DISCLAIMER

ATTENZIONE: IL CONTENUTO DI QUESTO BLOG È RISERVATO ESCLUSIVAMENTE AD UN PUBBLICO MAGGIORE DI 18 O 21 ANNI, SECONDO LE LEGISLAZIONI VIGENTI NEL PROPRIO PAESE. CHIUNQUE PROSEGUA NELLA LETTURA LO FA CONSAPEVOLMENTE Il blog LA DOMESTICA RISPONDE è da considerarsi completamente opera di fantasia. I personaggi e le situazioni descritte sono fittizi, e l'eventuale somiglianza con persone o fatti esistenti è da ritenersi totalmente accidentale. RIPRODUZIONE VIETATA - TUTTI I DIRITTI RISERVATI © JANINE SOUILLON, LUGANO, CH

9 novembre 2020

CENTRO DE DETENCION MME ROCIO 14 / il supplizio dell’otre

Il supplizio dell’otre.

Pare quasi che la perra, le punizioni se le vada a cercare. Infatti, non contenta di essere appena stata punita, appena rientra nei ranghi riprende la zuffa da dove era stata interrotta. La cosa fa alquanto arrabbiare Madame che, visto che la pelle della perra è evidentemente indurita come il cuoio, decide di punirla per altra via. Sappiamo bene, e anche Madame Rocio lo sa, che la perra mal sopporta i clisteri. “Stavolta ti ripulirò il cervello dalla voglia di azzuffarti, ti sottoporrò al supplizio dell’otre”, le annuncia Madame. E la perra viene nuovamente issata per i piedi, le gambe aperte. Per fortuna della perra, Madame ha voluto limitare la durezza della punizione, stavolta niente tinozza sotto alla perra. Le sorveglianti portano una alta piantana, su cui viene appeso un grande apparecchio da clistere. Una delle sorveglianti porta a fatica una grande brocca, pesantissima, il liquido biancastro ha due dita di schiuma, sicuramente contiene una gran quantità di sapone. “Iniziamo con 3 litri”, ordina Madame, la soluzione non giunge neanche a metà dell’enorme apparecchio. E Madame mostra alla perra il contenuto di una valigetta di plastica, un set di sonde di plastica…. gigantesche, un gentile omaggio di un amico tornitore! La misura del diametro massimo, espressa in pollici è chiaramente riportata su delle targhette: 1, 1 ½ , 2, 2 ½. Francamente mi spaventerebbe già la prima, non oso pensare a cosa possa fare la più grande. Ma Madame non perde tempo, la sonda da 1 pollice viene lubrificata a dovere e infilata, con un movimento rotatorio nel buchetto della perra. Madame apre al massimo il rubinetto e si assicura che l’apparecchio sia alla massima altezza possibile. La perra inizia a smaniare, il liquido è ben caldo e le dà molto fastidio. Il foro di passaggio del liquido deve essere molto grande, in un paio di minuti i tre litri finiscono nel ventre della perra. Vediamo la pancia ingrossarsi, anche se, data la posizione capovolta della perra, la pancia sporge poco. Una sorvegliante premurosa porta a Madame Rocio una poltrona. Tempo per la perra di sopportare gli effetti della soluzione saponosa caldissima. Effetti contrastati dalla sonda che fa da tappo e dalla forza di gravità. Effetti che la perra, invece sente benissimo dentro di sé. E ben presto la perra inizia a supplicare: “basta, bastaaaa”, “non ce la faccio più”, “per carità scoppiooo”. 

Ma niente, Madame vuole che la perra giunga al limite e si ripulisca ben bene. Passa una buona mezz’ora di crampi angosciosi, poi una sorvegliante estrae la sonda, il liquido, causa della forza di gravità, cola lungo il corpo della perra, facendo poi una lurida pozzanghera sotto di lei. L’espulsione, data la forza di gravità, è lunga e penosa. Piano piano tutto si placa, ma la punizione non è affatto finita, Madame fa cenno di riempire nuovamente l’apparecchio, “adesso che ti sei liberata, possiamo iniziare a fare sul serio: “5 litri !”. Inoltre Madame Rocio stavolta sceglie una delle sonde più grandi: quella da 2 pollici!

