Un pregevole contributo fornito da FrauJulia
DIARIO DI UN'EDUCAZIONE / 1
È una normale serata di svacco nel mini appartamento di una
serva di nostra conoscenza. Come tutti i giorni in cui non è di
servizio dalla Signora, la serva ha cazzeggiato tutto il giorno su
internet. Ora la serva pregusta la doppia porzione gigante di pizza
ordinata via telefono. Sa che il ragazzo delle consegne le porterà
anche un paio di birre, anche se non si potrebbe, la comodità val
bene una mancia.
Suonano al citofono. La serva preme l’apriporta e prepara aperta
anche la porta dell’appartamento, ha proprio fame, la porzione
gigante è proprio quella adatta. Ma……. la porta si apre ed,
anziché il ragazzo delle consegne, la serva di trova di fronte due
donne: una è la Signora. La serva ha un tuffo al cuore, non si
aspettava proprio questa cosa, la Signora non è mai venuta a casa,
anzi, non dovrebbe sapere neanche l’indirizzo.
La Signora avanza, con portamento autoritario: “Bene, bene,
finalmente ho trovato il tuo indirizzo.”
La Signora guarda attentamente la serva, capelli scarmigliati,
indossa ancora il pigiama ed una vestaglia che ha visto giorni
migliori. “Non indossi la divisa, spero almeno che tu indossi le
mutande disciplinari!”
La Signora scambia uno sguardo con l’altra donna. La serva
osserva la sconosciuta: una donna oltre i 50, alta e robusta, con
faccia cattiva ed autoritaria, indossa una tuta di acetato, con uno
scudetto.
La Signora chiede: “Chi immagini che sia questa mia amica?”
La serva, classifica la sconosciuta come una delle tante badanti
rumene di cui è pieno il quartiere. La sconosciuta, sentendo la
risposta, latra una imprecazione in tedesco. La Signora interviene:
“Elize è un ex atleta della DDR. Si è poi specializzata ed ha
lavorato a lungo come capoinfermiera. Ti rivolgerai a lei chiamandola
con il suo titolo di “Oberschwester”.
Elize prende in mano la situazione, toglie la vestaglia alla serva
ed abbassa decisa i calzoni del pigiama: la serva indossa un paio di
morbide mutandine di cotone, le mutande di punizione sono
ammonticchiate in un angolo e, dall’odore non sono state neanche
lavate e fatte asciugare!
Elize estrae da una tasca un quadernetto nero ed inizia a prendere
appunti.
Si ode una seconda scampanellata, Elize apre e si trova di fronte
il ragazzo della pizzeria. Ritira l’involto e congeda il fattorino.
Ora le due donne analizzano il contenuto del pacco: doppia razione di
pizza e birra. Passano poi ad osservare il lavandino: lattine di
birra vuote, numerosi cartoni di pizze e involti di panini e patatine
di fast-food, testimoniano di quale sia la cura che la serva pone
alla propria dieta e nel rassettare la propria casa. Inutile dire che
la tappa successiva è la camera da letto: letto che, nel tardo
pomeriggio è ancora sfatto. Risultati ancora peggiori si hanno
dall’ispezione in bagno: a parte il disordine sovrano, qualcuna ha
orinato nella tazza senza neanche tirare l’acqua e, guardando
meglio, non utilizza troppo neanche lo scopino.
La Signora ha un rapido briefing con l’Oberschwester, le due
donne prendono una decisione: l’Oberschwester resterà a casa della
serva, in modo da obbligarla ad osservare le Regole anche nei giorni
liberi dal servizio.
Una volta organizzate le cose la Signora, prima di congedarsi,
assiste ad una prima sculacciatura della serva, somministrata dalla
Oberschwester per “rompere il ghiaccio”. Le potenti mani della ex
atleta colpiscono instancabili le povere natiche della serva che ben
presto virano ad un bel colore rosso acceso.
Ora la serva, ancora piangente, si vede presentare quattro
bottigliette da ¾ di litro d’acqua: da oggi in poi dovrà bere
tutta quell’acqua ogni giorno. E, per iniziare la serva deve subito
ingurgitarne una. La cosa avviene con grande fatica: la serva non è
abituata a bere tanta acqua, sarebbe diverso se fosse birra….
