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3 settembre 2014

DIARIO DI UN'EDUCAZIONE 4


Diario di una educazione – 4
Ed il programma di rieducazione della sguattera inizia ben presto. Impegnata tutto il giorno in lavori faticosi e sorvegliata a vista dalla Oberschwester. E presto viene a galla una grossa mancanza della sguattera: ignora completamente l’uso e l’esecuzione dell’inchino, da eseguire tutte le volte che la Signora entra od esce dalla casa. Ma ciò che inguaia la sguattera è che è la Signora ad accorgersene. E, nel pieno rispetto delle tradizioni, la Signora se la prende con la Oberschwester, anziché con la diretta responsabile. La sguattera non assiste alla reprimenda o, chissà magari alla punizione, di Elize. Ciò che la serva sa è che Elize esce dall’incontro con Madame, schiumante di rabbia. La sguattera in quel momento sta lavando il pavimento del terrazzo inginocchiata davanti ad un secchio di acqua saponata, ormai diventata colore di caffè. Senza proferire una parola Elize afferra la sguattera per i capelli e le tuffa la testa nel secchio, tenendovela a lungo. L’operazione viene eseguita più volte, lasciando alla punita solo il tempo per tirare un respiro. Ed è una serva semiannegata che tossische e sputa acqua come un putto, quella a cui la Oberschwester spiega i rudimenti e le complicate regole dell’inchino. Infatti tale omaggio va riservato alle Signore di un certo lignaggio, deve essere eseguito all’arrivo ed alla partenza della Signora, non va eseguito, invece quando la Signora passeggia per le stanze, in tal caso la serva deve lavorare con gli occhi bassi ed alzare lo sguardo solo se le viene ordinato.
Per verificare che la sguattera abbia capito la Obershwester effettua numerose simulazioni, impersonando una Signora. Inutile dire che quella stupida della sguattera, sia pur ben istruita, continua a fare errori su errori. La lezione prosegue a lungo, senza grandi miglioramenti. Ad un certo punto la Oberschwester ne ha abbastanza: ordina alla sguattera rialzare la divisa di fatica ed abbassare le mutande disciplinari. La sguattera deve poi inginocchiarsi di fronte ad un divano e poi appoggiare il petto sulla seduta del divano. La Oberschwester si mette poi seduta sulla schiena della punita bloccandola tra le proprie cosce. La Oberschwester si trova in pratica il sedere della sguattera nella posizione in cui un suonatore di bongo ha il proprio strumento. Vi ho già detto che Elize ha delle forti braccia? La sguattera riceve una raffica interminabile di sculaccioni. Data l’origine della Oberschwester possiamo immaginare che stia cercando di suonare la Cavalcata delle Walchirie sul culo della povera serva. Ovviamente la musica è disturbata dai lamenti e strilli della punita. E la lezione continua, interminabile con intermittenti sculaccioni, con la sguattera che fatica a comprendere come mettere i piedi e piegare le ginocchia per ottenere un inchino d.o.c..
Pare che la Oberschwester, sia pur in posizione subalterna rispetto alla Signora, provi un sottile piacere a umiliare la sguattera anche nelle più intime necessità.
Infatti ordina alla sguattera di prepararsi per gli acquisti settimanali ad un centro commerciale. La serva si prepara per una bella sfacchinata, infatti la Oberschwester, fanatica del fitness, non utilizza automobili o i mezzi, per queste incombenze. Basta una passeggiata, il centro commerciale è per fortuna abbastanza vicino. Non della stessa opinione è la sguattera che si troverà a trainare un carrello strapieno e in seguito un trolley gigantesco, addizionato magari di un paio di borsoni. La sguattera spera di potersi mettere in borghese, ma niente, deve tenere la divisa di servizio con i buffi ciabattoni di plastica verde. Ed è alla fine, con la sguattera carica come un mulo, che la Oberschwester vede un negozio interessante, un negozio di articoli sanitari. Entra e parlotta con la commessa, la quale si reca nel retrobottega. Passano dieci minuti e la commessa torna trionfante, mostrando due grossi vasi da notte di plastica. La sguattera avvampa, alla vista degli oggetti. La Oberschwester nota con soddisfazione la cosa, le viene anche un'altra idea, rientra nel centro commerciale e ne esce con due lavagnette di plastica con relativi pennarelli, la serva si chiede per cosa serviranno questi oggetti. Lo scoprirà ben presto, le nuove regole Stabilite dalla Oberschwester, con il beneplacito di Madame, prevedono che la serva non utilizzi più il bagno, né al lavoro né a casa. Dovrà sempre utilizzare il vaso da notte, sovrastato dalla lavagnetta, su cui verrà riportato … il risultato. La Oberschwester si auto incarica della sorveglianza. Ricordate che la sguattera deve bere quattro bottigliette di acqua? Bene ben presto la sguattera ha bisogno di una pausa … vasetto. Ma la cosa che la sconvolge è che la Oberschwester non si allontana, è lì a meno di un metro di distanza. La serva si vergogna al punto da non riuscire a fare pipì. Ci vorrà un ulteriore ora ed un ulteriore bottiglietta di acqua per piegarla. E, una volta abbassate le mutande ed essersi accosciata, la serva si rende conto di quanto possa essere rumoroso un vaso da notte di plastica. Si sentono chiaramente sia lo scroscio che le ultime più piccole gocce. Ed è una serva arrossita fino alle orecchie che deve presentare alla Oberschwester la … propria produzione.
Ma le mire della Oberschwester sono ben altre, la serva stitica sicuramente avrà ben altri problemi. Infatti Elize pone trionfalmente un bello zero alla fine di ogni pausa bagno della sguattera. La sguattera inizia a disperare, tenta addirittura di rivolgersi alla Padrona, chiedendo di poter usare il bagno o di potere avere un po’ di privacy. Ma Madame risponde sdegnosa di non avere intenzione di lasciarle sporcare il bagno degli ospiti. In quanto alla richiesta di privacy, una brava serva non deve avere di questi stupidi pudori. Ma non è finita, Madame segnala alla Oberschwester che la sguattera ha cercato di scavalcarla, rivolgendosi direttamente alla Padrona. Risultato, la sguattera si becca un'altra memorabile sculacciata a tempo di Cavalcata delle Walchirie. Il numero di zeri sulle lavagnette si allunga inesorabile, siamo ormai a tre giorni interi, senza risultati, nonostante che la sguattera si sforzi ogni volta, fino a diventare paonazza.
Per la nostra sguattera si preparano giorni duri.
(4- continua)

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