La serva Julia, illustra alla nuova schiava quale è il lavoro a cui si dovrà dedicare: la levigazione manuale del pavimento di un immenso salone. Julia mostra orgogliosa un angolo del salone in cui brillano lucidissime una ventina di piastrelle. Rappresentano un anno di lavoro, spiega Julia alla incredula schiava Skinny. Le mostra poi le numerose pietre abrasive di grana sempre più fine, che devono, con grandi pazienza e fatica, essere passate innumerevoli volte su di una piastrella. Julia spiega a Skinny che le pietre devono sempre lavorare bagnate, sono infatti tenute sempre immerse nella orina emessa dalla schiava. Un altro lato del salone presenta altre piastrelle lucidate a specchio, lì lavora la serva Paula. Sbrigata la spiegazione Julia consegna a Skinny un secchio, contenente la serie di mole manuali che costituiranno i suoi nuovi strumenti di lavoro. Si è intanto fatta sera, si sente un campanello elettrico squillare quattro volte. A quel suono le due serve Paula e Julia si rialzano dalle piastrelle che stavano lucidando. Julia spiega alla novizia Skinny: ora di bagnare le mole. E tutte e due le serve si abbassano le mutande esibendosi in una lunga pisciata che alza il livello del secchio di liquido paglierino spumeggiante. Ed anche Skinny, su sollecitazione delle compagne, deve pisciare nel proprio secchio. Di seguito le due serve si recano ad una fontanella e riempiono, ognuna, una bottiglia di acqua da un litro Anche Skinny viene invitata ad imitarle. Dopo di che ad un ulteriore breve squillo del campanello le due serve iniziano a bere “a canna” dalla propria bottiglia. Skinny guarda affascinata il collo delle compagne che deglutisce con continuità, è incredibile ma le due serve riescono a vuotare la bottiglia tutta d’un fiato. Per Skinny la cosa è ben più difficile, vorrebbe sottrarsi ma viene avvertita che sono sotto sorveglianza video, alla minima trasgressione fioccheranno i castighi. E così anche Skinny beve la propria acqua. Sentirsi così piena la infastidisce, soprattutto perché, al pari delle compagne deve riprendere il lavoro. Dopo circa una mezz’ora i reni hanno fatto il loro lavoro e Skinny inizia ad essere infastidita dalla propria vescica. Accenna ad afferrare il proprio secchio ma le compagne la fermano, sarà Madame in persona a dare ad ognuna il permesso di orinare. Passa un po’ di tempo e squilla il campanello per tre volte, al che Paula si alza, con evidente sollievo e si reca nello studio di Madame. Di lì ad un quarto d’ora il campanello suona due volte. E’ la serva Julia a recarsi, con un sospiro, (di sollievo o paura? ) verso l’ufficio di Madame. Passa un altro quarto d’ora. Ormai Skinny è al limite, continua a saltellare da un piede all’altro. Il campanello suona una volta, Skinny capisce che è il suo turno. Entra dalla porta. Vede le due compagne con la faccia al muro, da come stringono le cosce capisce che stanno ancora tenendola. Madame le ordina di spogliarsi e togliere anche le mutande. Skinny, nell’appoggiare i piedi nudi sul freddo marmo viene stimolata ulteriormente ma, ubbidisce all’ordine di appoggiare le mani al muro. Ora Madame inizia a premerle ritmicamente e delicatamente la vescica. Skinny inizia a saltellare e si becca quattro sculaccioni, deve stare ferma. Le ritmiche ondate di dolore fanno accelerare il ritmo del respiro della schiava, chiaro segno di una schiava “predisposta” a godere del proprio dolore. Madame sorride soddisfatta, anche questa schiava diverrà una eccellente cerbiatta. Passa un altro quarto d’ora, con le tre schiave che sospirano e stringono le cosce. Poi, inutile dirlo, data la mancanza d’allenamento, Skinny è la prima a cedere. Dapprima le sfuggono poche gocce che in breve diventano uno schizzo caldissimo che le scende lungo le cosce. Ben presto i piedi della schiava sono in un laghetto di orina. Di lì a poco cede anche Paula. Madame la sgrida Paula è già da una settimana che non vince la sfida. Ed infine Madame dà il permesso di accucciarsi e pisciare in maniera femminile alla trionfante Julia.
Trionfante perché può fare onore ad una doppia razione di sbobba e viene lasciata libera di riposare.
Paula, come seconda a cedere riceverà la sua razione di sbobba e potrà andare a riposare.
