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28 marzo 2012

PENSION BALNEARIA 32

Cara Monika,
ci eravamo lasciate con Dona Conception arrabbiata con me. Ti racconto cosa mi è capitato, quello che riporterò come “cronista” è la versione dei fatti riferita dalle altre serve.
Ad un cenno di Donna Conception sono stata denudata ed incatenata, in modo da costringermi a camminare a 4 zampe. Mi hanno fatto salire innumerevoli rampe di scale, fino a raggiungere la soffitta. Qui Donna Conception ha fatto realizzare le sue celle punizione. Vi sono varie celle, di foggia ed utilizzo diversi. La prima cella dove mi hanno rinchiuso ha sulla porta la scritta “Hambre y sed”.
Nadia> Mi hanno tolto le catene e spinta nella cella. Fortuna che non soffro di calaustrofobia: una cella larga si e no un metro, lunga ed alta un paio di metri. Niente finestre, un pavimento di assi, in un angolo un secchio, per le necessità corporali. Mi gettano una coperta e chiudono la porta, resto nel buio completo. Una volta al giorno qualcuno mi controlla dallo spioncino.
Niente acqua e niente cibo. Mi dico che sicuramente non mi lasceranno morire così, mi faccio forza e dormo. Ma ogni volta che mi sveglio la fame e la sete mi tormentano sempre di più. Picchio alla porta, chiedendo almeno un po’ di acqua, ma nessuna risposta. Resto così per almeno una settimana. Ormai ho le fauci così secche che non riesco neanche più a gridare.
Cronista> Donna Conception, sono molto interessato ai suoi metodi. Ora che la serva è stata rinchiusa cosa succede?
Donna Conception> Niente del tutto, non le darò né acqua né cibo. A fasi alterne di 4 e 6 ore viene aperto lo spioncino per controllare la serva, ma soprattutto per alterare la sua sensazione del tempo. Così rinchiusa al buio, la sensazione del tempo che passa si dilata. Resterà così 36 ore, alla reclusa però sembrerà che sia passata più di una settimana.
Cronista> Terribile.
Donna Conception> Tenga conto che prima dell’impiego delle flebo, un operato di appendicite veniva tenuto senza bere e mangiare per molti più giorni. Ora passiamo la punita nella seconda cella.
Nadia> Ecco, si apre la porta, sono accecata dalla luce esterna, striscio fuori, non mi reggo in piedi. Ora inizio a vederci. Donna Conception mi offre un contenitore di acqua, bevo avidamente. Ora mi spingono verso la seconda cella, sulla porta la scritta “Insomnio”. Se la cella precedente era stretta, questa è peggio: un cubicolo di un metro per un metro e mezzo per un metro e mezzo. Pavimento e pareti sono di cemento grezzo, anzi, sono di cemento, in cui qualche maledetto bastardo ha inserito dei ciottoli arrotondati, in modo che sporgano, non c’è nessun punto senza ciottoli, devo strisciare dentro, trascinando il mio secchio. Aspetto che mi gettino la coperta, ma niente, chiudono la porta e scopro quanto siano dolorosi i ciottoli. In pratica son o obbligata a stare in posizione rannicchiata ma devo cambiare posizione ogni poco perché i ciottoli sono dolorosissimi.
Cronista> Donna Conception, ma a che scopo una cella così piccola?
Donna Conception> Ho studiato a lungo gli scritti di quello che in italiano sarebbe stato Tommaso di Torrebruciata, detto Torquemada. Questa celletta impedisce di dormire. Alla prigioniera viene dato solo pane ed acqua. La razione è piccola ma viene nutrita ed abbeverata sufficientemente: una volta ogni 3 ore, giorno e notte. Come in precedenza perderà la nozione del tempo e crederà sia passato un giorno ogni 3 o 6 ore. Restando rinchiusa lì dai 3 ai 5 giorni, a lei sembrerà di averci passato quasi un mese se non di più, senza mai dormire. Non ho mai visto prigioniere, neanche le più toste, resistere più di 5 giorni.
Nadia> E riprendono le interminabili ore al buio e, senza coperta, tremando di freddo. Ogni tanto si apre la porticina e mi viene passata una gamella di acqua e del pane secco. Nient’altro. Non riesco a dormire perché i ciottoli fanno male, pisolo per pochi minuti alla volta. E resto così, a marcire, per un tempo lunghissimo. Forse un mese. Poi quando aprono la porticina per darmi l’acqua ho un attacco isterico, butto a terra il tutto e dico che mi uccidano ma la smettano di tenermi qui ad impazzire!
Donna Conception> Ecco, sente come piange, ci siamo!
Cronista> Fa un po’ pena, ed ora verrà liberata?
Donna Conception> Fossi matta, ora le verrà dato pane ed acqua a volontà e verrà lasciata dormire per 6 ore sul tavolaccio di legno e con 2 coperte. Così si sentirà più forte e si illuderà di riuscire a resistermi. Poi passerò al terzo stadio, servirà a farla crollare totalmente e definitivamente, vedrà!
Ciao Monika un abbraccio dalla carcerata Nadia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Ragazze sono Giacomo
Molto bella questa parte mi piace come avete dato qil senso di mistero usando "Hambre y sed"
Complimenti !!
Ciao
Giacomo