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18 aprile 2014

LANCY 14 - LA MUNGITURA


LANCY 14 - LA MUNGITURA
di sguattera sudiciona

La dilatazione
Ed ecco arrivata la mattina. La Infermiera Mungitrice attacca la catenella al collare della mucca 14 e la obbliga a salire a 4 zampe la interminabile scala a chiocciola, fino all’ambulatorio della Dottoressa Helga. Ci vuole molto, anche perché la mucca 14 non ha ancora sviluppato lo “zoccolo” sotto le ginocchia. Una volta arrivate, la Infermiera apre lucchetti e cerniere delle doppie mutande, mettendo a nudo le intimità della mucca 14. La sudiciona viene fatta mettere a 4 zampe anche sul lettino. La Dottoressa rovista un po’ in un armadio a vetri e torna con un oggetto metallico, dotato di leve e viti, tra le mani guantate. Preleva del lubrificante da un barattolo e lubrifica accuratamente una specie di beccuccio conico. Poi stringe due leve e mostra alla mucca 14 che la punta conica si divide in 4 parti e si dilata sempre più. Una lunga vite permette di fermare le leve ed eventualmente di fare dilatazioni micrometriche. La mucca 14 sente il cuore a 1000, che le stanno per fare?
Ma la Dottoressa si è dimenticata qualcosa, torna all’armadietto e porta un morso di spessa gomma. Fa aprire la bocca ed estrarre la lingua alla mucca, poi infila decisa l’oggetto nella bocca. La mucca reprime a stento un conato, è terrorizzata, il morso è costituito da una propaggine che tiene schiacciata la lingua, impedendo di articolare alcunché tranne muggiti, una pallina traforata, con una sede per i denti, tiene la bocca semiaperta. Il morso è allacciato saldamente dietro alla testa da una larga cinta di plastica. Ed ora la mucca 14 sente le dita guantate penetrarla posteriormente e massaggiarla. Sente il freddo dl lubrificante. Ed ora la punta arrotondata del cono viola il buchetto. La Dottoressa lo spinge avanti, fino a che lo sfintere si rilassa in una apposita rientranza ad anello. Ed ora la dottoressa fa forza sulle leve, la mucca 14 sente un dolore terribile e muggisce disperata.
“Quanto rumore per nulla”, dice la Dottoressa, “la bua grossa deve ancora venire, comunque userò l’avanzamento a vite, visto che muggisci come un vitello!”. La mucca 14 sente le dita della dottoressa ruotare una apposita rotella micrometrica. Comincia lentamente e cresce sempre di più, un dolore terribile, paiono aghi infocati nello sfintere. E dura molto molto a lungo, un intero quarto d’ora. La mucca cerca di rilassarsi e muggire il meno possibile, per non peggiorare la situazione. Non sa a che punto sia arrivata, ma sente aria fredda all’interno, che sensazione incredibile!


Il plug
E finalmente è stata raggiunta la dilatazione desiderata. La Dottoressa torna all’armadio a vetri e torna con un lungo cilindro di materiale plastico nero, da un estremità pendono due tubi di plastica, chiusi da rubinetti e con attacchi rapidi. “Ecco qui il tuo ugello” dice la Dottoressa, poi prende una grossa bomboletta dal tavolino. Si rivolge alla mucca 14: “Adesso posiziono l’ugello e metto la schiuma di fissaggio. Se ti muovi anche solo di un millimetro bisognerà rifare tutto e te ne farò pentire, ti metterò l’ugello di dimensioni doppie. Tieni conto che questo farà malissimo, ma non ti lascerà danni permanenti, con l’altro rischi di dover portare pannolini per il resto dei tuoi giorni, hai capito vacca?”. La mucca 14 assente disperatamente con la testa. Nei minuti successivi sente aprire ulteriormente il dilatatore, muggisce e piange ma riesce a non muoversi, poi sente l’ugello entrare e subito la schiuma espansa andare ad occupare lo spazio tra dilatatore, sfintere ed ugello. “Brava, ancora un momentino di immobilità che estraggo il dilatatore, attenta, farà malissimo!”,. La mucca 14 sente un dolore terribile, rivolta indietro gli occhi, ma riesce a stare ferma. Ancora pochi minuti di attesa perché la schiuma diventi solida. La Dottoressa è contenta, si sfila con fare soddisfatto i guanti , prende un panno dal tavolo ed asciuga sudore e lacrime dal viso della mucca 14.
“Brava, sei una delle poche che ha sopportato bene l’applicazione, sento che mi darai delle soddisfazioni.” E poi, come parlasse fra sé e sé: “un buon soggetto per i miei studi, da promuovere presto al collare rosso”.
Poi, rivolgendosi alla Infermiera: “Doppia razione di tapioca alla mucca 14 e nella cena, mettici anche un bel po’ di crusca, voglio che sia nutrita bene, con la giusta quantità di fibre”. Ed ora rimettile le mutande, ed ecco, per nascondere i tubi penzolanti, applica alle mutande questa bella coda.
E, rivolgendosi alla 14, “Bene 14 , trovo che la coda ti doni parecchio, domani cominciamo le cose serie, con i riempimenti e le mungiture, sarai la prima a collaudare la nuova macchina di riempimento da me progettata, sono sicura che darà risultati eccellenti!”
E con queste parole congeda la mucca 14 e la Infermiera Mungitrice. La mucca 14 scopre a sue spese che scendere a 4 zampe la rampa a chiocciola è ancora più difficile che salirla, in particolare con il fastidio del plug, a cui non si è ancora abituata e la “coda” che solletica fastidiosamente il retro delle cosce.


