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28 aprile 2013

LANCY 5 - VITA QUOTIDIANA A LANCY


disegno di Elisabeth Mandile


LANCY 5
di sguattera sudiciona

Vita quotidiana a Lancy
Per la sguattera sudiciona inizia una vita quotidiana scandita da riempimenti e svuotamenti del pancione, dai lavori ai quali viene adibita durante le “gravidanze”, dal riposo notturno rigorosamente fruito a pancia sotto, il ventre riempito da un clistere “leggero” (un litro e mezzo di acqua tiepida), dosato appositamente per non sconvolgere troppo le ore dedicate al sonno delle schiave, dal nutrimento condizionato da alcuni escamotage pavloviani che andiamo subito ad illustrare.

La pappona delle serve
A Lancy, per tutte le schiave indistintamente, il pasto è costituito da una pappa a base di acqua e tapioca, nella quale vengono disciolte le vitamine necessarie al fabbisogno delle sguattere. Per consentire l'assorbimento delle sostanze nutritive, l'ingravidamento delle serve viene interrotto durante e dopo i pasti, quanto basta per permettere le funzioni digestive essenziali, ma attenzione: per una serva non deve esserci alcun piacere nell'ora del pasto. Quindi, per evitare insulsi e indecenti compiacimenti, le guardiane hanno l'ordine di fustigare le detenute durante tutta la durata del pasto, che le sguattere consumano in piedi tenendo la ciotola sulla pancia.

Veglia, riposo e mansioni
I ritmi delle punite prevedono un'alzata alle 6 del mattino, lo svuotamento del pancione, indi un lavaggio delle parti intime eseguito dalle guardiane introducendo un getto d'acqua fredda dentro le mutande contenitive mediante un tubo di gomma, per una volta non inserito direttamente nell'ano delle lazzarone.
I lavori “leggeri” consistono nel servire a tavola le Signore in visita a Lancy, nelle pulizie ordinarie e straordinarie, nella cura del parco. I lavori “pesanti” prevedono l'impiego delle schiave come bestie da soma, come cavalle da tiro, come donne di fatica. In tal caso la serva indossa una speciale pancera elastica, simile a quella indossata dalle donne in avanzato stato di gravidanza, tessuta con lana e crine di cavallo urticanti misti a strisce di gomma, per non allentare sulle serve la stretta punitiva e afflittiva, che a Lancy è l'unica regola di vita per le schiave.
La pancera, naturalmente, serve a contenere il ventre ben riempito dalla mistura di acqua, olio e sapone, evitando che la pressione interna, durante lo sforzo, possa provocare danni. La giornata di ogni schiava termina alle 23 della sera.

Il crank e il treadmill
Mutuata dalle prigioni femminili vittoriane (le cosiddette “Brideswell”), la punizione ordinaria delle donne di Lancy, fustigazione a parte, si applica con due strumenti finalizzati al lavoro forzato, il crank e il treadmill. Sempre ben piene, le forzate punite devono, se adibite al crank, girare la manovella della macchina 10.000 volte al giorno costantemente controllate da una guardiana, mentre le donne sul treadmill (una sorta di grande ruota fatta di lunghe sbarre di ferro che gira su se stessa, da tenere in costante movimento “salendo” i gradini costituiti dalle sbarre di ferro), devono compiere 4.000 passi al giorno, camminando sulla macchina per dodici minuti di fila, riposando per altri cinque, e così via.
Entrambi i lavori, spossanti e ripetitivi, non hanno alcuna finalità se non quello di impegnare al massimo le forze delle prigioniere.

La “fattoria”
Per le recidive, o semplicemente per quelle che, a loro avviso, meritano una vita di rigore assoluto, le due algide Signore di Lancy hanno escogitato quello che si può a tutti gli effetti considerare il capolavoro occulto di questa occulta casa di schiave: la “fattoria”. Annidata nei sotterranei più profondi del maniero, perfettamente celata agli occhi delle stesse schiave, la “fattoria” occupa un intero piano molto vicino alle fondamenta della grande costruzione, ed è incassata nella parte del castello che confina con il lago, cosicchè di fatto, la labirintica struttura è perennemente immersa nell'umidità. Ma della “fattoria”, di cosa si celi in quella misteriosa struttura, avremo modo di parlare diffusamente in seguito.
(5- continua)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Mai preso in considerazione di tenere anche uomini oltre che donne. Piacerebbe leggere come trattate anche dei servi. Gli uomini sono più predisposti a lavorare sulle ginocchia. In questo periodo di crisi..invidio la posizione della serva che può lavorare a tempo pieno.

Anonimo ha detto...

Bel disegno,
cattivo esempio!
Molto apperezzato il disegno, la posizione, sicuramente inconfortevole, il pancione gravido, le ascelle pelose, sicuramente puizzolenti, la smorfia di dolore. Però.....
l'allacciatura del grembiule troppo alta, non contiene bene il pancione. Ma soprattutto, la sguattera è decisamente incontinente: abbisognerà di un enorme plug per aiutarla a contenersi. Anzi, bisognerà ripetere il riempimento finchè non imparerà a controllarsi, aiutata dal plug!
FrauJulia

Anonimo ha detto...

Mio caro anonimo, ho letto con attenzione il suo messaggio. La mia più grande solidarietà a chi, donna o uomo, ha perso parzialmente o del tutto il lavoro, bella società ci siamo costruiti, o meglio, ci è stata costruita intorno.
Tornando a discorsi più lievi, personalmente ebbi molti anni fa, un servo, oltre alla mia serva di pluriennale esperienza. Non le dico i problemi, un ambiente elettrico, discussioni, ripicche. E sì che era un bel ragazzo, ed un giorno in cui, celiando, decantavo alla serva le probabili virtù amatorie di quell'irriverente "pacco" molto spesso in erezione, questa, esasperata, mi chiese il permesso di rispondermi francamente. Glielo accordai: mi disse che piuttosto di lavorare in coppia con lui si sarebbe accollata tutto il lavoro, in quanto al resto, se la sarebbe piuttosto fatta cucire.....
Da allora preferii tenermi una unica serva.
Questo non significa che qualcuna delle Signore più esperte, penso a Madame Janine oppure alle Signore di Lancy, possa avere al proprio servizio della servitù mista.
Chissà, magari potrebbero descrivere qui le loro esperienze in merito.....
sua FrauJulia