Cara Monika,
e così, mentre noi, al ritmo di tre carriole al giorno
stiamo approntando il giardino zen, con la perra che si è scoperta l’anima di
architetto e ci dà gli ordini più assurdi. Come se non bastasse i rozzi zoccoli
di legno ci stanno massacrando i piedi, ormai pieni di vesciche, inoltre non ci
viene data la possibilità ed il tempo per lavarci, per cui puzziamo
tremendamente, come ci è stato fatto notare molto grossolanamente dalla perra
che ha annusato l’aria vicino alle mie ascelle e si è tappata il naso.
I lavoro alla pension e le relative punizioni stanno
toccando alle altre dipendenti, ora retrocesse a sguattere. Alla agognata ora
di fine lavoro, quando possiamo andare in
mensa per la sbobba che ormai costituisce il pasto delle dipendenti, vediamo
sulle guance di alcune i segni delle lacrime e spesso ci vengono confidate le
angherie ricevute. Per tenere sottomesse le dipendenti la scelta della perra è
la paura, paura della segregazione nel quarto oscuro, paura di percosse da
parte di gog e magog, paura delle punizioni sempre più dolorose. Il potro è una delle punizioni più
assegnate: una volta legate là sopra bisogna solo sperare nella clemenza delle
aguzzine. Mi vengono riferite dolorosissime bacchettate, ma la cosa più temuta
sono una serie di dilatatori che vengono infilati dietro. Si tratta di una terribile umiliazione, visto che la cosa
avviene in pubblico e che qui in spagna …. l’entrata del lato B è un tabu
femminile. Oltretutto è anche doloroso, viste le dimensioni dei dilatatori, e per
fortuna non si fa economia sulla vasellina!
Il guaio mio e di Pilar è che ora tutte le nostre compagne
di sventura pretendono che, come loro rappresentanti, chiediamo udienza alla
perra, per contrattare condizioni più umane di lavoro e punizioni meno dolorose.
Visti i maltrattamenti ricevuti in precedenza per esserci fatte sentire, abbiamo
cercato di sottrarci ma se non vogliamo venire picchiate dalle colleghe, dovremo
andare di nuovo dalla perra. Insomma si tratta di scegliere da chi essere
picchiate, terribile dilemma.
Cara Monika, ti farò sapere gli sviluppi,
uno zoppicante saluto in divisa di fatica,
tua sguattera Nadia
(20- continua)
© disegno Georges Pichard
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