DISCLAIMER

ATTENZIONE: IL CONTENUTO DI QUESTO BLOG È RISERVATO ESCLUSIVAMENTE AD UN PUBBLICO MAGGIORE DI 18 O 21 ANNI, SECONDO LE LEGISLAZIONI VIGENTI NEL PROPRIO PAESE. CHIUNQUE PROSEGUA NELLA LETTURA LO FA CONSAPEVOLMENTE Il blog LA DOMESTICA RISPONDE è da considerarsi completamente opera di fantasia. I personaggi e le situazioni descritte sono fittizi, e l'eventuale somiglianza con persone o fatti esistenti è da ritenersi totalmente accidentale. RIPRODUZIONE VIETATA - TUTTI I DIRITTI RISERVATI © JANINE SOUILLON, LUGANO, CH

7 aprile 2013

PENSION BALNEARIA 61


Nobili Signore, Serva sudiciona,
la perra, ovviamente non ha ancora finito con me. La sento parlare di “tratamiento especial y lavado intestinal”. Sono sempre rinchiusa nella gabbia, costretta in una posizione quasi fetale. 

Arriva la perra , aiutata da Gog. Un carrello, coperto da un panno, mostra preoccupanti tubi. Vedo la perra prendere un lungo tubo di gomma rossa, ho già avuto modo di vedere tubi del genere: una sonda intestinale. Non ne avevo, però, mai visti di così grossi e lunghi. Attraverso le sbarre lubrificano il mio povero sedere, ancora sofferente per i maltrattamenti subiti. Poi, piano piano inseriscono la punta della sonda. Il contenitore del clistere è una vera e propria piccola damigiana! Viene sollevata su di un apposito sostegno che la pone almeno un metro al di sopra di me. La perra è intanto al telefonino con una sua amica e fa la radiocronaca della mia punizione. Viene aperto il rubinetto. Sento l’acqua, caldissima, entrare. Ora la perra, spinge inesorabile la sonda . E’come venire sodomizzata da un idrante. Presto però l’inserzione si ferma. Sarà entrato più o meno un litro, ben al di sotto dei clisteri solitamente affibbiati dalla perra. La sonda viene lasciata in posizione. Sento il rumore di un grosso contenitore di zinco, un enorme bacile, che viene spinto sotto di me. E, subdola, inizia una piccola contrazione. Cerco di resistere ma ben presto sono preda di dolori atroci.. Apprenderò poi che all’acqua erano state aggiunte glicerina ed una sostanza purgativa. L’effetto è inarrestabile come uno tsunami, con grande fragore espello la sonda, acqua e… sostanza organica. Finalmente lo stimolo si placa. E’quello che aspettava la perra, la sonda viene nuovamente inserita. Il liquido, stavolta acqua, sempre molto caldo. E nuovamente la sonda penetra inesorabile. Solo che stavolta viene spinta sempre più a fondo. Sento nel mio interno la sonda arrivare alle curve dell’intestino, mi lamento. La perra ritrae di qualche centimetro la sonda e poi la inserisce ancora più a fondo. Gocciolo sudore, per i dolori di ventre e per il calore del liquido. Finalmente la sonda è entrata completamente, penso fosse lunga un metro! Il liquido entra inesorabile e la posizione fetale a cui sono costretta ingigantisce il mio tormento. La pancia non può espandersi liberamente e, mi dicono sia fisiologicamente impossibile che l’acqua risalga così tanto, ma ad un certo punto vengo colta addirittura da conati di vomito.
La perra, nel frattempo, sempre al telefonino con la sua amica, fa la radiocronaca delle mie vergognose sofferenze. Su suggerimento telefonico, mi impone di respirare veloce come un cagnolino. Pian piano la nausea si placa. Il liquido è ormai entrato tutto. Ora devo sforzarmi di trattenere il tutto. La sonda viene sfilata. Stringo disperatamente, ma il tempo è il mio avversario. Dopo un tratto le contrazioni ricominciano e nuovamente mi scarico. La perra, felice riscontra che l’acqua è già un po’ più pulita, purtroppo però, visto che non ho trattenuto a sufficienza, bisogna ripetere il tutto, e verrà usata acqua tiepida per l’ultima volta, se fallisco, minaccia di usare acqua fredda, gelida, che da
rà dolori ancora più forti. Mi dice che devo assolutamente cercare di resistere o mi farà scoppiare!
E nuovamente la sonda che entra, irrorandomi a fondo. La pancia si gonfia sempre di più, le contrazioni ed i dolori ben presto riprendono. Nonostante la respirazione sono attanagliata dalla nausea. Sono concentrata, tengo gli occhi (e non solo quelli!) stretti. Finalmente finisce il liquido. Cerco di non pensare alle contrazioni, occasionalmente respiro veloce. Ed il tempo scorre, sempre con la perra che chiacchiera al telefono, lamentandosi della puzza che si alza dal bacile in cui mi sono scaricata. La perra infila una mano tra le sbarre e mi preme sul pancione, massaggiando a lungo e brutalmente. Resisto, con i denti tanto stretti che mi dolgono anche le mascelle.
E finalmente accade ciò che speravo, la perra mi pizzica un capezzolo e mi permette di scaricarmi. Un interminabile scroscio sancisce la mia vergogna.
Anche questa punizione è terminata, sono talmente stanca che mi addormento, nonostante la scomodità della gabbia.
sguattera Nadia
(61- continua)

Nessun commento: