ci eravamo lasciate con Dona Conception
arrabbiata con me. Ti racconto cosa mi è capitato, quello che
riporterò come “cronista” è la versione dei fatti riferita
dalle altre serve.
Ad un cenno di Donna Conception sono
stata denudata ed incatenata, in modo da costringermi a camminare a 4
zampe. Mi hanno fatto salire innumerevoli rampe di scale, fino a
raggiungere la soffitta. Qui Donna Conception ha fatto realizzare le
sue celle punizione. Vi sono varie celle, di foggia ed utilizzo
diversi. La prima cella dove mi hanno rinchiuso ha sulla porta la
scritta “Hambre y sed”.
Nadia> Mi hanno tolto le catene e
spinta nella cella. Fortuna che non soffro di calaustrofobia: una
cella larga si e no un metro, lunga ed alta un paio di metri. Niente
finestre, un pavimento di assi, in un angolo un secchio, per le
necessità corporali. Mi gettano una coperta e chiudono la porta,
resto nel buio completo. Una volta al giorno qualcuno mi controlla
dallo spioncino.
Niente acqua e niente cibo. Mi dico che
sicuramente non mi lasceranno morire così, mi faccio forza e dormo.
Ma ogni volta che mi sveglio la fame e la sete mi tormentano sempre
di più. Picchio alla porta, chiedendo almeno un po’ di acqua, ma
nessuna risposta. Resto così per almeno una settimana. Ormai ho le
fauci così secche che non riesco neanche più a gridare.
Cronista> Donna Conception, sono
molto interessato ai suoi metodi. Ora che la serva è stata rinchiusa
cosa succede?
Donna Conception> Niente del tutto,
non le darò né acqua né cibo. A fasi alterne di 4 e 6 ore viene
aperto lo spioncino per controllare la serva, ma soprattutto per
alterare la sua sensazione del tempo. Così rinchiusa al buio, la
sensazione del tempo che passa si dilata. Resterà così 36 ore, alla
reclusa però sembrerà che sia passata più di una settimana.
Cronista> Terribile.
Donna Conception> Tenga conto che
prima dell’impiego delle flebo, un operato di appendicite veniva
tenuto senza bere e mangiare per molti più giorni. Ora passiamo la
punita nella seconda cella.
Nadia> Ecco, si apre la porta, sono
accecata dalla luce esterna, striscio fuori, non mi reggo in piedi.
Ora inizio a vederci. Donna Conception mi offre un contenitore di
acqua, bevo avidamente. Ora mi spingono verso la seconda cella, sulla
porta la scritta “Insomnio”. Se la cella precedente era stretta,
questa è peggio: un cubicolo di un metro per un metro e mezzo per un
metro e mezzo. Pavimento e pareti sono di cemento grezzo, anzi, sono
di cemento, in cui qualche maledetto bastardo ha inserito dei
ciottoli arrotondati, in modo che sporgano, non c’è nessun punto
senza ciottoli, devo strisciare dentro, trascinando il mio secchio.
Aspetto che mi gettino la coperta, ma niente, chiudono la porta e
scopro quanto siano dolorosi i ciottoli. In pratica son o obbligata a
stare in posizione rannicchiata ma devo cambiare posizione ogni poco
perché i ciottoli sono dolorosissimi.
Cronista> Donna Conception, ma a che
scopo una cella così piccola?
Donna Conception> Ho studiato a
lungo gli scritti di quello che in italiano sarebbe stato Tommaso di
Torrebruciata, detto Torquemada. Questa celletta impedisce di
dormire. Alla prigioniera viene dato solo pane ed acqua. La razione è
piccola ma viene nutrita ed abbeverata sufficientemente: una volta
ogni 3 ore, giorno e notte. Come in precedenza perderà la nozione
del tempo e crederà sia passato un giorno ogni 3 o 6 ore. Restando
rinchiusa lì dai 3 ai 5 giorni, a lei sembrerà di averci passato
quasi un mese se non di più, senza mai dormire. Non ho mai visto
prigioniere, neanche le più toste, resistere più di 5 giorni.
Nadia> E riprendono le interminabili
ore al buio e, senza coperta, tremando di freddo. Ogni tanto si apre
la porticina e mi viene passata una gamella di acqua e del pane
secco. Nient’altro. Non riesco a dormire perché i ciottoli fanno
male, pisolo per pochi minuti alla volta. E resto così, a marcire,
per un tempo lunghissimo. Forse un mese. Poi quando aprono la
porticina per darmi l’acqua ho un attacco isterico, butto a terra
il tutto e dico che mi uccidano ma la smettano di tenermi qui ad
impazzire!
Donna Conception> Ecco, sente come
piange, ci siamo!
Cronista> Fa un po’ pena, ed ora
verrà liberata?
Donna Conception> Fossi matta, ora
le verrà dato pane ed acqua a volontà e verrà lasciata dormire per
6 ore sul tavolaccio di legno e con 2 coperte. Così si sentirà più
forte e si illuderà di riuscire a resistermi. Poi passerò al terzo
stadio, servirà a farla crollare totalmente e definitivamente,
vedrà!
Ciao Monika un abbraccio dalla carcerata Nadia.
Ciao Monika un abbraccio dalla carcerata Nadia.
1 commento:
Ciao Ragazze sono Giacomo
Molto bella questa parte mi piace come avete dato qil senso di mistero usando "Hambre y sed"
Complimenti !!
Ciao
Giacomo
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