Elisabeth Mandile, She's facing her destiny |
LANCY 3
di sguattera sudiciona
La storia di Frau Schwanger
Quarantasette anni da poco compiuti,
nata a Monaco di Baviera, Frau Schwanger in realtà si chiama Beatrix
M., è laureata in filologia ed è madre di due figli, nati dal
precoce matrimonio col barone E.M. di Tubingen. Inveterato ed
incorreggibile giocatore, il barone ha messo in palio e
conseguentemente perso la consorte in una sventurata serie di partite
telematiche a scacchi con Louise W., due anni orsono. Da allora la
sciagurata signora M. è diventata una schiava domestica di Lancy, e
tale resterà fino al suo ultimo giorno di vita: come per il famoso
Hotel California cantato dagli Eagles, a Lancy si può entrare in
qualsiasi momento, ma non se ne esce mai, a meno di non chiamarsi
Anne H. o Louise W.
Ufficialmente, la signora Beatrix è ricoverata in una lussuosa
clinica privata: il ricovero, stando alle accorate testimonianza del
suo sposo, è dovuto ad un esaurimento nervoso di cui non si
conoscono nè i limiti, nè i termini.
La fustigazione di Frau Schwanger
È la guardiana Longue Hilda, preposta
al controllo delle due schiave Simone e Frau Schwanger, ad assicurare
quest'ultima al tavolo delle fustigazioni. Sdraiata sulla schiena, il
pancione all'aria, i grembiuli ripiegati sul seno, i mutandoni
contenitivi ben esposti e le cosce divaricate, la donna viene
assicurata saldamente per i polsi e le caviglie a due sbarre
d'acciaio che scendono dall'altissimo soffitto del salone. Collegate
con delle catene a delle carrucole, le sbarre si possono tendere o
allentare a piacere. Così sistemata, la recalcitrante e piagnucolosa
Frau Schwanger sembra sdraiata su uno strano tavolo ginecologico. Il
silenzio è totale, la sguattera sudiciona, in piedi e con le mani
sulla testa, assiste per la prima volta ad una punizione comminata a
Lancy, il tetro e splendido maniero segreto immerso fra gli alberi e
retto dalle sue coltissime, raffinate ed eleganti signore: Anne H. e
Louise W.
Frau Jeannette rovista in un alto vaso
di ceramica bianca e sceglie un cane adatto alle cosce della punita,
la quale ha ricominciato a divincolarsi e a contorcersi sul rozzo
tavolaccio di legno. Mentre il sibilo della verga serpeggia
nell'aria, Longue Hilda controlla la tensione nella pancia di Frau
Schwanger schiacciandole il ventre con le mani guantate di gomma.
Mentalmente prende nota: il prossimo riempimento della schiava
domestica sarà raddoppiato, la vecchia gravida ce la può fare a
sostenerlo.
Inizia il castigo
- Mi auguro, cara Frau Schwanger, che
sarai in grado di affrontare la tua punizione con dignità e
compostezza! - dice Anne H. fissando negli occhi la schiava
domestica. - In caso contrario, sai cosa ti aspetta.
Gli occhi di Anne guizzano verso Grosse
Jeannette, e il primo colpo di verga colpisce l'interno coscia
sinistro della punita, che emette un grido soffocato. Per un po' la
gravida riesce bene o male a contenere lo stress, ma al settimo colpo
ecco che Frau Schwanger perde di nuovo il controllo e inizia a
strillare come un'aquila, riprendendo le contorsioni. Il pancione
della sguattera è leggermente meno teso perchè l'acqua è stata in
piccola parte riassorbita dall'intestino, ma è sempre prominente e,
grazie ai continui contorcimenti, ondeggia grottescamente di qua e di
là. Le bianche cosce della schiava quarantatreenne di Monaco sono
ora segnate da diciotto strisce ben visibili e violacee, mentre gli
indegni movimenti continuano e soprattutto proseguono gli strilli
isterici della corrigenda. Visibilmente infastidita dal rumore
molesto, la padrona alza una mano e interrompe bruscamente la
punizione.
La maschera da scrofa
- Hilda, la maschera! - ordina la
bionda signora. Subito Longue Hilda arriva con una maschera di cuoio
che all'esterno rappresenta il grugno di un maiale, laccato di rosa
pallido. All'interno, una mordacchia di gomma sporgente, inserita
nella bocca della schiava, trasformerà I suoi strilli in un sordo e
contenuto grufolìo. La maschera viene sganciata e aperta, la
mordacchia infilata a forza nella bocca della serva, il tutto è poi
richiuso con uno scatto secco delle molle. Ora la punita giace
stordita, mascherata da scrofa, nei suoi grembiuli e nelle sue
mutande da contenzione, pronta a subire il resto della dolorosissima
punizione. Per venti minuti il silenzio è rotto dalla voce di Grosse
Jeannette che scandisce il numero progressivo dei colpi: ogni sordo
schioccare del cane sulle cosce della domestica è seguito da
un sussulto accompagnato da una cotorsione e dall'indecente grufolìo
che esce dalla bocca della maschera. Giunti al sessantesimo colpo, le
cosce di Frau Schwanger sono decorate da un fitto reticolo di strisce
viola, in alcuni punti stilla del sangue. Le contorsioni si sono
fatte via via meno violente e ora, finalmente, giunta al termine
della sua punizione, la donna viene slegata e fatta rialzare dalle
due guardiane. La maschera da scrofa viene riaperta, e sul viso della
schiava viene lanciato un secchio di acqua gelida. - Fatela riposare
dieci minuti e poi rimettetele la maschera e fatele terminare il
lavoro! - ordina compiaciuta la Signora Anne.
