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20 marzo 2010

UNA LETTERA DALLA DOMESTICA DELLA SIGNORA LUCIA


Cara Monika,
ecco la descrizione che mi hai chiesto.
Ho 52 anni, sono abbastanza sovrappeso.
Innanzitutto: sono una serva a mezzo servizio, 4 giorni alla settimana faccio servizio con disponibilità 24 h , i restanti lavoro fuori e sono ospite della Signora dalle 20 alle 8 di mattina.
Dormo nel sottoscala su una brandina da campeggio.
Questa è la giornata standard:
sveglia alle 6, indosso la divisa e sistemo ripostiglio e cucina. Poi indosso un soprabito ed esco a prendere il giornale e preparo la colazione. Alle ore 7.30 servo la colazione alla Signora, poi mi attendono le pulizie che vanno curate particolarmente. Alle 11 preparazione del pranzo, dopo che la Signora ha pranzato ho mezz’ora per pranzare e riposare. Il pomeriggio devo lavare, sono fortunata poiché la Signora mi concede di usare la lavatrice. Poi giardinaggio, rammendi eccetera. Alle 19 preparazione della cena e dalle 20.30 alle 21 mezz’ora per cenare e riposare. Poi devo stirare fino alle 22-22.30. Dalle 23 alle 6 posso riposare, sempre che la Signora non mi chiami.

Veniamo alle punizioni, le colpe “lievi” vengono punite immediatamente dalla Signora, in questo caso mi viene fatto indossare il cilicio, un paio di mutande e un camicione di ruvida lana che prudono tremendamente, in particolare col sudore quando lavoro o mi viene ordinato di eseguire una serie di esercizi punitivi. Altre punizioni: dover dormire sul pavimento con solo 3 ruvide coperte di lana, oppure stare a dieta strettissima. Ci sono poi le supposte punitive o, peggio ancora l’olio di ricino.

Se la colpa è particolarmente grave la Signora mi porta allo studio della sua amica Infermiera per una punizione a cui spesso presenzia, con mia grande vergogna, anche la portinaia dello stabile. Qui le punizioni sono molto dure: iniezioni dolorosissime, giganteschi “suppostoni” di zenzero, che bruciano come il fuoco e spesso clisteroni da tre litri e più che mi gonfiano il pancione e mi lasciano boccheggiante, da sopportare per 15 interminabili minuti, mentre passeggio su è giù per il corridoio, sotto gli occhi della padrona e della sua amica.
Pubblica pure la nostra corrispondenza sul blog, la Signora mi ha autorizzato.
Un saluto.
Barbara

5 commenti:

Anonimo ha detto...

cara Barbara, la vignetta è molto bella, ma nelle tue punizioni mi pare che non fai cenno ad eventauli punizioni corporali tipo bacchettate e sferzate. Ho letto male o non subisci questo tipo di punizioni?

Klumarer

Anonimo ha detto...

Oh, Mr Klumarer, mi perdoni. Non ho fatto l'elenco completo delle punizioni che mi merito. A questo proposito la Signora sta pensando ad istituire un registro dell punizioni. Bacchettate no, la Signora preferisce darmi una energica sculacciata. Sferze vegetali in casi molto gravi, a seconda della stagione pungitopo oppure la terribile ortica.
Un umile saluto.
Barbara

Anonimo ha detto...

Ciao Barbara, non c'è problema, hai il mio perdono. Mi sembrava solo strano che una schiava che deve subire giornate così dure non venisse sculacciata severamente, anche solo per mantenere un minimo costante il rendimento durante ovvi cali dovuti alla fatica.
Credo comunque che la sculacciata sul sedere nudo, inflitta di fronte ad ospiti, sia un irrinunciabile momento: di dovertimento e risate per gli ospiti, ma di terribile vergogna per la schiava. Sono punizioni che formano molto il carattere delle schiave, e ti consiglio di supplicare in ginocchio la tua padrona per infliggertele: da un lato la tua padrona apprezzerà molto il tuo gesto di estrema umiliazione e dall'altro servirà a te stessa per rafforzare il tuo carattere in vista di punizioni impreviste e particolarmente dure

Klumarer

Anonimo ha detto...

Accidenti Barbara, la tua signora non scherza di certo, sono penitenze degne dei conventi medioevali! Che vergogna, quando vieni inviata dall'infermiera per le punizioni pubbliche!
Fulvio

Anonimo ha detto...

Va bene con le umiliazioni pubbliche ma il dolore fisico resta una punizione imprescindibile. Ha mai provato, serva Barbara, a subire uno spanking o un canning violento, vale a dire almeno una quindicina di colpi ben assestati, fino a quando le sue natiche vengono solcate da profonde striature sanguinolente?

Patrizia