LANCY 14 - LA MUNGITURA
di sguattera sudiciona
La dilatazione
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Ed ecco arrivata la mattina. La Infermiera Mungitrice attacca la
catenella al collare della mucca 14 e la obbliga a salire a 4 zampe
la interminabile scala a chiocciola, fino all’ambulatorio della
Dottoressa Helga. Ci vuole molto, anche perché la mucca 14 non ha
ancora sviluppato lo “zoccolo” sotto le ginocchia. Una volta
arrivate, la Infermiera apre lucchetti e cerniere delle doppie
mutande, mettendo a nudo le intimità della mucca 14. La sudiciona
viene fatta mettere a 4 zampe anche sul lettino. La Dottoressa
rovista un po’ in un armadio a vetri e torna con un oggetto
metallico, dotato di leve e viti, tra le mani guantate. Preleva del
lubrificante da un barattolo e lubrifica accuratamente una specie di
beccuccio conico. Poi stringe due leve e mostra alla mucca 14 che la
punta conica si divide in 4 parti e si dilata sempre più. Una lunga
vite permette di fermare le leve ed eventualmente di fare dilatazioni
micrometriche. La mucca 14 sente il cuore a 1000, che le stanno per
fare?
Ma la Dottoressa si è dimenticata qualcosa, torna all’armadietto
e porta un morso di spessa gomma. Fa aprire la bocca ed estrarre la
lingua alla mucca, poi infila decisa l’oggetto nella bocca. La
mucca reprime a stento un conato, è terrorizzata, il morso è
costituito da una propaggine che tiene schiacciata la lingua,
impedendo di articolare alcunché tranne muggiti, una pallina
traforata, con una sede per i denti, tiene la bocca semiaperta. Il
morso è allacciato saldamente dietro alla testa da una larga cinta
di plastica. Ed ora la mucca 14 sente le dita guantate penetrarla
posteriormente e massaggiarla. Sente il freddo dl lubrificante. Ed
ora la punta arrotondata del cono viola il buchetto. La Dottoressa lo
spinge avanti, fino a che lo sfintere si rilassa in una apposita
rientranza ad anello. Ed ora la dottoressa fa forza sulle leve, la
mucca 14 sente un dolore terribile e muggisce disperata.
“Quanto rumore per nulla”, dice la Dottoressa, “la bua
grossa deve ancora venire, comunque userò l’avanzamento a vite,
visto che muggisci come un vitello!”. La mucca 14 sente le dita
della dottoressa ruotare una apposita rotella micrometrica. Comincia
lentamente e cresce sempre di più, un dolore terribile, paiono aghi
infocati nello sfintere. E dura molto molto a lungo, un intero quarto
d’ora. La mucca cerca di rilassarsi e muggire il meno possibile,
per non peggiorare la situazione. Non sa a che punto sia arrivata, ma
sente aria fredda all’interno, che sensazione incredibile!
Il plug
E finalmente è stata raggiunta la dilatazione desiderata. La
Dottoressa torna all’armadio a vetri e torna con un lungo cilindro
di materiale plastico nero, da un estremità pendono due tubi di
plastica, chiusi da rubinetti e con attacchi rapidi. “Ecco qui il
tuo ugello” dice la Dottoressa, poi prende una grossa bomboletta
dal tavolino. Si rivolge alla mucca 14: “Adesso posiziono l’ugello
e metto la schiuma di fissaggio. Se ti muovi anche solo di un
millimetro bisognerà rifare tutto e te ne farò pentire, ti metterò
l’ugello di dimensioni doppie. Tieni conto che questo farà
malissimo, ma non ti lascerà danni permanenti, con l’altro rischi
di dover portare pannolini per il resto dei tuoi giorni, hai capito
vacca?”. La mucca 14 assente disperatamente con la testa. Nei
minuti successivi sente aprire ulteriormente il dilatatore, muggisce
e piange ma riesce a non muoversi, poi sente l’ugello entrare e
subito la schiuma espansa andare ad occupare lo spazio tra
dilatatore, sfintere ed ugello. “Brava, ancora un momentino di
immobilità che estraggo il dilatatore, attenta, farà malissimo!”,.
