Al mattino una nuova umiliazione
attende la serva, Elize decide che il colon della serva, intasato da
tutti i cibi impropri ingurgitati, deve essere ripulito a fondo.
Una lunga telefonata alla Signora, poi
la serva deve seguire l’Oberschwester nella farmacia più vicina.
La serva vorrebbe sprofondare: è la farmacia in cui si serve
normalmente, qui la conoscono come una donna brillante, senza alcun
problema, salvo la sua stitichezza!
Appena entrate la serva vede che c’è
già la solita coda, ancora più imbarazzante. Nel frattempo è
arrivata anche la Signora che si rivolge direttamente alla
Farmacista, le due parlottano brevemente, poi la Signora fa un cenno
alla Oberschwester che accompagna la serva in una stanzetta
appartata: l’ufficio della Farmacista. La serva tira un respiro di
sollievo, qui almeno non è esposta alla vista di tutte le clienti.
Nel frattempo la Farmacista ha lasciato le due assistenti al banco ed
entra in ufficio, si impegna subito con la Signora e la Oberschwester
in una approfondita discussione sui problemi intestinali della serva
e sul nuovo rigoroso regime di pulizia a cui la vogliono
assoggettare. La Farmacista, da buona commerciante, consiglia subito
delle efficacissime purghe, unico difetto il costo astronomico. La
Oberschwester scuote la testa e, con il suo accento tedesco afferma
che, dalla sua esperienza sa che il tutto può essere ottenuto
spendendo pochissimo, vecchi economici purganti e numerosi clisteri.
La Farmacista ribatte che sì, quei purganti sono efficaci ed
economici ma nessuno quasi li chiede più perché sono disgustosi.
Quanto al clistere, poi, è quasi diventato un tabù, in farmacia
ormai si vendono solo i clisterini monouso. La Signora interviene: se
le cose non sono prontamente disponibili, potranno ben essere
ordinate?
E così le tre donne si mettono al
computer, consultando online numerosi cataloghi di materiali per uso
ospedaliero.
La serva segue affascinata le immagini
che appaiono sul monitor: enteroclismi, tubi e sonde di tutti i tipi
e dimensioni.
E finalmente l’ordine è completo:
un capace apparecchio per clisteri di indistruttibile plastica della
capacità di 3 litri, un set di sonde rettali di plastica azzurra, di
generose misure ed infine una sonda “bardex” di gomma rossa, con
due palloncini gonfiabili. “Con questa non ti sfuggirà neanche una
goccia, vedrai” dice la Farmacista alla serva. Ma non è finita,
l’Oberschwester e la Signora non riescono a mettersi d’accordo su
che purgante acquistare, e nel dubbio acquistano sia olio di ricino
che “sale inglese”. Non mancano due scatole di iniezioni con
relativa scorta di grosse siringhe. E per buona misura, la Farmacista
regala un paio di scatole di purgante di un kit per la preparazione
del colon, in modo che la Signora possa valutare anche l’uso di
questo prodotto.
Il tutto verrà consegnato entro sera
dal furgoncino per la consegna dei medicinali urgenti. La Farmacista
vede la faccia preoccupata della serva al pensiero di cosa la aspetta
e schiocca le dita: “che sciocca, dimenticavo: mettiamoci anche un
bel tubetto gigante di lubrificante specifico per le sonde.
Il resto della giornata, in attesa
della consegna, viene passato dalla serva a ripulire ginocchioni
l’appartamento. A sera la serva deve recarsi dalla Farmacista per
ritirare il pacco contenente “la spesa” fatta in mattinata. Che
vi posso dire del suo stato d’animo, sicuramente preoccupata ma
nello stesso tempo vagamente eccitata al pensiero di ciò che dovrà
affrontare.
Nei tre giorni successivi la serva è
di servizio presso la Signora. Questo ritarda momentaneamente
l’inizio delle cure intestinali. E’però immediato il cambio di
dieta: la Oberschwester è tassativa, accompagna la serva al mercato
rionale e le fa acquistare cipolle, patate e due enormi cavoli. E la
serva si trova a preparare un enorme pentola di zuppa di cavoli,
piatto forte della regione di provenienza della Oberschwester. I tre
lunghi giorni di lavoro sono molto duri per la serva, mentre la
Signora, solitamente non sorveglia continuativamente, la
Oberschwester è sempre dietro la schiena a criticare i risultati e a
far rifare il lavoro. La divisa di fatica della serva è ormai
segnata da evidenti aloni lasciati dalle ripetute macchie di sudore,.
Ma la Signora non delega solo la direzione del lavoro: delega anche
le punizioni. Ormai la serva lo sa: basta poco per venire sculacciata
come una monella, e in un angolo sono state inoltre preparate in
salamoia delle verghe vegetali che, solo con la loro presenza, fanno
sì che gli sforzi profusi nel lavoro siano triplicati. Giunta l’ora
del pranzo la Oberschwester ha portato la sua famosa zuppa di cavoli
e la serva deve mangiarne, controvoglia, una grossa scodella. La
Signora è contenta: finalmente la serva lavora alacremente e si
nutre in modo appropriato.
Ma per la serva sono in arrivo nuovi
guai: già quando rifà la camera della Signora e si inebria
dell’aria profumata di costosissime essenze la Oberschwester la
nota e la richiama duramente all’ordine: le serve devono lavorare e
basta. Per imprimere meglio il concetto, nulla di meglio che qualche
sculaccione ben dato. Ma più tardi, al momento del bucato occorre
lavare, rigorosamente a mano la morbidissima biancheria intima della
Signora. La serva viene nuovamente “beccata” dalla Oberschwester
mentre annusa voluttuosamente le mutandine di Madame, prima di
immergerle nella saponata. Stavolta la colpa è palese e vengono
messe in funzione le verghe. La serva deve denudarsi il posteriore e
riceverà 6 vergate di quelle buone. La Oberschwester obbliga la
serva a contare ad alta voce i colpi ed affermare di essere una
porcella! Inutile dire che già dal primo colpo le lacrime scorrono
ma le punizioni vanno somministrate fino in fondo, se si vuole
servano a qualcosa…..
Quanto ala pulizia intestinale La
Signora si è trovata d’accordo con la Oberschwester: poiché il
trattamento è abbastanza debilitante verrà somministrato alla
serva nei giorni liberi dal servizio.
(2- continua)
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