Trattamenti speciali
Madame si permette una bella siesta,
perfette queste usanze ispaniche. Prima di tornare alla sua pony
Madame rilegge una mail firmata da “Aunt Lucy”. Questa mail
contiene la richiesta di un VIP per una conversazione telefonica con
Fatty.
Nella trottata pomeridiana Fatty è
svogliata,. Saranno il caldo o la sete, ma non riesce a mantenere la
dovuta velocità. Tanto che Madame esasperata inizia a
schiaffeggiarle le tette. Per Madame, lesbica convinta è una
folgorazione, colpire quegli enormi globi, sculacciare le enormi
chiappe in cui la mano sembra penetrare senza fine. Madame è colta
da una piacevole eccitazione: si, questa grassona merita speciali
cure. Al rientro a Fatty viene permesso di bere, privilegio non da
poco. Caccia la testa nell’abbeveratoio e beve, proprio come un
perfetto pony.
Ed è proprio allora che una
Sorvegliante comunica a Fatty che tra un ora c’è uno speciale
appuntamento telefonico. Fatty mal dissimula un sobbalzo di gioia:
finalmente il suo amico VIP è intervenuto. La detenuta gongola, è
certa che tutti i suoi guai stanno per terminare, essere amica molto
intima di un politico è sempre un gran vantaggio. Fatty medita
addirittura vendette su Madame Rocio, se appena ne avrà la
possibilità soffocherà quella stronza aguzzina sedendosi sulla sua
faccia. Ed addirittura Fatty fa alcune mosse della “danza del
tacchino”, mentre la sorvegliante la porta nello studio di Madame,
dove si terrà la conversazione telefonica. Fatty entra con un
malcelato sorriso di dileggio sulla faccia per la “stupida puttana
bianca”, nome con cui, tra sé e sé osa chiamare Madame.
Un rapido squille e Madame risponde,
poi le passa l’apparecchio. Ma Fatty sta per restare delusa: la
voce al telefono è inequivocabilmente femminile. “Ehi Fatty, ti
ricordi di me?” No Fatty non riconosce proprio quella voce, ed
ancora: “Fatty, sono la Giudice, quella che hai osato chiamare
vecchia stronza, quella che hai osato minacciare di schiacciare a
morte con il tuo peso.
Mi sembri sorpresa, Fatty di sentire la
mia voce. Forse ti aspettavi di sentire il Ministro XXXXX? Beh, se lo
aspettavi, sappi che, dopo che ha tentato di annullare la tua
condanna, gli ho spedito quelli del Tesoro. Sapessi quante
irregolarità e reati hanno scoperto! E così il tuo amico XXXXX è
momentaneamente in galera, ci resterà per 30 anni buoni. Ora,
Fatty, veniamo a noi, devo annunciarti una cosa: Madame Rocio, mia
buona amica ed efficiente Direttrice del migliore carcere Off-shore,
si presterà a spiegarti che non si deve mai mancare di rispetto ad
una persona anziana, ed in particolare alla propria Giudice. Credevi
forse di potermi insultare impunemente, visto che stavi per essere
deportata? Ti sbagliavi, oh se ti sbagliavi”. Fatti cerca di
farfugliare qualcosa ma Madame Rocio ha già ripreso il telefono e
prosegue una fitta conversazione. Due Sorveglianti accompagnano fuori
la detenuta, la prima fermata è l’infermeria. Una infermiera
pratica a Fatty un primo clistere da un litro. Se queste sono le
punizioni “speciali”, niente di cui preoccuparsi, si dice Fatty.
Ad evacuazione avvenuta, l’Infermiera, non soddisfatta del
risultato pratica alla detenuta un secondo clistere, con abbondante
sapone. Questa volta da due litri. Ora, visto il pancione di Fatty ci
vorrebbe ben altro per farla preoccupare. Ma, una volta che si è
scaricata Fatty scopre che le Sorveglianti hanno pazientemente
aspettato, non è un buon segno, la aspetta dell’altro.
Ora la detenuta che viene accompagnata
nel budoir privato di Madame. Qui giunte le Sorveglianti spogliano
Fatty. Ai polsi vengono allacciate spesse polsiere di cuoio
rinforzato con acciaio. Le polsiere allacciate dietro la schiena. Il
cavetto di acciaio di un piccolo argano sollevatore elettrico viene
attaccato alle polsiere di Fatty. Le viene anche messa una sbarra che
collega le caviglie, tenendole allargate tra di loro. Le Sorveglianti
lasciano così Fatty: in piedi ma resa completamente inerme, poi, in
base agli ordini ricevuti, se ne vanno.
Fatty viene lasciata lì legata ed
impotente per una buona ora, a chiedersi che cosa le stia per
succedere. La disillusione, nel sentire le parole della Giudice, è
stata grande. Non solo, ora Fatty è veramente preoccupata, cosa si
saranno dette Madame e la Giudice, che castighi la attendono, a cosa
servivano i due clisteri?
Non meravigli l’ora di attesa, Madame
Rocio, da buona psicologa, sa benissimo che l’attesa di una
spietata punizione fa male quanto, se non di più, della punizione
stessa.
