la nostra vita continua, lavoro, lavoro e lavoro. E almeno
potessimo lamentarci della monotonia, purtroppo ora che io e Pilar siamo nel
mirino della perra non passa
settimana senza che ci affibbi qualche punizione. Se qui alla Pension succede
qualche guaio e non si trova la colpevole veniamo sicuramente punite noi. Come
puoi immaginare non è una situazione invidiabile.
In settimana Gog e Magog hanno recuperato un altro pezzo
d’antiquariato: il “potro” che si traduce come puledro, in pratica è un
cavalletto di legno, dotato di una stretta panchetta su cui ti immobilizzano
legandoti con apposite cinghie le gambe e braccia alle gambe del cavalletto.
Una cinghia regolabile ti blocca all’altezza dei fianchi. Essere legata sul
potro significa porgere il fondo schiena
per la “vara” una sottile sferza vegetale oppure per la collezione di frustini della perra.
Ma questo è solo uno degli usi del potro, come nelle
settimane successive abbiamo avuto modo di scoprire, il potro lascia libero
accesso a due aperture molto importanti del corpo: la bocca … e l’apertura
opposta..
Ma andiamo con ordine: poiché siamo in un azienda termale,
tra i nostri obblighi vi è anche quello di bere abbondantemente: se per una
persona normale si consigliano un minimo di due litri, per noi sono almeno tre
litri. Inutile che ti dica che questo è l’ordine che nella storia della Pension
non è stato quasi mai rispettato e del resto nessuna è mai stata punita per
averlo violato.
Ma i tempi sono cambiati, un pomeriggio, mentre pulivo i
pavimenti, la perra mi ha convocato assieme a tutte le altre. Qui giunta la
perra mi ha annunciato che Gog e Magog, non mi avevano ancora vista bere,
pertanto si sarebbe provveduto subito ad idratarmi opportunamente. Sono stata
legata al potro, poi sono arrivate le cinesine. , Ad un ordine della perra una
delle cinesine mi ha preso la testa girandola di lato e tenendola bloccata.
Un'altra mi ha inserito tra i denti un apribocca: in breve mi sono trovata che,
oltre a non poter fare il più piccolo movimento, non potevo più chiudere la bocca. Poi mio sono accorta che
una di loro teneva in mano, arrotolata una lunga sonda di gomma rossa,
terminante con un imbuto. Quando ho visto che stavano lubrificando la sonda
sono stata presa dal panico, ma legata come ero potevo solo sbavare e mugolare.
Poi la cinesina ha iniziato ad infilare, un millimetro alla volta la sonda, giù
per la mia gola, fino allo stomaco. Saranno stati pochi minuti, ma mi è
sembrata un eternità, squassata dai conati che mi impedivano quasi di respirare,
ero coperta di sudore freddo. Poi,
finalmente la tortura si è fermata, hanno versato una enorme caraffa di acqua nell’imbuto ed attraverso la
sonda dentro di me. Ho sentito il mio stomaco riempirsi sempre di più. La perra mi ha minacciata che se avessi
vomitato mentre estraevano la sonda avrebbe fatto ripetere l’operazione
dall’inizio. Ed alla fine, la sonda è stata estratta, tra i miei mugolii, i
miei sudori e le mie lacrime. Non so come ho fatto a resistere! Pensa che
quando mi hanno rimessa rudemente in piedi si è sentito distintamente il mio
stomaco gorgogliare. E così, per la paura di venire trattate alla stessa
maniera, ora è tutto un vedere domestiche, massaggiatrici e sguattere che
bevono bicchieroni di acqua. Si è però creato il problema del bagno, poiché a
noi serve è concesso l’uso di una sola toilette, capita spesso di vedere una o
due serve che attendono a cosce strette, che una collega liberi il posto, per
poter fare finalmente pipì.
Ovviamente il potro ha trovato molte altre spiacevoli
utilizzazioni, ma ora cara Monika ti devo lasciare, la mia ora libera è
terminata e devo andare a lavare, ovviamente a mano, lenzuola, teli da bagno ed
accappatoi.
Un saluto dalla tua collega
sguattera Nadia
(18- continua)
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