La macchina di riempimento
Dopo una lunga notte insonne è giunto per la mucca numero 14 il tanto temuto momento, la Infermiera Mungitrice la fa inginocchiare e mettere in quella che tecnicamente viene chiamata “posizione genu pettorale”. In pratica “alla pecorina”. Delle cinghie di cuoio bloccano la sudiciona in posizione. L’infermiera, per vedere le smorfie della sudiciona le toglie il cappuccio. Appare la faccia terrorizzata della sudiciona. Ed ecco il temuto apparecchio di riempimento: una “pompa peristaltica” che permette di somministrare il “clistere goccia a goccia”, una tecnica che la Dottoressa Helga sta studiando e cercando di migliorare. L’apparecchio dovrebbe permettere una perfetta pulizia del colon, eseguita, appunto somministrando colossali quantità di acqua goccia a goccia. Come sostiene la Dottoressa, grazie alla lentissima somministrazione le cavie riescono ad accogliere incredibili quantità di liquido. L’apparecchio può gestire automaticamente anche l’ecacuazione, grazie ai tubi del plug anale, ma la Dottoressa preferisce che siano le Infermiere Mungitrici a spremere manualmente l’acqua dal ventre delle mucche, un po’ di tradizione, perbacco. Ma uno dei sogni nel cassetto della Dottoressa è quello di riuscire a far entrare il liquido posteriormente e farlo uscire dalla bocca. La convinzione di poter riuscire in questo si basa sul racconto di un antico medico, vissuto ai tempi del Re Sole, che sosteneva di essere riuscito con successo su svariati “pazienti”. Infatti per documentare inequivocabilmente un eventuale successo la Dottoressa immette del colorante alimentare nell’acqua destinata ad irrigare il pancione della sudiciona.
Ma la preparazione della mucca 14 non è affatto finita, la Dottoressa si avvicina, uno sculaccione e l’ordine di aprire la bocca , un morso viene inserito tra i denti e fissato dietro la nuca con una cinghia, la sudiciona si rilassa, uff ci mancava anche questo. Ma, ripeto, non è finita, ora la Dottoressa prende dall’armadio a vetri una lunga e grossa sonda, poi ordina alla sudiciona di fare delle deglutizioni, la sudiciona è terrorizzata ma obbedisce. E pian piano, tra urti di vomito e colpi di tosse, la sonda penetra dalla bocca della sudiciona, scendendo fastidiosamente per l’esofago, fin nello stomaco. La Dottoressa è soddisfatta, bene 14, non era il caso di lamentarsi tanto. Attraverso questa sonda ti verranno somministrate le tue razioni di tapioca. Rivolta alla Infermiera Mungitrice: “Rimetti pure a questa vacca il cappuccio”.Poi la dottoressa pizzica un capezzolo alla mucca 14, all’inaspettato dolore, la sudiciona urla, ma attraverso il boccaglio l’urlo si trasforma in un muggito!
“Bene, la vacca 14 è pronta per il riempimento” è il commento dellla Dottoressa.
Di lì a poco la sudiciona sente collegare i tubi al proprio plug, vede la Infermiera Mungitrice spingere un carrello con un trespolo che sostiene una damigiana di liquido azzurro. La sudiciona capisce che è destinato a lei. Girando leggermente la testa riesce a vedere la macchina da riempimento, tubi, display, rubinetti pulsanti, ad onta della modernità di questo attrezzo, la sudiciona avrebbe preferito un tradizionale clistere, almeno con quello si riesce a vedere la quantità di liquido con cui ti stanno per gonfiare…. E presto la macchinetta prende vita, con un leggero puff puff. La sudiciona si meraviglia, praticamente non sente nulla: una pacchia!
Ma questo trattamento richiede tempi lunghi, in capo a mezz’ora la sudiciona inizia a sentire l’intestino imbarazzato ed un leggero stimolo. Dopo un ora lo stimolo occupa tutti i suoi pensieri. Ed a quello si aggiunge una altro fastidio: l’acqua assorbita dalle pareti intestinali le riempie la vescica. Passa un'altra mezz’ora, la sudiciona inizia a non poterne più, tenta di muoversi ma è impedita dalle cinghie. Disperata sta per orinare quando…… torna la Dottoressa e preme un pulsante: si sente il ronzio di una pompa e la sudiciona sente il ventre svuotarsi, mentre ode uno scroscio in un grosso bidone posto sul pavimento. Ora la Dottoressa ispeziona il contenuto del bidone: “molto bene, questa apparecchiatura per il goccia a goccia è perfetta, adesso vediamo fin dove possiamo arrivare” e, rivolta alla sudiciona: “adesso che hai eliminato le scorie che ti ingombravano, verrai riempita come non ti è mai successo, vedi di abituarti, la tua permanenza nel reparto mungitura durerà per settimane” L’infermiera ha nuovamente riempito, stavolta fino all’orlo la damigiana di vetro, la Dottoressa, stavolta mette un colorante giallo. Un tasto premuto e ricomincia il puff puff della macchinetta. La sudiciona è stanca di restare in quella scomoda posizione, ma nessuna la interpella. La vescica è ormai pienissima, la sudiciona stringe e rilascia ritmicamente i muscoli della pancia e delle cosce, la pressione nella vescica crese e cala, regalandole forti sensazioni. Intanto pian piano l’acqua entra e, sebbene ciò avvenga una goccia per volta, la sudiciona sente nuovamente l’intestino ingombro.
Ma la sudiciona sente anche altro: le dita della Dottoressa la stanno sottoponendo ad una accurata ispezione intima. E ben presto le dita guantate le vengono poste sotto il naso, odorose e coperte di umori: la sudiciona è incorreggibile, riesce a godere anche così. La Dottoressa è arrabbiatissima: “adesso te la sogni un'altra pausa, voglio vederti col pancione gonfio e l’acqua che ti esce dalle orecchie!!”. Poi la sudiciona sente premere la pancia con decisione, le dita della Dottoressa premono dolorosamente la vescica. Infermiera, metta un caterere a permanenza, uno grosso, direi un 24 a questa porcella. Inoltre applichi tutte le sere, per una settimana, l’unguento numero due, vediamo se riesce a godere anche così. La sudiciona sente le esperte mani dell’infermiera allargarla e il bruiciore dato dal catetere che, inesorabile la penetra. Un subitaneo, piacevole calo della pressione nella vescica segnala che il tubicino è arrivato in posizione. Ma nel frattempo la pompa peristaltica prosegue inesorabile il suo lavoro. Le sensazioni riportate dalla sudiciona sono le seguenti: mancano i crampi e la percezione del liquido che entra veloce. Solo la sensazione di pancia piena che cresce via via, con l’ovvio stimolo a “spingere”, cosa ovviamente vietatissima. La sudiciona è molto stanca, la posizione è massacrante , dovendo mantenerla per ore ed ore. Sente il pancione sempre più gonfio. Inoltre sta montando una nausea infinita, La sudiciona inizia a lamentarsi, emettendo i caratteristici muggiti che contraddistinguono il reparto mungitura.


