LA SEDUTA INQUISITORIA
Cara Monika,
stamattina, abbiamo potuto fare la solita misera colazione, poi io e Barbara siamo state convocate in salone. Le Signore sono arrivate e sono state portate anche le colpevoli.
Bancaria le ha interrogare e, di fronte al loro silenzio ha detto di iniziare la seduta inquisitoria.
Una alla volta, le poverette entrano nella stanza delle torture dove vengono costrette, sotto minaccia del frustino, a bere a piccoli sorsi alcuni bicchieroni di pipì, poi con il brutale metodo di ieri le costringono nuovamente a rigettare, una scena veramente orribile. Le poverette sono sfinite.
Per ritemprarle Teutonica massaggia energicamente i loro posteriori col frustino. Non sono molti colpi ma vi assicuro che li sentono!
L’Infermiera parlotta con Bancaria, ora Anne viene costretta a mettersi inginocchiata davanti alla panca e deve appoggiarvi il busto, la legano strettamente con svariati giri di nastro. E’completamente inerme.
Infermiera prende il vasetto di pomata al mentolo e ne sfrega un po’ sulle gengive di Anne, in modo che questa si renda conto del bruciore provocato alle mucose. Prende il divaricatore della misura di Anne e lo spalma accuratamente di pomata al mentolo, poi con molta calma inizia ad usarlo. Per i primi secondi la punita non sembra quasi soffrire, poi evidentemente il bruciore cresce rapidamente, tanto che tenta di divincolarsi, piange ed inizia ad urlare. Naturalmente questo non smuove la sua aguzzina che, dopo un po’ estrae l’attrezzo e ne prende uno della misura superiore. Solita lubrificazione e tenta di inserirlo. Evidentemente il bruciore ha ristretto anche di più lo sfintere perché Anne urla come un maiale sgozzato. Per farla breve, la poveretta deve prendersi 4 divaricatori del set di 8. Le viene messa la pomata lenitiva per ridurre un po’ l’infiammazione e viene riportata nel salone a meditare sulle proprie disgrazie.. E’ora il turno di Brune. Si vede che udire le urla della collega l’ha terrorizzata, tanto che, sperando in chissà che possibilità di clemenza dichiara di avere il proprio ciclo. Ciò le vale un bel po’ di strizzate ai seni gonfi e doloranti, che sicuramente le fanno capire che non si scherza. Infermiera mette anche a lei la pomata al mentolo sulle gengive, gli occhi della tedesca ruotano per il terrore. Viene inserito il primo divaricatore, fra urla e pianti. Bastano quindici minuti e l’introduzione della misura successiva, per convincere la colpevole a confessare le proprie colpe e quelle dell’amica. Per evitare di essere colte sul fatto mettevano del sonnifero nel cibo delle Signore. Anche a noi veniva somministrato il sonnifero, ma eravamo comunque talmente stanche da dormire anche quando ci tennero a digiuno. Una volta che tutti dormivano, aprivano la porta della dispensa, non con la chiave, ma togliendo i cardini. Si abbuffavano allegramente, sicure che nessuno potesse sorprenderle e poi tornavano a coricarsi. Ora si spiega la mia stanchezza, il mal di testa e, mi dice Infermiera, la stitichezza di cui più d’una ha sofferto, dovute appunto a questo potente sonnifero!
Con tutti gli avvenimenti l’attività educativa di Villa Penitenza si è fermata, siamo in attesa che il Tribunale Inquisitorio arrivi ad una decisione ed emetta una sentenza. Per la prima volta da giorni e giorni a me e Barbara sono state arricchite le razioni, sarà perché tanto le due disgraziate vengono tenute digiune.
Ciao Monika,
un abbraccio dalle sguattere Barbara e Lucia
2 commenti:
Lucia, nei post precedenti parlavi di dilatatori, adesso di divaricatori, sono forse la stessa cosa?
Grazie, Laura
Che suspence! Auspico che il tribunale giunga finalmente ad una saggia e durissima condanna delle due ladre, si sono proprio rese odiose con il loro comportamento. Raccomando, nessuno sconto di pena!
FrauJulia
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