ed eccomi rientrata a tutti gli effetti
al lavoro nella Pension Balnearia. Come mi avevano anticipato le mie
compagne, il lavoro è parecchio cambiato. Poiché non ho nessuna
abilità di massaggiatrice od altro, oltre al solito massacrante
incarico di fare da somaro trainando la noria, mi hanno inaricato di
fare la pedicure ad un cliente. Ora, contrariamente a quanto si usa
per noi serve, mi è stao ordinato di mettere del profumo, da quattro
soldi, e Gog si è incaricata di mettermi del rossetto, facendo un
pessimo lavoro, oltretutto. Tanto che quando mi sono guardata allo
specchio sono inorridita, magra come mi hanno fatta diventare e così
truccata sembro pronta per andare a lavorare sul marciapiede!
Mi reco nel camerino del cliente, con
tutte le mie carabattole ed inizio il lavoro. L’uomo è un anziano
grassone tutto sudato, e neppure si è lavato i piedi!
Lavoro un po’ e, ad un tratto questo
tipo dà in escandescenze, chiamando a gran voce la perra e
lamentandosi che gli ho fatto male. La perra arriva, arrabbiata come
una biscia e mi ordina di alzare la divisa di fatica. Mi abbassa le
mutande e dice al cliente di aiutarla a punirmi. Il grassone, ben
contento inizia a sculacciarmi. Non so che tipo di lavoro faccia, ma
dalla forza del braccio deve fare lavori manuali che richiedano una
grande forza! Ben presto urlo come una aquila. Ed è con il sedere
ben rosso che si conclude il mio primo incarico “particolare”. Mi
devo poi rialzare le mutande, sprofondandomi in scuse, e vengo
rimandata a girare la noria assieme a Pilar. Anche qui, comunque, non
c’è pace, dobbiamo fare in due il lavoro di quattro serve, inoltre
non mi ricordavo quanto sia stancante lavorare alla noria. Alla sera
sono distrutta. Nei giorni successivi continuo a fare la pedicure a
molte persone. Un altro vergognoso episodio è quando un cliente mi
vede mentre pulisco il corridoio. Nonostante io sembri uno
spauracchio si eccita ed inizia a palpeggiarmi. Mi divincolo e gli
tiro l’acqua gelida del secchio, cogliendolo proprio lì e
smorzandogli istantaneamente l’erezione. Anche in questo caso
vibrate proteste con la perra, che mi condanna a bere un bicchiere di
pipì.
Il cliente è ben contento di fare da …
donatore. Ed è così che inginocchiata davanti a tutti devo scusarmi
umilmente e bere, a piccoli sorsi la pipì calda. E sai che sfortuna?
Il cliente si era mangiato i famosi asparagi “cojonudos”, quindi
puoi immaginarti che sforzi ho dovuto fare per non vomitare e quanti
colpi di frustino mi ha dato la perra per costringermi a sorbire
l’immonda bevanda fino in fondo, ho ancora i brividi di ribrezzo
pensandoci.
Ciao cara collega di grembiule,
sguattera Nadia.
(37- continua)
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