Ed il programma di rieducazione della
sguattera inizia ben presto. Impegnata tutto il giorno in lavori
faticosi e sorvegliata a vista dalla Oberschwester. E presto viene a
galla una grossa mancanza della sguattera: ignora completamente l’uso
e l’esecuzione dell’inchino, da eseguire tutte le volte che la
Signora entra od esce dalla casa. Ma ciò che inguaia la sguattera è
che è la Signora ad accorgersene. E, nel pieno rispetto delle
tradizioni, la Signora se la prende con la Oberschwester, anziché
con la diretta responsabile. La sguattera non assiste alla reprimenda
o, chissà magari alla punizione, di Elize. Ciò che la serva sa è
che Elize esce dall’incontro con Madame, schiumante di rabbia. La
sguattera in quel momento sta lavando il pavimento del terrazzo
inginocchiata davanti ad un secchio di acqua saponata, ormai
diventata colore di caffè. Senza proferire una parola Elize afferra
la sguattera per i capelli e le tuffa la testa nel secchio,
tenendovela a lungo. L’operazione viene eseguita più volte,
lasciando alla punita solo il tempo per tirare un respiro. Ed è una
serva semiannegata che tossische e sputa acqua come un putto, quella
a cui la Oberschwester spiega i rudimenti e le complicate regole
dell’inchino. Infatti tale omaggio va riservato alle Signore di un
certo lignaggio, deve essere eseguito all’arrivo ed alla partenza
della Signora, non va eseguito, invece quando la Signora passeggia
per le stanze, in tal caso la serva deve lavorare con gli occhi bassi
ed alzare lo sguardo solo se le viene ordinato.
Per verificare che la sguattera abbia
capito la Obershwester effettua numerose simulazioni, impersonando
una Signora. Inutile dire che quella stupida della sguattera, sia pur
ben istruita, continua a fare errori su errori. La lezione prosegue a
lungo, senza grandi miglioramenti. Ad un certo punto la Oberschwester
ne ha abbastanza: ordina alla sguattera rialzare la divisa di fatica
ed abbassare le mutande disciplinari. La sguattera deve poi
inginocchiarsi di fronte ad un divano e poi appoggiare il petto sulla
seduta del divano. La Oberschwester si mette poi seduta sulla schiena
della punita bloccandola tra le proprie cosce. La Oberschwester si
trova in pratica il sedere della sguattera nella posizione in cui un
suonatore di bongo ha il proprio strumento. Vi ho già detto che
Elize ha delle forti braccia? La sguattera riceve una raffica
interminabile di sculaccioni. Data l’origine della Oberschwester
possiamo immaginare che stia cercando di suonare la Cavalcata delle
Walchirie sul culo della povera serva. Ovviamente la musica è
disturbata dai lamenti e strilli della punita. E la lezione continua,
interminabile con intermittenti sculaccioni, con la sguattera che
fatica a comprendere come mettere i piedi e piegare le ginocchia per
ottenere un inchino d.o.c..
Pare che la Oberschwester, sia pur in
posizione subalterna rispetto alla Signora, provi un sottile piacere
a umiliare la sguattera anche nelle più intime necessità.
Infatti ordina alla sguattera di
prepararsi per gli acquisti settimanali ad un centro commerciale. La
serva si prepara per una bella sfacchinata, infatti la Oberschwester,
fanatica del fitness, non utilizza automobili o i mezzi, per queste
incombenze. Basta una passeggiata, il centro commerciale è per
fortuna abbastanza vicino. Non della stessa opinione è la sguattera
che si troverà a trainare un carrello strapieno e in seguito un
trolley gigantesco, addizionato magari di un paio di borsoni. La
sguattera spera di potersi mettere in borghese, ma niente, deve
tenere la divisa di servizio con i buffi ciabattoni di plastica
verde. Ed è alla fine, con la sguattera carica come un mulo, che la
Oberschwester vede un negozio interessante, un negozio di articoli
sanitari. Entra e parlotta con la commessa, la quale si reca nel
retrobottega. Passano dieci minuti e la commessa torna trionfante,
mostrando due grossi vasi da notte di plastica. La sguattera avvampa,
alla vista degli oggetti. La Oberschwester nota con soddisfazione la
cosa, le viene anche un'altra idea, rientra nel centro commerciale e
ne esce con due lavagnette di plastica con relativi pennarelli, la
serva si chiede per cosa serviranno questi oggetti. Lo scoprirà ben
presto, le nuove regole Stabilite dalla Oberschwester, con il
beneplacito di Madame, prevedono che la serva non utilizzi più il
bagno, né al lavoro né a casa. Dovrà sempre utilizzare il vaso da
notte, sovrastato dalla lavagnetta, su cui verrà riportato … il
risultato. La Oberschwester si auto incarica della sorveglianza.
Ricordate che la sguattera deve bere quattro bottigliette di acqua?
Bene ben presto la sguattera ha bisogno di una pausa … vasetto. Ma
la cosa che la sconvolge è che la Oberschwester non si allontana, è
lì a meno di un metro di distanza. La serva si vergogna al punto da
non riuscire a fare pipì. Ci vorrà un ulteriore ora ed un ulteriore
bottiglietta di acqua per piegarla. E, una volta abbassate le mutande
ed essersi accosciata, la serva si rende conto di quanto possa essere
rumoroso un vaso da notte di plastica. Si sentono chiaramente sia lo
scroscio che le ultime più piccole gocce. Ed è una serva arrossita
fino alle orecchie che deve presentare alla Oberschwester la …
propria produzione.
Ma le mire della Oberschwester sono ben
altre, la serva stitica sicuramente avrà ben altri problemi. Infatti
Elize pone trionfalmente un bello zero alla fine di ogni pausa bagno
della sguattera. La sguattera inizia a disperare, tenta addirittura
di rivolgersi alla Padrona, chiedendo di poter usare il bagno o di
potere avere un po’ di privacy. Ma Madame risponde sdegnosa di non
avere intenzione di lasciarle sporcare il bagno degli ospiti. In
quanto alla richiesta di privacy, una brava serva non deve avere di
questi stupidi pudori. Ma non è finita, Madame segnala alla
Oberschwester che la sguattera ha cercato di scavalcarla,
rivolgendosi direttamente alla Padrona. Risultato, la sguattera si
becca un'altra memorabile sculacciata a tempo di Cavalcata delle
Walchirie. Il numero di zeri sulle lavagnette si allunga inesorabile,
siamo ormai a tre giorni interi, senza risultati, nonostante che la
sguattera si sforzi ogni volta, fino a diventare paonazza.
Per la nostra sguattera si preparano
giorni duri.
(4- continua)
(4- continua)
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