la perra, ovviamente non ha ancora
finito con me. La sento parlare di “tratamiento especial y lavado
intestinal”. Sono sempre rinchiusa nella gabbia, costretta in una
posizione quasi fetale.
Arriva la perra , aiutata da Gog. Un
carrello, coperto da un panno, mostra preoccupanti tubi. Vedo la
perra prendere un lungo tubo di gomma rossa, ho già avuto modo di
vedere tubi del genere: una sonda intestinale. Non ne avevo, però,
mai visti di così grossi e lunghi. Attraverso le sbarre lubrificano
il mio povero sedere, ancora sofferente per i maltrattamenti subiti.
Poi, piano piano inseriscono la punta della sonda. Il contenitore del
clistere è una vera e propria piccola damigiana! Viene sollevata su
di un apposito sostegno che la pone almeno un metro al di sopra di
me. La perra è intanto al telefonino con una sua amica e fa la
radiocronaca della mia punizione. Viene aperto il rubinetto. Sento
l’acqua, caldissima, entrare. Ora la perra, spinge inesorabile la
sonda . E’come venire sodomizzata da un idrante. Presto però
l’inserzione si ferma. Sarà entrato più o meno un litro, ben al
di sotto dei clisteri solitamente affibbiati dalla perra. La sonda
viene lasciata in posizione. Sento il rumore di un grosso contenitore
di zinco, un enorme bacile, che viene spinto sotto di me. E, subdola,
inizia una piccola contrazione. Cerco di resistere ma ben presto sono
preda di dolori atroci.. Apprenderò poi che all’acqua erano state
aggiunte glicerina ed una sostanza purgativa. L’effetto è
inarrestabile come uno tsunami, con grande fragore espello la sonda,
acqua e… sostanza organica. Finalmente lo stimolo si placa.
E’quello che aspettava la perra, la sonda viene nuovamente
inserita. Il liquido, stavolta acqua, sempre molto caldo. E
nuovamente la sonda penetra inesorabile. Solo che stavolta viene
spinta sempre più a fondo. Sento nel mio interno la sonda arrivare
alle curve dell’intestino, mi lamento. La perra ritrae di qualche
centimetro la sonda e poi la inserisce ancora più a fondo. Gocciolo
sudore, per i dolori di ventre e per il calore del liquido.
Finalmente la sonda è entrata completamente, penso fosse lunga un
metro! Il liquido entra inesorabile e la posizione fetale a cui sono
costretta ingigantisce il mio tormento. La pancia non può espandersi
liberamente e, mi dicono sia fisiologicamente impossibile che l’acqua
risalga così tanto, ma ad un certo punto vengo colta addirittura da
conati di vomito.
La perra, nel frattempo, sempre al
telefonino con la sua amica, fa la radiocronaca delle mie vergognose
sofferenze. Su suggerimento telefonico, mi impone di respirare veloce
come un cagnolino. Pian piano la nausea si placa. Il liquido è ormai
entrato tutto. Ora devo sforzarmi di trattenere il tutto. La sonda
viene sfilata. Stringo disperatamente, ma il tempo è il mio
avversario. Dopo un tratto le contrazioni ricominciano e nuovamente
mi scarico. La perra, felice riscontra che l’acqua è già un po’
più pulita, purtroppo però, visto che non ho trattenuto a
sufficienza, bisogna ripetere il tutto, e verrà usata acqua tiepida
per l’ultima volta, se fallisco, minaccia di usare acqua fredda,
gelida, che da
rà dolori ancora più forti. Mi dice che devo
assolutamente cercare di resistere o mi farà scoppiare!
E nuovamente la sonda che entra,
irrorandomi a fondo. La pancia si gonfia sempre di più, le
contrazioni ed i dolori ben presto riprendono. Nonostante la
respirazione sono attanagliata dalla nausea. Sono concentrata, tengo
gli occhi (e non solo quelli!) stretti. Finalmente finisce il
liquido. Cerco di non pensare alle contrazioni, occasionalmente
respiro veloce. Ed il tempo scorre, sempre con la perra che
chiacchiera al telefono, lamentandosi della puzza che si alza dal
bacile in cui mi sono scaricata. La perra infila una mano tra le
sbarre e mi preme sul pancione, massaggiando a lungo e brutalmente.
Resisto, con i denti tanto stretti che mi dolgono anche le mascelle.
E finalmente accade ciò che speravo,
la perra mi pizzica un capezzolo e mi permette di scaricarmi. Un
interminabile scroscio sancisce la mia vergogna.
Anche questa punizione è terminata,
sono talmente stanca che mi addormento, nonostante la scomodità
della gabbia.
sguattera Nadia
(61- continua)
(61- continua)
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