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26 marzo 2012

PENSION BALNEARIA 31

Cara Monika,
sono i primi giorni al servizio di Dona Conception, la madre di Don Pedro. La Signora, di nobili natali ha ancora molto polso, per cui è meglio obbedirle. Come spesso accade, tende a confondere il passato con il presente, per cui a casa sua le serve vivono la vita e la disciplina che vigevano nella sua nobile casa ben più di mezzo secolo fa.. La madre di Dona Conception combattè per i governativi nella guerra civile, al comando di un plotone di cavalleria da lei reclutato tra i suoi contadini. In premio le vennero periodicamente assegnate, per vari decenni, “sovversive” provenienti dalle carceri, da redimere addestrandole come serve. Così Dona Conception crebbe in questo ambiente, con l’amore per i cavalli e un polso d’acciaio con le serve.
Ora i tempi sono cambiati, ma Dona Conception non se ne rende conto, e guai a contrariarla.
Che cambiamento rispetto allo sfascio della Pension e alla stalla di Don Pedro. Qui è importante anche la più piccola piega della divisa di fatica, pomposamente definita “uniforme”. Inoltre, come recita un quadretto messo nella stanza della servitù: “La criada debe ser trabajadora, respetuosa, religiosa y reservada”. Dico stanza della servitù, perché ci sono anche una vecchia cuoca ed una cameriera.
Mi restava una sola preoccupazione, il giuramento prestato alla Signora alla Pension. Ma si è fatta nuovamente viva l’amica della Signora con un messaggio in cui la Signora si dice molto contenta della mia sistemazione, che mi esorta ad accettare il contratto presso Donna Conception, che, esperta come è mi insegnerà per bene la disciplina. Un paio di giorni dopo arriva l’”abogada” di Dona Conception che mi fa firmare un contratto temporaneo, dove praticamente rinuncio a qualsiasi diritto.
Dona Conception mi affascina molto, mi sta raccontando quasi un secolo di storia, episodi degli anni oscuri della guerra civile e del lunghissimo periodo successivo. Episodi che, spesso riguardano la dura vita imposta alle avversarie, e della disciplina che Dona Conception imponeva, allo scopo di “riabilitarle” piegandole ai propri voleri. Dopo di che le serve venivano mandate a servizio da qualche parte e Dona Conception accettava delle nuove serve da addestrare. Le donne da “redimere” non erano certo donne arrendevoli, ma Dona Conception le studiava a lungo, e riusciva quasi sempre a trovare un pertugio nella loro corazza.
Nella soffitta della villa Dona Conception fece costruire alcune cellette, prive di finestra, lì rinchiuse le ospiti venivano “rammollite” con un regime di stenti e privazioni, poi Dona Conception iniziava ad impiegare le punizioni da lei studiate per fiaccare la loro resistenza e domarle. Dona Conception si giudica una benefattrice delle donne che passarono in casa sua: sostiene che in carcere le avrebbero spezzate, lei riusciva a piegarle risparmiando loro grandi sofferenze e lunghissime detenzioni. Ovviamente è lei che si vede così, ho cercato di contraddirla, arrivando a darle dell’aguzzina, ma si è subito agitata. Ha detto che poiché mi sono ribellata, ci penserà lei a redimermi. E così, per colpa della mia linguaccia sto rischiando chissà cosa. Ti racconterò presto cosa mi è capitato e cosa mi è stato raccontato dalle altre serve.
Ciao un abbraccio dalla “criada” Nadia.
(31- continua)


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