Cara Monika,
il report che ti ho precedentemente
inviato non è completo, vi sono stati ulteriori, umilianti sviluppi.
Che devo dire, il vedere un amica come
Pilar, oscenamente sottoposta ad una pratica odiosa, vedere le sue
sofferenze, ben conoscendo, quali sono le sensazioni ed i dolori che
sta provando, insomma la testa mi è andata nel pallone e mi sentivo
perversamente eccitata. Pure quando ho massaggiato la pancia alla
poveretta, con la scusa di aiutarla a sopportare le contrazioni, lo
ho fatto premendo forse più del dovuto e inebriandomi della
sensazione di tensione e delle contrazioni che avvertivo chiaramente
al tatto. Quando ho finalmente accompagnato in bagno la compagna, la
perra mi ha fatto alzare la gonna, mi ha abbassato i ruvidi mutandoni
ed ha potuto “toccare con dito” il vergognoso stato di
eccitazione in cui mi trovavo. Anziché a riposare sono stata rimessa
a lavare i pavimenti in ginocchio. Speravo di essermela cavata con
poco, invece la sera successiva arrivo in sala mensa e trovo pronta
la “silla de la verguenza”. Ho avuto un tuffo al cuore, infatti
ben presto mi sono trovata legata nuda ed a cosce aperte di fronte a
tutte. La perra ha tenuto un discorsetto illustrando pubblicamente le
mie mancanze, poi Magog ha portato un grosso vaso da fiori. Guardo e
vedo che, anziché fiori contiene dei fasci di ortiche!
Ora, non voglio sminuire le ortiche
italiane, ma “las ortigas” del sud della spagna detengono
senz’altro il primato per il potere urticante. La perra si mette
dei lunghi guanti di gomma, prende un bel ramoscello ed inizia a
giocare come il gatto col topo, sfiorandomi delicatamente braccia e
seno. Inizio a sentire le dolorose punture, la perra aumenta la
pressione con cui mi ortica, ben presto ad ogni colpo mi arriva una
ondata di bruciore! Ed almeno si limitasse alle braccia ed al seno,
scende ed insiste particolarmente sotto le ascelle e sul torace (per
fortuna noi serve non siamo depilate). Poi si toglie i guanti di
gomma, si infila un guanto di crine e passa ad irritare
ulteriormente, grattando la miriade di vesciche che mi ha provocato,
comincio a lamentarmi e ad urlare, così mi mettono anche il toro, in
modo che io possa solo mugolare. Mi vedo riflessa in uno specchio,
faccio paura. Ma non è finita, l’aguzzina si rimette i guanti di
gomma, si fa portare un secondo fascio di ortiche e stavolta è il
turno del ventre e dell’interno cosce. Ma il parossismo della
sofferenza deve ancora venire, ad un tratto mi dilata le grandi
labbra, passando ad urticare le mucose intime! Vi assicuro che i miei
muggiti devono averli sentiti anche in paese!
Finalmente anche questa prova finisce.
Pilar viene a curarmi, passando batuffoli di cotone imbevuti di una
lozione rinfrescante sulle vesciche lasciate dal trattamento, è una
cara amica, mi dice di non vergognarmi per l’accaduto e che
dobbiamo restare amiche e sostenerci a vicenda, qualunque cosa
accada. Speriamo tutte nel ritorno della Signora, chissà quanto
dovremo aspettare.
un abbraccio dalla sguattera Nadia
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