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6 febbraio 2012

PENSION BALNEARIA 21

Cara Monika,
io e Pilar abbiamo continuato a posticipare la richiesta di un incontro con la perra, però alla fine siamo state costrette dalle nostre colleghe, in maniera abbastanza brusca. Stavolta la perra ha chiamato anche gog e magog, puoi immaginare il groppo che avevamo nello stomaco! La voce quasi non mi usciva ed invece del discorsetto che ci eravamo preparate uscivano frasi lamentose, proprio da serva ignorante. Puoi già immaginare il risultato: prese a calci dalla perra e trascinate nella sala del potro, Qui la perra ha fatto riunire tutte le dipendenti ed ha illustrato le nostre colpe: sedizione e ribellione. Poiché ho tentato di ribattere mi hanno imposto il toro. Poi gog e magog mi hanno legata con le cinghie stringendo fino a farmi male. Quando sei legata sul potro ed indossi il toro la tua visuale è limitata, la perra si è messa in modo che potessi vederla e mi ha mostrato i grossi dilatatori che avrebbero usato su di me, ingrossati alla punta e rastremati più in basso. Il più grosso con la punta grossa come un uovo! Mi ha anche spiegato che vengono usati per la riabilitazione dello sfintere: una volta introdotti ad essi viene collegato un peso, sta alla paziente trattenere il dilatatore dentro di sé stringendo il buchetto. Detto fatto, ho sentito che mi lubrificavano e poi ho sentito spingere, sembrava mi infilassero una bottiglia, un dolore che non ti dico. La parte iniziale del dilatatore finalmente è entrata, dopo qualche minuto in cui mi hanno lasciato riprendere fiato, la perra mi ha mostrato il peso, uno di quelli delle antiche bilance. Mi ha detto che se avessi lasciato cadere il dilatatore sarei stata sottoposta ad una frustata da levarmi la pelle. Ho sentito armeggiare dietro e l’effetto del peso che cercava di sradicare il dilatatore. Ho iniziato a stringere con tutte le mie forze, anche perché la perra, per incoraggiarmi, mi ha dato un paio di colpi dolorosissimi. E’passato così un quarto d’ora. Cominciavo ad abituarmi, quando la perra mi ha detto che ora sarebbe venuta la parte difficile, il dilatatore mi è stato sfilato e me ne ha mostrato uno ancora più grosso, nuova lubrificata e …. un male che non ti dico. Sento attaccare il peso, ma il bruciore, invece di calare cresce in continuazione, la perra si porta in vista e ghignando mi dice se mi piace lo zenzero! Insomma, immaginati, dovevo stringere per non lasciar cadere il peso, ma più stringevo e più l’unguento alla zenzero bruciava. Come se non bastasse arrivavano le frustate “di incoraggiamento”,. Dopo una buona mezz’ora di lagrime e muggiti, ho ceduto molto violentieri il posto a Pilar, che ha subito la mia stessa sorte. Ho potuto così rendermi conto dell’indecente spettacolo dato alle colleghe e della “zebratura” lasciata dai colpi di frustino. Insomma, se con il lavoro del giardino zen eravamo sfuggite a qualche punizione, le abbiamo dovute recuperare con gli interessi!
tua sguattera Nadia
(21- continua)

2 luglio 2011

VILLA PENITENZA: PUNIZIONE DELLA SGUATTERA LUCIA 2


Cara Monika,
mi ero fermata alla prima parte della punizione. Eccoti il seguito: la Signora Infermiera è arrivata con un sacchetto tutto appannato, dicendo che lo zenzero, previdentemente messo in frigo all’inizio del corso era pronto. Ora, mi era già capitato di sperimentare lo zenzero quando ero padrona ma lo avevo considerato una punizione minore. Stavolta invece mi è stato consegnato un affilato coltellino ed una “mano” enorme di zenzero, un po’ ammuffito all’esterno, perché era stato in frigorifero un mese ben avvolto nella plastica. Si precise istruzioni della Sorvegliante Barbara ho dovuto pelare e scolpire un grosso plug, a 2/3 dell’altezza mi ha fatto fare un incavo circolare, il plug mi sarebbe stato infilato fino a lì e i miei muscoli lo avrebbero trattenuto grazie all’incavo. Stava a me levigare perfettamente l’oggetto, perché non si utilizza nessuna forma di lubrificante, che disturberebbe i “benefici” effetti della radice, solo l’umidità e gli olii essenziali in essa contenuti favoriscono un po’ lo scorrimento. Dicono che la stagionatura in frigo, chiuso nella plastica per qualche settimana, fino a che inizia un po’ di muffa, moltiplica gli effetti irritanti di un fattore almeno 10 e purtroppo vi posso testimoniare che lo moltiplica forse addirittura di un fattore 100 !!!. Mi sono dovuta mettere a 4 zampe e la Sorvegliante , dopo avermi ordinato di rilassarmi ha iniziato a spingere. Ora, se non ve l’ho già detto era una “mano” enorme ed anche il “dito” utilizzato per il plug lo era, pertanto l’introduzione è stata laboriosa e dolorosa.
Ma non ero preparata a ciò che sarebbe seguito: una sensazione di bruciore , che nei primi secondi era quasi piacevole, ben presto è diventata fastidiosa e poi un vero fuoco, proprio come se mi avesse infilato un tizzone acceso. Inoltre mi ha fatto raddrizzare e tenere le natiche ben serrate. Poiché mi lamentavo e chiedevo pietà sono stata sculacciata, e immaginatevi cosa sono il bruciore interno sommato a quello delle sculacciate. Purtroppo, nei vari contorcimenti, il plug si è sfilato più volte, la Sorvegliante lo sciacquava in una bacinella di acqua e lo reinseriva. Era come se avesse soffiato sul fuoco, il già terribile bruciore veniva ancora aumentato. Per farla breve sono stati 45 minuti di agonia. Poi l’effetto della radice cala, perché il corpo si abitua, ma il bruciore è durato alcune ore. Ma non era finita, un altro “importante” pezzo mi è stato sfregato a lungo sulla passerina, poiché, a dire della Signora Infermiera, mi ero eccitata durante il procedimento. Capisci quindi carissima in che condizioni ero ieri sera. Ora ti devo salutare perché oggi abbiamo varie prove pratiche d’esame da superare, ti dirò che non ero mai stata così emozionata neanche ai vari appelli di esame ai tempi della scuola.
Un saluto dalla sguattera Lucia

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Janine Souillon
"Attenzione, a tutte le padrone: prima di punire la vostra sguattera con lo zenzero, accertatevi che la serva non sia allergica alla sostanza attiva della pianta! Se lo fosse, credo che un abbondante clistere da trattenere nel corso di una severa fustigazione sia il castigo più appropriato."