vi relaziono sui primi giorni di corso,
non ho avuto modo di controllare da vicino la perra ma Alejandra
insiste, la perra è in buone mani. Le prime lezioni, come anticipato
si tengono nell’hydroterapia. La prima sfortunata “guinea pig”
è la serva Sara, una biondina quarantenne. Sara si è meritata la
partecipazione come “caso di studio” per …. eccesso di
ammonizioni. Dovete sapere che qui se le detenute paiono battere la
fiacca, vengono ammonite una sola volta, la seconda volta iniziano i
castighi. A Sara verrà applicato un clistere punitivo. Vedo la
quantità di liquido, niente di particolare, solo 1.5 litri. Ma,
spiega Alejandra, lo scopo di questo clistere è di fare da base al
enema “gota a gota”. Infatti, sulla piantana che sorregge
l’apparecchio, viene attaccato un secondo apparecchio, dotato di un
regolatore simile a quello delle flebo. E’ così possibile far
durare il clistere per tempi lunghissimi, riempiendo l’intestino
molto lentamente, oppure addirittura regolare in maniera da limitarsi
a compensare l’acqua assorbita dai tessuti. E ci viene mostrata una
delle bottigliette dell’armadio a vetri, contenente un liquido di
colore rosso. Leggo sull’etichetta gli ingredienti, vi riporto
quelli che ricordo: sapone neutro, bicarbonato, olio di ricino,
estratto di bile bovina, senna ed altri nomi scientifici che non
capisco. Capisco benissimo, invece, le istruzioni d’uso: il
preparato eccita i movimenti dell’intestino. Se usato in piccole
dosi, stimola i movimenti peristaltici provocando un forte stimolo
all’evacuazione. Si avverte che l’uso del preparato in dose
abbondante, provoca una immediata incontenibile evacuazione, seguita
da forti crampi per un lungo periodo. Capita a fagiolo una delle
detenute in punizione: Alejandra, davanti a tutte la classe delle
sorveglianti, le ordina di denudarsi. Lega poi le braccia della
ragazza alle cinghie alla sbarra superiore di quello che vi ho
descritto come “asticella”. In realtà vediamo che si tratta di
un oggetto molto robusto, fissato al pavimento. La ragazza, dicevo, è
così costretta a stare in piedi. Le viene infilata una cannula con
una vistosa “oliva” sulla punta. L’operazione non è troppo
piacevole. Viene praticato rapidamente il primo clistere di
riempimento. Poi Alejandra preleva, con una piccola siringa, una
piccola quantità del rosso liquido e lo aggiunge ai 2 litri di acqua
del “gota a gota”, che diventa immediatamente di un bel rosa. Il
gocciolatore viene presto regolato su un gocciolamento abbastanza
vivace ed inizia la somministrazione. Per i primi dieci minuti non
accade nulla di particolare, ma in seguito i movimenti della ragazza,
che stringe forte le cosce tra di loro, indicano che l’effetto è
cominciato. Bisogna dire che la poveretta, con le braccia fissate in
alto, non ha alcuna possibilità di lenire i dolori, inoltre la
posizione all’impiedi non né certo la migliore per un clistere,
visto che la forza di gravità aiuta l’espulsione. Alejandra non
risparmia le minacce, se sfugge anche solo una goccia la ragazza
riceverà una punizione memorabile. E così per una interminabile
mezz’ora la punita deve sopportare il rivolo di liquido che la
tormenta, gonfiando ad un ritmo impercettibile il pancione. Ad un
certo punto la ragazza scoppia addirittura in lacrime ma la clessidra
non ha ancora terminato la sabbia e la punizione continua. Alla fine
la ragazza cede, espelle la cannula ed un fiume di liquido inonda la
vasca prudentemente posta sul pavimento.
Alejandra, magnanima attende che il
tutto sia finito, si avvicina all’armadio delle attrezzature e
torna con una sonda di gomma rossa, con due palloncini a forma di
uovo posti verso la punta: una sonda Bardex! Ci viene mostrato come i
due palloncini possano venire gonfiati, aiutando così a prevenire
eventuali perdite, anche se, continua Alejandra, potrebbe sempre
avvenire un “parto”.
La detenuta, stavolta, non deve
attendere a lungo per il riempimento, Alejandra scioglie direttamente
una doppia dose del liquido rosso in tutto il liquido e somministra
il tutto piuttosto rapidamente. La ragazza cerca, per quanto può, di
restare in piedi ferma, ma i dolori alle viscere la fanno contorcere
come una biscia! Rivoli di sudore e sospiri si sprecano, anche se,
obbedendo agli ordini di Alejandra, nessuna implorazione viene
emessa. Alejandra sembra molto soddisfatta, limita addirittura il
tempo di ritenzione ad un solo “giro di clessidra”. Il bonumore
di Alejandra, ci rivelerà più tardi, è dovuto al fatto che una
delle detenute, gli hanno riferito, si è appena meritata una delle
memorabili punizioni per cui l’Istituto è famoso. Domani, ci
annuncia, potrete assistere al “Parto” ed alla speciale
preparazione adottata per le detenute più ribelli.
Termina così la giornata, devo
confessare di essere curiosa, non ho idea in che cosa consista questa
punizione ma domani lo scopriremo.
Vostra umile sorvegliante Nadia.
(87- continua)
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