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2 maggio 2014

DIARIO DI UN'EDUCAZIONE 2


DIARIO DI UN'EDUCAZIONE / 2
Al mattino una nuova umiliazione attende la serva, Elize decide che il colon della serva, intasato da tutti i cibi impropri ingurgitati, deve essere ripulito a fondo.
Una lunga telefonata alla Signora, poi la serva deve seguire l’Oberschwester nella farmacia più vicina. La serva vorrebbe sprofondare: è la farmacia in cui si serve normalmente, qui la conoscono come una donna brillante, senza alcun problema, salvo la sua stitichezza!
Appena entrate la serva vede che c’è già la solita coda, ancora più imbarazzante. Nel frattempo è arrivata anche la Signora che si rivolge direttamente alla Farmacista, le due parlottano brevemente, poi la Signora fa un cenno alla Oberschwester che accompagna la serva in una stanzetta appartata: l’ufficio della Farmacista. La serva tira un respiro di sollievo, qui almeno non è esposta alla vista di tutte le clienti. Nel frattempo la Farmacista ha lasciato le due assistenti al banco ed entra in ufficio, si impegna subito con la Signora e la Oberschwester in una approfondita discussione sui problemi intestinali della serva e sul nuovo rigoroso regime di pulizia a cui la vogliono assoggettare. La Farmacista, da buona commerciante, consiglia subito delle efficacissime purghe, unico difetto il costo astronomico. La Oberschwester scuote la testa e, con il suo accento tedesco afferma che, dalla sua esperienza sa che il tutto può essere ottenuto spendendo pochissimo, vecchi economici purganti e numerosi clisteri. La Farmacista ribatte che sì, quei purganti sono efficaci ed economici ma nessuno quasi li chiede più perché sono disgustosi. Quanto al clistere, poi, è quasi diventato un tabù, in farmacia ormai si vendono solo i clisterini monouso. La Signora interviene: se le cose non sono prontamente disponibili, potranno ben essere ordinate?
E così le tre donne si mettono al computer, consultando online numerosi cataloghi di materiali per uso ospedaliero.
La serva segue affascinata le immagini che appaiono sul monitor: enteroclismi, tubi e sonde di tutti i tipi e dimensioni.
E finalmente l’ordine è completo: un capace apparecchio per clisteri di indistruttibile plastica della capacità di 3 litri, un set di sonde rettali di plastica azzurra, di generose misure ed infine una sonda “bardex” di gomma rossa, con due palloncini gonfiabili. “Con questa non ti sfuggirà neanche una goccia, vedrai” dice la Farmacista alla serva. Ma non è finita, l’Oberschwester e la Signora non riescono a mettersi d’accordo su che purgante acquistare, e nel dubbio acquistano sia olio di ricino che “sale inglese”. Non mancano due scatole di iniezioni con relativa scorta di grosse siringhe. E per buona misura, la Farmacista regala un paio di scatole di purgante di un kit per la preparazione del colon, in modo che la Signora possa valutare anche l’uso di questo prodotto.
Il tutto verrà consegnato entro sera dal furgoncino per la consegna dei medicinali urgenti. La Farmacista vede la faccia preoccupata della serva al pensiero di cosa la aspetta e schiocca le dita: “che sciocca, dimenticavo: mettiamoci anche un bel tubetto gigante di lubrificante specifico per le sonde.
Il resto della giornata, in attesa della consegna, viene passato dalla serva a ripulire ginocchioni l’appartamento. A sera la serva deve recarsi dalla Farmacista per ritirare il pacco contenente “la spesa” fatta in mattinata. Che vi posso dire del suo stato d’animo, sicuramente preoccupata ma nello stesso tempo vagamente eccitata al pensiero di ciò che dovrà affrontare.
Nei tre giorni successivi la serva è di servizio presso la Signora. Questo ritarda momentaneamente l’inizio delle cure intestinali. E’però immediato il cambio di dieta: la Oberschwester è tassativa, accompagna la serva al mercato rionale e le fa acquistare cipolle, patate e due enormi cavoli. E la serva si trova a preparare un enorme pentola di zuppa di cavoli, piatto forte della regione di provenienza della Oberschwester. I tre lunghi giorni di lavoro sono molto duri per la serva, mentre la Signora, solitamente non sorveglia continuativamente, la Oberschwester è sempre dietro la schiena a criticare i risultati e a far rifare il lavoro. La divisa di fatica della serva è ormai segnata da evidenti aloni lasciati dalle ripetute macchie di sudore,. Ma la Signora non delega solo la direzione del lavoro: delega anche le punizioni. Ormai la serva lo sa: basta poco per venire sculacciata come una monella, e in un angolo sono state inoltre preparate in salamoia delle verghe vegetali che, solo con la loro presenza, fanno sì che gli sforzi profusi nel lavoro siano triplicati. Giunta l’ora del pranzo la Oberschwester ha portato la sua famosa zuppa di cavoli e la serva deve mangiarne, controvoglia, una grossa scodella. La Signora è contenta: finalmente la serva lavora alacremente e si nutre in modo appropriato.
Ma per la serva sono in arrivo nuovi guai: già quando rifà la camera della Signora e si inebria dell’aria profumata di costosissime essenze la Oberschwester la nota e la richiama duramente all’ordine: le serve devono lavorare e basta. Per imprimere meglio il concetto, nulla di meglio che qualche sculaccione ben dato. Ma più tardi, al momento del bucato occorre lavare, rigorosamente a mano la morbidissima biancheria intima della Signora. La serva viene nuovamente “beccata” dalla Oberschwester mentre annusa voluttuosamente le mutandine di Madame, prima di immergerle nella saponata. Stavolta la colpa è palese e vengono messe in funzione le verghe. La serva deve denudarsi il posteriore e riceverà 6 vergate di quelle buone. La Oberschwester obbliga la serva a contare ad alta voce i colpi ed affermare di essere una porcella! Inutile dire che già dal primo colpo le lacrime scorrono ma le punizioni vanno somministrate fino in fondo, se si vuole servano a qualcosa…..
Quanto ala pulizia intestinale La Signora si è trovata d’accordo con la Oberschwester: poiché il trattamento è abbastanza debilitante verrà somministrato alla serva nei giorni liberi dal servizio. 
(2- continua)


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