La mucca 14 sente un dolore terribile, rivolta indietro gli occhi, ma
riesce a stare ferma. Ancora pochi minuti di attesa perché la
schiuma diventi solida. La Dottoressa è contenta, si sfila con
fare soddisfatto i guanti , prende un panno dal tavolo ed asciuga
sudore e lacrime dal viso della mucca 14.
“Brava, sei una delle poche che ha sopportato bene
l’applicazione, sento che mi darai delle soddisfazioni.” E poi,
come parlasse fra sé e sé: “un buon soggetto per i miei studi, da
promuovere presto al collare rosso”.
Poi, rivolgendosi alla Infermiera: “Doppia razione di tapioca
alla mucca 14 e nella cena, mettici anche un bel po’ di crusca,
voglio che sia nutrita bene, con la giusta quantità di fibre”. Ed
ora rimettile le mutande, ed ecco, per nascondere i tubi penzolanti,
applica alle mutande questa bella coda.
E, rivolgendosi alla 14, “Bene 14 , trovo che la coda ti doni
parecchio, domani cominciamo le cose serie, con i riempimenti e le
mungiture, sarai la prima a collaudare la nuova macchina di
riempimento da me progettata, sono sicura che darà risultati
eccellenti!”
E con queste parole congeda la mucca 14 e la Infermiera
Mungitrice. La mucca 14 scopre a sue spese che scendere a 4 zampe la
rampa a chiocciola è ancora più difficile che salirla, in
particolare con il fastidio del plug, a cui non si è ancora abituata
e la “coda” che solletica fastidiosamente il retro delle cosce.
La macchina di riempimento
Dopo una lunga notte insonne è giunto per la mucca numero 14 il
tanto temuto momento, la Infermiera Mungitrice la fa inginocchiare e
mettere in quella che tecnicamente viene chiamata “posizione genu
pettorale”. In pratica “alla pecorina”. Delle cinghie di cuoio
bloccano la sudiciona in posizione. L’infermiera, per vedere le
smorfie della sudiciona le toglie il cappuccio. Appare la faccia
terrorizzata della sudiciona. Ed ecco il temuto apparecchio di
riempimento: una “pompa peristaltica” che permette di
somministrare il “clistere goccia a goccia”, una tecnica che la
Dottoressa Helga sta studiando e cercando di migliorare.
L’apparecchio dovrebbe permettere una perfetta pulizia del colon,
eseguita, appunto somministrando colossali quantità di acqua goccia
a goccia. Come sostiene la Dottoressa, grazie alla lentissima
somministrazione le cavie riescono ad accogliere incredibili quantità
di liquido. L’apparecchio può gestire automaticamente anche
l’ecacuazione, grazie ai tubi del plug anale, ma la Dottoressa
preferisce che siano le Infermiere Mungitrici a spremere manualmente
l’acqua dal ventre delle mucche, un po’ di tradizione, perbacco.
Ma uno dei sogni nel cassetto della Dottoressa è quello di riuscire
a far entrare il liquido posteriormente e farlo uscire dalla bocca.
La convinzione di poter riuscire in questo si basa sul racconto di un
antico medico, vissuto ai tempi del Re Sole, che sosteneva di essere
riuscito con successo su svariati “pazienti”. Infatti per
documentare inequivocabilmente un eventuale successo la Dottoressa
immette del colorante alimentare nell’acqua destinata ad irrigare
il pancione della sudiciona.
