Monika, sguattera
Cara Monika,
oggi il nostro apprendistato è continuato, lezioni di bucato, ovviamente fatto a mano, con sapone di marsiglia. E naturalmente, oltre a montagne di biancheria delle Signore, ci siamo dovute lavare anche numerose lenzuola. Non so se con l’allenamento la cosa migliori ma non so decidere se duole più la schiena, spalle o braccia.
Poiché eravamo troppo stanche la prevista lezione di servizio in tavola è stata rimandata, al suo posto la Sorvegliante ha voluto addestrarci a… fare buon viso a cattivo gioco. Infatti ha notato che spesso quando eseguiamo un ordine sgradito lo si vede chiaramente dal nostro viso. Per abituarci a dissimulare i nostri sentimento ci ha costrette ad orinare in una ciotola e poi berla a piccoli sorsi, di fronte a lei, con stampato un bel sorriso sulla faccia.
Inutile dire che per me, non ancora domata, è stata molto dura e che anche solo per convincermi ad avvicinare la ciotola alle labbra si sono sprecati gli sculaccioni. Per ora ne sono riuscita ad assaggiare solo un piccolo sorso che poi ho sputato, ma la Signora Barbara ha detto che c’è tutto il tempo, tanto la pipì mi scappa ogni giorno. Se domani farò ancora tante storie, mi ha già detto che passerò la notte, e in futuro anche le giornate, chiusa nello stanzino delle punizioni, al buio e senza cibo né acqua. “poi vedrai che sarai tu a chiedere un bicchiere di pipì” ha detto la Sorvegliante.
Come vedi dovrò piegarmi, anche se la repulsione e lo schifo sono più forti di me, infatti sto scrivendoti tra le lacrime. Non credo che riuscirò a sorridere, per quanto mi faccia subire. Sono proprio disperata.
Ciao Monika, un abbraccio dalla sguattera Lucia.
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