Signore, sguattera sudiciona,
ed infatti i guai per la perra cominciano in men che non si dica: la Signora, infastidita dallo sguardo di sfida le fa applicare il “toro”, qualcuna ricorderà la maschera che trasforma le urla in muggiti. E subito due di noi sorveglianti, già istruite, allacciano alle caviglie della perra due strette cavigliere imbottite, collegate a due corde che scendono dal soffitto. Quattro di noi sono pronte a tirare le corde. La perra si trova appesa per i piedi, a cosce divaricare. Qui ho rispettosamente insistito con la Signora per essere io a trattare” la perra. Ricordate il “cuero”, la pesante cinta di cuoio? Ecco, me ne sono costruita una. La impugno e picchio, con forza moderata sull’interno coscia della perra. Dà subito uno scatto che la fa oscillare e dalla maschera esce un grugnito. La Signora verifica lo stato della parte colpita, grazie al fatto che il cuero è molto largo, il colpo, sia pure doloroso, non ha quasi lasciato segno. La Signora sorride e mi fa segno di darci dentro. Ma anziché tirare una gragnuola di colpi, lo ho imparato proprio dalla perra, tiro forti colpi, intervallati da pause irregolari di decine di secondi. La punita ha così modo di assaporare il dolore a fondo, mentre le contrazioni le fanno fare l’altalena. E, soprattutto, non mi metto a massacrarle subito la vulva, gioco come il gatto col topo e faccio in modo di averle ben arrossato le cosce. Gli ultimi colpi, invece, dritti sul bersaglio. Avreste dovuto sentire i muggiti che uscivano dalla maschera, chapeau a chi ha inventato “el toro!”.
Ed una piccola invenzione, per la gioia di perra e compagne, la ho fatta anche io: guardavo le travi di legno del tetto della Pension ed ammiravo i chiodi di ferro. Non i chiodi che trovereste in ogni “ferreteria” no, chiodi importanti, forgiati uno ad uno da antichi ignoti fabbri. E vedendo le “teste” di questi chiodi che noto la loro forma: una specie di piramide tronca.Poco dopo, camminando sui sentieri del giardino mi capita una delle solite fastidiose inezie: un sassolino entra tra piede ed i miei zoccoli da serva (si, perché la promozione ottenuta non ha cambiato nulla nelle nostre calzature). Inizio immediatamente a zoppicare, mi risulta doloroso fare un altro passo e devo fermarmi e togliere il sassolino. Ideona: se potessi avere dei mini chiodi forgiati, potrei piantarne qualcuno nelle suole degli zoccoli della perra, non per impedire che scivoli, ovviamente, le capocchie a contatto col piede. La forma piramidale tronca, non riuscirebbe a rompere la pelle, ma camminare diventerebbe un tormento. Chiedo il permesso alla Signora, spiegandole il motivo. E così mi reco presso il maniscalco del paese, proprio vicino alla Plaza de Toros. L’artigiano ci conosce benissimo ed è ben disposto. Spiego la mia idea e con quattro martellate ecco pronto il prototipo. Meglio ancora di quanto pensassi, la capocchia è ben larga a piramide smussata con gli spigoli ben arrotondati, nessun pericolo che buchi la pelle, ma come mi dice il fabbro “haceran muy mal” ed inoltre “brotan ampollas como setas” e cioè “spunteranno vesciche come funghi”. Ben presto cinque chiodi vengono posizionati sulla pianta degli zoccoli. Voglio proprio vedere la perra ad utilizzarli.
Ed al ritorno sostituisco subito gli zoccoli della perra. Una gioia vederla soffrire e camminare come se cercasse di non rompere delle uova! Ad ogni passo fa delle smorfie che danno un idea di cosa stia soffrendo. Poiché non sono poi così cattiva,. le restituisco gli zoccoli lisci per farla lavorare alla noria, non voglio possa accampare ferite od infermità per sfuggire alla nostra vendetta!
Inutile dire che, visto il successone, anche le altre sono state fornite di bellissimi “zuecos con clavos” e via, a marciare per le strade del paesino tra due ali di donne divertite che le sbeffeggiano turandosi il naso, per ricordare la figuraccia dell’olio di ricino!
Insomma, grazie alla posizione di sorveglianti da noi raggiunta possiamo esercitare un po’ di “nonnismo” unito alla nostra strameritata vendetta su queste stronze, capitanate dalla perra, la più “de mierda” di tutte!
E non è finita qui, abbiamo pensato di riperendere a sperimentare gli ormai ben più che “vintage” impianti ed oggetti medicali antichi della Pension. La Perra era così interessata a questi oggetti, mi sembra giusto permetterle di continuare in proprio gli studi sui loro effetti.
A presto
Sguattera Nadia
(72- continua)








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