Ma la preparazione della mucca 14 non è affatto finita, la
Dottoressa si avvicina, uno sculaccione e l’ordine di aprire la
bocca , un morso viene inserito tra i denti e fissato dietro la nuca
con una cinghia, la sudiciona si rilassa, uff ci mancava anche
questo. Ma, ripeto, non è finita, ora la Dottoressa prende
dall’armadio a vetri una lunga e grossa sonda, poi ordina alla
sudiciona di fare delle deglutizioni, la sudiciona è terrorizzata ma
obbedisce. E pian piano, tra urti di vomito e colpi di tosse, la
sonda penetra dalla bocca della sudiciona, scendendo fastidiosamente
per l’esofago, fin nello stomaco. La Dottoressa è soddisfatta,
bene 14, non era il caso di lamentarsi tanto. Attraverso questa sonda
ti verranno somministrate le tue razioni di tapioca. Rivolta alla
Infermiera Mungitrice: “Rimetti pure a questa vacca il
cappuccio”.Poi la dottoressa pizzica un capezzolo alla mucca 14,
all’inaspettato dolore, la sudiciona urla, ma attraverso il
boccaglio l’urlo si trasforma in un muggito!
“Bene, la vacca 14 è pronta per il riempimento” è il
commento dellla Dottoressa.
Di lì a poco la sudiciona sente collegare i tubi al proprio plug,
vede la Infermiera Mungitrice spingere un carrello con un trespolo
che sostiene una damigiana di liquido azzurro. La sudiciona capisce
che è destinato a lei. Girando leggermente la testa riesce a vedere
la macchina da riempimento, tubi, display, rubinetti pulsanti, ad
onta della modernità di questo attrezzo, la sudiciona avrebbe
preferito un tradizionale clistere, almeno con quello si riesce a
vedere la quantità di liquido con cui ti stanno per gonfiare…. E
presto la macchinetta prende vita, con un leggero puff puff. La
sudiciona si meraviglia, praticamente non sente nulla: una pacchia!
Ma questo trattamento richiede tempi lunghi, in capo a mezz’ora
la sudiciona inizia a sentire l’intestino imbarazzato ed un leggero
stimolo. Dopo un ora lo stimolo occupa tutti i suoi pensieri. Ed a
quello si aggiunge una altro fastidio: l’acqua assorbita dalle
pareti intestinali le riempie la vescica. Passa un'altra mezz’ora,
la sudiciona inizia a non poterne più, tenta di muoversi ma è
impedita dalle cinghie. Disperata sta per orinare quando…… torna
la Dottoressa e preme un pulsante: si sente il ronzio di una pompa e
la sudiciona sente il ventre svuotarsi, mentre ode uno scroscio in un
grosso bidone posto sul pavimento. Ora la Dottoressa ispeziona il
contenuto del bidone: “molto bene, questa apparecchiatura per il
goccia a goccia è perfetta, adesso vediamo fin dove possiamo
arrivare” e, rivolta alla sudiciona: “adesso che hai eliminato le
scorie che ti ingombravano, verrai riempita come non ti è mai
successo, vedi di abituarti, la tua permanenza nel reparto mungitura
durerà per settimane” L’infermiera ha nuovamente riempito,
stavolta fino all’orlo la damigiana di vetro, la Dottoressa,
stavolta mette un colorante giallo. Un tasto premuto e ricomincia il
puff puff della macchinetta. La sudiciona è stanca di restare in
quella scomoda posizione, ma nessuna la interpella. La vescica è
ormai pienissima, la sudiciona stringe e rilascia ritmicamente i
muscoli della pancia e delle cosce, la pressione nella vescica crese
e cala, regalandole forti sensazioni. Intanto pian piano l’acqua
entra e, sebbene ciò avvenga una goccia per volta, la sudiciona
sente nuovamente l’intestino ingombro.
Ma la sudiciona sente anche altro: le dita della Dottoressa la
stanno sottoponendo ad una accurata ispezione intima. E ben presto le
dita guantate le vengono poste sotto il naso, odorose e coperte di
umori: la sudiciona è incorreggibile, riesce a godere anche così.
