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7 aprile 2013

LANCY 3 - ENTRA IN SCENA FRAU SCHWANGER


Elisabeth Mandile, She's facing her destiny
LANCY 3
di sguattera sudiciona

La storia di Frau Schwanger
Quarantasette anni da poco compiuti, nata a Monaco di Baviera, Frau Schwanger in realtà si chiama Beatrix M., è laureata in filologia ed è madre di due figli, nati dal precoce matrimonio col barone E.M. di Tubingen. Inveterato ed incorreggibile giocatore, il barone ha messo in palio e conseguentemente perso la consorte in una sventurata serie di partite telematiche a scacchi con Louise W., due anni orsono. Da allora la sciagurata signora M. è diventata una schiava domestica di Lancy, e tale resterà fino al suo ultimo giorno di vita: come per il famoso Hotel California cantato dagli Eagles, a Lancy si può entrare in qualsiasi momento, ma non se ne esce mai, a meno di non chiamarsi Anne H. o Louise W.
Ufficialmente, la signora Beatrix è ricoverata in una lussuosa clinica privata: il ricovero, stando alle accorate testimonianza del suo sposo, è dovuto ad un esaurimento nervoso di cui non si conoscono nè i limiti, nè i termini.

La fustigazione di Frau Schwanger
È la guardiana Longue Hilda, preposta al controllo delle due schiave Simone e Frau Schwanger, ad assicurare quest'ultima al tavolo delle fustigazioni. Sdraiata sulla schiena, il pancione all'aria, i grembiuli ripiegati sul seno, i mutandoni contenitivi ben esposti e le cosce divaricate, la donna viene assicurata saldamente per i polsi e le caviglie a due sbarre d'acciaio che scendono dall'altissimo soffitto del salone. Collegate con delle catene a delle carrucole, le sbarre si possono tendere o allentare a piacere. Così sistemata, la recalcitrante e piagnucolosa Frau Schwanger sembra sdraiata su uno strano tavolo ginecologico. Il silenzio è totale, la sguattera sudiciona, in piedi e con le mani sulla testa, assiste per la prima volta ad una punizione comminata a Lancy, il tetro e splendido maniero segreto immerso fra gli alberi e retto dalle sue coltissime, raffinate ed eleganti signore: Anne H. e Louise W.
Frau Jeannette rovista in un alto vaso di ceramica bianca e sceglie un cane adatto alle cosce della punita, la quale ha ricominciato a divincolarsi e a contorcersi sul rozzo tavolaccio di legno. Mentre il sibilo della verga serpeggia nell'aria, Longue Hilda controlla la tensione nella pancia di Frau Schwanger schiacciandole il ventre con le mani guantate di gomma. Mentalmente prende nota: il prossimo riempimento della schiava domestica sarà raddoppiato, la vecchia gravida ce la può fare a sostenerlo.

Inizia il castigo
- Mi auguro, cara Frau Schwanger, che sarai in grado di affrontare la tua punizione con dignità e compostezza! - dice Anne H. fissando negli occhi la schiava domestica. - In caso contrario, sai cosa ti aspetta.
Gli occhi di Anne guizzano verso Grosse Jeannette, e il primo colpo di verga colpisce l'interno coscia sinistro della punita, che emette un grido soffocato. Per un po' la gravida riesce bene o male a contenere lo stress, ma al settimo colpo ecco che Frau Schwanger perde di nuovo il controllo e inizia a strillare come un'aquila, riprendendo le contorsioni. Il pancione della sguattera è leggermente meno teso perchè l'acqua è stata in piccola parte riassorbita dall'intestino, ma è sempre prominente e, grazie ai continui contorcimenti, ondeggia grottescamente di qua e di là. Le bianche cosce della schiava quarantatreenne di Monaco sono ora segnate da diciotto strisce ben visibili e violacee, mentre gli indegni movimenti continuano e soprattutto proseguono gli strilli isterici della corrigenda. Visibilmente infastidita dal rumore molesto, la padrona alza una mano e interrompe bruscamente la punizione. 

La maschera da scrofa
- Hilda, la maschera! - ordina la bionda signora. Subito Longue Hilda arriva con una maschera di cuoio che all'esterno rappresenta il grugno di un maiale, laccato di rosa pallido. All'interno, una mordacchia di gomma sporgente, inserita nella bocca della schiava, trasformerà I suoi strilli in un sordo e contenuto grufolìo. La maschera viene sganciata e aperta, la mordacchia infilata a forza nella bocca della serva, il tutto è poi richiuso con uno scatto secco delle molle. Ora la punita giace stordita, mascherata da scrofa, nei suoi grembiuli e nelle sue mutande da contenzione, pronta a subire il resto della dolorosissima punizione. Per venti minuti il silenzio è rotto dalla voce di Grosse Jeannette che scandisce il numero progressivo dei colpi: ogni sordo schioccare del cane sulle cosce della domestica è seguito da un sussulto accompagnato da una cotorsione e dall'indecente grufolìo che esce dalla bocca della maschera. Giunti al sessantesimo colpo, le cosce di Frau Schwanger sono decorate da un fitto reticolo di strisce viola, in alcuni punti stilla del sangue. Le contorsioni si sono fatte via via meno violente e ora, finalmente, giunta al termine della sua punizione, la donna viene slegata e fatta rialzare dalle due guardiane. La maschera da scrofa viene riaperta, e sul viso della schiava viene lanciato un secchio di acqua gelida. - Fatela riposare dieci minuti e poi rimettetele la maschera e fatele terminare il lavoro! - ordina compiaciuta la Signora Anne.