Il tiralatte
Ma una nuova indegnità attende la sudiciona, la Dottoressa torna e saggia il pancione, che, data la posizione, sporge verso il basso. Soddisfatta la Dottoressa rivolge l’attenzione ad una parte dell’anatomia assolutamente trascurata per quanto riguarda le serve: le mammelle.
La Dottoressa riflette ad alta voce: “Anche se questa vacca è ormai vecchia, vediamo se, applicando gli opportuni stimoli, si riesce ad avere la montata lattea”
Detto fatto, due grosse coppe di plastica vengono fissate alle mammelle della sudiciona. Dalla coppe di dipartono due tubicini che arrivano ad una pompa succhiante-premente.
Ovviamente la fantasia sovraeccitata della sudiciona fa sì che nuovamente la Dottoressa trovi, all’ispezione intima, la sudiciona in uno stato peccaminoso.
“Bene, vediamo di farla calmare”, sono le parole della Dottoressa. E così, con il ventre gonfio, un nuovo tormento inizia per la mucca 14. Ciclicamente la pompa mammillare mette pi n pressione l’aria nelle coppe, praticando un piacevole massaggio, ma proseguendo nella sequenza, di seguito pratica il vuoto nelle coppe. La sudiciona sente come se le strappassero le tette, riesce a sbirciare attraverso la coppa vede le proprie carni violacee, un dolore da impazzire, ben documentato dai muggiti che emette. Fortunatamente per la mucca 14 l’esercizio con il tiralatte non è continuo ma va eseguito per un ora, più volte al giorno.


