Cara Monika,
come puoi immaginarti quella notte noi
due serve abbiamo dormito ben poco, tra lacrime e sospiri, pensando a
cosa la perra ci avesse riservato. Ed infatti al mattino abbiamo
fatto la conoscenza di svariati attrezzi utilizzati per applicare le
spiacevoli e dolorose scosse dell’elettroterapia.
Per darti una cronaca “imparziale”
hanno chiesto al “CRONISTA” di raccontare cosa ci accade.
CRONISTA> Ben ritrovati, cari
ascoltatori. Sono stato inviato per fare la cronaca delle
elettroterapie presso la rinomata Pension Balnearia.
Perra > Le ricordo che queste serve
sono colpevoli di una gravissima infrazione disciplinare ed inoltre
devono rimediare ad un ventre prominente e flaccido.
Per somministrare l’elettroterapia ho
scelto le stanze già usate 80 anni fa per lo stesso scopo. Cambia
solo l’apparecchio che è modernissimo e non presenta rischi di
folgorazione.
Ingeniera> Infatti, l’HELECTRO3000,
che vi presento, è un apparecchio di concezione modernissima. Non
presenta alcun rischio di folgorazione. Ha uno stadio finale
potenziato in grado di erogare terapie ben 10 volte più efficaci
della concorrenza.
Nadia> Mi fanno mettere nuda, di
fronte all’Ingegnera, questa mi fa mettere a quattro zampe ed
inizia ad esplorare le mie parti intime, chiama la perra lamentandosi
che sono “demasiado seca”. E vorrei vedere, con la paura che
abbiamo!
Ingeniera> Un bel po’ di gel
conduttivo faciliterà l’introduzione ed il funzionamento degli
elettrodi di punizione.
Nadia> Sia davanti che dietro mi
vengono infilati due oggetti a forma di uovo, collegati con lunghi
cavi.
Perra> Ed ora farete la conoscenza
con il “cinturon de espinas”.
Nadia> Si tratta di un cinturone,
alto circa 15 centimetri, all’estreno di robusto cuoio, all’interno
di morbido neoprene. Aiaaa, però quando lo stringono il neoprene
lascia apparire delle punte arrotondate, più o meno come fossero
noccioli di oliva, non bucano ma fanno male.
Ingegnera> Ora la serva Nadia deve
salire su questi due “bloques de madera”, isolati dal pavimento
conduttivo della stanza.. Dovrà restare immobile per tutta la durata
della elettroterapia. Se scende dai blocchi riceverà una dolorosa
scossa punitiva dai due elettrodi.
Perra> Ingegnera mi permetta, meglio
dare subito una dimostrazione alla serva.
Nadia> Frastornata non sono ancora
riuscita a salire sui blocchi. AIAAAAAAAAAAAHHHHHH.
Chi di voi non ha mai preso la scossa?
Ecco, immaginate qualcosa di simile, ma che mi è arrivato sugli
elettrodi, per una decina di secondi. CHE MALE!!!!
Ingegnera> Ecco, questa è la scossa
di intensità più bassa, se questa vale uno, sappi che l’apparecchio
è in grado di dare scosse 20 volte più forti e per la durata di
vari minuti. Sarà meglio che tu obbedisca, carina! Ed ora iniziamo
a darci da fare per la tua pancia!
Nadia> Ed ecco che all’altezza del
ventre mi arriva un flusso di corrente, niente a che vedere con la
scossa di prima, ma comunque molto fastidioso. L’effetto di questa
corrente è che i muscoli al di sotto del “cinturon de espinas”,
si contraggono ritmicamente. E non crediate che sia una cosa di tutto
riposo, ben presto inizio a sudare ed i crampi ai muscoli della
pancia mi costringono a contorsioni, che devo cercare di controllare
per non cadere dai blocchi di legno e ricevere la scossa punitiva!
Si continua così per un interminabile
ora di sofferenza, i muscoli del ventre, già provati dagli esercizi
dei giorni precedenti, dolgono moltissimo. Sento le gocce di sudore
raccogliersi pian piano e poi scivolare lungo le gambe. Il pavimento
attorno è ormai una pozzanghera di sudore.
Ingegnera> Ecco fatto, ora togliamo
gli elettrodi e poi asciugherai bene il pavimento dal tuo sudore, ora
è il turno della tua compagna ….. Noi ci vediamo domani per una
seduta un po’ più impegnativa, sarà bene che domani mattina ti
facciano un bel clisterone, per prepararti al meglio, con la pancia
vuota e ben idratata.
Ecco Monika la relazione del primo
giorno, non oso pensare a cosa ci aspetta.
Un abbraccio.
Sguattera “eléctrica” Nadia
(50- continua)
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