Riceviamo e volentieri pubblichiamo un racconto di Maria Romey
NUOVA DIVISA
di Maria Romey
Laura cammina spedita, fasciata da un tailleur color malva. I capelli biondi rimbalzano compatti sulle spalle a ogni passo, i tacchi battono il selciato con un suono secco. Dietro di lei la domestica, Roberta, la segue a una certa distanza. Roberta porta tre pesanti sacchetti di plastica, colmi della spesa appena fatta al supermercato.
- Dopo, - le ha detto la padrona mentre passavano sotto la grande insegna al neon - andremo a comprare le nuove divise.
Flac! Flac! Flac! Roberta, 47 anni compiuti, procede il più velocemente possibile dietro alla sua signora; ma gli zoccoli bianchi in cui sono infilati i piedi (avvolti dai classici gambaletti di cotone) non la aiutano. Dentro l’uniforme di nylon rosa, la donna ricomincia a sudare. Sotto le ascelle, il pesante tessuto rosato è segnato da due mezzelune scure. Croc! Croc! Croc! A ogni passo lo spesso grembiule di plastica crepita, a ogni passo lì sotto fa sempre più caldo, sempre più caldo.
Sono quasi arrivate da Robinetti, il migliore negozio della città, dove ogni giorno si guardano, si scelgono e si comprano le più pratiche ed eleganti uniformi per il personale di servizio.
- Flac! Flac! Flac! La suola di gomma degli zoccoli striscia sul marciapiede: è mezzogiorno, e per Roberta è stata una mattinata pesante: di primo mattino ha pulito a fondo la cucina, ha avuto appena il tempo di preparare e servire la colazione per la padrona, e subito le è stato ordinato di lavare tutti i pavimenti della casa.
Due ore carponi, e poi la spesa, sempre con la signora Laura alle calcagna, mai un momento da sola. Infatti Laura, giovane account in una agenzia pubblicitaria multinazionale, si è presa un giorno intero di vacanza per seguire da vicino la cerimonia della nuova vestizione della serva.
Per uscire a fare la spesa, la padrona le ha imposto di non togliersi il grembiule di plastica blu, e ora Roberta sfila vergognosa e accaldata per le strade della città, carica di pacchi e impegnata a tenere il passo della sua datrice di lavoro.
Ecco, sono arrivate. Laura entra e lascia che la sua serva se la sbrighi con la porta a vetri e i sacchetti ricolmi. Una commessa, impietosita, accenna un passo verso la maniglia, ma Laura la blocca subito: - Non si preoccupi, se la cava benissimo da sola!
La commessa si blocca, resta dov’è e osserva la scena con occhio fintamente distaccato. La domestica attende in piedi, avvolta in quell’assurdo, umiliante grembiulone di plastica blu, tutto arricciato sul ventre, là dove la donna si è piegata tante volte durante il suo lavoro (deve avere un bel caldo là sotto, pensa di sfuggita la ragazza). Ferma, con i sacchetti ancora in mano, mentre la sua padrona si guarda intorno e osserva con calma le divise e i grembiuli.
Finalmente Laura sembra ricordarsi della sua domestica, la testa si volta di scatto, una ruota di capelli biondi si allarga intorno al viso dai lineamenti fini e appuntiti: - Roberta, coraggio, fatti dire dalla signorina dove puoi appoggiare la spesa!
La domestica segue la ragazza, che le indica senza parlare un punto dietro al bancone. Lì Roberta si china e con cautela appoggia le sporte. Mentre la donna in grembiule compie il movimento, la commessa senza volerlo avverte nell’aria un sentore di traspirazione pungente.
- Vede, il nostro problema, - dice Laura alle spalle della commessa - è che Roberta suda, suda molto, e questi grembiuli di nylon sono... come dire... poco pratici e... sgradevoli, a lungo andare. Specie se ci sono ospiti, lei mi capisce.
La commessa, imbarazzata, non sa cosa rispondere.
Il volto di Laura si indurisce, un sorriso sprezzante le taglia la bocca.
- Non ci crede? Ma sa che alla fine della giornata non si riesce ad averla d’attorno, questa qua? Roberta, metti le mani sopra la testa!
Dopo una brevissima esitazione, la sguattera obbedisce. Le braccia seminude si sollevano, le mani arrossate si appoggiano sul fazzolettone blu che le raccoglie i capelli. Ora le chiazze di sudore sotto le ascelle della donna sono perfettamente visibili.
- No, dico, senta!
- Cosa?!
- Si avvicini, senta anche lei!
La ragazza non si muove.
- M... ma forse le dovrebbe cambiare il tipo di divisa... e poi quel grembiule di plastica... capisce...
Roberta tiene lo sguardo basso.
- Lo so, lo so... Ma le sta tanto bene! Inoltre le è vietato qualsiasi deodorante o profumo!
Una cliente, in compagnia della sua cameriera filippina, sbircia la scena affascinata.
- Insomma, allora cosa mi consiglia?
Scossa dal tono della giovane donna, la commessa si riprende, pensa febbrilmente mentre la serva se ne sta lì, vicino al bancone, ferma nella posizione imposta dalla padrona.
- Va bene, Roberta, abbassa le braccia!
La domestica esegue.
- Vediamo... qualcosa di cotone...
- Sì, ma niente di lussuoso, voglio una divisa per i lavori pesanti...
- Sì, certo...
- Ecco! Questa va bene!
Laura indica una divisa grigia, di cotone spesso, allacciato sul davanti.
- Benissimo, allora ci vuole un grembiule, adesso...
- Lo voglio di cotone, spesso, a righe bianche e blu, come un grembiule da macellaia...
E con i lacci abbastanza lunghi da poterlo annodare sul ventre.
- Benissimo, signora, credo di avere quello che fa per lei...
Dopo mezz’ora, il grosso pacco con i nuovi abiti da lavoro della domestica giace sul bancone. Un rapido passaggio di una carta di credito, e la transazione è fatta.
La commessa passa l’involto a Roberta: - Ecco, prendilo: ce la fai?
- Ce la fa, ce la fa!
Laura esce dal negozio seguita da Roberta. In mano la donna oltre ai sacchetti della spesa ha il voluminoso pacco che contiene le nuove divise grigie, comprate assieme a una serie di grembiuli di cotone blu a righe bianche verticali.
Croc! Croc! Croc! Roberta affretta il passo, mentre perle di sudore le scendono dalla fronte. Una di queste cade sulla pettorina del grembiule di plastica, e splende per un attimo al sole, come una perla.
© 2011 Maria Romey
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3 marzo 2011
MARIA ROMEY: NUOVA DIVISA
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3 commenti:
Signora Maria,
magnifico intervento il suo. Sicuramente lei sa tenere al proprio posto la sua domestica. Mi ispirerò a lei la prossima volta in cui dovrò sottoporre a una punizione lassativa la mia domestica ... portarla in farmacia e lì discutere in sua presenza degli effetti e dei crampi causati dai vari purganti, supposte e clisteri, per curare la sua stitichezza.
Un saluto
Lucia
Gentile signora Lucia, Maria Romey non frequenta assiduamente il blog, per la qual cosa riferirò appena possibile le sue gradite osservazioni. In quanto alla sua domestica, è straordinaria la cura e l'attenzione che lei, signora Lucia, profonde nei confronti delle sue manchevolezze fisiche. Grazie.
Monika, domestica
Grazie Monika,
credo che una vera signora, quando pretende molto dalla propria domestica debba poi preoccuparsi di educarla, correggerla e occuparsi anche della sua salute fisica e morale.
Un saluto
Lucia
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