Alla ultima classificata tocca una “punizione”. Skinny ha un moto di fastidio quando vede che Paula prepara un clistere ed attacca l’apparecchio, ben pieno, ad una piantana. Una volta preparato il tutto, la serva Paula si ritira, sarà Madame in persona a praticarlo. Skinny, suo malgrado, deve inginocchiarsi e mettersi nella posizione “à quatre pattes”, come dicono le francesi.
Ben presto Skinny sente un dito birichino violarle il buchetto ed indugiare a lungo in un movimento “dentro e fuori” per lubrificare ben bene. Skinny si è già fatta una buona esperienza di clisteri punitivi, presso Madame Rocio, quindi considera il clistere come una umiliante e dolorosa punizione. Ma la manipolazione anale a cui viene sottoposta, inaspettatamente delicata, inizia decisamente a piacerle. Di seguito Madame sceglie una cannula e la mostra alla schiava. E’ una cannula di un certo spessore e lunghezza, ma niente di estremo. La cannula continua la stimolazione precedente ed infine viene messa in posizione. Viene ora aperto il rubinetto. Skinny si aspetyta qualcosa di estremo, come temperature o nella composizione del liquido purgativo. Invece niente, si tratta di acqua tiepida con una piccola aggiunta di sale ed olio. Il liquido entra per un tempo lunghissimo, Madame somministra il clistere alternando l’altezza del contenitore: a tratti il contenitore viene alzato al massimo, ma ben presto viene riportato in basso, dove il liquido scorre lentissimo. Skinny va in confusione, questo alternarsi di sensazioni fastidiose e piacevoli la riempie di languore.
Madame sta sapientemente regolando le sensazioni ricevute dalla schiava: deve essere eccitata dal trattamento, senza però mai arrivare ad un orgasmo.
Finalmente la lunga somministrazione ha termine. Madame si rivolge alla schiava: “Adesso brutta pisciona vedi di non farti sfuggire neanche una goccia, se non vuoi farmi arrabbiare. E’ ora di pensare alla tua educazione. Voglio vedere come lecchi, ora dovrai soddisfare Julia, che ha vinto il concorso della pipì. Julia si accomoda su di una poltrona ginecologica e Skinny si posiziona. Madame, intanto si è fatta portare una grossa ciotola di cubetti di ghiaccio. E Skinny inizia la sua opera, non che sia una grande esperta di lingua, ma conta di sbrigarsela in poco tempo. Non ha però tenuto conto dei cubetti di ghiaccio, infatti Madame non ha intenzione di concedere un così facile orgasmo ad una serva, ogni minuto il cubetto viene passato sul clitoride di Julia, smorzando ogni eccitazione e rendendo la parte abbastanza insensibile. Skinny inizia ad essere stanca: inginocchiata in una posizione scomoda, con la pancia piena di liquido che inizia a tormentarla con le prime coliche. Ma Madame la sprona, “tutto qui quello che sai fare? Se sapevo che eri così incapace sceglievo un'altra schiava” Ci vuole un'altra interminabile ora prima che Madame si dichiari soddisfatta e conceda alla serva Julia, ormai quasi isterica per le stimolazioni ricevute, di godere.
Skinny viene istruita su come rimuovere con la lingua le gocce “di rugiada”, poi viene fatta alzare, la pancia, si è un po’ sgonfiata, segno che il liquido durante la interminabile attesa è risalito molto in alto. La schiava, si tiene la pancia, ora dolorante più che mai. Madame, magnanima le indica un secchio posto in un angolo, “usa quello e vedi di non fare troppi rumori sconci”. Come se fosse facile, Skinny si accuccia in una posizione scomoda, data l’altezza del secchio e la mancanza di un appoggio, ma l’importante è poter liberare il torrente che la tormenta. La sensazione dello svuotamento è estremamente piacevole per la schiava Skinny, oserei quasi dire che il clistere, praticato da Madame inizia a piacerle. Anche Madame si accorge della cosa, ma Skinny è ancora in addestramento, le è assolutamente vietato godere. Madame, per evitare possibili disobbedienze notturne, decide di mettere a Skinny, durante le notti, il “collare della purezza”. Si tratta di un largo collare di plastica che imprigiona le mani all’altezza del collo, impedendo sudicie manipolazioni. Alla serva viene inoltre applicato un “allarga ginocchia” costituito da una asticella che blocca le ginocchia divaricate, evitando così tentativi di autosoddisfazione con sfregamenti vari. Skinny passerà così un lungo periodo di castità passiva. Madame sa benissimo che in questo modo la schiava si applicherà al lavoro ed all’apprendimento delle nuove regole.
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