Improvvisamente si sente un rumore di
tacchi avvicinarsi, sta per arrivare Madame Rocio! Madame guarda a
lungo, senza parlare, il sovrabbondante corpo di Fatty. Poi: “Bene,
mia cara, come avrai capito io faccio sul serio. Ora vedi di eseguire
tutti i miei ordini, se non vuoi che la tua situazione peggiori
ancora di più. Madame si avvicina ad un attaccapanni, ed inizia a
togliersi la mise di cuoio bianco. Al di sotto appare della
raffinatissima biancheria intima. Ora Madame si toglie anche le
mutande. Fatty segue muta la scena. Da un capace cassetto Madame ha
preso uno strano oggetto, di plastica morbidissima, fornito di larghe
comode cinghie. Madame indossa con facilità questa strana mutanda.
Ora Madame prende una scatola in cui trovano alloggio numerosi strani
oggetti, alcuni falliformi, altri bitorzoluti ed infine tre
costituiti da sfere di diametro crescente, unite tra loro, come
fossero alberi di natale. La sfera più grossa, in assoluto, è
grossa come una boccia, un diametro incredibile. Madame prende la
minore delle appendici falliformi e la avvita saldamente alla propria
mutanda. Pare che Madame Rocio abbia un pene in erezione, e di buone
dimensioni!
Madame si avvicina a Fatty ed inizia ad
accarezzare a piene mani le poppe e le natiche che la hanno
incantata. Mia cara, ti chiederai che cosa io abbia indossato: è una
mutanda di gomma che sostiene un doppio fallo: uno è al mio interno,
l’altro, che può essere cambiato con varie misure, è destinato al
tuo culetto. Fatty resta di sale, mai si sarebbe immaginata in quella
situazione. Ed ora Madame Rocio prende un largo contenitore da cui
preleva abbondante pomata lubrificante di colore arancio. La spalma
sul pene destinato a Fatty. Mentre la guarda con sguardo assatanato.
Fatty inizia ad agitarsi, ma ora Madame Rocio aziona l’argano,
sollevando all’indietro i polsi di Fatty, costringendola così a
piegarsi in avanti. L’argano non si ferma, torcendo dolorosamente
le spalle di Fatty e costringendola a stare sulle punte. Madame sa
benissimo che, data la mole di Fatty, non è possibile sollevarla in
questo modo senza gravi danni, peccato, era uno dei metodi preferiti
dall’inquisizione. Ma il messaggio è arrivato a Fatty che si
lamenta del dolore a gran voce e promette che se Madame rilascia solo
un pochino la corda, starà buona. E così Fatty può appoggiare le
piante dei piedi a terra. Ma ora Madame passa a lubrificare il
buchetto di Fatty che, ricordiamolo, è comunque piegata in avanti e
con le caviglie ben allargate. Ed ora Fatty sente il pene di plastica
premere sul suo sfintere. La reazione è quella di stringere
disperatamente. Ma la cosa fa arrabbiare Madame che prende nuovamente
il comando dell’argano. Le braccia di Fatty vengono nuovamente
messe in tensione. Il messaggio viene ricevuto e la detenuta rilassa
un po’ lo sfintere. L’intrusione è umiliante e dolorosa. Ben
presto Fatty sente un terribile bruciore che aumenta costantemente.
Se andassimo a vedere la provenienza della pomata arancione spalmata
sul fallo, che viola il culone di Fatty, scopriremmo che è
costituita da un ottimo lubrificante per usi medici, mescolato ad una
buona percentuale di peperoncino in polvere! Ha ragione la povera
Fatty di strillare!
Per fortuna Madame Rocio impiega per
“sverginare” il buchetto un fallo lineare, per di più di piccolo
diametro. Se Fatty soffre così già con questo non riesco ad
immaginare cosa le succederà con gli “alberi di natale”, dove lo
sfintere viene stirato e rilassato a dismisura, da ognuna delle sfere
di dimensioni crescenti.
Ora guardiamo la detenuta, come
ricordate è lì piegata in avanti. Piange come un vitello e non ha
alcuna possibilità di ripulirsi, cola lacrime e “moccio”,
insomma è ridotta proprio “una vera chiavica”. Ma il suo
martirio odierno è solo all’inizio, Madame ha apprezzato
moltissimo le vibrazioni trasmesse dallo sfintere violato di Fatty,
decide così di proseguire nella dilatazione, usando un fallo di
maggiori proporzioni. Nuova spalmata di abbondante lubrificante al
peperoncino. A Fatty viene lasciato un quarto d’ora per
riprendersi, finalmente può stare eretta, sia pur sempre con le mani
bloccate dietro la schiena. Madame passa una spugna umida sul viso,
ripulendola un po’. “Ti avevano descritta come una dura, invece
ti stai dimostrando un budino”, scherza Madame con la sua vittima.
Niente viene invece fatto per lenire e ripulire il povero buchetto
della detenuta.
E gli strilli di Fatty alla successiva
introduzione sono definibili come “strilli di una gallina spennata
viva”. Ma anche stavolta il supplizio deve durare fino a che Madame
Rocio non ha goduto a dovere dei tremiti e movimenti trasmessi dal
sistema del doppio pene di gomma.
Solo allora Madame fa portare
dell’acqua in cui galleggiano dei pezzi di ghiaccio e permette a
Fatty di praticarsi un buon bidet riparatore. E Fatty si sente dare
l’appuntamento per tutti i giorni della settimana seguente. Come
hai visto, mia cara, abbiamo ancora molte cose da fare, è la frase
di Madame Rocio.
E’ una Fatty distrutta e scontrosa,
quella che verrà riportata in mezzo alle altre. Per la vergogna non
vorrà confessare alla proprie complici di “essere stata inc….
dalla direttrice”
(7/2- continua)