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2 maggio 2014

PENSION BALNEARIA 79


Nobili Signore, sguattera sudiciona,
i clisteri della perra si susseguono regolari. E pian piano la punita inizia a trattenerne ogni giorno mezzo bicchiere in più. Ormai utilizzo la cannula grossa come un pene (la penultima) ed insisto violando più volte il suo sordido buco. Il fatto che subisca il giornaliero clistere non la esime dai suoi turni alla noria. E il suo peso inizia a scendere. Poiché mi occupo personalmente di lei le tengo i capelli cortissimi. Ormai dimagrita, con la testa come una lampadina ha gli occhi spiritati. La Signora segue dalle schede il costante aumento di capacità intestinale.
Ma nuove ombre si addensano sulla perra. Causa le quotidiane violazioni con la grossa cannula, per non parlare dell’unguento…., si sviluppa una forte infiammazione. Ormai le urla che la condannata emette infastidiscono la Signora. Viene così concessa una settimana di pausa unita ad un trattamento con miracolose pomate rinfrescanti.
Privata del mio quotidiano compito ne invento un'altra. Altra passeggiata mattutina nei campi e rientro con un vasetto di plastica che ripongo prontamente in frigo. Racconto a Pilar della cosa ed orchestriamo un terribile scherzo ai danni della perra. Alla prima occasione di punirla la lego alla solita “silla de la verguenza” dinanzi a tutte. E le ingiungo di inghiottire …. le mie prede, conservate in frigorifero: delle cimici verdi della soia. Ora, chi ne ha fatto la conoscenza ricorderà il pestifero odore. Sappiate che se vengono ibernate vanno in letargo, in questo modo sopportano un minimo di manipolazione senza appestare, ma basta metterle a contatto con qualcosa di caldo perché appestino l’ambiente con il loro micidiale fluido. E la perra dovrà inghiottirle!
Le altre condannate, presenti fanno smorfie di orrore. La perra cerca di sottrarsi, ma è pronto l’apribocca, vuole forse che la si costringa con la forza? Le pratichiamo la solita iniezione per inibirle il vomito.
E la perra si piega, con grande lentezza prende dalle mie mani il cucchiaino con la prima cimice, la appoggia sulla lingua ed attende un attimo di troppo, l’insetto emette il suo liquido, la, perra diventa paonazza ma nulla può contro la nostra inesorabile presa, è costretta ad inghiottire un primo, un secondo, un terzo ed un quarto insetto. Passano i minuti.
Ma la perra non sa cosa abbiamo tramato, ben presto inizia a vomitare una bava verde, spaventosa. Un fiotto continuo di vomito che forma una pozzanghera verde schiumosa. Terrorizzata la perra si rotola a terra, tra le urla delle altre condannate, che la credono agonizzante. Appare la Signora, venuta a vedere l’origine della gazzarra. Ordina a Pilar, che oltre che massaggiatrice è infermiera, di soccorrere la perra. Pilar non se lo fa dire due volte, ha già pronta una grossa sonda con imbuto, mette l’apribocca alla perra e tra spaventosi conati infila la sonda in fondo alla gola, fin giù nello stomaco. Pratica una estenuante, interminabile, lavanda gastrica che lascia la perra più morta che viva. E la perra, una volta ripresa, deve umilmente ringraziare Pilar.
La Signora ci convoca arrabbiatissima nel suo studio, ha parzialmente indovinato cosa abbiamo combinato. Minacciandoci di terribili punizioni ci estorce la confessione: si è trattato di una specie di burla. La perra ha sì inghiottito una cimice verde, praticamente innocua, ma solo una, le successive erano gusci vuoti di cimice, in cui avevamo pazientemente iniettato un potente colorante verde ed altre in cui avevamo messo bicarbonato e polvere di sapone. Da qui la spaventosa colata di schiuma verde che tanto ha terrorizzato la perra e le altre condannate.
Lo scherzo ci costa una reprimenda da parte della Signora, che fatica a trattenere le risa al ricordo del terrore della nostra vittima.
Sguattera Nadia
(79- continua)


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