Serva sudiciona,
qui al “bar de tapas” mangiamo, è
vero, un po’ meglio delle nostre compagne della “pension
balnearia”, ma a volte abbiamo delle disavventure. Proprio ieri
servo ad un tavolo, dove gli avventori, ormai ubriachi, lasciano
delle buonissime cose nei piatti. Come ormai siamo abituate,
sparecchio e riporto tutto all’acquaio, dove da buona sguattera
dovrò lavare accuratamente tutto. Anziché buttare il tutto mangio
voracemente, la padrona del bar, infatti, non bada a cosa mangiamo,
l’importante è che i clienti siano soddisfatti, altrimenti ….
sono dolori. Non mi sono, accorta della perra che era passata a
controllare come stiamo lavorando, figuriamoci che LEI si lasci
scappare una occasione per punirmi. Vengo strattonata e spintonata
all’interno del bar, in vista di tutti gli avventori. La perra va
in cucina e prende dei ceci secchi, li mette in un vassoio su cui poi
vengo fatta inginocchiare. Era una vecchia punizione utilizzata nei
collegi, non immaginavo fosse così dolorosa. Vengo lasciata lì, in
vista di tutti, con le ginocchia che mi fanno un male d’inferno,
per una buona mezz’ora. La perra nel frattempo era uscita, torna
con un involto. Ben presto scopro cosa ha preparato per punirmi. Gli
avventori vengono invitati a mettersi in cerchio, per vedere meglio.
La perra apre il pacchetto, dalle scritte vedo che viene dalla
farmacia del paese.
Prende una scatoletta, scarta qualcosa
e mi porge una supposta. Cosa fareste al mio posto, conn una
inflessibile padrona che vi porge una supposta? La prendo e faccio
cenno di abbassarmi le mutande, facendola ridere. Mi dice
“gilipollas, tu boca es como el culo, tienes que comer el
supositorio!”. Cerco di oppormi, ma nelle sue mani è apparso, come
per magia, il suo frustino preferito! Non vi sono possbilità, o mi
faccio spellare viva o mi devo piegare. E così apro la bocca e ci
metto la supposta, spero di riuscire ad inghiottirla. Invece la perra
mi dice, in maniera agghiacciante: “hai que disfrutar: chupar y
masticar!”. Sono così costretta a masticare. Non vi dico, la
consistenza passa da dura a morbida in pochissimo tempo. È grassa,
per fortuna quasi insapore. Reprimendo i conati piano piano la faccio
sciogliere la inghiotto. Ma non è finita, da un'altra scatoletta
appaiono altre supposte, già quando la perra le scarta mi arriva un
odore di eucalipto, fastidiosissimo. Sono delle supposte per le
malattie da raffreddamento! Chiudo la bocca, ma dopo un buon paio di
scudisciate la perra mi prende per i capelli e mi costringe a
metterne in bocca due contemporaneamente!
Mi scuso con le lettrici
impressionabili, L’odore è insopportabile, cerco di masticarle per
accelerare la loro dissoluzione, purtroppo il mio stomaco si ribella
ed i conati mi fanno sputare il tutto. Mi guadagno così un'altra
mezza dozzina di scudisciate sul culo nudo, tra i sorrisoni dei
maschi presenti. E di seguito, altre tre supposte all’eucalipto!
Per farla breve, ho la fortuna di non essere troppo debole di stomaco
e, sollecitata dal dolore delle scudisciate, mastico, succhio ed
ingoio. Stavolta ci riesco, per fortuna. Devo dire che tra le
punizioni ricevute da quando sono entrata al servizio della Pension
Balnearia, questa è tra le più umilianti e disgustose, tra l’altro
ricevuta in presenza di avventori avvinazzati, che mi incoraggiano
con lazzi e fischi.
Per consolarmi sogno di scambiare il
mio ruolo con quello della perra, avrei delle meravigliose idee per
insegnarle a non prendersela con delle povere serve.
Facendosi forte della sua laurea e del
suo incarico di “consultora” ha trasformato la nostra vita in un
inferno!
Sguattera Nadia
(58- continua)
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