drawing by slave elisabeth mandile |
LANCY
12 – LA SUDICIONA SU E GIÙ PER LA COLLINA
di sguattera sudiciona
E mentre Frau Schwanger riceve la rumorosa sculacciata tra le cosce, Grosse Jeanne sta preparando la sguattera sudiciona per la sua prima Collina. La sudiciona deve innanzitutto venire riempita a dovere, Grosse Jeannette prepara attentamente i tre litri canonici di Eau de Lancy. La sudiciona, seppur impedita dal cappuccio e dalle proprie puzze, sente il forte aroma del sapone di marsiglia in polvere, mescolato all’acqua e ad una buona dose di olio. Grosse Jeannette mescola accuratamente la mistura ed effettua il “test delle dita”: pollice ed indice guantati vengono immersi nel contenitore e poi, sfregati tra loro, devono scorrere perfettamente. Grosse Jeannette aggiunge, a titolo di incoraggiamento: “Ecco pronto un bel brodino” ben caldo per il pancione della sudiciona”.
La mistura viene versata in un capace apparecchio di porcellana bianca. Tra l’altro, l’uso di questi apparecchi, anziché di analoghi di vetro impedisce alle corrigende di adocchiare la quantità di liquido che devono ancora assorbire. Dicevamo, l’apparecchio, posto su di una apposita piantana, viene alzato quasi al massimo da Grosse Jeannette. La sudiciona deve assumere la prescritta “posizione di riempimento” a quattro zampe, inclinata in avanti fino ad appoggiare fronte e naso al terreno. In questa scomoda posizione la sudiciona sente aprire il tappo posteriore. Il freddo ugello di bakelite, molto poco lubrificato le viene appoggiato all’ano e poi, con una manovra di rotazione ed avanzamento, viene infilato senza troppi complimenti fino in fondo. La sudiciona, sempre con la lingua fuori emette lamento. Grosse Jeannette domanda retoricamente “Entrato ?”Poi la sudiciona sente armeggiare. Inaspettatamente arriva il fiotto di acqua. Calda, molto calda. Tra l’altro il foro del cannello deve essere piuttosto grosso ed il rubinetto tutto aperto. La sudiciona sente le viscere dilatarsi e subito un forte stimolo, la pancia inizia a gorgogliare. Sarà il male o la temperatura del liquido, la sudiciona suda a fiumi, le viene da vomitare. La sua divisa di punizione, è madida di sudore, rivoli scendono sulle braccia iniziando a riempire l’interno dei guanti di gomma. . Intanto il capace vaso si svuota molto rapidamente. La guardiana tira uno sculaccione alla sudiciona, dicendo: “ecco, già finito, occorreva fare tante storie?” La guardiana ammonisce la sudiciona: “ora stringi, non devi perdere neanche una goccia o ti spello il sedere!” ed estrae il cannello. La sudiciona mugola, Grosse Jeannette inserisce profondamente l’apposito plug ed infine rimette il tappo. Tirando un orecchio alla sudiciona la fa alzare. La sudiciona è sconvolta, nausea, pancia gonfia e dolorante, capogiri. Ma ora la sorvegliante controlla il buon riempimento, preme gradatamente ed a lungo vari punti del pancione, scatenando contrazioni e gorgoglii. La sudiciona è senza fiato. Ma ora un altro supplizio, la sorvegliante prende da un ripiano la pancera e la stringe moltissimo. Alla sudiciona pare di sentire l’acqua risalire fino alla gola, inghiotte più volte a vuoto. Ed ora non ci sono altri preparativi da espletare. Grosse Jeannette la mette al trotto fino alla base della collina. Nei minuti di attesa che la mula precedente lasci libera la collina alla sudiciona viene ordinato di prendere il giogo. Il giogo di Lancy è in qualche modo simile al “dong hang”, il bilanciera con cui le donne portano i carichi in estremo oriente. Una grossa canna di bambù, flessibile ma praticamente indistruttibile, lunga un metro e mezzo. Viene portata sulle spalle, alle estremità due secchi o due panieri permettono di portare carichi.
Una persona trasporta con il dong hang fino ad una ottantina di chili, quaranta per ogni cesto ma, per portarlo, deve camminare "per saltelli": infatti, facendo oscillare lievemente il bilanciere di bambù quando alza il piede attiva l'elasticità del bambù facendolo funzionare come una sorta di "balestra" che "ritorna verso l'alto" così producendo una piccola diminuzione del peso dei cesti.