Il pasto
Nella descrizione dei vari ambienti di Lancy avevamo già parlato della dieta a cui vengono sottoposte le mule, costituita da una pappina di tapioca con addizionate vitamine e minerali.
Ovviamente è lo stesso per le mucche della fattoria, ma nel reparto mungitura la somministrazione della pappina avviene attraverso il tubo che giunge nello stomaco, un sistema avanzatissimo, che non fa perdere inutilmente tempo alle Infermiere Mungitrici.
La sudiciona scopre ben presto, però che tale metodo sarà sì avanzato ma lascia la bocca delle mucche secca e puzzolente quasi quanto una fogna. Vedremo in seguito come le Mungitrici hanno ovviato al problema.

Lo svuotamento.
Ma intanto sono passate le lunghe interminabili ore, la pancia della sudiciona ha, sia pure a fatica assorbita la grande quantità di liquido. “Ora della mungitura” dice l’Infermiera. Le cinghie vengono tolte e la sudiciona viene fatta mettere e legata su di un lettino “ginecologico”. Al di sotto del sedere della sudiciona viene posizionata la sacca di gomma per le deiezioni che la accompagnerà per tutta la sua permanenza a Lancy. La Mungitrice apre il rubinetto del plug della sudiciona. Poi inizia a premere con decisione il ventre, spingendo lentamente ma inesorabilmente le dita riunite a pugno, sempre più a fondo. Dalla bocca della sudiciona si sente un uuuuuhhhhh, infatti la pressione esercitata in questo modo, sta scatenando in pancia alla sudiciona i crampi evitati in precedenza. E la Mungitrice spreme con forza, a due mani, la pancia. La sudiciona ha la faccia rigata di lacrime. A cose finite, arriva la Dottoressa per verificare ed annotare la quantità di liquido somministrata, quattro litri, niente male. Inoltre la dottoressa nota con piacere il sacchetto di pipì collegato al catetere , gonfio e pieno fino all’orlo.
“Bene vacca 14” dice la dottoressa, “adesso verrai portata al pascolo per un ora, così potrai socializzare con le altre vacche!”.


Il pascolo
Poiché la Fattoria e d il Reparto Mungitura sono completamente sotterranei, la Dottoressa ha stabilito che le mucche passino un ora all’aperto, nella zona denominata “il Pascolo”. In questa zona troviamo anche “la letamaia”, il vascone in cui le detenute devono andare a svuotare le sacche delle proprie deiezioni. Delle altre detenute poi, un secchio dopo l’altro, utilizzeranno i liquami, una volta fermentati, per irrigare e far crescere rigogliosi i tuberi di manioca, di cui poi le detenute si ciberanno, una specie di ciclo chiuso!
E veniamo alla mucca 14, deve ora affrontare il fastidio della rimozione delle sonde e dei cateteri che la hanno tormentata finora, “tanto domani li rimettiamo” è l’incoraggiante frase delle mungitrice. Purtroppo per la mucca 14 il fastidioso plug anale non viene mai rimosso.
Ora la sudiciona deve svuotare nella sacca delle deiezioni anche il sacco della pipì. Poi deve sollevare la sacca di gomma pesante una decina di chili e portarla per le interminabili rampe che portano le mucche all’aperto. Ma ben presto si accorge di un'altra cosa, le mammelle, irritate dai maltrattamenti subiti, sono diventate ipersensibili e, data l’assenza di reggiseno, le strappano un gemito ad ogni movimento brusco.
La mucca 14 è guidata e pungolata dalla Mungitrice, per tutto il percorso. Una volta svuotata la sacca, la Mungitrice toglie la catenella dal collare della sudiciona. Finalmente la sudiciona può guardarsi attorno. Altre otto mucche stanno aggirandosi nel “pascolo”, ovviamente le facce sono invisibili, dati i cappucci. Tutte quante si muovono con attenzione, cercando di evitare qualsiasi sfregamento al petto, evidentemente tutte devono sottostare all’esercizio del tiralatte.
In uno degli angoli del Pascolo la sudiciona vede una grossa vasca in cui zampilla acqua fresca, un sogno, accanto un grosso rotolo di cristalli bianchi, del sale, per permettere alle mucche di integrare i Sali e le vitamine assenti dalla tapioca di cui si cibano. Così la sudiciona immerge la testa nella vasca, per bere. Poi lecca golosamente il sale, di cui sente il bisogno e beve ancora una volta. Ma le mucche non devono ciondolare per il pascolo inoperose, così le Infermiere Mungitrici, le obbligano a correre in tondo effettuando a tratti la corsa punitiva di Lancy. E dati i dolori alle mammelle di cui tutte le mucche soffrono, il nome di corsa punitiva è perfettamente indovinato!

(14- continua)

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