Nobili Signore, sguattera sudiciona.
Proseguo nella trascrizione della
seduta di interrogatorio della perra.
La suppliziata, liberata per una breve
pausa, mostra il pancione, gonfiato dall’acqua che ha dovuto
ingurgitare e tenta di commuovere le giudici piangendo, senza
risultato. E’riuscita a superare la tortura ordinaria, senza
confessare ma non sa cosa la aspetta.
Ad un cenno della Presidente del
Tribunale, le vengono legati i piedi alle funi delle carrucole con
cui mi avevano issato sul cavalletto. Viene issata per i piedi, la si
fa dondolare. Vomita, tra pietose contorsioni, tutta l’acqua che le
ingombra lo stomaco. Viene poi calata e le si permette di orinare e
scaricarsi del liquido che ormai le gonfiava anche l’intestino.
La Presidente, ora, ammonisce la
suppliziata di confessare o prepararsi alla tortura straordinaria.
Questa è ben più dura, le pinte di liquido da inghiottire sono 16,
ma sarà acqua mista ad orina. Le presenti forniscono prontamente il
loro contributo. Ben presto di fronte alla perra sono allineati 4
secchi di liquido puzzolente e schiumoso. Alla vista la suppliziata
tentenna. Rifiuta comunque la resa, viene nuovamente legata sul
tavolo del tormento ed arcuata ancora di più. L’accusata urla,
poiché così arcuata la stessa posizione è una tortura. Si inizia
con il primo bricco. L’accusata inghiotte con grandi sforzi. Al
termine del bricco viene però colta da un irrefrenabile conato di
vomito. Tenta nuovamente di riprendere a bere ma non ci riesce. Le
chiudono il naso, ma ormai sta soffocando. Ad una nuova richiesta di
confessione, tra i muggiti si percepisce un debole sì.
Viene liberata dal bavaglio ed ancora
legata al tavolaccio, rende, tra le lacrime una completa confessione.
Confessione resa dall’accusata: “non
sono nobile, sono solo la figlia illegittima di un appartenente al
ramo cadetto di una famiglia nobile. Poiché non amo il lavoro, ho
risposto, mentendo sui miei titoli, ad un inserzione per una
“consultora”, che reggesse la Pension in assenza della Signora
legittima.”
Per la perra, come vedete si mette
molto male, non le resta che sperare nella clemenza della corte.
Invece, la pazza, mantiene un atteggiamento irrispettoso. E’ora
considerata colpevole di un numero impressionante di reati, il più
grave, l’usurpazione della direzione della Pension.
Potrebbe essere murata viva, ma il
tribunale, magnanimo la condanna a UN MINIMO di 5 anni di lavori
forzati, nelle vesti di infima sguattera, presso la Pension
Balnearia. Inoltre, per l’atteggiamento tenuto, subirà un
“tratamiento especial”.
Finalmente rientriamo tutte alla
Pension. Grandi feste di noi serve alla nostra Signora. La Signora
dispone che noi si ricominci a lavorare ai suoi ordini. Niente più
lavori insensati e punizioni esagerate. Quanto a perra e compagne,
esse sono degradate a serve delle serve. Ci viene, però severamente
ingiunto di lasciarle stare. In attesa della punizione pubblica
saranno solo imprigionate. Mangeranno abbondantemente, la Signora si
occuperà della loro dieta. Ci dice però, che tutto questo dura solo
fino all’ “auto da fè”, la punizione pubblica. Poi pagheranno
le loro malefatte e saremo noi stesse a dare loro gli ordini e
punirle.
Siamo così tutte in curiosa attesa di
questo fantomatico “auto da fè”…..
Sguattera Nadia
(68- continua)
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