Grosse Jeannette prende un badile e riempie i secchi fino a metà, per il primo turno sulla collina basteranno 30 kg in tutto, poi la guardiana punirà inflessibilmente la sudiciona aggiungendo badilate di pietre ad ogni secchio, secondo una precisa “tabella dei carichi di punizione”.
La guardiana indica alla sudiciona un sacco, abbandonato da parte. La sudiciona non capisce, poi vede che le altre corrigende mule ripiegano il sacco più volte e se ne servono per fare da cuscinetto tra il bilanciere e le proprie spalle. In realtà le sorveglianti permettono l’uso del sacco per evitare che si usurino troppo rapidamente le divise sulle spalle. Ed ora la sudiciona si abbassa flettendo le ginocchia. Si mette il bilanciere sulle spalle e si rialza. Ora le spalle della sudiciona supportano tutto il peso. Fatti i primi passi la sudiciona capisce che se fatica così in paino, la collina sarà terribile. La sudiciona mette il piede, calzato nei regolamentari zoccoli sul primo gradino. Lo sforzo è enorme, la sudiciona è costretta a contrarre i muscoli, scatenando così inattese pressioni nel pancione, per fortuna la pancera impedisce possibili danni! La sudiciona sa che se si ferma la sua guardiana interverrà a colpi di scudiscio, stringe i denti e si sforza di fare un nuovo passo. Se fosse in piano riuscirebbe a camminare bene, nonostante il bilanciere, ma la collina è ripidissima, la sudiciona inizia a sentire il cuore in gola e i muscoli di cosce e polpacci bruciare per la fatica. Alla sudiciona inizia a colare il sudore negli occhi. Si rende conto di non riuscire a proseguire, Grosse Jeannette, a dispetto del nome, sale rapidissima la collina, tira una bella scudisciata sui polpacci nudi della sudiciona e poi la spinge puntandole un piede nel sedere. Questo sblocca la sudiciona e la fa ripartire. Finalmente la sudiciona è sopra la collina. Inclinando la testa riesce a strofinare il cappuccio sul muscolo del braccio destro. Questo deterge temporaneamente il sudore e le ridona la vista. Ora la sudiciona è pronta alla difficile e pericolosa discesa. La discesa viene fatta a balzelloni, col rischio continuo di cadere, dati anche i malfermi zoccoli. E ad ogni balzellone della sudiciona il carico fa un sobbalzo, nonostante il sacco ripiegato, il bambù sta segnando profondamente la pelle delle spalle. Il sudore ha ormai impregnato la divisa, la sudiciona sente le gocce sul petto e sulla schiena. E finalmente la sudiciona, che ormai si muove meccanicamente, non trova il gradino più in basso, la discesa è terminata. La sudiciona è semisvenuta, i crampi la devastano, Grosse Jeannette le ordina il “Giù, tre minuti di respiro”. La sudiciona si abbassa, in modo che il carico appoggi per terra. La guardiana lascia così modo alla sudiciona di ossigenarsi e ricuperare un briciolo di lucidità, sa bene che il primo giorno ben poche mule completano indenni il turno sulla collina. La sudiciona, vorrebbe urlare ma sa che l’unica opzione che le lasciano è l’espiazione. Ma ora la sudiciona deve superare un altro scoglio, la verifica del riempimento del pancione. La guardiana pone la sinistra dietro al sedere della sudiciona, in modo da impedirle di arretrare, ed inizia a premere lentamente con la destra il pancione, penetrando in profondità. Esegue l’operazione in vari punti, notando i mugolii ed il respiro affannato della sudiciona. Purtroppo nota anche i borbotti e gorgoglii che le doppie mutande, la divisa ed i grembiuli gommati non attenuano affatto. La guardiana telefona alla Dottoressa, Frau Helga Von Bernhardt, la temutissima Direttrice della Clinica di Lancy. La sudiciona, intanto approfitta di questo breve riposo per cercare di riprendersi. “Anche la corrigenda numero 14 ha coliche gassose, Frau Doktor” dice la guardiana, poi ascolta a lungo, assentendo.