Anne H. e la sguattera sudiciona
Mentre Frau Schwanger viene ricondotta
al suo destino, la bionda padrona si gira verso colei che viene
chiamata sguattera sudiciona. Appoggiando il peso del corpo sulla
lunga e magra gamba destra, Anne incrocia le braccia e fissa
sorridendo la sua nuova schiava gravida. - Quanto è stata riempita e
da quando? - domanda la bionda signora a Grosse Jeannette senza
smettere di fissare negli occhi la serva. - Due litri e mezzo, circa
quindici minuti fa, Signora! - risponde la guardiana usando un tono
di voce alto e impersonale. - Bene, mia cara: la dolce Jeanine ti ha
ceduta alle nostre attenzioni per un mese, pregandoci di raddrizzare
le tue sconce abitudini.
Abitudini, sia detto per inciso, che
non sono tollerabili in qualsiasi schiava, tantomeno a Lancy. Per
correggere tali sordide inclinazioni, la tua buona padrona Janine ha
deciso di adottare il nostro metodo di controllo, imponendoti le
doppie mutande contenitive e punitive vita natural durante: in questo
modo ti sarà per sempre impedita qualsiasi lurida manipolazione. Ma
Madame Janine vuole di più: per un mese ha anche scelto di farti
assaggiare il “metodo Lancy” integralmente. In cosa consista
questo metodo, credo che in quel tuo cervello da gallina una qualche
idea approssimativa si stia già formando. Sbaglio?
Prima che la sguattera sudiciona possa
rispondere, dalla sua pancia proviene improvviso un orrendo
gorgoglio, seguito da un forte crampo.
Sempre mantenendo le mani a
contatto con la testa fasciata dal fazzoletto di tela grigia della
divisa, la sguattera sudiciona istintivamente allarga di poco le
gambe e flette il busto in avanti, cercando di alleviare il dolore.
Uno schiaffo, veloce e bruciante, le centra la guancia destra: Hanne
H. è mancina.
Il piacere di Hanne H.
- Ti sembra questo il modo di
rispondere alla tua Signora, brutta panciona? Mettiti subito in
ginocchio, tenendo le mani sulla testa. La sguattera sudiciona esegue
faticosamente, il grembiule di gomma, appoggiato al suolo, si
distende ai piedi della bella padrona. Anne solleva il vestito di
Chanel e lo arrotola intorno ai fianchi, rivelando una vulva
perfettamente depilata. Sul monte di Venere bianco e liscio, è
tatuata un'aquila con un serpente nel becco. - Ora, sguattera
sudiciona, mentre continuo a far entrare nella tua testa vuota le
regole di Lancy, inizia a fare il tuo dovere! - Senza farselo
ripetere due volte, la schiava inizia istintivamente a leccare, come
da tempo le è stato insegnato: piccoli colpi precisi e diretti,
alternati a morbide lappate. Mentre la sguattera sudiciona si occupa
del piacere della sua padrona, quest'ultima riprende la spiegazione.
- A Lancy ogni schiava lavora per un'ora gravida, poi vien e fatta
svuotare dalla sua sorvegliante, riposa quindici minuti nella sua
cella e poi viene riempita di nuovo. Il procedimento viene interrotto
per due ore all'orario dei pasti, per permettere l'assunzione del
cibo, ma senza esagerare. Durante la notte voi schiave dormite
gravide, ma con una quantità di mistura... inferiore, circa... un
litro...
Mentre parla, il bel viso di Hanne si
inclina all'indietro, si distende, prende luce. Le palpebre sono
socchiuse, il respiro si fa più affannoso, le parole sono
pronunciate sempre più lentamente, il ventre piatto e tonico si
contrae sotto le lappate regolari della sguattera sudiciona,
inginocchiata sotto di lei.
Per un po', regna il silenzio, rotto solo
dallo sciacquio regolare della lingua della sguattera gravida e dal
respiro pesante della padrona. Poi, un nuovo brontolio dirompe dallla
panciona della schiava, la bionda si china, afferra per le orecchie
la testa della sguattera sudiciona e il respiro di Hanne H. si scioglie in un
orgasmo silenzioso, prolungato e perfetto.
(3- continua)
1 commento:
Magnifico, complimenti alla Signora Anne, la maschera da scrofa è veramente impagabile!
Non tanto per la mera utilità come bavaglio, quanto il sancire lo stato di "scrofa" di una serva che non sa trattenere i lamenti. Bello, bello, se potessi suggerire una cosa, potrebbe fare pendant con un doloroso plug rettale a forma di codino, sempre per le serve scrofa che non sanno trattenersi .....
FrauJulia
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