La Dottoressa è arrabbiatissima: “adesso te la sogni un'altra
pausa, voglio vederti col pancione gonfio e l’acqua che ti esce
dalle orecchie!!”. Poi la sudiciona sente premere la pancia con
decisione, le dita della Dottoressa premono dolorosamente la vescica.
Infermiera, metta un caterere a permanenza, uno grosso, direi un 24 a
questa porcella. Inoltre applichi tutte le sere, per una settimana,
l’unguento numero due, vediamo se riesce a godere anche così. La
sudiciona sente le esperte mani dell’infermiera allargarla e il
bruiciore dato dal catetere che, inesorabile la penetra. Un
subitaneo, piacevole calo della pressione nella vescica segnala che
il tubicino è arrivato in posizione. Ma nel frattempo la pompa
peristaltica prosegue inesorabile il suo lavoro. Le sensazioni
riportate dalla sudiciona sono le seguenti: mancano i crampi e la
percezione del liquido che entra veloce. Solo la sensazione di pancia
piena che cresce via via, con l’ovvio stimolo a “spingere”,
cosa ovviamente vietatissima. La sudiciona è molto stanca, la
posizione è massacrante , dovendo mantenerla per ore ed ore. Sente
il pancione sempre più gonfio. Inoltre sta montando una nausea
infinita, La sudiciona inizia a lamentarsi, emettendo i
caratteristici muggiti che contraddistinguono il reparto mungitura.
Il tiralatte
Ma una nuova indegnità attende la sudiciona, la Dottoressa torna
e saggia il pancione, che, data la posizione, sporge verso il basso.
Soddisfatta la Dottoressa rivolge l’attenzione ad una parte
dell’anatomia assolutamente trascurata per quanto riguarda le
serve: le mammelle.
La Dottoressa riflette ad alta voce: “Anche se questa vacca è
ormai vecchia, vediamo se, applicando gli opportuni stimoli, si
riesce ad avere la montata lattea”
Detto fatto, due grosse coppe di plastica vengono fissate alle
mammelle della sudiciona. Dalla coppe di dipartono due tubicini che
arrivano ad una pompa succhiante-premente.
Ovviamente la fantasia sovraeccitata della sudiciona fa sì che
nuovamente la Dottoressa trovi, all’ispezione intima, la sudiciona
in uno stato peccaminoso.
“Bene, vediamo di farla calmare”, sono le parole della
Dottoressa. E così, con il ventre gonfio, un nuovo tormento inizia
per la mucca 14. Ciclicamente la pompa mammillare mette pi n
pressione l’aria nelle coppe, praticando un piacevole massaggio, ma
proseguendo nella sequenza, di seguito pratica il vuoto nelle coppe.
La sudiciona sente come se le strappassero le tette, riesce a
sbirciare attraverso la coppa vede le proprie carni violacee, un
dolore da impazzire, ben documentato dai muggiti che emette.
Fortunatamente per la mucca 14 l’esercizio con il tiralatte non è
continuo ma va eseguito per un ora, più volte al giorno.
Il pasto
Nella descrizione dei vari ambienti di Lancy avevamo già parlato
della dieta a cui vengono sottoposte le mule, costituita da una
pappina di tapioca con addizionate vitamine e minerali.
Ovviamente è lo stesso per le mucche della fattoria, ma nel
reparto mungitura la somministrazione della pappina avviene
attraverso il tubo che giunge nello stomaco, un sistema
avanzatissimo, che non fa perdere inutilmente tempo alle Infermiere
Mungitrici.
La sudiciona scopre ben presto, però che tale metodo sarà sì
avanzato ma lascia la bocca delle mucche secca e puzzolente quasi
quanto una fogna. Vedremo in seguito come le Mungitrici hanno ovviato
al problema.
Lo svuotamento.