Rivolgendosi alla sudiciona la guardiana sorride: “Bene numero 14, adesso provvediamo ai tuoi brontolii di pancia, subito all’infermeria!”. Qui giunte la guardiana indica alla sudiciona un secchio, al cui interno una sacca di gomma attende le deiezioni. Rimuove il tappo posteriore ed il plug. Subito un fiotto di liquidi nauseabondi, misti a scorregge, prende ad uscire dalla sudiciona. La guardiana preme in maniera decisa su ventre, spremendo rapidamente il liquido dal ventre della sudiciona. Poi con un forte getto d’acqua, nel foro delle mutande, la guardiana ripulisce sudiciona e mutande. Giunge la Dottoressa Helga. Per la sudiciona viene preparato un bell’ Enema Harness, con una bella sonda Bardex di gomma arancio, a due palloni. La sonda, leggermente unta, verrà inserita, in modo che il primo pallone scompaia all’interno della sudiciona. Il secondo pallone resterà all’esterno. Premendo due apposite pompette i due palloni possono essere più o meno gonfiati, per adattarsi all’anatomia ed impedire perdite. La sudiciona, ora paziente numero 14, sente la sonda dilatarle il buchetto e scivolare all’interno. Il pallone sgonfio entra senza difficoltà, anche perché la sudiciona ha rilassato lo sfintere. Poi la Dottoressa inizia a pompare aria nei palloncini: “fut …..fut ….fut”. La sudiciona sente benissimo gonfiarsi il pallone interno. La sensazione è indescrivibile, la sudiciona mugola un po’, tanto per conservare le apparenze. Poi la Dottoressa passa al pallone esterno. Anche qui il pallone si gonfia, appoggiandosi alle natiche della paziente 14. Il pallone interno, per reazione, viene tirato verso l’esterno, appoggiando ancora di più sullo sfintere e dilatandolo leggermente. La sudiciona sente tutti questi movimenti. E qui il suo vizio si manifesta in pieno, anziché sentire dolore ed odiare l’applicazione di questa cannula punitiva, la sudiciona gode , eseguendo movimenti scomposti ed emettendo mugolii rivelatori. Frau Helga apre la cerniera delle mutande di gomma e verifica. Le dita guantate rivelano una intensa e filante lubrificazione vaginale, la paziente numero 14 ha inequivocabilmente ripetutamente goduto. La Dottoressa è esterrefatta, le avevano descritto il caso della paziente 14 come un caso difficoltoso, ma una corrigenda che gode durante l’applicazione dei clisteri punitivi e della sonda Bardex è un caso da pubblicare! “Bene, dice la Dottoressa, vediamo cosa possiamo fare per calmare i bollenti spiriti di questa scrofa”, dice la Dottoressa, prendendo uno spruzzatore. La sudiciona sente gli spruzzi sulle parti intime, mentre le esperte mani della Dottoressa dilatano le labbra vaginali per esporre allo spruzzo anche il clitoride. Un odore di alcool e di mentolo si sparge nell’aria. La sudiciona sente dapprima una intensa sensazione di freddo, sostituita poi, gradatamente da una sensazione di calore che cresce e cresce, fino ad un forte bruciore. Stringe le cosce, ma niente, il bruciore continua ad aumentare. La Dottoressa sorride: “bene, questo ti terrà momentaneamente lontano dal tuo vizio. L’alcool mentolato evapora rapidamente, poi il bruciore passa”.Poi la dottoressa richiusi cerniera e lucchetto delle mutande disciplinari dà disposizioni a Grosse Jeannette: “Ora riempi la 14 con la solita dose di Eau de Lancy e le fai completare il turno sulla collina. Domani la porterai al reparto mungitura. Qui diverrà la mucca numero 14. Sono certa che le cure delle infermiere mungitrici, unite alla nuova “macchina per riempimento” avranno ragione di questi comportamenti indegni. Vedrai”, dice rivolta alla sudiciona, “dopo la cura ti verrà la pelle d’oca al solo nominare una peretta. E sappi che laggiù, anziché una spruzzatina di alcool mentolato, che brucia per pochi minuti, ti avrebbero messo una bella pomata all’alcool mentolato e zenzero, il cui bruciore continua per ore ed ore”
Detto questo la sudiciona viene nuovamente riempita e tappata. Tornata il piedi della collina, Grosse Jeannette ringrazia la sudiciona del trambusto provocato, aggiungendo due belle palettate di pietre al carico che la sudiciona dovrà portare per altre interminabili 6 salite e discese della collina.
(12- continua)
1 commento:
La sudiciona deve camminare a piedi nudi
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