Anne H. e la sguattera sudiciona
Mentre Frau Schwanger viene ricondotta al suo destino, la bionda padrona si gira verso colei che viene chiamata sguattera sudiciona. Appoggiando il peso del corpo sulla lunga e magra gamba destra, Anne incrocia le braccia e fissa sorridendo la sua nuova schiava gravida. - Quanto è stata riempita e da quando? - domanda la bionda signora a Grosse Jeannette senza smettere di fissare negli occhi la serva. - Due litri e mezzo, circa quindici minuti fa, Signora! - risponde la guardiana usando un tono di voce alto e impersonale. - Bene, mia cara: la dolce Jeanine ti ha ceduta alle nostre attenzioni per un mese, pregandoci di raddrizzare le tue sconce abitudini.
Abitudini, sia detto per inciso, che non sono tollerabili in qualsiasi schiava, tantomeno a Lancy. Per correggere tali sordide inclinazioni, la tua buona padrona Janine ha deciso di adottare il nostro metodo di controllo, imponendoti le doppie mutande contenitive e punitive vita natural durante: in questo modo ti sarà per sempre impedita qualsiasi lurida manipolazione. Ma Madame Janine vuole di più: per un mese ha anche scelto di farti assaggiare il “metodo Lancy” integralmente. In cosa consista questo metodo, credo che in quel tuo cervello da gallina una qualche idea approssimativa si stia già formando. Sbaglio?

Prima che la sguattera sudiciona possa rispondere, dalla sua pancia proviene improvviso un orrendo gorgoglio, seguito da un forte crampo. 

Sempre mantenendo le mani a contatto con la testa fasciata dal fazzoletto di tela grigia della divisa, la sguattera sudiciona istintivamente allarga di poco le gambe e flette il busto in avanti, cercando di alleviare il dolore. Uno schiaffo, veloce e bruciante, le centra la guancia destra: Hanne H. è mancina.

Il piacere di Hanne H.
- Ti sembra questo il modo di rispondere alla tua Signora, brutta panciona? Mettiti subito in ginocchio, tenendo le mani sulla testa. La sguattera sudiciona esegue faticosamente, il grembiule di gomma, appoggiato al suolo, si distende ai piedi della bella padrona. Anne solleva il vestito di Chanel e lo arrotola intorno ai fianchi, rivelando una vulva perfettamente depilata. Sul monte di Venere bianco e liscio, è tatuata un'aquila con un serpente nel becco. - Ora, sguattera sudiciona, mentre continuo a far entrare nella tua testa vuota le regole di Lancy, inizia a fare il tuo dovere! - Senza farselo ripetere due volte, la schiava inizia istintivamente a leccare, come da tempo le è stato insegnato: piccoli colpi precisi e diretti, alternati a morbide lappate. Mentre la sguattera sudiciona si occupa del piacere della sua padrona, quest'ultima riprende la spiegazione. - A Lancy ogni schiava lavora per un'ora gravida, poi vien e fatta svuotare dalla sua sorvegliante, riposa quindici minuti nella sua cella e poi viene riempita di nuovo. Il procedimento viene interrotto per due ore all'orario dei pasti, per permettere l'assunzione del cibo, ma senza esagerare. Durante la notte voi schiave dormite gravide, ma con una quantità di mistura... inferiore, circa... un litro...
Mentre parla, il bel viso di Hanne si inclina all'indietro, si distende, prende luce. Le palpebre sono socchiuse, il respiro si fa più affannoso, le parole sono pronunciate sempre più lentamente, il ventre piatto e tonico si contrae sotto le lappate regolari della sguattera sudiciona, inginocchiata sotto di lei. 

Per un po', regna il silenzio, rotto solo dallo sciacquio regolare della lingua della sguattera gravida e dal respiro pesante della padrona. Poi, un nuovo brontolio dirompe dallla panciona della schiava, la bionda si china, afferra per le orecchie la testa della sguattera sudiciona e il respiro di Hanne H. si scioglie in un orgasmo silenzioso, prolungato e perfetto.
(3- continua)






1 commento:

Anonimo ha detto...

Magnifico, complimenti alla Signora Anne, la maschera da scrofa è veramente impagabile!
Non tanto per la mera utilità come bavaglio, quanto il sancire lo stato di "scrofa" di una serva che non sa trattenere i lamenti. Bello, bello, se potessi suggerire una cosa, potrebbe fare pendant con un doloroso plug rettale a forma di codino, sempre per le serve scrofa che non sanno trattenersi .....
FrauJulia