di sguattera sudiciona
Primo svuotamento della sguattera
sudiciona
Dopo un'interminabile ora passata a
strofinare pavimenti in ginocchio, la sguattera sudiciona viene
ricondotta in cella da Grosse Jeannette per essere svuotata e godere
di quindici minuti di riposo. In questo lasso di tempo
l'intestino della serva potrà brevemente distendersi, prima di
essere nuovamente riempito in vista di un'altra ora di lavoro. La
sguattera, bagnata di sudore e in preda ai crampi, non sa che il
colorito del suo volto ha già preso quella sfumatura giallastra che
è il marchio delle schiave gravide di Lancy. Trascinata per il collo
dalla sua guardiana, la schiava arranca, il pancione che tende il
grembiule di gomma, le gambe larghe, per cercare istintivamente
sollievo dalle pesanti mutande contenitive e dal butt plug che le
scava il retto. Prima di raggiungere la cella numero 1, quella che
ospita la nuova schiava di Lancy, passano accanto alla porta della
cella numero 2. Un rumore regolare e meccanico proviene dall'interno,
accompagnato da pesanti grugniti e dall'inconfondibile schiocco che
fa il “cane” quando secco s'abbatte sulla pelle di una donna
punita.
Raggiunta la cella, alla sguattera
sudiciona viene immediatamente ordinato di prepararsi ad
accovacciarsi sul secchio di zinco per scaricarsi in presenza della
sua guardiana. La sudiciona solleva rapidamente la divisa, arrotola
il grembiule di gomma sulla panciona mentre la guardiana sceglie le
chiavi del lucchetto che chiude le doppie mutande della corrigenda.
Nuove mutande
- Da oggi, nuove mutande per la nostra
sudiciona! - annuncia garrula Grosse Jeannette.
Da un gancio del soffito sfila un
doppio paio di pesantissime mutande in cuoio e in gomma, più spesse
di quelle finora portate dalla miserabile sguattera. Il paio di cuoio
è macchiato in più punti, e irrigidito dal sudore di altre schiave
che l'hanno precedentemente indossato. Quello in gomma emana un forte
odore di orina femminile e guttaperca, evocando sentori ospedalieri e
manicomiali; è quello che rimarrà permanentemente a contatto con
la pelle della sguattera, e presenta un foro rinforzato da un anello
in osso in corrispondenza dell'ano della schiava, mentre quello in
cuoio, ugualmente forato e allo stesso modo rinforzato, è dotato
anche di una guarnizione filettata che permette l'avvitamento di un
tappo dello stesso diametro del foro delle mutande di gomma.
- In
questo modo, lurida schiava, le tue graziose doppie mutande NON TI
VERRANO TOLTE PIÙ: basterà svitare il tappo e inserire l'ugello di
bachelite per riempirti, mentre per svuotarti, sarà inserito nel tuo
buco un bel tubo di gomma: ti svuoterai da quello! - mentre
pedantemente spiega, Grosse Jeannette procede a togliere le vecchie
mutande della sudiciona. Il doppio paio, ormai in disuso, viene
assicurato allo stesso gancio che tratteneva le “nuove” mutande.
Per l'ultima volta durante la sua permanenza a Lancy, la sudiciona
sente l'aria fresca accarezzare le sue parti intime. E, una volta
estratto brutalmente dal suo sfintere il butt plug, può scaricarsi seduta a contatto con il metallo del
suo secchio, e sentire il bordo metallico a contatto della pelle: un privilegio che d'ora in poi non le sarà più concesso. Ed
ecco: all'improvviso, il getto puzzolente e rumoroso invade l'immondo
secchio. Alla vista dello sconcio prodotto, Grosse Jeannette emette plateali versi di disgusto,
turandosi il naso con il pollice e l'indice: benchè sia ormai
abituata alle deiezioni delle schiave, si diverte ogni volta a
mostrare tutta la sua disapprovazione e a umiliarle. Terminato
l'abietto svuotamento, la custode preme ben bene il ventre della
sudiciona, per essere sicura che la serva si sia svuotata a dovere. -
Puah!!! Quando il secchio sarà pieno, lo svuotarai in giardino:
abbiamo sempre bisogno di concime, ah, ah, ah! E adesso, lurida,
mettiamo su le nuove mutande, coraggio!
Nuovo corredo
Nuovo corredo
La guardiana allunga alla sguattera
sudiciona il nuovo corredo di indumenti contenitivi. La schiava
infila prima il paio in guttaperca gialla e Grosse Jeannette
controlla che il foro sia ben messo in corrispondenza con l'ano della
donna, poi si procede col paio in cuoio. Le mutande sono larghe,
molto spesse e, come si diceva prima, intostite dal sudore e dalle tracce di deiezioni
precedenti, prodotte dalle tante donne che prima della punita hanno
indossato i vergognosi indumenti. Una volta infilato il pesante paio
di cuoio, Grosse Jeanne chiude la cerniera d'acciaio inossidabile col
lucchetto, e poi chiude il tappo sul culo della sguattera. - Cammina
un po', troia, fammi vedere come ti stanno!