Ma intanto sono passate le lunghe interminabili ore, la pancia
della sudiciona ha, sia pure a fatica assorbita la grande quantità
di liquido. “Ora della mungitura” dice l’Infermiera. Le cinghie
vengono tolte e la sudiciona viene fatta mettere e legata su di un
lettino “ginecologico”. Al di sotto del sedere della sudiciona
viene posizionata la sacca di gomma per le deiezioni che la
accompagnerà per tutta la sua permanenza a Lancy. La Mungitrice apre
il rubinetto del plug della sudiciona. Poi inizia a premere con
decisione il ventre, spingendo lentamente ma inesorabilmente le dita
riunite a pugno, sempre più a fondo. Dalla bocca della sudiciona si
sente un uuuuuhhhhh, infatti la pressione esercitata in questo modo,
sta scatenando in pancia alla sudiciona i crampi evitati in
precedenza. E la Mungitrice spreme con forza, a due mani, la pancia.
La sudiciona ha la faccia rigata di lacrime. A cose finite, arriva la
Dottoressa per verificare ed annotare la quantità di liquido
somministrata, quattro litri, niente male. Inoltre la dottoressa nota
con piacere il sacchetto di pipì collegato al catetere , gonfio e
pieno fino all’orlo.
“Bene vacca 14” dice la dottoressa, “adesso verrai portata
al pascolo per un ora, così potrai socializzare con le altre
vacche!”.
Il pascolo
Poiché la Fattoria e d il Reparto Mungitura sono completamente
sotterranei, la Dottoressa ha stabilito che le mucche passino un ora
all’aperto, nella zona denominata “il Pascolo”. In questa zona
troviamo anche “la letamaia”, il vascone in cui le detenute
devono andare a svuotare le sacche delle proprie deiezioni. Delle
altre detenute poi, un secchio dopo l’altro, utilizzeranno i
liquami, una volta fermentati, per irrigare e far crescere rigogliosi
i tuberi di manioca, di cui poi le detenute si ciberanno, una specie
di ciclo chiuso!
E veniamo alla mucca 14, deve ora affrontare il fastidio della
rimozione delle sonde e dei cateteri che la hanno tormentata finora,
“tanto domani li rimettiamo” è l’incoraggiante frase delle
mungitrice. Purtroppo per la mucca 14 il fastidioso plug anale non
viene mai rimosso.
Ora la sudiciona deve svuotare nella sacca delle deiezioni anche
il sacco della pipì. Poi deve sollevare la sacca di gomma pesante
una decina di chili e portarla per le interminabili rampe che portano
le mucche all’aperto. Ma ben presto si accorge di un'altra cosa, le
mammelle, irritate dai maltrattamenti subiti, sono diventate
ipersensibili e, data l’assenza di reggiseno, le strappano un
gemito ad ogni movimento brusco.
La mucca 14 è guidata e pungolata dalla Mungitrice, per tutto il
percorso. Una volta svuotata la sacca, la Mungitrice toglie la
catenella dal collare della sudiciona. Finalmente la sudiciona può
guardarsi attorno. Altre otto mucche stanno aggirandosi nel
“pascolo”, ovviamente le facce sono invisibili, dati i cappucci.
Tutte quante si muovono con attenzione, cercando di evitare qualsiasi
sfregamento al petto, evidentemente tutte devono sottostare
all’esercizio del tiralatte.
In uno degli angoli del Pascolo la sudiciona vede una grossa vasca
in cui zampilla acqua fresca, un sogno, accanto un grosso rotolo di
cristalli bianchi, del sale, per permettere alle mucche di integrare
i Sali e le vitamine assenti dalla tapioca di cui si cibano. Così la
sudiciona immerge la testa nella vasca, per bere. Poi lecca
golosamente il sale, di cui sente il bisogno e beve ancora una volta.
Ma le mucche non devono ciondolare per il pascolo inoperose, così le
Infermiere Mungitrici, le obbligano a correre in tondo effettuando a
tratti la corsa punitiva di Lancy. E dati i dolori alle mammelle di
cui tutte le mucche soffrono, il nome di corsa punitiva è
perfettamente indovinato!
(14- continua)