La Signora esce soddisfatta: la serva verrà rieducata a puntino
ed Elize ha trovato una accogliente e gratuita sistemazione.
Quanto alla serva, ora che ha bevuto così tanto, ha la vescica
gonfia ed alla fine deve chiedere il permesso di fare pipì. La
Oberschwester avverte: la serva avrà quattro permessi di usare il
bagno al giorno. Permessi addizionali, solo nei casi di clisteri o
purghe.
La Obershwester indaga sul ….. funzionamento della serva: quando
è andata di corpo?
Ed alla risposta insoddisfacente la Elize prende dal proprio
bagaglio una scatola di supposte. “Per rimediare momentaneamente al
blocco useremo queste, sono rapide ed efficaci. Nei giorni a venire
sentirò Madame per gli opportuni provvedimenti. La serva non crede
alle proprie orecchie,ma che vogliono farle per un po’ di
stitichezza?
La serva viene subito obbligata a lavare le mutande disciplinari e
ad asciugarle sommariamente con uno strofinaccio. Ma è il momento
dell’azione: la Oberschwester ammucchia i cuscini sul divano, li
copre con un salviettone. Indossa, con fare molto professionale, dei
guanti di latex. Le supposte vengono aperte. La Elize ne libera tre
dal blister. La serva sgrana gli occhi: tre????
Ed ora la serva deve offrire il culetto. La supposta si fa strada
ed un dito dispettoso la fa giocare spingendola dentro solo a metà e
attendendo che lo sfintere la respinga, prima di inserirla
nuovamente. Alla fine il dito la spinge in profondità. Le altre due
supposte seguono la sorte della prima. Ora la serva deve mettersi
sulle ginocchia della Oberschwester, come per essere sculacciata. Le
natiche vengono tenute strette per qualche minuto, in modo che le
supposte inizino a sciogliersi. A questo punto la Oberschester prende
da un pacco un pannolone e lo mette alla serva, facendole poi
indossare le mutande disciplinari, fredde ed umide.
“Ora vediamo di iniziare a ripulire l’appartamento!” è
l’ordine dato alla serva. Scopa, paletta, secchio e straccio per i
pavimenti vengono messi in funzione. Per il primo quarto d’ora la
serva si dimentica completamente delle supposte, tutta presa come è
nel lavoro. Ma ben presto il pancino si fa sentire, prima con un
bruciore interno, bruciore che viene rapidamente sostituito dal mal
di pancia. La serva, moltiplica i propri sforzi per accelerare le
pulizie, ha già capito che fino a che non sarà tutto pulito non le
verrà concesso l’uso del bagno. Ma, più si dà da fare più
aumenta l’urgenza dello stimolo. Ora la serva lavora a scatti,
fermandosi all’arrivo delle contrazioni. Gocce di sudore le bagnano
la fronte.
La Oberschwester non sente ragioni, prima di usare il bagno
l’appartamento deve “passare l’ispezione”. Anzi, di tanto in
tanto la Oberschwester passa un dito dove la serva ha già pulito ed
ordina di pulire meglio! La serva deve anche cambiare le lenzuola: la
Elize prenderà la camera, la serva dormirà su una brandina nel
ripostiglio.
Sarà per la stitichezza di cui soffre o per la paura di cosa le
può accadere o per la vergogna, ma la serva riesce a resistere fino
alla fine! Gli ultimi istanti sono i più angosciosi, quando,
grondante sudore attende il permesso di andare in bagno. E non vi
dico la corsa disperata verso la liberazione. Ma la Obershwester
segue la serva anche in bagno, la serva si farebbe frustare, pur di
non doversi scaricare in presenza di un'altra persona. Ma, anche
grazie alla posizione seduta, la serva non è più in grado di
controllarsi. Elize osserva, ordinando di non tirare assolutamente
l’acqua.
Ed è una serva rossa di vergogna che vede la Oberschwester
ispezionare anche la tazza, scuotendo la testa. “Domani parlerò
con la tua Padrona, qui c’è bisogno di interventi efficaci e di
una lunga riabilitazione ” è la frase che farà preoccupare a
lungo la serva , mentre cerca di prendere sonno, infastidita dalle
mutande umide e dalla scomoda brandina.
(1- continua)
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18 aprile 2014
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