Con divisa e grembiuli ancora
rimboccati attorno alla vita, la donna cammina. Ad ogni passo, un
rumore di gomma e cuoio sfregati l'uno sull'altro si fa sentire
distintamente. La guardiana osserva soddisfatta il movimento di
contrazione e di distensione del materiale attorno alle carni della
punita.
- Molto bene, puttana! Potrei farti
fare qualche esercizio di dilatazione, ma visto che hai quindici
minuti di riposo prima del prossimo riempimento, andiamo a fare una
visitina alla cella accanto: quella pigrona di Madame Delacroix ci
aspetta!
Ciò detto, la ragazza afferra un capo
della catena che pende dal collo della schiava, e le due donne si
dirigono alla cella numero 2.
Il “crank”
Dalla porta chiusa della cella numero
2, continua imperterrito il rumore meccanico, accoppiato a intervalli
irregolari a quello tipico della fustigazione. Grosse Jeannette
spalanca la porta senza tanti complimenti, e immediatamente un forte
lezzo di sudore femminile investe le narici della guardiana e della
prigioniera. Al centro della piccola cella, una donna dell'età della
sguattera sudiciona, nella divisa e nei grembiuli di ordinanza, è
impegnata a girare una lunga manovella di acciaio, dal lungo manico
di legno consunto. La manovella è collegata ad una ruota di ferro a
sua volte collegata tramite una catena a una frizione che può essere
regolata costringendo la prigioniera ad uno sforzo minimo di 1 fino
ad uno massimo di 10. Chi regola lo sforzo della punita è
naturalmente una guardiana la quale, seduta a fianco della schiava,
ha per ora impostato l'indice di resistenza della frizione sul 5. Il
dorso della schiava è completamente bagnato di sudore. Il ventre,
teso dalla mistura ingravidante, ballonzola ad ogni compimento di
giro del “crank”. Ad ogni minima esistazione della forzata, la
guardiana assesta sul suo sedere un colpo di canna sulle cosce o sui
polpacci, dal momento che il sedere della scansafatiche è
relativamente protetto dalle doppie mutandone.
La colpa di Laure Delacroix
La prigioniera Laure Delacroix, schiava
a vita di Lancy, si è resa colpevole di pigrizia, in quanto è stata
scoperta in flagranza mentre cercava di sedersi durante il servizio nel salone al
pianterreno. Approfittando di un momento di distrazione delle
padrone, e credendo di non essere vista, la schiava pigrona aveva cercato per
qualche istante di appoggiare il culo rivestito di gomma e cuoio sul
bordo di un prezioso tavolo di cristallo: ma un'altra schiava aveva
notato lo sconsiderato gesto, e prontamente l'aveva denunciata alle
guardiane. La punizione era stata decisa immediatamente: 10.000 giri
di manovella al giorno, per una settimana, sotto il controllo diretto
di squadra di guardiane, capeggiata dalla giovanissima e crudele
Fraulein Clarette. Il pancione riempito regolarmante della oleosa mistura
ogni ora, la donna è dunque sottoposta al lavoro forzato dalle 6 del
mattino alle 22 della sera. Per impedire che le guardiane siano
infastidte dai suoi lamenti, le viene applicata un bavaglio con una
lunga lingua di cuoio che entra nella bocca, costringendola a muggire
e mugolare sotto i colpi del “cane”. Grosse Jeannette, senza
interrompere l'esercizio della schiava, si avvicina e preme il
pancione, per controllarne la tensione, poi si accosta a Fraulein
Clarette e le due confabulano brevemente. La sguattera sudiciona
crede di intuire l'oggetto della rapida conversazione: si parla di
aumentare la quantità di acqua e sapone del prossimo clistere della
“paresseuse”. E infatti la conferma arriva direttamente dalla
bocca della stessa Grosse Jeannette: - Coraggio, pigrona, manca poco alla
conclusione dell'ora, fra poco sarai svuotata, ma il prossimo
rabbocco ti assicuro che ti farà rimpiangere il precedente! A queste
parole, la “paresseuse” Delacroix reagisce esattamente come Frau
Schwanger: con una crisi isterica, cercando di scuotersi e di
dimenarsi tutta. Ma essendo saldamente aggiogata al meccanismo per i polsi,
e assicurata al pavimento con anelli catene e cavigliere,
imbavagliata com'è e sottoposta al sibilo della canna, la pigrona
può fare ben poco per dar sfogo alle sue ignobili intemperanze:
tutto quel che ne esce, di quella sua potente crisi, è solo un
incrementato e grottesco sculettare, accompagnato da muggiti più
forti e prolungati. In piedi, le mani conserte sul ventre, la
sguattera sudiciona registra automaticamente i due tratti distintivi
delle “donne di Lancy”: il colorito giallastro e una netta
propensione alla crisi isteriche.
(4- continua)
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