Cara Monika,
qui, ormai da mesi, siamo praticamente trattate come
schiave. Della Signora nessuna notizia. Così la scorsa settimana Pilar mi ha chiesto se ero disposta ad
andare con lei e chiedere un colloquio alla consultora, in modo, con la scusa
di informarci sulla salute della Signora, di cercare di avere notizie sul
nostro futuro e magari chiedere migliori condizioni di vita. Mi sono detta
d’accordo, consapevole che potevamo incorrere nelle ire della perra.
Infatti è proprio andata così, ti assicuro che ci siamo
comportate correttamente, senza assolutamente mancare di rispetto. Dopo averci
fatto fare anticamera per due ore ci ha fatto entrare ed è bastato chiedessimo
notizie della Signora per scatenarla. Ci ha cazziate per quasi un ora,
rinfacciano a noi in particolare e a tutto il resto del personale, scarso
impegno nel lavoro, clienti scontenti della pulizia, del cibo, dei trattamenti
termali e via di seguito.
Ci ha congedate,
dicendo che sarebbe stata attenta in particolare al comportamento di noi
due, ci avrebbe pensato lei a raddrizzarci. Gog e Magog ci hanno spintonate e
prese a schiaffi e così siamo tornate in lacrime a dare le cattive notizie alle
altre.
E la perra è stata di parola: tutti i lavori pesanti sono
diventati i nostri, e non solo, da mangiare ci danno solo il “comer del perro”
, inoltre dobbiamo stare attente anche a non farci vedere inoperose nei momenti
di pausa. Pensa che, poiché mi ha vista riposarmi un attimo e bere un sorso di caffè,
la perra mi ha convocata in sala mensa, alla presenza di tutto il personale,
qui gog e magog mi hanno spogliata completamente nuda e legata alla silla de la
verguenza.
Le vecchie cinghie di cuoio dovevano essere state ben
ingrassate, perché sono ancora in perfetta efficienza. Mi sono trovata legata
come un salame, figurati: il seggiolone è molto alto, per cui i piedi sono
sollevati da terra, le cinghie ti bloccano caviglie, polsi, bacino, petto,
collo e la fronte. Puoi solo respirare, muovere le dita e sbattere gli occhi. La seduta della sedia è uguale alla
seduta di un water, per cui le tue parti intime sono accessibili.
La perra mi ha detto che poiché ero stanca ora potevo
riposarmi, anzi, avrei potuto bermi un bel tè. Una delle due aguzzine è andata
a prendere un “vaso da notte”, un cimelio dei tempi andati. La perra mi ha
detto: ora puoi prepararti il tè, e ha messo il contenitore sotto di me
ordinandomi di fare pipì. Come potete immaginare le pulsazioni mi sono andate a
1000, non ne avevo nessuna intenzione. Ad un cenno della perra gog e magog mi hanno
preso un seno a testa ed hanno cominciato a strizzare. Mi sono messa a
strillare ed ho dovuto sforzarmi per fare pipì di fronte a tutte. Che vergogna,
soprattutto quando il getto si è messo a generare un sonoro scroscio.
Probabilmente di tutte le presenti
lo sentivo solo io, ma che vergogna, mi sarei sotterrata.
Ma, non era finita, la perra mi ha avvicinato l’orinale alle
labbra ordinandomi di bere tutto. Ho cercato di divincolarmi ma l’artigiano che
ha costruito la silla ha fatto, purtroppo, un buon lavoro. Nonostante i miei
disperati sforzi e la silla mi ha tenuta bloccata, immobile, e l’unica cosa che
sono riuscita a fare è procurarmi dei lividi dove c’erano le cinghie. Allora ho
tenuto la bocca chiusa ermeticamente, facendo resistenza passiva.
Peggio per me, la perra ha preso un siringone attaccato ad
un doppio beccuccio di acciaio, l’ ha riempito di pipì mi ha infilato i
beccucci nel naso ed ha dato una stantuffata.
Mi è sembrato avessero iniettato dell’acido! Un bruciore che
non ti dico sulle mucose interne del naso e della gola e poi starnuti e colpi
di tosse, proprio come quando ti va di traverso del succo d’arancia. Sono
restata senza fiato per parecchio tempo, sempre tossendo da spaccarmi i
polmoni.
La perra ha aspettato sghignazzando che mi riprendessi e mi
ha detto che potevo scegliere tra fare la brava e bere tutto da sola o ricevere tutto dal naso. Mi sono
dovuta umiliare pubblicamente e sorbire piano piano tutto il mio “tè” al gusto
pipì, succhiandola da un tubicino metallico immerso nel vaso. Non ti dico gli
sforzi per tenere sotto controllo la nausea, un paio di volte non sono riuscita
a controllarmi e il liquido che il mio stomaco rifiutava mi scorreva lungo il
corpo!
Che schifo, rabbrividisco anche adesso, mentre te lo
racconto, a distanza di mesi dall’accaduto.
Insomma il nome “silla de la verguenza” è più che
appropriato, tieni conto che sono stata punita di fronte a tutte le altre
dipendenti, inorridite da cosa stava accadendo.
E non è finita qui, infatti la perra ha trovato, tra gli
antichi oggetti, un librone che ne elenca gli usi per le sedute idroterapiche,
con tutte le spiegazioni ed i
disegni del caso. Ha detto che intende addestrare le fedeli cinesine a questi
lavori e che chiunque di noi non si comporterà più che bene farà da “cavia
volontaria” perché possano esercitarsi prima di applicare le cure ai clienti.
I lividi alle poppe ed ai polsi mi sono restati per più
giorni, a testimonianza della cattiveria che gog e magog mettono nei loro
compiti.
Qui il personale sta pensando di ribattezzare la Pension
Balnearia come Pension de la ogressa, cioè pensione dell’orchessa
Ciao Monika, un saluto dalla tua sfortunata collega.
Sguattera Nadia
(16- continua)