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19 gennaio 2012

PENSION BALNEARIA 18

Cara Monika,
la nostra vita continua, lavoro, lavoro e lavoro. E almeno potessimo lamentarci della monotonia, purtroppo ora che io e Pilar siamo nel mirino della  perra non passa settimana senza che ci affibbi qualche punizione. Se qui alla Pension succede qualche guaio e non si trova la colpevole veniamo sicuramente punite noi. Come puoi immaginare non è una situazione invidiabile.
In settimana Gog e Magog hanno recuperato un altro pezzo d’antiquariato: il “potro” che si traduce come puledro, in pratica è un cavalletto di legno, dotato di una stretta panchetta su cui ti immobilizzano legandoti con apposite cinghie le gambe e braccia alle gambe del cavalletto. Una cinghia regolabile ti blocca all’altezza dei fianchi. Essere legata sul potro significa porgere il fondo schiena  per la “vara” una sottile sferza vegetale  oppure per la collezione di frustini della perra.
Ma questo è solo uno degli usi del potro, come nelle settimane successive abbiamo avuto modo di scoprire, il potro lascia libero accesso a due aperture molto importanti del corpo: la bocca … e l’apertura opposta..
Ma andiamo con ordine: poiché siamo in un azienda termale, tra i nostri obblighi vi è anche quello di bere abbondantemente: se per una persona normale si consigliano un minimo di due litri, per noi sono almeno tre litri. Inutile che ti dica che questo è l’ordine che nella storia della Pension non è stato quasi mai rispettato e del resto nessuna è mai stata punita per averlo violato.
Ma i tempi sono cambiati, un pomeriggio, mentre pulivo i pavimenti, la perra mi ha convocato assieme a tutte le altre. Qui giunta la perra mi ha annunciato che Gog e Magog, non mi avevano ancora vista bere, pertanto si sarebbe provveduto subito ad idratarmi opportunamente. Sono stata legata al potro, poi sono arrivate le cinesine. , Ad un ordine della perra una delle cinesine mi ha preso la testa girandola di lato e tenendola bloccata. Un'altra mi ha inserito tra i denti un apribocca: in breve mi sono trovata che, oltre a non poter fare il più piccolo movimento,  non potevo più chiudere la bocca. Poi mio sono accorta che una di loro teneva in mano, arrotolata una lunga sonda di gomma rossa, terminante con un imbuto. Quando ho visto che stavano lubrificando la sonda sono stata presa dal panico, ma legata come ero potevo solo sbavare e mugolare. Poi la cinesina ha iniziato ad infilare, un millimetro alla volta la sonda, giù per la mia gola, fino allo stomaco. Saranno stati pochi minuti, ma mi è sembrata un eternità, squassata dai conati che mi impedivano quasi di respirare, ero coperta di sudore freddo.  Poi, finalmente la tortura si è fermata, hanno versato una enorme caraffa  di acqua nell’imbuto ed attraverso la sonda dentro di me. Ho sentito il mio stomaco riempirsi sempre di più.  La perra mi ha minacciata che se avessi vomitato mentre estraevano la sonda avrebbe fatto ripetere l’operazione dall’inizio. Ed alla fine, la sonda è stata estratta, tra i miei mugolii, i miei sudori e le mie lacrime. Non so come ho fatto a resistere! Pensa che quando mi hanno rimessa rudemente in piedi si è sentito distintamente il mio stomaco gorgogliare. E così, per la paura di venire trattate alla stessa maniera, ora è tutto un vedere domestiche, massaggiatrici e sguattere che bevono bicchieroni di acqua. Si è però creato il problema del bagno, poiché a noi serve è concesso l’uso di una sola toilette, capita spesso di vedere una o due serve che attendono a cosce strette, che una collega liberi il posto, per poter fare finalmente pipì.
Ovviamente il potro ha trovato molte altre spiacevoli utilizzazioni, ma ora cara Monika ti devo lasciare, la mia ora libera è terminata e devo andare a lavare, ovviamente a mano, lenzuola, teli da bagno ed accappatoi.
Un saluto dalla tua collega
sguattera Nadia
(18- continua)

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