La sonda, ben lubrificata viene mostrata alla vittima, poi la perra, ancora appesa e gocciolante, viene nuovamente impalata da questa gigantesca sonda. Se la sonda precedente era entrata facilmente, stavolta la perra urla a tutta forza. Ma Madame non si turba affatto, la sonda viene inserita bene a fondo.

L’acqua viene nuovamente aperta e la perra scopre che stavolta l’acqua è fredda, niente languida soluzione saponosa caldissima, ma una soluzione di sale fredda di rubinetto, che genera subito terribili crampi. Tra l’altro Madame questa volta, per pietà o per uno spietato calcolo, ha aperto solo parzialmente il rubinetto, la somministrazione è molto lenta e la perra la deve soffrire tutta. La quantità d’acqua è tale che il pancione stavolta è gigantesco, non oso immaginare come sarebbe se la perra fosse dritta. La perra, che non è mai stata gonfiata così, supplica a lungo, “scoppio, bastaaa”, ma Madame preme sulla pancia, ce ne sta ancora, la perra verrà gonfiata proprio come un otre! Ed alla fine anche il grande contenitore è vuoto. La perra, o per meglio dire l’otre, oltre che dai crampi intestinali, è scossa  da tormentosi conati, quasi che il suo corpo, tappato posteriormente tentasse di liberarsi da tutto quel liquido anche dalla bocca. La perra, ammaestrata dal clistere precedente, stavolta tenta di spingere fuori la sonda cercando di abbreviare il tormento della interminabile ritenzione. Ma la sonda da 2 pollici non è oggetto destinato afarsi espellere con facilità e la perra, capendo che se spinge soffre ancora di più,deve desistere e sopportare la punizione fino in fondo. Tra l’altro Madame ha aggiunto alla soluzione salata anche un paio di cucchiai di aceto. L’irritante liquido non viene assorbito affatto dalle pareti intestinali ma regala alla perra contrazioni incredibili. E, quando Madame decide sia giunta l’ora, spinge il pancione della perra, facendola oscillare proprio come fosse un altalena. La forza centrifuga delle oscillazioni si somma alle contrazioni e riesce finalmente ad espellere la sonda. Un getto incontrollabile di liquido segnala il “salto del tapon” e l’otre inizia a sgonfiarsi. Ma l’evacuazione, faticosa e dolorosissima a causa della forza di gravità, durerà una interminabile mezz’ora. “Proprio un parto laborioso”, commenterà Madame.  La perra viene finalmente calata e giace, distrutta a faccia in giù nel maleodorante laghetto da lei generato.  Penso proprio che la perra, almeno per ora,  non abbia alcuna voglia di azzuffarsi nuovamente. Poi la perra viene fatta alzare e lavata con un idrante, un lusso!

Durante il lavaggio della perra ho avuto modo di vederla ben bene e vi relaziono sulle sue condizioni: la perra è dimagrita, nonostante debba lavorare con la divisa di fatica, ha la pelle bruciata dal sole, col segno bianco lasciato dai finimenti del calesse di Madame Rocio. Evidentemente Madame costringe la perra a correre nuda, così suda meno e sente meglio i colpi di frusta che le hanno ben segnato schiena, cosce e polpacci.

Come tutte le detenute, la perra è periodicamente rasata integralmente. Ovviamente vi è una ricrescita e vi posso dire che la orgogliosa amazzone dai capelli corvini, di una volta, è ormai completamente grigia, compresi i peli pubici. La perra ha ormai imparato a tenere lo sguardo a terra e non alzarlo se non le viene ordinato. Sarebbe perfetta, se si escludono risse, ribellioni e tentativi di fuga, di cui si è macchiata e, credetemi, continuerà a macchiarsi.

 

 

Nessun commento: