La perra si ribella
Da alcuni giorni, tra le detenute, serpeggia una diceria: Madame Rocio vuole mandare una detenuta ribelle in un'altra e più terribile struttura. Si sa solo che prossimamente verranno delle ispettriciper la selezione. Si sussurra che verrà scelta una detenuta muscolosa, in buono stato estetico. Nessuna detenuta ambisce ad essere selezionata, ovviamente.
La mente della perra, lo avrete capito, è molto particolare. Riesce ad alternare rassegnazione al proprio stato di detenuta a grandi scoppi d’ira. Fino a che gli scoppi d’ira coinvolgono qualche altra detenuta. Le sorveglianti si limitano a sedare la rissa e punire imparzialmente le due colpevoli o, nel peggiore dei casi, segnalare il fatto a Madame che provvederà a fare sbollire l’ira delle punite con una bella villeggiatura nel canile.
E’un giorno come un altro al centro di detenzione, le detenute della “Brigada de trabajo forzoso”, dopo l’appello, si dirigono, portando le loro zavorre, verso il cantiere. Il sole è appena sorto ed illumina il gruppo di detenute che, zoppicanti, si dirigono al cantiere. L’atmosfera è già opprimente, nessuna parla, tutte pensano, più o meno pentite, alle proprie miserie. Giunte sul posto vengono distribuiti gli attrezzi. Oggi è una delle giornate “no” della perra. Già sbuffa quando le viene ordinato di prendere la mazza. E le piccole manifestazioni di insofferenza continuano, viene più volte colpita col frustino poiché lavora poco e male. E non è che il sole picchi solo per la perra, tutte le altre lavorano, nonostante tutto, di buona lena, senza meritare particolari castighi. Ed ovviamente nella pausa pranzo, inevitabilmente, la perra è punita nuovamente con il clistere pubblico, anzi, visto che è recidiva, è la Marescialla in persona che se ne incarica, “Sarà un clistere memorabile”, le promette. Ed è all’arrivo dei soliti campesinos in pausa digestione che la perra viene sottoposta all’odiosa punizione. Il grosso cannello viene spinto, senza alcuna delicatezza, nel retto della perra. La somministrazione dell’acqua gelida è fatta, a bella posta, molto velocemente. E, raggiunti i canonici tre litri, alla perra viene somministrato un “rinforzino” di un ulteriore litro. La cosa strappa dapprima suppliche, poi lamenti misti ad imprecazioni. Evidentemente la perra non ha mai ricevuto clisteri così colossali, la sua pancia non è ancora allenata a sopportare queste dilatazioni. Lo spettacolo dell’”embarazo”artificiale della perra è molto apprezzato dal pubblico che applaude lungamente, scatenando ancora di più la rabbia e le parolacce della perra. Pare proprio che stavolta la perra sia punita ed umiliata a dovere. Ma, appena la Marescialla le infila il “tapon” e si appresta ad allacciare il tanga di ritenzione, la perra, che aspettava il momento adatto, si piega ancora di più in avanti, in modo da comprimere il ventre ed, irrigidendo i muscoli addominali, mette a “spingere” con tutte le sue forze. Il “tapon” viene “sparato” come un proiettile, seguito da un fiume di liquame, accompagnato da forti scorregge. Tappo e liquame colpiscono in pieno la Marescialla. Inutile dire che la Marescialla non gradisce di ritrovarsi irrorata di liquido puzzolente di fronte ad un nutrito gruppo di spettatori, senza inoltre potersi lavare e cambiare fino al rientro al campo. E la Marescialla prende il proprio manganello: un anima di pesante legno di bosso, ricoperta da uno spesso strato di elastica gomma. Un terribile oggetto che se usato con forza può fare grossi danni. La perra, parzialmente rinsavita si mette in posizione fetale e si ripara la testa con le mani, aspetta la meritata gragnola di colpi. Invece la Marescialla, che sta lubrificano il manganello, dice: “ti piacerebbe rientrare al campo piena di ematomi, in modo da non venire scelta per il trasferimento eh? Niente da fare furbetta, adesso piegati in avanti, toccati le punte dei piedi, che verifico con questo manganellocome mai non riesci a tenere il “tapon”, meglio per te se ti rilassi!. Il buchetto della perra fa così la spiacevole conoscenza con il grosso manganello della Marescialla. Conoscenza testimoniata dalle urla della punita e dalle risate degli spettatori. Non contenta di ciò la Marescialla utilizza lo stimolatore elettrico da mandriana, per torturare le carni della perra, fino a scaricare la batteria!
Ed al rientro al campo la gravissima insubordinazione viene riferita a Madame Rocio. La perra viene subito fatta “accomodare” nella sua “solita suite”: il canile. Nel frattempo Madame, arrabbiata, prende una decisione e fa una importante telefonata: “Mia cara Cris, non mi era mai successo. Devo chiedere il tuo aiuto per una detenuta irriducibile. Come ben sai il regime che impongo è molto duro ed è sempre riuscito a piegare o spezzare tutte le detenute. Ma sono di fronte ad una pazza, refrattaria a tutto, si scrolla le legnate di dosso e continua a fare ancora di peggio. Pensa l’ho messa alla catena, con una palla da 20 chili, nella “brigada de trabajo forzoso”. Non ci crederai: combina guai anche lì. Ed i digiuni, i clisteri e la segregazione nel canile sembrano farle bene, le frustate le hanno indurito la pelle, il lavoro forzato le ha fatto addirittura bene: ha messo su dei beimuscoli. Si, te lo assicuro, ha un sacco di forze ed aggressività da mettere a frutto, è la candidata ideale per la tua “Galea” !” . La conversazione prosegue, le due Signore prendono accordi, la perra verrà immediatamente ceduta come schiava ed internata definitivamente in questa misteriosa e terribile “Galea”.
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