di sguattera sudiciona
Vita quotidiana a Lancy
Per la sguattera sudiciona inizia una
vita quotidiana scandita da riempimenti e svuotamenti del pancione,
dai lavori ai quali viene adibita durante le “gravidanze”, dal
riposo notturno rigorosamente fruito a pancia sotto, il ventre
riempito da un clistere “leggero” (un litro e mezzo di acqua
tiepida), dosato appositamente per non sconvolgere troppo le ore
dedicate al sonno delle schiave, dal nutrimento condizionato da
alcuni escamotage pavloviani che andiamo subito ad illustrare.
La pappona delle serve
A Lancy, per tutte le schiave
indistintamente, il pasto è costituito da una pappa a base di acqua
e tapioca, nella quale vengono disciolte le vitamine necessarie al
fabbisogno delle sguattere. Per consentire l'assorbimento delle
sostanze nutritive, l'ingravidamento delle serve viene interrotto
durante e dopo i pasti, quanto basta per permettere le funzioni
digestive essenziali, ma attenzione: per una serva non deve esserci
alcun piacere nell'ora del pasto. Quindi, per evitare insulsi e
indecenti compiacimenti, le guardiane hanno l'ordine di fustigare le
detenute durante tutta la durata del pasto, che le sguattere consumano in piedi tenendo la ciotola
sulla pancia.
Veglia, riposo e mansioni
I ritmi delle punite prevedono
un'alzata alle 6 del mattino, lo svuotamento del pancione, indi un
lavaggio delle parti intime eseguito dalle guardiane introducendo un
getto d'acqua fredda dentro le mutande contenitive mediante un tubo
di gomma, per una volta non inserito direttamente nell'ano delle
lazzarone.
I lavori “leggeri” consistono nel servire a tavola le Signore in visita a Lancy, nelle pulizie ordinarie e straordinarie, nella cura del parco. I lavori “pesanti” prevedono l'impiego delle schiave come bestie da soma, come cavalle da tiro, come donne di fatica. In tal caso la serva indossa una speciale pancera elastica, simile a quella indossata dalle donne in avanzato stato di gravidanza, tessuta con lana e crine di cavallo urticanti misti a strisce di gomma, per non allentare sulle serve la stretta punitiva e afflittiva, che a Lancy è l'unica regola di vita per le schiave.
La pancera, naturalmente, serve a contenere il ventre ben riempito dalla mistura di acqua, olio e sapone, evitando che la pressione interna, durante lo sforzo, possa provocare danni. La giornata di ogni schiava termina alle 23 della sera.
I lavori “leggeri” consistono nel servire a tavola le Signore in visita a Lancy, nelle pulizie ordinarie e straordinarie, nella cura del parco. I lavori “pesanti” prevedono l'impiego delle schiave come bestie da soma, come cavalle da tiro, come donne di fatica. In tal caso la serva indossa una speciale pancera elastica, simile a quella indossata dalle donne in avanzato stato di gravidanza, tessuta con lana e crine di cavallo urticanti misti a strisce di gomma, per non allentare sulle serve la stretta punitiva e afflittiva, che a Lancy è l'unica regola di vita per le schiave.
La pancera, naturalmente, serve a contenere il ventre ben riempito dalla mistura di acqua, olio e sapone, evitando che la pressione interna, durante lo sforzo, possa provocare danni. La giornata di ogni schiava termina alle 23 della sera.
Il crank e il treadmill
Mutuata dalle prigioni femminili
vittoriane (le cosiddette “Brideswell”), la punizione ordinaria
delle donne di Lancy, fustigazione a parte, si applica con due strumenti finalizzati al
lavoro forzato, il crank e il treadmill. Sempre ben
piene, le forzate punite devono, se adibite al crank, girare
la manovella della macchina 10.000 volte al giorno costantemente
controllate da una guardiana, mentre le donne sul treadmill (una sorta di grande ruota fatta di lunghe sbarre di ferro che gira su
se stessa, da tenere in costante movimento “salendo” i gradini
costituiti dalle sbarre di ferro), devono compiere 4.000 passi al
giorno, camminando sulla macchina per dodici minuti di fila, riposando per
altri cinque, e così via.
Entrambi i lavori, spossanti e
ripetitivi, non hanno alcuna finalità se non quello di impegnare al
massimo le forze delle prigioniere.
La “fattoria”
Per le recidive, o semplicemente per
quelle che, a loro avviso, meritano una vita di rigore assoluto, le
due algide Signore di Lancy hanno escogitato quello che si può a
tutti gli effetti considerare il capolavoro occulto di questa occulta
casa di schiave: la “fattoria”. Annidata nei sotterranei più
profondi del maniero, perfettamente celata agli occhi delle stesse
schiave, la “fattoria” occupa un intero piano molto vicino alle
fondamenta della grande costruzione, ed è incassata nella parte del
castello che confina con il lago, cosicchè di fatto, la labirintica
struttura è perennemente immersa nell'umidità. Ma della “fattoria”, di cosa si celi in quella misteriosa struttura, avremo modo di
parlare diffusamente in seguito.
(5- continua)