ci eravamo lasciate quando Donna
Conception mi ha liberata dal cubicolo in cui mi avevano rinchiusa.
Inutile che ti dica per settimane e settimane senza dormire, tremando
di freddo, nutrita solo per non morire. Poi finalmente mi
disseppelliscono, mi danno qualcosa di caldo da mangiare, una coperta
e finalmente posso dormire. Vengo riscossa dopo poco, mi dicono che
ho dormito per ore. Donna Conception ordina che mi vengano messe
polsiere e cavigliere di cuoio e metallo, unite da spezzoni di catena
di acciaio, collegati da moschettoni.
Giornalista> Ecco, ora l’avete
risvegliata, non le sembrano esagerate quelle catene?
Donna Conception> Non sottovaluti la
forza della disperazione, meglio andare sul sicuro. Eccola pronta per
il terzo stadio.
Nadia> Mi Fanno rialzare e mi
sospingono, tenendomi, poiché ho mani e piedi collegati a catene
cortissime che inoltre mi fanno restare chinata. Mi spingono verso la
terza cella, uno stanzone, sulla porta la scritta “Terror”.
All’interno vari oggetti spaventosi. La prima è una cassetta di
vetro, contenente degli insetti neri, dei cervi volanti enormi dalle
corna minacciose a forma di pinza. Sono ancora nuda. Donna Conception
mi fa trascinare davanti al terrario, in modo che io possa vedere
“con comodo” le sue “bestiole”. Tremo come una foglia.
Cronista> Però, ha una bella
paura.
Donna Conception> Beh aspetti un po’
e vedrà.
Nadia> Donna Conception mi dice che
basta un suo ordine per farmi rinchiudere, ammanettata, in un sacco,
pieno di insetti. Comincio ad urlare ed a cercare di divincolarmi.
Quando Donna Conception prende un insetto e me lo mette tra i peli
pubici, lo sento grattare con le zampette per farsi largo, perdo il
lume della ragione.
Cronista> Ma che succede, ma è
pipì?
Donna Conception> Certo, non lo sa
che nei veri momenti di terrore si perde il controllo degli sfinteri?
Nadia> Guardo il terrario con occhi
sbarrati, saranno almeno un centinaio di bestie, sei zampe e due
spaventose pinze ognuna.
Cronista> Ed ora la mettete nel
sacco?
Donna Conception> Non corra, ho in
serbo ben altro, ora la mia preferita: l’acqua. Avviciniamoci, che
mostro il tutto alla serva.
Nadia> abbiate pietà …..
Niente, mi spingono in un altro angolo.
Qui c’è un tavolaccio inclinato dotato di robuste cinghie di cuoio
per mani e piedi.
Donna Conception> Ed ecco il piatto
forte, la tortura dell’acqua. Mai sentito parlare
dell’Inquisizione? Bene, ne proverai i tormenti. Mi piace questa
cosa perché fa soffrire moltissimo ma non lascia segni!
Nadia> Sono annichilita, appeso al
muro un grosso imbuto, per terra alcuni bricchi di ferro.
Cronista> Donna Conception, mi
dissocio …. sono supplizi terribili.
Donna Conception> Attenda e si fidi
di me, vuole o non vuole vedere come piego le serve? E stia
tranquillo, non la soffocherò, le farò solo bere, CON LE BUONE
MANIERE, un bel po’ di acqua.
Donna Conception> Ora le presenterò
il terzo castigo.
Nadia> Mi trascinano in un altro
angolo dello stanzone, c’è una “silla de la verguenza”. In un
armadietto a vetri dei preoccupanti attrezzi chirurgici di acciaio.
Donna Conception ne prende uno e ce lo mostra.
Donna Conception> Ecco il terzo
castigo, lo ho fatto realizzare copiando i disegni dell’inquisizione.
Si chiama la “Pera de angoscia”, un oggetto a forma di pera,
dotato di una vite che lo dilata. Mia cara, hai presente il fastidio
di una visita ginecologica? Moltiplicalo per un milione. E tieni
conto che l’attrezzo verrà lubrificato con un unguento al
peperoncino. E se non bastasse davanti, dove, dopotutto non farà
danni irreparabili, pensa a quando verrà usato dietro. Lì sì che
brucerà e farà malissimo, pensa, un giro di vite ogni 5 minuti, ci
vorranno ore per dilatarlo tutto. Se perderai del sangue, verrai
disinfettata con l’alcool, ricordi quanto brucia sulle mucose? E
quando la vite verrà aperta completamente sarai talmente dilatata
che dovrai portare il pannolone per il resto dei tuoi giorni.
Nadia> No ……. no …….. plaf
Cronista> E’ svenuta, ……
Donna Conception è sicura di non esagerare?
Donna Conception> Ne parleremo dopo,
privatamente, ora faccio rinvenire la serva.
Nadia> Aiaaaaaaa ……….. ihhhhhh
aiaaaaaaaaaaaaaa …..
Cronista> Poverina, occorreva
pizzicarle così crudelmente il seno?
Donna Conception> E’un sistema
infallibile, niente bisogno di sali ed altre smancerie, e poi
funziona indifferentemente per gli svenimenti veri e simulati.
Nadia> No, la prego, non mi rovini,
non ho mai fatto del male, abbia pietà!!!!
Donna Conception> E per darti il
tempo di riflettere, prima di ogni punizione passerai una mezz’ora
seduta qui!
Nadia> Ed ecco che mi mostra una
poltrona irta di chiodi! Sono vicinissimi e spaventosamente lunghi.
Sono lucidi, ma alcuni portano delle macchie ….. sembra sangue …..
oh mamma, mi sento svenire di nuovo …… plaf ……
Donna Conception> Di nuovo svenuta?
Finirò col rimpiangere le ribelli di una volta! …. Beh, del resto
questa è italiana ….. beh ….
Nadia> Aiaaaaaaa noooooo BASTA, IL
CAPEZZOLO NOO!!!
Donna Conception> Eccoci nel mio
studio, lontano dalle orecchie della serva. Ora che la serva ha visto
che tormenti ho in serbo le faccio dare una scodella di zuppa e la
mando a riposare per altre 6 ore …. voglio che sia ben in forze,
per cercare di resistere e …. venire sconfitta.
Lasciandole cuocere nel loro brodo,
alcune cedono già durante queste ore di riposo, passate ad
arrovellarsi e a pensare a cervi volanti e fittoni … piccanti.
Dunque caro Cronista non si preoccupi,
non sono una macellaia, qui da me, il 5% delle serve ha ceduto ancora
prima dell’inizio delle punizioni, un altro 35% ha ceduto coi cervi
volanti, un 10% sulla silla chiodata ed il restante 50% con qualche
litro d’acqua. Nessuna ha riportato danni fisici, i segni della
silla sono come quelli dei fachiri, spariscono in un paio d’ore. Le
macchie rossastre sia sulla silla che sulla pera d’angoscia sono di
vernice, realizzate da me con tanta cura, sembrano vere anche a me
che le ho dipinte. La pera d’angoscia è solo un bluff, in pratica
mi limito a mostrarla, infilarla, lasciare che il peperoncino faccia
effetto ed accennare ad aprirla, se la serva ha la forza di
resistere fino a questo punto la rimando al carcere, dicendo che è
irrecuperabile.
Ecco Monika, la giornata odierna è
andata così, mi hanno fatto pisciare addosso dalla paura. Per adesso
sono viva, ma non so in che stato sarò domani sera.
Un saluto in divisa con strisce
bianconere e numero a 6 cifre.
sguattera Nadia
drawing © Pavel